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Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso

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Mars 2120

Nel momento in cui uno studio indie dichiara di avere tra le mani un Metroidvania che si ispira a Metroid Dread, è normale che le antenne di un appassionato del genere e della serie un minimo si rizzino.

Curiosità, qualche screenshoot, una campagna pubblicitaria sui social abbastanza presente e ben curata hanno giustamente alzato l’asticella in quello che speravo fosse la fresca sorpresa in un mese caldo come agosto in Italia.

E invece nulla, con Mars 2120 mi sono schiantato sul pianeta rosso facendomi decisamente molto male, e non sto parlando della botta che ha preso la protagonista Anna bensì dei danni morali che mi ha arrecato giocare per cinque massimo sei ore a questo titolo, che francamente non sa né di carne né di pesce.

MARS 2120 - New Release Trailer | PC, PS5, PS4, Xbox and Nintendo Switch

Cosa succede su Marte?

Nel 2120 l’umanità a quanto pare è riuscita a colonizzare con successo molti pianeti del nostro amato Sistema Solare, e tra questi ovviamente figura anche Marte. Questo permette di scappare da una situazione piuttosto gravosa sul pianeta Terra e di rifugiarsi altrove per permettere alla civiltà di continuare a prosperare.

Qui entra in gioco la Sergente Anna, la nostra protagonista che si ispira a Samus (ma di cui non condivide nemmeno l’unghia) che risponde a una chiamata di aiuto proprio dalla prima colonia sul pianeta rosso, a quanto pare in grave pericolo.

E… nulla, questo è l’incipit ma è anche tutto quello che sono riuscito a capire raccogliendo tracce audio in giro per la mappa: il gioco non mette a disposizione molti altri elementi per capire quale sia il filo conduttore della storia se non appunto queste tracce audio, che trovo di una superficialità e di una semplicità disarmante.

Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso 1

Mars 2120 ha un comparto narrativo praticamente inesistente, racconta una storia che sa di già visto riuscendo anche a trasmetterla male al videogiocatore che si ritrova per ore e ore a vagare da punto a punto della mappa senza alcun minimo incentivo.

Nessun mordente, nessun colpo di scena e finale assolutamente da dimenticare.
Purtroppo sono queste le uniche parole che posso spendere a tal proposito, e sono comunque più di quanto il gioco riesce a comunicare.

Il Metroidvania brasiliano non funziona

Giocando a Mars 2120 mi sono chiesto molte volte: perché?

Perché innanzitutto decidere di utilizzare un motore grafico che è evidente non si padroneggi?
QUByte Interactive, lo studio brasiliano dietro lo sviluppo, decide di utilizzare per il suo Mars 2120 l’Unreal Engine 4 che però risulta pesante a tal punto da far crashare spesso il gioco su PlayStation 5 o da freezarsi per qualche secondo ogni volta che si raggiunge un checkpoint.

Il titolo risulta anche stucchevole alla vista tra il tripudio di luci e una palette di colori abbastanza tendente al marrone che dominava il mercato videoludico ormai più di un decennio fa.

Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso 2

Per lo meno il gameplay si salva? No, e anzi sarà proprio lui a rendere il gioco ostico laddove la difficoltà non arriva. Quindi, perché scegliere un genere prettamente basato sul gameplay se poi il gameplay non funziona?

Mars 2120 risulta estremamente facile da completare, soffrendo di un level design abbastanza superficiale e poco sviluppato e di un gameplay che non ha troppe particolarità. Il risultato di questo connubio sono platforming praticamente inesistente, che in un Metroidvania capirete essere un grosso difetto, e soprattutto boss fight prive di una qualsiasi logica, arrivando fin troppo spesso a tenere premuto il solo pulsante per sparare per sconfiggerne più di un paio.

Dato che ho citato il sistema di combattimento e di movimento, approfondiamo un minimo l’approfondibile: il Sergente Anna dispone di un attacco corpo a corpo, di un attacco a distanza e di tre elementi che sono Elettrico, Ghiaccio e Fuoco. Ogni elemento ha una modalità di fuoco a sé, che nell’ordine di come ve li ho descritti sono Automatico, Pompa e Lanciafiamme. Ogni elemento poi ha quattro diverse abilità, che mi sono ritrovato a usare veramente poco in combattimento e che risultano essere utili solo per delle piccole fasi di backtracking.

Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso 3

Ciò che reputo oltraggioso è il sistema di mira delle diverse armi, perché funziona malissimo e non è minimamente preciso, rendendo i combattimenti (che nel 90% dei casi saranno ovviamente a distanza) il vero punto di debolezza di tutto il titolo. Il sistema di mira è talmente tarato male che riesce paradossalmente a controbilanciare l’estrema facilità del titolo, anche se sinceramente non penso sia una buona scelta di game design.

Altro punto a sfavore e la meccanica di salto tra due mura, anch’essa arzigogolata pad alla mano che causa estrema frustrazione perché bisogna riposizionare ogni volta e velocemente l’analogico del movimento tra un salto e l’altro, ma anche facendolo il sistema di input non sta dietro ai comandi e crea scompiglio, favorendo paradossalmente un salto su due diversi muri lento e più pensato.

Le limitazioni lato gameplay si riflettono anche sulle animazioni, che sono molto meccaniche, per niente fluide e molte anche disconnesse tra loro, rendendo l’esperienza generale davvero poco gradevole sia nel feeling che proprio all’occhio.

La prima colonia di Marte

L’unica cosa che paradossalmente si salva è proprio il sistema di progressione e di abilità, che come ho già anticipato non serve praticamente a nulla in combattimento ma offre una buona varietà in fase di backtracking tra le diverse aree disponibili.

Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso 4

Ebbene, se dovessi trovare l’unico pregio in Mars 2120 (o forse l’unico aspetto che ho reputato sopportabile in mezzo a questo mare di scelte incredibilmente sbagliate) è la varietà delle aree esplorabili, che in qualche modo agevolano (almeno mentalmente) l’esplorazione e il ritorno ad aree già visitate alla ricerca di qualche potenziamento.

I potenziamenti sbloccano sia nuove abilità, ma permettono anche di potenziare quelle già acquisite spendendo punti esperienza che si accumuleranno nel corso dei vari combattimenti.

Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso 5

Un grandissimo buco nell’acqua

Ora, io comprendo che la disponibilità economica del team brasiliano di QUByte Interactive non sia quella di Nintendo e Mercury Stream nel sviluppare un titolo del calibro di Metroid Dread, ma il contesto non può giustificare tutti i difetti che il titolo ha.

Mars 2120 è un titolo che soffre di tantissime mancanze a 360 gradi: non dispone di un comparto narrativo che riesce a coinvolgere, il suo gameplay è tremendo e il colpo d’occhio non è chissà che cosa, unito al fatto che ha grandissimi problemi di ottimizzazione e di stabilità.

Rimane il fatto che la varietà delle aree sia comunque lodevole, ma i Metroidvania richiedono ben altro e questo titolo dispone delle qualità del genere solo sulla carta, ma non nei fatti.

Insomma, se cercate un buon Metroidvania senza voler spendere molto, non prendete in considerazione questo grandissimo buco nell’acqua.

Mars 2120
Mars 2120
GAMEPLAY E LONGEVITÀ
2
COMPARTO GRAFICO E SONORO
4
COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO
3
Pros
La varietà di ambientazioni permette quantomeno di tollerare le cinque/sei ore di avventura
Cons
Il gameplay risulta macchinoso e per niente soddisfacente, rendendo l'avventura molto tediosa
Level design privo di originalità, probabilmente a causa del sistema di movimento tremendamente limitato
Boss fight assolutamente prive di mordente e estremamente facili
Livello tecnico terribile, tra continui crash e rallentamenti a ogni singolo ceckpoint
3
VOTO

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Mars 2120, la recensione: impatto brusco sul pianeta rosso 6

Sviluppatore software di professione, Simone inizia la sua carriera videoludica già dall’infanzia, crescendo nel mondo PlayStation e seguendo le orme del padre. Predilige per lo più opere con una forte componente narrativa e adora immergersi nei panni dei protagonisti che va via via a giocare.
Adora alternare momenti ludici con la visione e/o lettura di opere orientali, ma non si rifiuta di approcciarsi alle novità!

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