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I 20 migliori Anime del 2023

I 20 migliori Anime del 2023 1

Il 2023 è stato un anno davvero sorprendente per quanto riguarda il mondo anime. L’animazione giapponese ha vissuto una delle sue annate migliori, con grandi ritorni, ottime sorprese e alcuni finali attesissimi che ci hanno colpito nel pronfondo.

Come di consueto ormai, la redazione di SpaceNerd vi propone i suoi migliori titoli del 2023. Nomi che ci hanno fatto saltare in piedi sul divano o commosso fino all’ultimo fazzoletto, storie che aspettavamo con trepidazione e anime nei quali siamo incappati per caso a cui siamo rimasti incollati fino all’ultima scena.

Senza ulteriori indugi andiamo a scoprire i nostri 20 migliori anime del 2023 (in ordine casuale, ndr.) secondo la nostra redazione, partendo dal finale più atteso degli ultimi 15 anni.

L’Attacco dei Giganti: The Final Season

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Il 2023 è stato anche l’anno della trasposizione anime del tanto discusso, apprezzato e contestato da alcuni, finale di Attack on TItan (nel caso dell’anime, terza e quarta parte).

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In queste parti finali, abbiamo potuto apprezzare l’impegno di MAPPA nel voler creare un epilogo degno per una serie che ha significato molto per i medium di riferimento, soprattutto tra le opere moderne e correnti, nonostante alcuni alti e bassi precedenti, soprattutto legati alla scarsa cura di alcune animazioni e utilizzo rivedibile della CGI sui giganti.

Le avventure di Eren e del Corpo di Ricerca, hanno accompagnato generazioni per anni dalla prima uscita cartacea e creato un’epopea unica e particolareggiata, a cui l’anime ha dato giustizia, con Wit Studios prima e con MAPPA dopo, nonostante i piccoli problemi citati prima, tra l’altro decisamente meno presenti in queste ultime parti pubblicate nel 2023.

L’utilizzo di due film lungometraggi ha infatti permesso a MAPPA ampio respiro nel gestire i ritmi sia a livello di realizzazione che della stessa trama: questi due fattori hanno avuto come risvolto una messa in scena con un ritmo pressoché impeccabile, anche dato il materiale originale, in cui lo studio ha dato il meglio di sé impiegando tecnicamente anche la qualità massima possibile, sia lato visivo che musicale.

Quale migliore occasione della sua conclusione per valutare di recuperarlo?
Sicuramente, quindi, un’anime che va citato in un listone simile (e non solo).

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Heavenly Delusion

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È decisamente inusuale aprire Disney+ per vedere un anime, ma sì, il colosso americano che detiene i diritti di ormai metà delle produzioni filmiche ha iniziato a muoversi nel mondo dell’animazione orientale, producendo anche prodotti di successo come Star Wars Visions in collaborazione con diversi studi di animazione affermati.

Nel corso del 2023 vediamo però una Disney decisamente più motivata a muoversi in questo settore, acquisendo i diritti per poter trasmettere l’ultima stagione di Tokyo Revengers, il ritorno di fiamma di Bleach e soprattutto la meravigliosa sorpresa che è Heavenly Delusion (oppure Tengoku Daimakyo).

L’anime, prodotto da Production I.G., si basa interamente sull’opera di Masakazu Ishiguro edita da Star Comics a partire dal 2020 in Italia e racconta il nefasto destino di un Giappone in cui improvvisano eventi sovrannaturali che stanno distruggendo la civiltà.

La capacità di comunicare attraverso un’animazione sublime le vicende di Tokio e Maru, due ragazzini incredibilmente somiglianti ma appartenenti a una vita diversa, è il punto cardine di questa produzione. Heavenly Delusion tratta di temi delicatissimi come la salute mentale, omicidi, suicidi, ma anche di amore per i propri affetti e nei confronti del prossimo.

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Accompagnato dalla giovane Kiruko, Maru dedicherà il proprio tempo nella ricerca del Paradiso, un posto a cui tutti vorrebbero arrivare nella speranza di vivere meglio, viaggiando attraverso un mondo corrotto dagli Hiruko, i cosiddetti “Mangia-uomini“. Altrove, Tokio e i suoi amici verranno a conoscenza di una realtà che li sconvolgerà e li cambierà per sempre.

Spy x Family Season 2

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Loid, Anya e Yor sono ritornati nell’attesissima seconda stagione di Spy x Family. Il successo della prima ha creato delle alte aspettative nei fan, tanto da poterlo tranquillamente definire uno degli anime best seller da un anno a questa parte.

L’arco narrativo più importante questa volta si concentra sulla nostra amata Yor Forger. Alla sicaria viene affidato un importante e insolito compito: difendere una famiglia importante dall’attacco di altri serial killer all’interno di una nave da crociera di lusso. A complicare le cose, per pura coincidenza, Anya e Loid vinceranno un biglietto alla lotteria per recarsi nella stessa nave. Yor quindi dovrà farsi strada fra i criminali più svitati e al contempo dovrà proteggere il proprio segreto dal marito.

Tralasciando questo capitolo che occupa solamente metà della stagione, siamo rimasti un po’ amareggiati dalla quantità di filler che hanno inserito. Se quella precedente si è rivelata una novità vincente grazie alla sua ottima capacità di equilibrare la comicità con il mistero e l’azione, adesso abbiamo riscontrato qualche difficoltà. Le gag ci sono sembrare forzate, a volte anche imbarazzanti da guardare; inoltre l’arco di Yor viene posizionato in maniera infelice soltanto verso la fine dell’anime.

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Nonostante rimanga comunque un prodotto di qualità, ci auguriamo che nella prossima stagione Spy x Family ritrovi il suo equilibrio perfetto e gestisca al meglio il ritmo narrativo degli eventi. Nel frattempo, attendiamo insieme l’uscita del film Spy x Family CODE: White.

Scott Pilgrim Takes Off

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No, questa volta la notizia non è che Scott Pilgrim si è messo con una liceale. Scott Pilgrim è tornato ed è diventato uno degli anime dell’anno, roba da non credere vero?

Lo Scott Pilgrim Takes Off di Netflix e Science SARU, per quanto occidentalizzante, è senza dubbio una delle serie anime dell’anno. Una simpatica reinterpretazione della storia originale con protagonista l’amata Ramona Flowers, intenta a cercare di capire che fine abbia fatto Scott.

Forse non la serie adatta per approcciare il franchise di Bryan Lee O’Malley ma sicuramente una bellissima sorpresa per gli amanti di Scott, una serie che ha reso omaggio ai media che l’hanno preceduta e che ha ampliato magistralmente molti personaggi che non avevano avuto abbastanza spazio nel film di Edgar Wright.

Mushoku Tensei 2: Jobless Reincarnation

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Dopo il grande successo della prima stagione Mushoku Tensei aveva l’arduo compito di confermare quanto di buono visto nella prima parte, dimostrandosi ancora il miglior Isekai degli ultimi anni. Una missione difficile viste le alte aspettative che possiamo considerare completata anche se in maniera altalenante.

Il grande finale della scorsa stagione ci proietta un Rudeus stravolto e cambiato, dinuovo alla ricerca di se stesso e di un posto nel mondo che sembra aver trovato nell’Accademia di Magia di Ranoa. Ad aspettarlo qui ci sono nuovi personaggi e soprattutto alcune vecchie conoscenze che si riveleranno fondamentali per metabolizzare il trauma rimasto nel nostro protagonista.

Rispetto alla prima serie questa prima parte della seconda stagione di Mushoku Tensei è un ponte, necessario e cruciale per Rudeus, verso una nuova fase della sua vita, con meno azione e più riflessione interiore, imprescindibile per proiettarsi poi verso la seconda parte della stagione 2, prevista nel corso del 2024.

Hell’s Paradise

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Il 2023 è stato un anno particolarmente prolifico per studio MAPPA, autore di ben quattro degli anime di questa lista. Se da un lato ci si può interrogare su quanto le pratiche portate avanti da questo studio siano da considerarsi moralmente corrette, è indubbio che ogni prodotto che porta il loro marchio risulta essere sempre di buona, se non ottima, fattura.

È questo il caso anche per Hell’s Paradise, conosciuto anche con il titolo giapponese Jigokuraku, manga di pregevole fattura, trasposto in un anime di altrettanta qualità nel corso della stagione primaverile. La trama parla di un gruppo di criminali che viene incaricato dallo shogunato di trovare l’elisir dell’immortalità, ognuno di essi accompagnato da un boia fedele all’autorità.

Ciò che abbiamo apprezzato maggiormente non è stato, però, l’aspetto narrativo, gestito comunque in maniera assolutamente positiva, ma la realizzazione tecnica e il variegato cast di personaggi. L’ambientazione dell’isola fantastica di Shinsenkyo è realizzata alla perfezione nei più minuscoli dettagli, stimolando la curiosità dello spettatore nello scoprire quali altre zone suggestive incontreranno i nostri protagonisti.

E anche i personaggi beneficiano dell’ottima realizzazione tecnica, con un character design ben distinto e particolareggiato per ognuno di essi, e con delle personalità uniche che vi faranno affezionare facilmente. Tutti questi elementi faranno in modo che, una volta arrivati alla fine, non vedrete l’ora di guardare la già annunciata, ma ancora senza data d’uscita, seconda stagione.

The Dangers in My Heart

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The Dangers in My Heart è sicuramente una delle commedie romantiche più sottovalutate del 2023, il quale è riuscita successivamente a raggiungere un pubblico più ampio dopo la messa in onda dei 12 episodi. Sebbene ad una prima lettura della trama questo anime possa apparire come una serie già vista e rivista, The Dangers in My Heart si scopre come una boccata di aria fresca alle classiche commedie romantiche scolastiche viste negli ultimi anni.

I due protagonisti, Kyoutarou Ichikawa Anna Yamada, sono presentati con una caratterizzazione per niente banale, uniche nel loro genere, e altrettanto originale si dimostra il loro sviluppo emotivo estremamente coinvolgente, in grado di tenerci incollati allo schermo durante tutto lo sviluppo del loro rapporto.

Delle semplici, ma ottime animazioni, assieme ad un character design molto impattante e una colonna sonora che riesce ad adattarsi ad ogni momento durante il proseguo delle vicende, sono altri piacevoli motivi che hanno fatto diventare The Dangers in My Heart una delle nostre migliori serie del 2023.

Kaguya-sama: Love is War – The First Kiss Never Ends

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Parlare di Kaguya-sama, per il secondo anno consecutivo, è davvero dura per chi vi scrive, ma allo stesso tempo un enorme piacere. Da un lato perché ormai le cose da dire su questa serie penso di averle finite un po’ tutte, dall’altro perché rappresenta comunque una delle mie opere preferite degli ultimi 10 anni. Da quando ho visto la prima stagione, e sempre di più andando avanti con il passare degli anni e delle stagioni, l’opera prima di Aka Akasaka ha rappresentato l’anime romcom per eccellenza.

E questa tendenza si è riconfermata con The First Kiss Never Ends, ufficialmente uscito come film in Giappone, ma da noi diventato una miniserie di quattro episodi, che anche in questo caso mi ha stregato e tenuto incollato allo schermo dal primo all’ultimo dei cento minuti necessari a completarlo.

La trama è ancora una volta eccellente, le battute e i momenti comici sono di prima fascia, con i personaggi che dimostrano di poter dare ancora tanto e di non essere diventati ripetitivi o noiosi, anche dopo quattro stagioni. Aggiungiamo che la realizzazione tecnica è ulteriormente migliorata rispetto a quella, già ottima, di Ultra Romantic, e otteniamo il miglior anime romantico dell’anno a mani basse.

Stardust Telepath

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Tra i tanti sottogeneri degli slice of life che compongono il panorama anime e che abbiamo imparato ad apprezzare, quello dei Cute Girls Doing Cute Things (o CGDCT) è probabilmente il più divisivo in assoluto. Chi apprezza questo tipo di show spesso non riesce a farne a meno, lasciandosi immergere totalmente nelle atmosfere carine, simpatiche e spesso rilassanti caratteristiche del genere. Chi invece non tollera i CGDCT può tranquillamente evitare di sintonizzarsi sui primi episodi: le eccezioni che confermano la regola sono veramente rare.

Stardust Telepath è stato lo show di questo genere che più mi ha convinto quest’anno, grazie alla sua unione di una simpatica premessa, personaggi unici, un’ottima attenzione ai dettagli e una cura stilistica certosina. Ho apprezzato in particolare l’utilizzo dei colori, che ha dato vita a dei character design e degli sfondi di ottima fattura.

Non giriamoci intorno, non stiamo parlando di un prodotto per cui strapparsi i capelli da testa, ma di un anime molto sottovalutato di un genere sì di nicchia, ma comunque con una sua fedele schiera di seguaci, da cui ci saremmo aspettati molto più amore e attenzione per quello che è indubbiamente il miglior CGDCT di quest’anno.

The 100 Girlfriends Who Really, Really, Really, Really, Really Love You

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Mai, e sottolineo, mai e poi mai, mi sarei aspettato che questo anime sarebbe finito nell’articolo di fine anno. Quando, controllando gli anime della stagione autunnale, mi apparse per la prima volta The 100 Girlfriends Who Really, Really, Really, Really, Really Love You, ricordo di aver pensato “Ecco, anche il solito anime harem ecchi trash che non può mai mancare“. E invece mi sbagliavo. Oh, quanto mi sbagliavo.

Chiariamo, di base 100 Girlfriends è un anime harem trash, con un poco di ecchi. Ma ridurlo a una descrizione così semplice non gli rende affatto giustizia: ciò che quest’opera fa è infatti prendere il suo genere e rivoltarlo come un calzino due, tre, cento volte, prendendo gli stereotipi che pregnano questo tipo di commedia romantica e esasperandoli al punto di renderli la parodia di sé stessi. L’aggiunta di elementi meta-narrativi è poi la ciliegina sulla torta che permette a quest’anime di sfondare ufficialmente la quarta parete.

Non è un caso che l’autore abbia dichiarato di essersi ispirato a Kaguya-sama: entrambi cercano l’esagerazione più totale, ponendo in secondo piano trama e profondità, puntando al puro scopo di intrattenere e divertire lo spettatore, quantomeno inizialmente. Se tutto ciò che volete da un anime è ridere, questo è assolutamente l’anime che fa per voi, anche considerando l’uscita già confermata della seconda stagione.

Bungo Stray Dogs Season 4-5

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Quest’anno abbiamo avuto non una ma ben due stagioni di Bungo Stray Dogs, la serie action-investigativa soprannaturale tratta dal manga di Kafka Asagiri e prodotta da Studio Bones. Un anime che da sempre apprezziamo e che, in questo 2023, ha messo in scena una delle saghe più importanti dell’opera, quella de La decomposizione dell’Angelo.

In queste due stagioni c’è tutto: azione, mistero, colpi di scena e soprattutto una grande evoluzione dei personaggi. A farla da padrone sono ancora una volta gli ottimi protagonisti scritti da Asagiri, con Ranpo e Fukuzawa su tutti grazie ad un meraviglioso flashback. Anche gli antagonisti de La decomposizione dell’Angelo guidati da Fyodor e gli Hunting Dogs del carismatico Fukuchi si dimostrano personaggi grandiosi, multidimensionali e fondamentali alla buona riuscita della serie.

Anche dal lato animazione e direzione non possiamo che sottolineare l’ottima prova del team di Bones, capace di tenerci incollati allo schermo con numerosi fight e poteri mai visti prima, certificando, ancora una volta, la presenza di Bungo Stray Dogs tra i migliori action dell’ultimo decennio.

Se proprio dobbiamo cercare il pelo nell’uovo dobbiamo dire che l’aver diviso in due una trama estremamente collegata come quella delle season 4 e 5 non ha facilitato la comprensione di ciò che accadeva su schermo, costringendo chi vi scrive a molte pause e tanti riavvolgi.

Zom 100: Bucket List of the Dead

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Normalmente ci si aspetterebbe di vivere un’apocalisse zombie nell’ansia e nella paranoia, ma non è assolutamente il caso di Akira, impiegato giapponese in un’azienda che non fa altro che sfruttarlo.

Zom 100: Bucket List of the Dead è una delle nostre rivelazioni dell’anno, un’esplosione di vivacissimi colori, avvenimenti e serotonina che riesce a rendere un tema così tanto riciclato nel tempo completamente diverso, appagante e divertente.

L’anime, prodotto dalla neonata Bug Films, si presenta come adattamento dell’opera di Aro Haso, e racconta proprio le vicende di Akira, Kencho, Shizuka e Beatrix alle prese con un Giappone completamente invaso dagli zombie.

Ciò che rende speciale Zom 100 è la spensieratezza dei protagonisti nel vivere questo enorme viaggio insieme, racchiuso nella lista di cento cose da fare prima di diventare uno zombie. L’idea parte da Akira che, completamente sommerso dai ritmi lavorativi pre-apocalisse, decide di godersi finalmente la vita togliendosi qualsiasi sfizio possibile.

L’anime è disponibile in Italia su Crunchyroll ed è composto da dodici episodi, tre dei quali trasmessi in contemporanea il 25 dicembre per passare il Natale in una simpaticissima compagnia!

Skip and Loafer

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In un’annata poco ricca di nuovi titoli rom-com di alto livello Skip and Loafer ne esce sicuramente come la sorpresa della categoria.

Mitsumi è una studentessa diligente pronta ad iniziare la sua vita da liceale nella grande città. La ragazza viene dalla campagna ma ha deciso di trasferirsi a Tokyo per raggiungere il suo sogno di lavorare come amministratrice pubblica e migliorare la vita dei suoi concittadini. Ad attenderla però c’è una città completamente diversa dal mondo a cui era abituata ma anche tante nuove conoscenze ed opportunità con le quali crescere ed imparare.

Skip and Loafer si dimostra il perfetto mix tra rom-com e slice-of-life, ricco di personaggi simpatici e originali, con una trama interessante e un piacere per gli occhi grazie all’animazione di P.A. Works e l’ottimo character design. Una serie imperdibile per gli amanti del genere ma che difficilmente vi deluderà anche se non siete particolarmente pratici con questo tipo di storie.

The Magical Revolution of the Reincarnated Princess and the Genius Young Lady

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Non è riduttivo dire che nel 2023 il genere Yuri ha finalmente visto un quantitativo di trasposizioni anime davvero numeroso, per un filone che viene spesso bistrattato e poco spesso compreso. Basti pensare che anche i titoli più popolari e con grande riscontro nel pubblico, come Bloom into You o Citrus, non hanno mai avuto una seconda stagione, rimanendo di fatto incompiuti.

Questa probabilmente sarà la sorte che toccherà anche a The Magical Revolution of the Reincarnated Princess and the Genius Young Lady, o MagiRevo in breve, anime dello studio diomedéa della stagione invernale. Non si tratta del migliore o del più originale anime della lista, ma sicuramente uno di quelli che ha saputo più trasportarmi e farmi immergere nel suo mondo fantastico.

Ciò che ha reso possibile tale sensazione è stata una fotografia e una realizzazione tecnica di ottima fattura, con uno stile reso in modo davvero gradevole per gli occhi e colori utilizzati alla perfezione. Anche i personaggi hanno saputo convincerci: il contrasto gentile tra le due protagoniste, che vedono nell’altra ciò che vorrebbero essere, ha impreziosito un’opera dotata anche di una buona scrittura.

Se siete fan del genere fantasy, vi consigliamo caldamente di dargli un’occhiata: pur non brillando sempre di originalità, MagiRevo offre spunti inusuali e situazioni interessanti che potrebbero incuriosirvi; e non abbiate paura di trovare un’opera lasciata a metà: pur proseguendo nelle light novel, la trama dell’anime trova una perfetta e naturale conclusione alla fine della serie.

The Eminence in the Shadow

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L’anno scorso, quando stilammo l’articolo sui migliori anime del 2022, la prima stagione di The Eminence in Shadow fu totalmente ignorata, non rientrando nelle nostre 15 personalissime selezioni. Col senno di poi, possiamo dire di aver commesso un gravissimo errore; fortunatamente, non è mai troppo tardi per rimediare.

Infatti quest’anno abbiamo potuto apprezzare dapprima il secondo cour della prima stagione (in inverno), per poi ritrovarlo a fine anno con la vera e propria seconda stagione. E grazie al nostro esserci ravveduti, siamo qui a parlarvi di uno degli isekai più divertenti, stupidi e fuori di testa degli ultimi anni.

Dal secondo episodio in poi, The Eminence in Shadow diventa senza mezzi termini la parodia di tutto ciò che il genere ci ha insegnato, a partire dal protagonista stupidamente OP che nella vita di tutti i giorni si comporta come personaggio secondario, al fine di portare avanti la sua fantasia di essere un’eminenza grigia.

L’appeal di questo anime sta tutto nel vedere ogni volta i personaggi, e soprattutto il protagonista, sfondare i confini della stupidità, abbattendo la quarta parete attraverso elementi meta e un approccio davvero originale. Se anche voi siete stanchi di vedere ogni stagione decine e decine di isekai power fantasy copia e incollati, questo è decisamente l’anime che fa per voi, non ve ne pentirete.

The Apothecary Diary – I Diari della Speziale

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The Apothecary Diaries, meglio conosciuto in Italia come I Diari della Speziale edito da J-Pop (manga) e Dokusho (Light Novel), era uno dei titoli per il quale nutrivamo più speranze e, giunti alla fine del primo arco narrativo, non possiamo che definirci soddisfatti della serie.

Maomao vive come medico/speziale nel quartiere dei piaceri della capitale ma un giorno viene rapita e venduta come serva per la Corte Interna, il luogo dove risiedono le concubine dell’Imperatore. Qui Maomao cerca di passare inosservata ma la sua curiosità e le sue doti finiscono per attirare l’attenzione delle Consorti e del Nobile Renshi durante un incidente nella Corte. Da qui Renshi si affiderà spesso a Maomao per risolvere i problemi delle Consorti e della Corte Interna, stuzzicando in lei il suo lato investigativo e la sua sete di conoscenza.

I Diari della Speziale riesce a mettere insieme tanti generi diversi, dall’investigativo allo slice-of-life storico fino alla commedia, sfruttando anche un cast interessante e simpatico e uno stile artistico sorprendente, anche grazie all’ambientazione nella Cina Imperiale. Una serie che consigliamo caldamente se rientrate tra gli appassionati dei generi citati qua sopra o se cercate un’anime dell’ambientazione più storica per fuggire dai soliti sci-fi e fantasy.

Jujutsu Kaisen Season 2

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L’opera di Gege Akutami sta riscuotendo talmente tanto successo da piazzarsi sicuramente nell’Olimpo degli Shonen, ma cosa succede quando MAPPA prende in mano la produzione del suo anime?

La seconda stagione di Jujutsu Kaisen, composta da ben 23 episodi, è disponibile su Crunchyroll e continua le avventure di Yuji e dei suoi compagni all’Istituto delle Arti Occulte nella lotta contro le Maledizioni.

I primi cinque episodi sono ambientati in un passato in cui Satoru Gojo e Suguru Geto studiavano insieme all’Istituto e danno un chiarissimo background per quello su cui poi si focalizzerà l’intera stagione, ovvero l’arco sull’Incidente di Shibuya e sul come Geto diventi un pericolo per la stregoneria.

Durante l’intera stagione vedremo l’Istituto combattere contro le innumerevoli Maledizioni che hanno come unico scopo quello di imprigionare Gojo per poter porre fine all’Istituto. Quella di Jujutsu Kaisen è una seconda stagione piena di colpi di scena, combattimenti sempre ben animati e un pacing alquanto particolare quanto effettivamente funzionale ai fini delle vicende.

Qui moltissimi personaggi daranno il meglio di sé e molti cadranno, il tutto per salvare l’amato Professore Gojo e per fare in modo che Tokyo non venga completamente rasa al suolo, facendo perdere la vita a milioni di persone.

Per niente scontata, brutale e dannatamente bella da vedere, la seconda stagione di Jujutsu Kaisen è sicuramente uno degli anime più belli che abbiamo visto nel 2023 e che ci lascia con profondi punti di domanda da risolvere al più presto.

Ben fatto MAPPA, you are my special.

Vinland Saga Season 2

I 20 migliori Anime del 2023 27

Se Vinland Saga ci ha già dimostrato nella sua prima stagione di essere una serie di assoluto spessore e profondità, nonostante l’aggressività e violenza vichinga siano il contesto cardine della serie, questa seconda stagione ribadisce il concetto iniziando a cristallizzare tutto ciò che abbiamo visto nella prima parte dando ancora più spessore alle vicende e ai protagonisti, grazie anche ad un completo stravolgimento del punto di vista a causa di un cambio netto del contesto in cui si trova il protagonista.

Molta meno azione quindi, più parole, pensieri, viaggi nella psiche di alcuni dei personaggi più tristemente umani e verosimili quanto comunque lontani dal nostro vivere quotidiano nella storia degli anime.

Il viaggio di maturazione di Thorfinn (e nuovi compagni che incontrerà durante la serie) raggiunge livelli assolutamente massimi del medium, con alcune delle scene più forti e dal fortissimo impatto riflessivo che abbia mai visto, che regalano anche parecchi momenti su cui riflettere a episodio concluso.

Assolutamente un must del 2023: non vediamo l’ora di continuare questo viaggio!

Oshi No Ko – My Star

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Alzi le mani chi quest’anno non ha ascoltato almeno una volta Idol, la opening di Oshi no Ko. Immaginiamo che siate davvero in pochi, data l’enorme rumore che ha generato la canzone in questione, tanto da arrivare ad essere prima nelle classifiche internazionali, contribuendo a rendere Oshi no Ko l’anime più popolare e, per un breve periodo, anche con il voto più alto su famosi siti di aggregazione.

Cosa dire di quest’opera che non sia già stato detto nel corso di quest’anno? Il nuovo fenomeno creato da Aka Akasaka, il genio dietro l’eccezionale Kaguya-sama di cui sopra, ha avuto l’intera community che pendeva dalle proprie labbra: tutti gli appassionati aspettavano con ansia il nuovo episodio, nessuno poteva attendere per scoprire cosa avesse cucinato il Maestro; e chi aveva già letto il manga, allo stesso modo, non vedeva l’ora di ammirare la realizzazione tecnica e la fotografia impeccabile messa su dallo studio Doga Kobo.

I personaggi, l’intreccio della trama, la succitata realizzazione tecnica, una direzione eccezionale, un cast di doppiatori perfetto: tutti questi elementi hanno contribuito a rendere Oshi no Ko l’anime più amato del 2023. E che un anime così non abbia una versione fruibile in Italiano è, francamente, veramente una vergogna. Speriamo che per la seconda stagione, in programma per quest’anno, le cose vadano diversamente. Ah, e da lettori del manga lasciateci dire una cosa: non avete ancora visto nulla.

Frieren – Oltre la fine del viaggio

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Il salvatore degli anime fantasy, la serie che segna il ritorno ad alti livelli di Studio Madhouse, una grande storia narrata in maniera originale in un mondo di titoli piatti ed isekai pre-stampati. Frieren non è solo uno dei migliori titoli di quest’anno ma forse anche il miglior anime nel suo genere da molto tempo a questa parte.

La serie parte con la fine dell’avventura di Frieren, una maga elfa, e il suo party, festeggiati per aver definitivamente sconfitto il Re Demone. L’avventura vissuta, che per Frieren ha impegnato una piccola parte della sua vita, ha segnato praticamente l’intera esistenza dei suoi compagni. Questo spinge Frieren ad analizzare l’importanza della memoria e, scavando ancora più affondo, cercare il significato da dare alla sua lunga vita. L’anime ci porta quindi nella fase successiva alla grande impresa, quando Frieren si mette di nuovo in viaggio insieme ad altri compagni, conscia della pregressa esperienza.

Anche dal lato tecnico, Madhouse riesce a confezionare un adattamento perfetto, ricco di immagini mozzafiato e scene d’azione maestose, unite a dei colori ammalianti e un’accompagnamento musicale degno delle migliori opere del genere.

Frieren rompe gli stereotipi del classico fantasy mantenendo però una narrazione piacevole, alternandola ad ottimi momenti di slice-of-life e azione, raccontando il viaggio come un libro dal quale lo spettatore non riesce a staccare gli occhi di dosso.

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Nascere in un paesino umbro ti porta ad avere tanti hobby.
Cresciuto tra console e computer, è da sempre amante di cinema, serie TV e musica, nella quale si diletta in maniera molto amatoriale. Anime e manga invece sono il pane quotidiano ma anche lo sport lo appassiona. Crede di aver visto ogni singola disciplina inserita dal CIO alle Olimpiadi.

Sono cresciuta con pane, videogiochi, anime e arte. I miei studi e la mia passione verso le scienze umane mi permettono di guardare e giocare con uno sguardo diverso, riuscendo a cogliere molte scelte stilistiche e ad attribuire loro un significato più profondo.

Nato praticamente con il pad in mano, ho iniziato a giocare sin dalla primissima età. Crescendo però è stata la Nintendo a dettare legge nella mia vita videoludica, per poi riavvicinarmi al multipiattaforma solamente con la PS4. Nonostante la propensione per il mondo del gaming, non disdegno altre forme di intrattenimento quali fumetti, cinema o serie TV.

Sviluppatore software di professione, Simone inizia la sua carriera videoludica già dall’infanzia, crescendo nel mondo PlayStation e seguendo le orme del padre. Predilige per lo più opere con una forte componente narrativa e adora immergersi nei panni dei protagonisti che va via via a giocare.
Adora alternare momenti ludici con la visione e/o lettura di opere orientali, ma non si rifiuta di approcciarsi alle novità!

Caporedattore e owner di SpaceNerd.it.
Videogiocatore fin dai 5 anni, cresciuto con attorno Gameboy, Sega Master System e Playstation One. La sua saga preferita è quella di "Prince of Persia", ovviamente a partire dai giochi pre-Ubisoft, che lo ha legato in modo indissolubile dall'infanzia ad oggi al mondo videoludico. Altri suoi hobby ed interessi sono anime, la programmazione, musica e la tecnologia in generale.

Salve gente, sono Daniele, per gli amici DANYMATT, ho 22 anni, studio Lingue e culture dell'Asia all'università di Torino e sono appassionato di Animazione e cultura giapponese. Non disdegno però assolutamente i videogiochi e gioco molto spesso a FPS e giochi di strategia. (* ^ ω ^)

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