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Arboria, la recensione: il rogue-like secondo Dreamplant Studio

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Arboria-SN-Review

Arboria

6.2

GAMEPLAY E LONGEVITÀ

5.5/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

6.5/10

COERENZA E CURA NEL DETTAGLIO

6.5/10

Pros

  • Buon comparto grafico
  • Sistema di combattimento vario
  • Proceduralità percepita nella creazione dei livelli...

Cons

  • ...ma non nei suoi contenuti
  • Roster nemici deludente
  • Pessima comunicazione delle basi del gioco

Arboria è un rogue-like 3D, che promette un gameplay di natura action e in terza persona, sviluppato dallo studio polacco Dreamplant Studio e disponibile in Early Access dal 7 maggio 2020 su Steam. Saremo chiamati a interpretare gli Yotunz, dei guerrieri-troll dotati di armi simbiontiche che ci permetteranno di addentrarci nelle profondità di dungeon procedurali per risanare l’Albero Padre.

Il titolo non presenta particolari novità, sopratutto in vista del fatto che moltissime funzioni sono inibite dalla sua naturale essenza da Early Access. Nonostante le prime ore di gioco siano letteralmente un inferno, tra assenza di tutorial su meccaniche base come la scelta dello Yotunz che andremo ad impersonare e l’importanza del Veri, il titolo si presenta comunque come un sufficiente rogue-like, capace di divertire e intrattenere.

Nelle profondità della miniera

Scelto il nostro guerriero Yotunz dopo aver prestato particolare attenzione a buff, nerf e statistiche tra il roster di personaggi randomico, possiamo iniziare la nostra avventura all’interno della miniera.

Il compito di ogni Yotunz che andremo a impersonare è essenzialmente sempre il medesimo come da tradizione in molti rogue-like, ovvero esplorare in lungo e in largo la mappa che offre diverse attività al suo interno. Potremmo infatti limitarci ad uccidere i nemici lungo il nostro percorso prima di arrivare al piano sotterraneo successivo, o potremmo invece dedicarci ad attività extra come il rinvigorimento dei rami dell’Albero Padre, che con la sua malattia minaccia la sopravvivenza stessa del popolo di troll.

L’attività più importante è però l’estrazione del Veri, una sostanza che troveremo dopo aver sconfitto nemici all’interno della miniera oppure sotto forma di cristalli blu. Il Veri è raccolto dall’essere che ci accompagna nelle nostre avventure e viene poi depositato nelle safe zone tra un piano della miniera e l’altro, dove troveremo inoltre modo di potenziarci per la run in questione su tre differenti parametri: vita, forza e concentrazione.

Il grado di difficoltà è proporzionale al piano in cui siamo: più in basso ci addentreremo, più la nostra sopravvivenza verrà messa a repentaglio.

Arboria, la recensione: il rogue-like secondo Dreamplant Studio 1

Gameplay e attività

Come anticipato, il fulcro del gioco avviene in questa enorme miniera, composta da aree costruite proceduralmente con drop e attività randomiche. Nell’early access di Arboria abbiamo avuto modo di provare tre diversi tipi di attività completando obiettivi che vanno dall’uccidere nemici al controllo della zona. Le ricompense sono varie, vanno dal semplice ripristino dei parametri vitali al vero e proprio loot, che comprende armi, armature, abilità e consumabili.

Le tre diverse armi presenti nell’early access di sono tarate per offrire tre diversi stili di combattimento (veloce, intermedio e lento), mentre i molteplici tipi di armatura consentono al nostro Yotunz di muoversi più lentamente o più velocemente, assorbendo più o meno danni. A questo si aggiungono tre diverse abilità, un’attacco d’urto, uno scudo e il teletrasporto, che possono mutare di stato in base a perk randomici che possono essere trovati per la mappa. Questi modificatori di fatto alterano la natura dell’attacco, che può dunque causare danni collaterali di tipo fuoco, ghiaccio o erba e infliggere più danni ai nemici che ne sono influenzabili.

I mostri che incontreremo durante il nostro cammino sono tuttavia molto pochi, con attacchi molto simili e evitabili facilmente dopo un paio di run, rendendo i combattimenti pressoché piatti. Di contro, il titolo presenta un combat system a combo e dash, che con i giusti avversari potrebbe davvero divertire. Un vero peccato insomma.

Arboria, la recensione: il rogue-like secondo Dreamplant Studio 2

Veri, l’essenza di Arboria

Giocando ad Arboria capiterà spesso di imbattersi in cristalli blu (no Walter, non c’entri nulla), e nonostante inizialmente non avevamo capito potessero distruggersi a causa di disastrose hitbox, sono in realtà di un’importanza inestimabile. Questi cristalli contengono il Veri, l’essenza che gli Yotunz sono chiamati a estrarre dalla miniera. Questo Veri permette di poter alleviare la rabbia dei Godz, esseri superiori che hanno scavato la miniera prima di noi riempiendola di simbionti e tecnologia.

Più Veri porteremo ai Godz dopo una sessione in miniera, più forte sarà il nostro prossimo Yotunz. Ma attenzione: il Veri è anche necessario per potenziare le abilità passive comuni ad ogni troll che andremo ad impersonare, quindi è bene bilanciarne la quantità data per poter beneficiare sia di uno Yotunz con ottime caratteristiche uniche, sia di ottime abilità passive come la possibilità di poter immagazzinare più armi o più abilità contemporaneamente.

Questi upgrade possono essere eseguiti nel villaggio degli Yotunz, per ora limitato ai soli NPC che permettono di potenziarci ma che pone le basi per una buona espansione.

Arboria, la recensione: il rogue-like secondo Dreamplant Studio 3

Un mondo creato bene, ma che forse vuole osare un po’ troppo

Dobbiamo ammetterlo, nonostante la chiarissima natura indie del titolo, il comparto grafico è davvero ben curato, con ottime texture e poche sbavature grafiche; una menzione di onore a particolari animazioni come le schivate e la fase di equipaggiamento delle armature. Il titolo inoltre è ben ottimizzato, non presenta cali di frame rate in combattimento né surriscaldamento della macchina per eventuali calcoli troppo complessi.

Tuttavia, alcune scelte di level design ci fanno storcere un po’ il naso. Se da una parte abbiamo aree e corridoi realmente procedurali e molto diversi l’uno dall’altro, i contenuti al loro interno sono pressoché gli stessi. Non fraintendete, i modelli che compongono la miniera sono ben realizzati, ma mancano di originalità e a lungo andare provocano un senso di piattezza fastidioso.

Il comparto sonoro è discreto, il titolo è esente particolari soundtrack e gli effetti sonori rientrano in una scelta piuttosto ristretta. Arboria ci ha inoltre dato l’impressione di esser stato pensato per esser doppiato (in lingua originale, ovviamente, altrimenti non ci spiegheremmo lo slang utilizzato nelle poche battute tra personaggi), ma che qualcosa sia andato storto. Forse dovremo attendere il periodo di lancio ufficiale?

Arboria, la recensione: il rogue-like secondo Dreamplant Studio 4

Conclusioni

Arboria è un rogue-like che vuole sicuramente ingolosire molto grazie al suo comparto grafico ben curato e alla sua natura da action 3D. Tuttavia, chi fa da padrone in questo genere di giochi sono proprio la varietà dei contenuti dentro le numerose stanze che compongono la miniera e i nemici, entrambi comparti in cui abbiamo notato maggiori carenze. Siamo curiosi di seguire lo sviluppo del titolo, che vi ricordiamo sarà disponibile in early access su Steam a partire dal prossimo 7 maggio.

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Arboria, la recensione: il rogue-like secondo Dreamplant Studio 5

Sviluppatore software di professione, Simone inizia la sua carriera videoludica già dall’infanzia, crescendo nel mondo PlayStation e seguendo le orme del padre. Predilige per lo più opere con una forte componente narrativa e adora immergersi nei panni dei protagonisti che va via via a giocare.
Adora alternare momenti ludici con la visione e/o lettura di opere orientali, ma non si rifiuta di approcciarsi alle novità!

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