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Chico & Rita, la recensione: L’amore ai tempi delle jazz star

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Chico & Rita, la recensione: L'amore ai tempi delle jazz star 1

Chico & Rita

6.9

SCRITTURA

7.0/10

REGIA

8.0/10

COMPARTO TECNICO

5.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

8.5/10

CAST

6.0/10

Pros

  • Storia emozionante
  • Personaggi interessanti
  • Bellissime musiche

Cons

  • Finale
  • Basso livello tecnico

Anche se raramente, non tutti i film candidati agli Oscar riescono a ottenere l’attenzione del pubblico, soprattutto quei film d’animazione europei indipendenti con aspirazioni artistiche.

In questo caso specifico stiamo parlando dell’edizione degli Oscar del 2012, ma come avrete intuito, il film protagonista di questa recensione non sarà nè Rango, ne Kung Fu Panda 2, ma Chico & Rita, film d’animazione  del 2010 diretto dal regista premio Oscar spagnolo Fernando Trueba (La Scimmia è Impazzita, Belle Epoque, Calle 54, ecc) e dall’artista Javier Mariscal. Prodotto in Spagna da una gigantesca coproduzione di cui fanno parte Fenrando Trueba Producciones Cinematograficàs, Estudio Mariscal e Magic Light Pictures. Il film è uscito solo in due paesi: nel Regno Unito nel 2010 e in Spagna nel 2011, rivelandosi in entrambi i casi un disastro al botteghino.

Il film ha una durata di 90 minuti ed è realizzato con una tecnica di animazione digitale 2D basata sulla digitalizzazioni di ambienti e personaggi realizzati dal vivo con attori.

Chico & Rita | trailer US (2010) Toronto International Film Festival

 

Trama

Siamo a Havana, Cuba, nel 1948.

Un giovane e talentuoso pianista di nome Chico, in giro per locali insieme al suo amico Ramòn e a due ragazze incontra una ragazza, Rita, cantante nel locale Tropicana. Tra loro c’è un vero e proprio colpo di fulmine e una notte di passione.

L’arrivo a casa di Chico di Juana, sedicente fidanzata del ragazzo, segna il primo diverbio tra i due protagonisti, cosa che si complica ulteriormente quando Rita riceve una proposta lavorativa dal manager Ron, che le propone di andare con lui a New York per farla diventare una star.

Inizia così una lunga storia di passione tra i due innamorati sballottati in giro per il mondo da un crudele destino che li costringe continuamente a riincontrarsi per poi perdersi di nuovo.

Chico & Rita

Scrittura e Regia

Amore, Successo e Destino; queste sono le tre parole chiave che segnano la storia di Chico & Rita.

La lunga storia d’amore tra i due protagonisti, che si rincorrono l’un l’altra senza mai trovare una vera dimensione, è raccontata attraverso l’evoluzione non solo del loro rapporto, ma soprattutto del loro crescere come persone.

I due personaggi sono in costante crescita per tutta la durata del film, il loro background e caratterizzazione possiamo vederla svilupparsi davanti ai nostri occhi mentre inseguono disperatamente il proprio equilibrio come persone e come coppia. Chico, così immaturo, impulsivo e stupido per certi versi all’inizio della storia, lo vediamo maturare pian piano sotto i nostri occhi; mentre Rita, dalla personalità forte, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, la vediamo spezzarsi e rimanere imprigionata nella gabbia dorata del successo.

L’evoluzione dei due protagonisti e del loro rapporto è il grande motore che manda avanti la storia, il punto di interesse per lo spettatore, che fin dal momento in cui Juana bussa a quella porta non farà altro che chiedersi se e quando i due innamorati potranno stare insieme. La storia è poi raccontata in maniera molto interessante, ogni volta che Chico e Rita vengono separati, la separazione risulta sempre più forte della precedente. I motivi che li portano a separarsi sono sempre diversi e sempre più importanti e complessi da districare, in un interessante crescendo narrativo che coinvolge sempre le stesse tre tematiche: amore, successo e destino.

Il rovescio della medaglia è quello che affligge tutte le storie in cui è presente una componente fatale che non ha completamente a che fare con i personaggi: il finale, qualunque esso sia, non sarà mai quello giusto. Chico & Rita non fa eccezione.
Il finale scelto da Trueba può essere soddisfacente per alcuni versi (ma non completamente) e la piccola escalation che precede la chiusura della pellicola risulta troppo affrettata e quasi superflua per come era andata la storia fino a quel momento… segno, forse, della volontà di porre una conclusione a una storia che non era ancora finita.

C’è altro oltre alla storia d’amore. Chico & Rita racconta anche la Storia di un arco di circa 10 anni in cui i protagonisti girano il mondo; da Cuba si va a New York, Los Angeles, fino a Parigi, portando sempre con se la musica jazz cubana pura che si sente all’inizio della pellicola che cambia, si distorce e assume nuova forma a seconda di come la vita piega il carattere nei due protagonisti. La Storia viene raccontata attraverso il contesto in cui si muovono i protagonisti: il razzismo verso i latini negli anni ’50, la rivoluzione di Cuba e della presa di potere di Fidel Castro nel ‘1959, la situazione con la mafia a New York nello stesso periodo… tutti elementi che, in maniera più o meno importante, vanno a influire sulle dinamiche personali di Chico e Rita

In questo frangente mi sento di bocciare unicamente la sequenza riservata al batterista Chano Pozo, che ha la pecca, in un film che mostra sempre più sfaccettature di una storia in ogni inquadratura, di mostrare esclusivamente il contesto sociale di New York in un preciso momento della storia. Un omaggio a un grande musicista che avrebbe potuto essere inserito meglio in un film tanto carico di significato.

Chico & Rita, la recensione: L'amore ai tempi delle jazz star 4

Parlando di regia non si può che lodare il lavoro di Fernando Trueba nel trattare personaggi e attori. Vero che non stiamo parlando di un regista qualsiasi, Fernando Trueba è stato vincitore di un premio Oscar nel 1992 col film Belle Epoque e in tutta la sua carriera ha collezionato premi Goya come fossero francobolli, non c’è da stupirsi dunque che la direzione degli attori e la messa in scena sia di altissimo livello.

Chico, ispirato nelle fattezze al pianista Bebo Valdés, compositore della colonna sonora del film, e interpretato dall’attore cubano Eman Xor Ona, si impone prepotentemente in scena con tutta la prepotenza e la fame di un giovane artista che aspira al successo, ma resta sempre un passo indietro rispetto a Rita. L’attrice che interpreta la sensuale e prorompente ragazza è Limara Meneses, che mette tutta se stessa nel dare il massimo risalto a un personaggio già ben scritto, con una personalità così forte e magnetica da rubare la scena nelle battute iniziali del film, per poi perdersi nello sfarzo di cui si circonda.

Ogni sequenza è ben studiata, con un preciso ritmo che va a tempo della musica jazz della colonna sonora, ogni ambiente viene trattato con perizia per dare un diverso contesto ai personaggi che lo popolano e i loro sentimenti, veicolati in maniera splendida dai colori e le forme che li circondano.

La camera di Trueba si muove con estrema naturalezza negli ambienti, distorcendo uno spazio che è immagine già distorta della realtà, visto che ogni scenografia è stata ricreata, seppur in parte in live action per poi essere tradotta in disegno. Per questo spesso si assistono a movimenti di macchina che stonano nell’ottica di un film d’animazione, rendendo Chico & Rita più un live action adattato all’animazione piuttosto che un film animato originariamente inteso.

L’intimità di un bar viene espansa fino a diventare un palcoscenico, con le gambe degli sgabelli impilati a fare da spettatori; una piccola stanza con una vecchia che fuma al centro rende l’idea di una profezia che si avvererà; un grande party in terrazza i cui spazi risultano stretti per quanto vicini sono gli invitati, contrapposta poi a un’angusta cucina in cui solo due sguardi sono liberi di incrociarsi senza che nessuno si metta in mezzo. Queste sono solo alcuni degli usi che Trueba riesce a trovare dei bellissimi scenari disegnati da Javier Mariscal.

Chico & Rita

Comparto tecnico

Prevedibilmente, Chico & Rita non splende di luce propria sotto il profilo tecnico. Gli animatori dello studio Magic Light Pictures di Londra si sono trovati a dover guidare le visioni dei registi della pellicola, visto che né TruebaMariscal avevano mai avuto a che fare con un film d’animazione prima di questo, e il lavoro in questo senso è stato più che buono.

La traduzione delle riprese di Trueba in animazione secondo lo stile dei disegni realizzati da Mariscal non è stato per niente facile ed è stato fatto un ottimo lavoro nel coordinare tutte le maestranze in campo purché il risultato fosse ottimo, ma si sono dovuti scontrare con gli evidenti limiti tecnici a disposizione.

I personaggi si muovano molto bene negli scenari, con animazioni fluide che seguono i movimenti degli attori in live action, ma tutti i modelli risultano piatti, soprattutto se messi in condizioni di luminosità dinamica o in movimento costante: le animazioni delle ombre non sempre seguono i movimenti dei corpi e tutto risulta, appunto, un disegno senza profondità. Complice in questo la scarsità di risorse, che ha costretto ad annullare completamente qualsiasi caratteristica superflua dei volti di tutti i personaggi, visto che più dettagli significa anche più sforzo produttivo per animarli.

Il risultato ha un suo fascino, ma non si può sorvolare su come sembri costantemente di starci muovendo tra sagome di cartone in movimento, sensazione accentuata dai coraggiosissimi movimenti di macchina di Trueba, quasi fuori contesto per i canoni di un film d’animazione e che dimostra come il regista non avesse granché esperienza con questo modo di far cinema.

Il mondo che circonda i personaggi però splende grazie ai magnifici disegni di Javier Mariscal, che riesce a rendere in maniera giocosa e colorata l’aria che si respira in ogni ambiente, che sia un piccolo pub di Havana o una grande terrazza di un grattacielo newyorkese.

Chico & Rita

Per Concludere

Chico & Rita è un film dal grande fascino, molto interessante per la bellissima storia d’amore tra i due protagonisti, trattata in maniera verosimile, con errori da entrambe le parti che non permettono a questa relazione di funzionare del tutto. La storia riesce a coinvolgere e c’è del genuino interesse nello scoprire se queste due persone sono destinate a stare insieme oppure non riusciranno mai a opporsi a un destino avverso che li porta sempre lontani l’uno dall’altra.

L’unica pecca in questo contesto è il finale, che dà una risposta a questa domanda, ma in un modo troppo sbrigativo, tantoché chiedendosi “perché è finita in questo modo?” uno spettatore non riuscirà mai a darsi una risposta convincente.

Un vero peccato anche per il basso livello di risorse, cui consegue un prevedibile basso livello tecnico, tra corpi piatti, animazioni curate (ma che presentano imperfezioni) e personaggi che differiscono gli uni dagli altri solo per le forme della testa, perché privi di tratti fisici di rilievo.

Chico & Rita spicca certamente sotto il versante artistico grazie al lavoro combinato di due grandi visionari come Fernando Trueba, che introduce nell’animazione movimenti di macchina audaci e una visione molto personale e approfondita, e Javier Mariscal, artista poliedrico che mette in mostra tutta la sua esperienza in ambito fumettistico, restituendo, soprattutto negli esterni, degli scorci meravigliosi di Havana, New York e Parigi, mettendole sotto diversi punti di vista, sempre ben caratterizzati.

Concludiamo con una nota dolente.
Nonostante la candidatura all’Oscar nel 2012 e i vari premi vinti in giro per il mondo, specialmente in Spagna, Chico & Rita è stato un disastro al botteghino. Costato introno ai 10 milioni di euro, ne ha guadagnati poco più di 2 milioni e la sua distribuzione home video si è limitata a Inghilterra e Spagna.

Disgraziatamente, un film che fa del bilinguismo una parte fondamentale del proprio carattere, dove l’inglese viene trattato a tutti gli effetti come lingua straniera, è molto difficile da esportare al di fuori dei paesi latini, fattore che ha forse contribuito alla scarsa distribuzione del film.

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Chico & Rita, la recensione: L'amore ai tempi delle jazz star 5

Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia).
Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime.
Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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Samantha Guzzon
Samantha Guzzon
3 anni fa

Bella recensione! A livello di spiegazione tecnica è davvero ben realizzata e da un’idea totale del film d’animazione in questione. Complimenti 🙌

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