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Strappare Lungo i Bordi, la recensione: Al 100% d’autore

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Strappare Lungo i Bordi, la recensione: Al 100% d'autore 1

Strappare Lungo i Bordi

6.9

SCRITTURA

8.5/10

REGIA

6.5/10

COMPARTO TECNICO

6.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

6.5/10

CAST

7.0/10

Pros

  • Gag esilaranti
  • Ottima altalena di emozioni

Cons

  • Storia già scritta altrove
  • Molto molto breve

Non è semplice approcciarsi a Strappare Lungo i Bordi avendo già in mente chi sia, cosa faccia e come lavori Zerocalcare. D’altra parte la campagna pubblicitaria della serie ce lo ha sottolineato più volte: questa è LA serie di Zerocalcare, di cui il celebre fumettista romano è scrittore, regista e interprete. Il problema di qualcuno che conosce in maniera approfondita il lavoro di Zerocalcare, e che aveva determinate aspettative su questa serie, è che queste aspettative sono completamente diverse da quelle di qualcuno che approccia questa serie come primo avvicinamento all’autore. Per questo è difficile riportare in un linguaggio comune l’approccio che si dovrebbe avere al particolare stile di narrazione dell’autore di disegnetti di Rebibbia. In questa recensione vedremo di andare per gradi e di spiegare come e perché questa serie animata d’autore sia da una parte esattamente quello che doveva essere, e dall’altra una mezza delusione.

Strappare Lungo i Bordi è una serie animata originale Netflix composta da 1 stagione di 6 episodi di durata compresa tra 16 e 22 minuti. La serie è scritta, diretta e interpretata quasi interamente da Zerocalcare, che si conferma autore a tutto tondo del progetto prodotto da Netflix in collaborazione con Bao Publishing. Le animazioni sono affidate allo studio d’animazione Movimenti Production di Milano, facente parte del network italiano a tema animazione ForFunMedia Animation Network insieme a Studio Bozzetto, Doghead Animation e Mobo Digital Factory.

Strappare Lungo I Bordi | Trailer Ufficiale | Netflix Italia

Me, Me stesso e L’Armadillo

Strappare Lungo i Bordi è qualcosa a cui non si è abituati nel mondo dell’animazione. Come tutte le storie di Zerocalcare, anche Strappare Lungo i Bordi è principalmente un viaggio all’interno delle riflessioni, le paranoie e le nevrosi dell’autore che cerca di relazionarsi con una realtà esterna che riesce costantemente a metterlo in ansia. Ad accompagnare Zero nella sua lotta quotidiana con i piccoli problemi quotidiani c’è il personaggio ricorrente per eccellenza dei suoi fumetti: l’Armadillo, personificazione della coscienza di Zero, che lo consiglia su come affrontare, o non affrontare le situazioni in cui si ritrova.

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Strappare Lungo i Bordi si apre con alcune puntate senza una trama, la quale si sviluppa in un secondo momento, seguendo il viaggio di Zero con i suoi amici Sara e Secco verso una meta misteriosa che scopriremo proseguendo con le puntate. Il resto del tempo è occupato dalle deliranti gag di Zerocalcare alle prese con problemi e nevrosi di tutti i giorni, piccole cose, come l’incapacità di smontare e rimontare una gomma forata, o la crisi interiore nello scegliere quale pizza mangiare. Tutte piccole stupidaggini che, grazie all’unione del particolarissimo umorismo e dei disegni super esagerati di Zerocalcare, riescono a far percepire la disperazione del momento, strappando ben più di una risata. Dall’altra parte, la peculiarità di Zerocalcare è quella di far passare i suoi lettori, o in questo caso spettatori, dalle risate alle lacrime con una facilità disarmante. Strappare Lungo i Bordi mantiene fede a questa realtà. Le emozioni forti arrivano improvvise e imprevedibili come un pugno al fegato. La scrittura di Zerocalcare è ottima nel dosare le forti emozioni negative: inizialmente sono effettivamente dei pugni al fegato, mentre successivamente queste prendono il sopravvento, rendendosi protagoniste al posto delle atmosfere leggere dell’inizio.

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Una serie d’autore

Chi conosce i lavori di Zerocalcare si sentirà sicuramente a casa. Strappare Lungo i Bordi è esattamente un fumetto di Zerocalcare trasmesso in TV streaming, con lo stesso lessico, gli stessi argomenti trattati, e soprattutto le stesse scelte di regia. Mettendo a confronto la serie di Netflix con uno dei fumetti dell’autore è possibile accorgersi di come non ci siano fondamentalmente differenze tra le inquadrature scelte per la serie e le vichiette del fumettista. Per i fan di Zerocalcare, consiglio vivamente di mettere a confronto Strappare Lungo i Bordi con La Profezia dell’Armadillo, il motivo lo spiego più avanti.

A questo proposito, Zerocalcare non è un regista cinematografico, quindi la scelta di utilizzare il suo stile di composizione delle vignette come regia è perfettamente azzeccata. Zerocalcare ruba e cita tutto quello che ha costituito la sua crescita al livello estetico, dai film alle serie tv, sia animate che live action. Si possono trovare citazioni di tutti i tipi: da Trainspotting a Game of Thrones, dalla Marvel a Ken il Guerriero, e chi più ne ha più ne metta.

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Il fatto più singolare, ma che sottolinea ancora di più come questa sia una serie d’autore in tutto e per tutto, è che Zerocalcare stesso doppia la stragrande maggioranza dei personaggi della serie. Ok, per la maggior parte del tempo è solo Zero a parlare, ma escluso l’Armadillo, doppiato da un magistrale Valerio Mastandrea che riesce a rendere il personaggio persino più fastidioso di quanto sia in realtà, Zerocalcare dà la voce anche a Sara, Secco e quei pochi altri personaggi che interagiscono verbalmente con lui.

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Una storia già scritta

Strappare Lungo i Bordi si regge principalmente sulle gag e le riflessioni di Zero, ma, come detto, esiste una trama orizzontale che traina lo spettatore dalla prima all’ultima puntata. Questa trama orizzontale è forse il punto che dividerà di più il pubblico di Strappare Lungo i Bordi, soprattutto quella parte di pubblico che ha già letto i libri di Zerocalcare, che in realtà la storia raccontata è quella del fumetto La Profezia dell’Armadillo.

Non intendo dire che sia una storia simile a quella del primo fumetto dell’autore o una che tratta gli stessi temi; si tratta proprio della stessa storia, comprensiva di tutti quei passaggi intermedi che hanno contraddistinto il primo grande successo editoriale del fumettista di Rebibbia. In Strappare Lungo i Bordi cambia, rispetto al fumetto, solo “la cornice” della storia, le gag, appunto. Se nel 2011 si trovavano battute sull’attualità di 10 anni fa, nel 2020/2021 si fa ironia sulla vita di oggi. Ciò che cambia davvero è la struttura della storia. Per caratteristica produttiva dell’epoca, La Profezia dell’Armadillo è una serie di gag con un minimo di filo conduttore, mentre Strappare Lungo i Bordi è una serie animata fatta e finita, con una precisa struttura che permette alla trama di proseguire in maniera organica.

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Ciò non toglie, purtroppo, che la storia sia la stessa, e dopo l’adattamento già fatto de La Profezia dell’Armadillo del 2018, non è esattamente rispettoso delle aspettative dei fan di Zerocalcare, che magari avrebbero preferito una nuova storia originale. La mia delusione però non deve essere indicativa di quanto valida sia la storia raccontata da Strappare Lungo i Bordi. Così come lo era stato La Profezia dell’Armadillo, la storia di Strappare Lungo i Bordi è molto bella e toccante; affronta tematiche molto dure e umane, personali per l’autore, ma assolutamente universali per qualunque essere umano che, come Zerocalcare, si è trovato a vivere in questo periodo storico e ne sta vivendo tutti i problemi, tutti gli “impicci“.

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In conclusione

Strappare Lungo i Bordi non è esattamente il tipo di prodotto che risolleverà l’animazione italiana. Si tratta di una serie altamente autoriale, fatta da Zerocalcare più per un proprio appagamento personale piuttosto che come prodotto da vendere, esattamente come lo erano stati gli esilaranti cortometraggi animati che il fumettista aveva realizzato durante il lockdown, a posteriori considerabili la prova generale per questa serie.

Vale la pena spendere due parole sull’ottimo lavoro di animazione di Movimenti Production, che ha reso molto bene il gesticolare compulsivo di Zero e di tutti gli altri personaggi, senza che l’animazione sembrasse troppo confusa o pesante da seguire. Una nota di demerito invece per il montaggio, davvero troppo frettoloso in molti passaggi. Capisco che i ritmi comici di Strappare Lungo i Bordi siano molto rapidi, ma Zerocalcare mette talmente tante citazioni, easter egg e dettagli in ogni singola inquadratura che è un peccato non avere abbastanza tempo per riconoscerli tutti.

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Strappare Lungo i Bordi è una serie che esprime Zerocalcare al 100%, e come ogni altro prodotto estremamente personale di un autore, sta alla sensibilità del singolo spettatore dire se apprezza la poetica di chi racconta o la odia e non vuole averci niente a che fare. Il parere di uno che aveva già conosciuto Zerocalcare coi suoi fumetti a chi non sa chi sia quest’uomo, è che dovreste darle una possibilità, consci del fatto che o la amerete o la odierete. Non c’è una via di mezzo. Per chi già conosce e apprezza Zerocalcare, Strappare Lungo i Bordi è semplicemente imperdibile. Si, la storia raccontata è la stessa de La Profezia dell’Armadillo, ma l’ammodernamento è riuscito, le gag sono esilaranti, i pugni al fegato fortissimi… c’è tutto lo Zerocalcare che conoscete.

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Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia).
Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime.
Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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#POSTGAME 0 - Parlando di videogiochi fuori tempo massimo - SpaceNerd.it
1 anno fa

[…] oggi che “ve voglio dì?” (usiamo il romano che dopo Strappare Lungo i Bordi va di moda va) Niente di nuovo in realtà, semplicemente che come al solito, e chi mi conosce bene […]

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