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Dragon Trainer: Il Mondo Nascosto, la fine di un’era

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Dragon Trainer: Il Mondo Nascosto, la fine di un'era 1

La trilogia di Dragon Trainer ha accompagnato ben più di una generazione in un bellissimo viaggio in compagnia di Hiccup, Sdentato e tutto il loro enturage di vichinghi e draghi.
Dopo un primo film bellissimo, un secondo ancora più bello e una serie più che all’altezza, siamo arrivati all’ultima avventura: Dragon Trainer: Il Mondo Nascosto, che si svolge un anno dopo la fine della precedente. Come se la saranno cavata Dean DeBlois e i ragazzi di Dreamworks con questo gran finale?

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Scrittura

Dragon Trainer si è caratterizzato fin dalla sua prima apparizione e in special modo nel secondo capitolo, da un’ottima caratterizzazione di base di tutti i personaggi principali, perciò questo Il Mondo Nascosto partiva da una base già consolidata di caratterizzazione che sarebbe dovuta essere ulteriormente approfondita.

Il film riesce in questa operazione, ma solo in parte.

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Tutto il film ruota su due punti cardine: L’inadeguatezza di Hiccup come leader rispetto a Sdentato e la relazione tra Hiccup e Astrid. Questi due punti sono gestiti meravigliosamente, con momenti molto emozionanti, uno su tutti la reazione di Hiccup davanti alla regalità di Sdentato nel Mondo Nascosto, ma tutto il resto rimane decisamente più spento, con i personaggi secondari utilizzati come gag ambulanti, alcune più riuscite, come la matta Testabruta che mette in crisi i cattivi a suon di chiacchiere, alcune molto meno, come le continue avance di Moccicoso a Valka, che ho trovato non solo di cattivo gusto, ma anche completamente inutili visto che non apportano nessun contributo alla storia.

Fortunatamente la marginalità di tutto ciò non compromette l’ottimo lavoro fatto con l’evoluzione principale della vicenda, che rimane di ottimo livello, con una Hastrid che, nonostante sia abbia un ruolo di supporto più che di vera coprotagonista, riesce a lasciare il segno.

La vicenda di Dragon Trainer: Il Mondo Nascosto, come detto, si concentra molto su Hiccup e i suoi problemi di leadership. Leadership messa ancora più in crisi dalla comparsa di un nuovo antagonista che fa venire a galla tutta l’inesperienza del giovane nel guidare un’intera tribù con decisione e scelte azzeccate.

Parlando proprio di Grimmel il Grifaio, il paragone con Drago Bludvist è impossibile da evitare. I ragazzi di Dreamworks hanno deciso, ben consci di non poter eguagliare quel mostro di crudeltà e sete di potere che è stato Bludvist in Dragon Trainer 2, di ripiegare su un tipo di cattivo diverso. Il potente signore delle guerra a capo di un esercito di draghi viene sostituito da un subdolo cacciatore, completamente pazzo e ossessionato dalle Furie Buie che riesce a girare a suo favore le battaglie con trappole e giochi mentali. Ben lontano dal terrore che provocava il terribile conquistatore, Grimmel riesce comunque a rimanere impresso nonostante il suo ruolo nella vicenda sia semplicemente accessorio a differenza del suo predecessore. Inoltre l’interpretazione in italiano del mai abbastanza osannato Massimo Lodolo gli conferisce un perfetto tono da psicopatico perfettamente azzeccato per il personaggio.

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Regia

DeBlois ci aveva abituati troppo bene con il secondo capitolo di Dragon Trainer e probabilmente aveva dato il tutto per tutto del suo estro, perché in questo terzo film la regia non fa altro che recuperare idee già utilizzate nel film precedente con pochi spunti creativi originali degni di nota.

La scena dell’attacco di Grimmer alla capanna di Hiccup non è altro che una rifinitura della scena dell’attacco di Drago Bludvist alla sala dei capi nel flashback di Stoick di Dragon Trainer 2, resa in maniera migliore e più spettacolare, ma comunque un’idea già vista. La sequenza del drago che esce dalle nuvole poi era già stata utilizzata in Dragon Trainer 2 in maniera decisamente più spettacolare e d’impatto.

Una nota va spesa anche per il modo in cui viene presentato Grimmel, con dei tagli di luce oblicuo sugli occhi che vengono direttamente dai film noir hollywoodiani degli anni 30/40, ma continuano a essere un bell’effetto per far percepire la cattiveria subdola del personaggio.
Un applauso poi va alla scena sul finale, di cui non posso parlare per ovvie ragioni.

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Tecnica

Il comparto tecnico è, come sempre, di prim’ordine. Già dal primo capitolo del franchise Dragon Trainer aveva fatto miracoli nella resa di animazioni aeree complesse, nel rendere credibili i movimenti e le interazioni tra draghi e tra draghi e umani. In questo terzo capitolo ci manteniamo sulla stessa linea del secondo, con una maniacale cura per i dettagli nei volti sia umani che rettili, nei macchinari e nelle ambientazioni, specialmente quelle aeree (le nuvole sono meravigliose) che consentono anche ai più ravvicinati primi piani di essere perfettamente credibili e apprezzabili in ogni dettaglio.

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In conclusione

Dragon Trainer è un franchise a cui sono molto legato, ne adoro ogni sua versione e la severità con cui ho guardato questo capitolo conclusivo ne è una prova lampante.

Dragon Trainer: Il Mondo Nascosto è un ottimo film che ha l’unico problema di venire dopo un capolavoro quale è stato Dragon Trainer 2, inarrivabile sotto diversi punti di vista, a cui il suo successore ha dovuto pagare un pedaggio recuperando alcune bellissime idee.

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Tutto sommato si tratta di un’ottima chiusura di serie, senza lasciare spazio o necessità di ulteriori approfondimenti e mettendo una volta per tutte la parola fine al franchise.

Personalmente, nonostante i vari difetti riscontrati, sono molto positivo verso questo film che riesce a portare una storia nel suo piccolo molto interessante ed emozionante.

Nota a margine: il cameo dell’Alfa con la zana spezzata è stata una graditissima sorpresa.

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Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia).
Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime.
Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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