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Young Justice: La caduta e la rinascita

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Young Justice

La storia dell’animazione televisiva, specie quella occidentale, è piena di serie anche molto seguite e di alta qualità che, per un motivo o per un altro, sono state cancellate prima di arrivare a un meritato finale.

Cambi di direzione del mercato, defezioni del personale, scarse vendite del merchandise, sforamento del budget, questi sono solo alcuni dei problemi che possono portare alla cancellazione in corsa di una serie animata, le cui produzioni spesso costano moltissimo e non possono permettersi errori.

Tra le tante storie di serie cancellate nell’animazione occidentali molte sono estremamente semplici: una serie è brutta, non vende, quindi viene cancellata, ma ce ne sono altrettante le cui storie si pongono sul quel filo sottile che divide la ragione dal delirio, e poche sono deliranti quanto quella della produzione, messa in onda, cancellazione e rinascita di Young Justice.

Young Justice

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Cos’è Young Justice?

Facile che molti di voi l’abbiano vista o ne abbiamo almeno sentito parlare. Young Justice è una serie animata targata DC Comics iniziata nel novembre del 2010 e andata in onda per due stagioni: Young Justice e Young Justice: Invasion, rispettivamente di 26 e 20 episodi da 25 minuti su Cartoon Network fino al marzo del 2013. L’animazione 2D è realizzata da Warner Bros. Animation Studios; la regia degli episodi è affidata a Jay Oliva e Michael Chang, ma è in produzione che troviamo i nomi più importanti. Come produttore esecutivo, nonché responsabile dell’idea stessa dello show, troviamo Sam Register, già produttore esecutivo per serie di successo come Teen Titans, Ben 10 e Transformers Animated, mentre come showrunner spuntano i nomi di Brandon Vietti, reduce dalla regia di Batman: Under The Red Wood, e (sua maestà) Greg Weisman, già produttore di Gargoyles: il Risveglio degli Eroi e Spectacular Spiderman (nonché posto fisso nella mia personale santissima trinità dei produttori di serie animate americani al fianco di Dave Filoni e Genndy Tartakovsky).

La serie può essere considerata un erede spirituale del già ottimo Teen Titans, conclusosi 4 anni prima (Teen Titans verrà poi ripreso nel 2017, ma in quel momento era considerato concluso), partendo da un gruppo di sidekick (spalle) dei supereroi della Justice League che formano un gruppo per poter combattere il male autonomamente dai loro mentori della JL.

I membri della squadra nella sua prima incarnazione sono il primo Robin Dick Greyson, Superboy, Kid Flash (Wally West), Miss Martian, Aqualad e Artemis, questi ultimi sono considerabili quasi personaggi originali della serie visto che per identità e background sono molto diversi dalle loro controparti nelle tavole a fumetti (Artemis è parzialmente sovrapponibile al personaggio di Arrowette nei fumetti, ma il suo corrispettivo è Tigress). La serie si prende infatti molte libertà rispetto alle storie dei fumetti. Se già la formazione originale del gruppo Young Justice viene stravolta, le avventure dei giovani eroi sono ispirate alle storie con protagonisti i Teen Titans, l’effettiva Young Justice e la Justice League, mischiandole insieme e spesso modificandole per creare nuovi contesti e nuove evoluzioni.

Col proseguire degli episodi la squadra si amplierà comprendendo molti nuovi membri raccolti dai due showrunner tra i più giovani tra i supereroi DC, prendendo a piene mai dalle varie incarnazioni dei Teen Titans e tra i membri della Young Justice originale.

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Cancelled!

Le due stagioni di Young Justice andarono molto bene prendendo solo ratings televisivi, ma la serie incappò negli stessi problemi che hanno afflitto più volte e quasi affondato anche Avatar: The Last Airbender: tutti la guardavano, a tutti piaceva… ma nessuno comprava il merchandise.

Negli ultimi anni, con il successo delle piattaforme streaming, le serie animate hanno molti dei vantaggi comuni alle serie tv live action, ma prima la situazione era molto diversa. Le serie animate erano ritenute a mala pena tollerabili per un palinsesto televisivo: con un target di pubblico estremamente limitato, costi di produzione mediamente molto alti, tempi di gestazione lunghissimi, costituivano un affare rischioso per qualunque network televisivo e in caso di cambiamenti all’ultimo minuto dei palinsesti, le fasce orarie per ragazzi erano le prime a venire sacrificate.

Il miglior modo (per non dire l’unico) di produrre una serie animata di successo e duratura era il modello di Masters Of The Universe, ossia l’accompagnamento alla serie animata di un’infinità di merchandise allegato, le cui vendite avrebbero portato i network e le aziende produttrici di tale merchandise a investire ancora su quella serie.

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Nel caso di Young Justice, ciò che permetteva alla serie di esistere era l’accordo con Mattel, che aveva prodotto una linea di giocattoli ispirati ai personaggi della serie. Dalle vendite di questi Mattel avrebbe deciso se supportare ancora lo show oppure no.
Essendo una serie di supereroi, Warner Bros. e Mattel accompagnarono la serie con merchandise dedicato a un target maschile, il più ovvio per questo tipo di show, ma durante la trasmissione saltò fuori che il pubblico di Young Justice era per la maggior parte femminile, completamente disinteressato al tipo di merchandise offerto.

A posteriori non c’è nemmeno da stupirsene troppo. Young Justice presenta una preponderante componente teen drama molto caro al pubblico femminile, ma questo non giustificò il tragico bilancio del merchandise, la maggior parte del quale rimase invenduto e Mattel abbandonò il progetto.

Una serie come Young Justice era molto complessa da animare e i costi di produzione elevatissimi. Register non aveva altro modo per trovare il denaro sufficiente a produrre la serie che non fosse un accordo con una qualche grossa azienda di giocattoli al pari di Mattel. La ricerca diventava poi molto difficile a causa della mancanza di tempo e della sfiducia generale nei confronti del progetto. Così, nonostante in qualche modo si fosse riusciti ad arrivare in fondo alla seconda stagione, non c’erano i fondi né le garanzie necessarie per realizzarne una terza.

Fu questo il principale motivo a decretare la cancellazione della terza stagione di Young Justice. L’annuncio fu fatto poco prima della fine di Invasion, nel gennaio del 2013, contemporaneamente a un’altra cancellazione di una serie DC Comics apprezzata dal pubblico, quella di Green Lantern, sempre di Warner Bros.

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Young Justice

Le conseguenze del disastro

La cancellazione di Young Justice fu presa malissimo dai fan. Come già detto la serie era seguitissima e nel tempo si era fatta uno zoccolo duro di appassionati che seguiva con piacere le avventure dei super-ragazzini di casa DC.

Subito dopo l’annuncio fioccarono lamentele e petizioni online dirette a Warner Bros. per avere una nuova stagione di Young Justice, la fanbase arrivò persino a organizzare autonomamente una campagna crowdfounding per aiutare la produzione, ma tutto venne puntualmente respinto dai vertici di Warner Bros. con lettere aperte e annunci che ribadivano come non fosse in programma nessuna ripresa della serie. Intanto l’hashtag #RenewYoungJustice periodicamente finiva tra i top trend online.

Tre anni dopo la cancellazione della serie, Young Justice venne aggiunto al catalogo di Netflix e negli appassionati si riaccese la speranza. Lo stesso Greg Weisman buttò ulteriore benzina sul fuoco tramite alcuni messaggi in cui incitava i fan a guardare il più possibile le due stagioni della serie e acquistare DVD e Blu-ray in modo da accrescere l’interesse intorno ad essa, dando il via alla campagna #KeepBingeYJ (cosa che tra l’altro continua a fare tutt’ora con altri suoi vecchi show, primo tra tutti Gargoyles).

L’impegno da parte di Weisman per accrescere l’interesse intorno a Young Justice ebbe successo e per tutto il 2016 Young Justice fu visto e rivisto su Netflix scalando le classifiche, finché a novembre successe qualcosa.

Young Justice

La rinascita

Nel novembre 2016, Sam Register annunciò la messa in produzione di una nuova stagione di Young Justice, con ancora una volta Greg Weisman e Brandon Vietti come showrunners.

Durante quei tre anni accaddero molte cose.
La più importante di tutte fu la decisione di DC Comics di investire su una piattaforma streaming, DC Universe, anticipando di poco quello che avrebbe voluto fare Disney qualche anno dopo. La piattaforma avrebbe contenuto molti dei film e delle serie televisive dei supereroi DC Comics, comprese le serie dell’Arrowverse (Arrow, The Flash e Supergirl) uscite e sviluppatesi nel periodo tra il 2012 e il 2016, molto apprezzate dal pubblico e che portarono DC a investire su altre serie tv come Legends of Tomorrow e Lucifer.

Ad accompagnare nel catalogo di lancio della piattaforma queste serie di grande successo e alcune perle del passato come Batman: The Animated Serie del 1992, serviva anche qualcosa di nuovo, così al lancio della piattaforma nel settembre del 2018 e all’inizio del 2019 apparvero le serie live action Teen Titans, Doom Patrol, Black Lightning, la serie animata Harley Quinn e, appunto, la terza stagione di Young Justice: Outsiders, pubblicata online in due tranche a gennaio del 2019 e a luglio dello stesso anno.

Senza più l’appoggio di Warner Bros., Sam Register e compagnia affidarono l’animazione della nuova stagione di Young Justice allo studio sudcoreano Studio Mir, che come sempre si dimostrò più che in grado di lavorare con serie action e supereroistiche come questa. Inoltre, grazie alla maggiore libertà offerta dalla piattaforma streaming, si decise di alzare un po’ il target della serie, proponendo storie ancora più serie (già nella seconda stagione la situazione era cambiata rispetto alla prima) in cui il tradimento, la sofferenza e la morte sono il pane quotidiano per i ragazzini protagonisti e per molti altri che non sono in grado di difendersi da soli.

Purtroppo, ad oggi, DC Universe non è disponibile al di fuori degli USA, ma le prime due stagioni di Young Justice sono ancora disponibili sul catalogo Netflix in Italia, mentre non si hanno notizie se la terza sarà mai disponibile.
Di certo la serie è stata confermata per una quarta stagione e il team di produzione è attualmente al lavoro su di essa; non si hanno ancora notizie su una data di uscita.

Young Justice

Per concludere

Questa è la storia di Young Justice. Una serie animata che, come molte altre, ha subito le criticità del mercato del suo tempo, ma che grazie all’affetto dei fan e all’impegno di produttori testardi e lungimiranti come Sam Register e Greg Weisman, è riuscita a risollevarsi dopo la caduta più forte di prima.

La storia di Young Justice non è ancora finita, come detto è in programma una quarta stagione, che non è detto sia quella finale. Se conoscete la serie sapete che a Weisman e Vietti piace lasciare porte aperte su possibili continuazioni e in un’intervista al lancio di Young Justice: Outsiders hanno dichiarato che potrebbero “proseguire la serie anche con uno spettacolo di marionette”, segno di come abbiano ancora molte idee per un proseguimento delle avventure e la fine sia ancora lontana.

Non ci resta che attendere pazientemente l’uscita della quarta stagione di questa magnifica serie animata e intanto sperare che la terza arrivi anche da questo lato dell’atlantico.

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Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia).
Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime.
Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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