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Elemental: La parabola dell’amore di Pixar

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Elemental: La parabola dell'amore di Pixar

Elemental

7.9

Comparto tecnico

10.0/10

Cast

7.0/10

Scrittura

6.5/10

Regia

7.0/10

Direzione artistica

9.0/10

Pros

  • Bellissima resa grafica
  • Coppia di protagonisti deliziosa
  • Un'ottima commedia romantica

Cons

  • Alcune sottotrame non esplorate
  • Mancanza di spazio per il comprimario

Strana cosa le aspettative del pubblico. Spesso parlando di Pixar ci troviamo a dire che “un film carino non è abbastanza” per uno studio del genere. Questo perché la casa delle meraviglie in 3DCGI ci ha abituato fin dal 1995 a film con una scrittura praticamente perfetta. Ripercorrendo a ritroso i film di Pixar possiamo vedere come quei film ritenuti da molti come i peggiori dello studio manchino proprio di questa caratteristica: una scrittura perfetta, puntuale e pregna di significati.

Cosa è successo ultimamente? Da quel disastro di pubblico che è stato Lightyear Pixar non è ancora riuscita a riprendersi e i successivi progetti a cui a lavorato hanno risentito dei problemi che si sono venuti a creare dopo quel flop. Il primo è stato Turning Red, ma anche questo Elemental.

Film del 2023 di Pixar Animation Studios, scritto da John Hoberg, Kat Likkel e Brenda Hsueh su un soggetto di Peter Sohn, diretto da Peter Sohn e distribuito da Walt Disney Company, Elemental è stato visto per la prima volta al festival di Cannes per poi uscire il 16 giugno negli USA e il 21 giugno in Italia. L’accoglienza per questo nuovo film Pixar è stata piuttosto fredda, con delle prime settimane di incassi decisamente sotto tono.

Elemental | Trailer Ufficiale

Elemental

La storia prende il via ad Element City, la città in cui vivono elementali antropomorfi di 4 tipi: acqua, terra, aria e fuoco. Gli elementali del fuoco sono gli ultimi ad essere arrivati in città e di questi fanno parte i coniugi Lumen, Cinder e Bernie, sbarcati in città in cerca di fortuna. Anni dopo la coppia ha aperto un suo negozio nel quartiere Fiamma di Element City e la loro figlia, Ember, ormai giovane adulta, si prepara a prendere il posto del padre, ormai vecchio, alla conduzione del negozio di famiglia.

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Il giorno del passaggio della torcia si avvicina sempre più, ma Ember non è ancora pronta per l’incarico a causa del suo temperamento aggressivo contro i clienti. Tutto cambia quando, in occasione del suo primo giorno di lavoro in solitaria, Ember vede spuntare dai tubi del sistema fognario un acquatico, Wade, che si presenta come un ispettore comunale pronto a far chiudere il negozio per dei problemi con le tubature. Tenendo all’oscuro i genitori della faccenda, Ember decide di occuparsi personalmente del problema e con l’aiuto di Wade indaga su quanto succede alla gestione dell’acqua nel quartiere Fiamma, in modo da non far chiudere il negozio.

La sorpresa del genere

Parlando di nuovo di aspettative, andando a vedere un film Pixar l’ultima cosa che ci si aspetta è una commedia romantica pura. Per quanto possa sembrare strano Elemental è proprio questo, una pura e semplice commedia romantica con degli elementali animati al posto delle persone in carne e ossa. Il film segue tutte le linee guida dei migliori esponenti del genere, con i due protagonisti che hanno un progressivo avvicinamento fino all’inizio della relazione e quindi all’inevitabile problema interno che li farà separare.

Un canovaccio che risale agli inizi del cinema hollywoodiano e che non ha mai smesso di essere efficace, soprattutto se, come in questo caso, è arricchito da altri spunti che danno maggior spessore ai personaggi e all’ambiente. La prima cosa da elogiare di Elemental è la costruzione del rapporto tra molti dei personaggi a partire, ovviamente da quello tra Ember e Wade. I due elementali sono talmente diversi e talmente stravaganti, ognuno a modo proprio, che è impossibile non fare il tifo per loro.

Ember è una fiamma in ogni senso. Energica, piena di vita, pronta a buttarsi a capofitto in ogni situazione, anche la più pericolosa, e sempre impegnata a fare qualcosa. D’altra parte è anche una ragazza che (perdonate il gioco di parole) si scalda facilmente. Ha pochissima pazienza e quando viene infastidita oltre un certo punto rischia letteralmente di esplodere e questo le impedisce di connettersi con gli altri.

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D’altra parte Wade è l’esatto opposto. Un ragazzo estremamente sensibile che capisce al volo le situazioni ed è un perfetto appoggio morale per chiunque gli sia attorno. La sua caratteristica di piangere per qualsiasi cosa può apparire ridicola a una prima occhiata, ma è un segnale di quanto il ragazzo provi empatia verso il prossimo.

I due protagonisti di Elemental hanno due caratteri talmente distanti che si intrecciano così bene l’uno con l’altro in modo da creare una chimica pressoché perfetta. Dal momento del loro incontro e quando cominciano a influenzarsi l’un l’altra non vedi l’ora di vederli insieme e il grande tabù della società di Element City: “gli elementi non si mischiano” diventa subito troppo stretto per lo spettatore che vuole vedere questi due ragazzi insieme.

L’altra importantissima sottotrama è quella che lega Ember con suo padre e il suo negozio, a cui si sente legata per tradizione e rispetto verso il genitore e a quello che ha sacrificato per lei. Il rapporto tra i due sarà il principale ostacolo di Ember per poter finalmente prendere il volo, un altro elemento non nuovo, ma inserito in modo intelligente per caratterizzare al meglio entrambi.

Il rapporto tra genitore e figlia è anche il viatico usato per raccontare il tema della situazione degli immigrati cinesi in America. Un tema molto caro al regista Peter Sohn che è un immigrato di seconda generazione ed ha attinto a piene mani dalla sua esperienza personale per raccontare la storia della famiglia Lumen.

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Elemental: La parabola dell'amore di Pixar 5

Elementi che non si mischiano

Non si può spendere le stesse belle parole per altre sottotrame del film che potevano essere gestite molto meglio. La prima cosa da notare è che della coppia di personaggi principali l’unica ad essere una protagonista è Ember. Per quanto ben caratterizzato, Wade rimane intrappolato all’interno del suo ruolo di ragazzo perfetto che aiuta la protagonista femminile a realizzare la propria storia personale e combattere i propri demoni. Al tempo stesso, però, l’influenza di Ember su Wade, seppur percepibile nel film, non viene mostrata e la sensazione è che l’evoluzione di Wade rimanga dietro le telecamere. Un peccato, ma è evidente come questa sia una scelta degli autori.

Meno perdonabile è invece la sottotrama mancata della malagestione di Element City. Uno dei punti principali della macro-storia in cui si inseriscono Ember e Wade coinvolge fin da subito un problema alla rete fognaria di Element City che finisce per rischiare l’allagamento del quartiere della città degli elementali del Fuoco. Questa sottotrama non viene per niente approfondita. Per tutto il film non ci sarà mai una spiegazione del perché o come si sono verificati questi incidenti, né se ci sia qualche responsabile per quegli incidenti. Al contrario della precedente, su cui si può soprassedere in quanto cifra stilistica delle commedie romantiche, questo aspetto è troppo grande e occupa troppo spazio per essere lasciato senza una conclusione.

Il problema del fallimento della sottotrama delle infiltrazioni d’acqua si lega a quello più ampio della poca caratterizzazione di Element City, bellissima da vedere, ma che ci sentiamo di conoscere troppo poco. In particolare ci si sente di conoscere troppo poco degli elementali della terra e dell’aria, di cui origini e cultura sono stati colpevolmente ignorati.

Il meraviglioso colpo d’occhio

Sotto l’aspetto grafico Elemental è uno spettacolo sotto tutti i punti di vista. Pixar può aver perso la strada per quanto riguarda le scritture dei film, ma rimane se stessa per quanto riguarda la ricerca della perfetta formula grafica per realizzare i propri prodotti. Sia il colpo d’occhio in campo largo che i primi e primissimi piani sono bellissimi per la cura che è stata messa nei design di ogni elemento e della resa dei materiali, più importante che mai in questo film.

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La variegatissima Element City

Element City è bellissima da vedere. I design dei vari ambienti legati ai 4 elementi sono molto ispirati, in particolare perché si riconoscono le varie influenze degli elementi sulla città. Ad ogni popolo è affidato un determinato stile sia nelle costruzioni degli edifici che nella posizione con un gusto che spazia dall’occidente all’oriente, con una particolare ispirazione dalla Cina, visto che il regista ha origini cinesi.

Gli edifici dove abitano gli elementali dell’acqua, per esempio, hanno un design che ricorda degli strumenti di vetro, come pile di bicchieri, alambicchi da laboratorio o provette. Quelli degli elementali del fuoco sono ispirato alle stufe a gas o alle caldaie di una fucina. I palazzi degli elementali della terra sono edifici squadrati e pieni di alberi che ricordano molto da vicino i giardini pensili di San Donato Milanese. Infine gli edifici degli elementali dell’aria sono i più difficili da individuare, ma nei disegni bozza che circolano online si può riconoscere l’ispirazione degli edifici dell’aria con le montagne del Parco Forestale Nazionale Zhangjiajie in Cina.

Tutti i design sono meravigliosi e coloratissimi e risplendono perfettamente in un agglomerato cittadino che si ispira in parti uguali a New York e Hong Kong.

Fiamme multicolore e bollicine

L’altra grande attrattiva di Elemental, forse la più potente, è la resa dei materiali in scena. In questo film più che in qualunque altro era necessario che la messa in scena dei materiali di cui sono fatti i personaggi fosse perfetta e lo è stata.

Grazie anche all’assistenza di intelligenze artificiali per computare la randomicità dei movimenti per i particolari più piccoli, i tecnici di Pixar sono riusciti a creare dei personaggi fatti di fuoco e di acqua che risultano fisicamente credibili nel contesto.

Le fiamme di Ember e dei suoi genitori convincenti, sebbene un po’ bidimensionali sulla parte alta della testa, con delle ottime sfumature di colore perennemente in movimento e particellari perfettamente convincenti. L’acqua restituisce altrettante buone impressioni con i movimenti fluidi precisi al millimetro e il bellissimo effetto delle bollicine che salgono quando il caldo fa bollire i personaggi.

Per gli altri elementali, purtroppo, la cura è stata relativamente inferiore così come inferiore è stato lo spazio dato a loro. Sia gli elementali della terra che dell’aria sono convincenti, con i primi che ricordano vasi di piante, mentre i secondi delle nuvole.

Conclusioni

Elemental è un film da uno strano effetto di sorpresa, ma conquista col tempo. Come detto in apertura, per un fan di vecchia data che va a vedere un film Pixar convinto di trovare avventura e divertimento potrebbe essere traumatico trovarsi davanti una commedia romantica nella sua forma più pura in cui, anzi, le parti più action o avventurose appaiono quasi fuori contesto. Tuttavia il film è buono, nel panorama delle commedie romantiche hollywoodiane si piazza tranquillamente nella metà alta di una ipotetica scala di valore.

I due protagonisti sono talmente simpatici e ben amalgamati (ironicamente n.d.r.) che è impossibile non fare il tifo per loro. Dal primissimo momento in cui ci viene fatta intuire la loro relazione li si vuole vedere insieme. Peccato che la scrittura del film si fermi qui. La storia personale di Ember è di grande intrattenimento, ma le sottotrame accennate e lasciate in aria senza una reale evoluzione lasciano l’amaro in bocca per la possibilità di aver potuto essere molto più d’impatto.

Elemental può e deve essere considerato come un riuscito film di casa Pixar e sembra che anche il pubblico se ne sia accorto. Disgraziatamente il film ha subito il peso dell’eredità di Lightyear, un film talmente tanto fallimentare da minare la fiducia del pubblico verso Pixar che in gran numero non ha voluto dare un’altra possibilità allo studio.

La parabola al botteghino di Elemental rappresenta perfettamente questa perdita di fiducia da parte del pubblico affezionato di Pixar. Un inizio terribile, con una prima settimana nelle sale che faceva presagire il flop assoluto del progetto, ma nel tempo il film è riuscito a conquistare grazie alla sua qualità e ad oggi è uno dei migliori incassi dell’anno nell’ambito dei film d’animazione.

Difficilmente Elemental sarà il film che riuscirà a rilanciare lo studio dopo il clamoroso tonfo dell’anno scorso, visto che ancora manca quella scrittura perfetta a cui Pixar ci ha sempre abituati fin da Toy Story, ma siamo sulla strada giusta.

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Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia).
Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime.
Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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Francesco
Francesco
8 mesi fa

Bella recensione,molto dettagliata e soddisfacente.Onestamente non ho nulla da aggiungere in più di quanto detto in live e in generale sono d’accordo con tutto

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