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Tartarughe Ninja – Caos Mutante, la recensione: Quattro tartarughe in cerca di riscatto

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Tartarughe Ninja - Caos Mutante: Quattro tartarughe in cerca di riscatto

Tartarughe Ninja – Caos Mutante (Titolo originale: TMNT – Mutant Mayhem) è un film del 2023 prodotto da Nickelodeon Movies in collaborazione con Point Grey Pictures e distribuito da Paramount Pictures. Il lungometraggio è stato scritto da Seth Rogen, Evan Goldberg, Jeff Rowe e Brendan O’Brian e diretto da Jeff Rowe, già co-regista de I Mitchell contro le Macchine.

Il progetto è stato fin da subito presentato come “di Seth Rogen“, come scritto anche sulla locandina ufficiale, che è di gran lunga il nome più riconoscibile della lista. Inoltre si tratta di un modo per Nickelodeon di rilanciare nel mondo del cinema la figura delle Teenage Mutant Ninja Turtles, brand che dopo il mezzo disastro dei due film di Michael Bay si trovava in una situazione di bassissima considerazione. Questo film quindi aveva il compito di ridare lustro e attenzione ai protagonisti dei fumetti di Kevin Eastman e Peter Laird, ma ci sarà riuscito davvero?

Trama

Un gruppo di militari vengono inviati dalla dirigente della TCRI per recuperare la ricerca dello scienziato Baxter Stockman, un fluido verde in grado di trasformare comuni animali in mutanti umanoidi. Il blitz dei militari è un insuccesso e nella lotta un po’ del fluido cade nelle fogne di New York.

15 anni dopo scopriamo che 4 tartarughine abbandonate nelle fogne e un topo sono entrati in contatto con il fluido, trasformandoli in mutanti. Il ratto Splinter fa da padre alle quattro piccole tartarughe Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello, spingendoli a non avventurarsi mai al di fuori della rete fognaria per non incappare nella diffidenza e nella violenza degli esseri umani. Tutto cambia quando le 4 giovani tartarughe incontrano April O’Neil, giovane aspirante reporter, che ispira in loro l’idea di diventare degli eroi per essere accettati dalla società umana. Per farlo dovranno catturare il misterioso criminale noto come Superfly.

Un ritorno all’underground

Il film ha attirato fin dal suo annuncio per via del suo stile artistico molto particolare e interessante. Tutto in questo film sembra colorato con delle linee scarabocchiate sui modelli 3DCGI di cui è fatto il mondo, tratti apparentemente fatti a pastello a metà tra un quadro impressionista o macchiaiolo e una stampa mal riuscita. Questo stile non fa mistero di essere un riferimento allo stile volutamente sporco e underground che avevano i primi volumi a fumetti delle TMNT a cui Jeff Rowe e Seth Rogen si sono chiaramente ispirati.

Un esempio perfetto di sguardo al passato per trasporre una vecchia gloria nei tempi moderni e tutto il film ricalca quella sensazione di underground che si respirava nei vecchi fumetti. La New York in cui passeggiano i nostri 4 protagonisti è sporca, viscida, piena di gente brutta, la cui bruttezza è accentuata dai tratti caricaturali e le linee traverse dei disegni. L’immaginario della New York utilizzato per Caos Mutante è molto ispirato a quello degli anni ’80 rappresentato nei fumetti e risulta molto intrigante proprio per la sua iconicità. Il contro in questo caso è che l’attualizzazione delle situazioni è lasciato quasi unicamente ai dialoghi, ma su questo torneremo più tardi.

Così come era nei fumetti, anche in questo film l’aspetto delle tartarughe ninja non è molto differente tra loro, ma ci sono delle piccolezze, escludendo i colori delle maschere, che permettono di riconoscerle agevolmente. In particolare è stato fatto un ottimo lavoro sulla conformazione fisica delle tartarughe, permettendo ad ognuna di avere una caratterizzazione particolare nonostante l’apparenza molto simile. Gli altri mutanti sono invece molto più caricaturali, con fisionomie accentuate che solo vagamente ricordano i loro corrispettivi animali. Di loro si è voluto giustamente sottolineare l’umanità.

Ragazzini che parlano come ragazzini

La trama di Tartarughe Ninja – Caos Mutante è piuttosto semplice. I 4 fratelli tartarughe vogliono essere accettati dagli umani, visto che pensano di essere gli unici mutanti in circolazione e per questo mettono in atto il loro piano di diventare eroi della città. Davanti a una motivazione così semplice si è deciso di optare per una struttura del film molto classica e lineare. I colpi di scena sono piuttosto prevedibili, specialmente il principale, quello della rivelazione di Superfly, già spoilerato nei trailer, e tutto l’interesse è concentrato sul piano delle tartarughe di fermare Superfly e presentarsi come eroi.

Ne consegue che la trama non offra molte soprese, né momenti di particolare impatto emotivo. Questo non perché non si tenti di crearli, ma per via della scelta di lessico dei dialoghi. Avendo creato versioni molto infantili delle tartarughe protagoniste, gli sceneggiatori hanno fatto parlare i quattro con uno slang giovanile molto confusionario che, tanto come in inglese così nell’adattamento italiano, rendono i 4 molto simpatici, ma altrettanto fastidiosi. Una gag ricorrente che sfrutta questa scelta di linguaggio è quella in cui i 4 fratelli finiscono per parlarsi addosso, specie quando cercano accampare scuse per un adulto. Sicuramente un ragazzino troverà questo modo di parlare molto più vicino a sé rispetto ad un adulto.

Meno interessante è l’altra faccia del lavoro fatto per avvicinare i protagonisti ai giovani spettatori in sala. Il film imbocca la strada facile del citazionismo fine a se stesso, con riferimento mirati a gran parte dello scibile in fatto di cultura pop del momento. Dagli anime più famosi come Attack on Titan, ai film del MCU fino ai titoli di canzoni popolari, sono molti i riferimenti che vengono fatti dai personaggi, e quasi tutte sono fini a se stesse. Riferimenti che, peraltro, cozzano pesantemente con l’ambientazione mostrata, visto che a parte la presenza continua di smartphone, è un’ambientazione che odora di New York anni ’80, altro sintomo dell’ispirazione degli autori ai primi fumetti.

Una famiglia di mutanti

La storia di Tartarughe Ninja – Caos Mutante parla di legami, di accettazione del diverso e di famiglia. I quattro giovani mutanti sono caratterizzati quasi unicamente come gruppo, fatto che non permette alle loro individuali personalità di emergere, se non per alcuni piccoli esempi. Questa scelta ha dei pro e dei contro. Se da una parte non si sviluppano affatto le personalità individuale di Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello, dall’altra si sottolinea la loro affiatatezza come gruppo e il loro legame di fratelli. Splinter, invece, lo troviamo nelle vesti di padre apprensivo che ha poco o nulla del misticismo orientaleggiante del personaggio originale. Una scelta che rende la sua figura più adatta a questa storia, ma molto poco interessante.

Questa formula funziona molto bene per mostrare il dramma interno alla famiglia delle Tartarughe Ninja e di Splinter, ma non allo stesso modo per quanto riguarda la linea esterna della lotta tra le Tartarughe e Superfly. In questo caso il dramma tra i due gruppi è affidato alla caratterizzazione della famiglia di mutanti di Superfly, pensato per essere uno specchio di quella che lega i protagonisti a Splinter. Questo dramma, tuttavia, viene risolto in maniera molto rapida prima dello showdown finale e tutta la sequenza finale del film perde di carica.

Conclusioni

Tartarughe Ninja – Caos Mutante è un film che non nasconde il suo essere un’operazione che intende unire passato e futuro delle Tartarughe Ninja, mettendo insieme un’estetica innovativa e originale con dei forti richiami alle primissime apparizioni degli eroi mutanti di New York così come sono stati concepiti da Eastman e Laird. Un film che si regge solidamente sulle sue gambe, ma che pecca di una scrittura fin troppo semplicistica, con delle soluzioni di linee drammatiche molto importanti molto veloci e di scarso impatto.

Un film chiaramente pensato per ragazzini che esegue magistralmente il suo compito di avvicinarli al brand delle Tartarughe Ninja nella maniera migliore, sottolineando il suo aspetto più divertente e caciarone. Il tutto condito con dei riferimenti che facciano in modo che anche le nuove generazioni possano sentirsi vicini a dei protagonisti di un fumetto uscito ormai quasi 40 anni fa.

Tartarughe Ninja - Caos Mutante: Quattro tartarughe in cerca di riscatto
Tartarughe Ninja - Caos Mutante
DIREZIONE ARTISTICA
9
REGIA
7
SCRITTURA
5
CAST
6.5
COMPARTO TECNICO
7.5
Pros
Bella regia delle scene d'azione
Stile artistico molto interessante
Slang della strada molto simpatico...
Cons
... Per quanto fastidioso
Colpi di scena telefonati
Scrittura molto semplicistica
7
VOTO

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Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia).
Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime.
Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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