Luca, la recensione: un film pieno di amicizia, estate e Italia

Luca

9.6

REGIA

9.5/10

SCENEGGIATURA

9.5/10

COMPARTO TECNICO

10.0/10

CAST

9.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

10.0/10

Pros

  • Visivamente splendido
  • Caratterizzazioni interessanti
  • Storia semplice, ma efficace

Cons

  • Non è uscito al cinema

Un italiano in Pixar. Sembra il titolo di una commedia all’italiana dei tempi d’oro è invece è un dato di fatto, il genovese Enrico Casarosa, già regista del corto cadidato premio Oscar La Luna, esordisce alla regia di un lungometraggio animato con l’ultimo film targato Disney Pixar: Luca, un film che non posso definire in altro modo se non ricco.

Luca è un film d’animazione in 3D CGI, prodotto da Disney e realizzato da Pixar Animation Studio, ideato e diretto da Enrico Casarosa, sceneggiatura di Mike Jones e Jasse Andrews. Il film ha una durata di un’ora e 35 minuti ed è disponibile in Italia su Disney+.

Trama

Siamo a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Luca Paguro è un giovane mostro marino che vive con la sua famiglia al di sotto di un isolotto a largo delle Cinque Terre, in Liguria, e fa il pastore del suo gregge di pesci. Molto incuriosito dagli oggetti degli esseri umani che cadono di tanto in tanto in mare, Luca fa la conoscenza di Alberto Scorfano, un altro mostro marino che, al contrario di tutti gli altri, va e viene dalla superficie quando e come vuole.

I genitori di Luca sono terrorizzati dal fatto che loro figlio esca in superficie in mezzo agli umani, e piuttosto che rischiare che loro figlio gli disobbedisca ancora preferiscono mandarlo negli abissi insieme allo zio Ugo. Luca quindi decide insieme a Alberto di andare nella città degli umani, a Portorosso, e prendere parte alla gara di triathlon locale per ottenere i soldi necessari a comprare una Vespa e girare liberi per il mondo senza nessun limite.

Scrittura e regia

La base da cui Casarosa è partito per scrivere la storia di Luca è, ovviamente, Pinocchio. Luca, con la sua inesperienza del mondo esterno, sempre protetto dalle mura di casa, incontra il suo Lucignolo quando decide di disobbedire ai genitori e impara sulla sua pelle a distinguere giusto e sbagliato. Una piccola storia di crescita personale, sull’amicizia, su come questa possa cambiare nel tempo, cambiare le persone e farcele apprezzare sotto tutti i loro punti di vista.

L’amicizia tra Luca e Alberto si basa sul fatto che entrambi siano degli emarginati: due mostri marini che vogliono stare sulla terra ferma, cosa accadrebbe se a uno dei due venisse un interesse da perseguire che l’altro non comprende? Cosa succederebbe se uno dei due si avvicinasse a un altro amico lasciando l’altro da solo? Episodi che un po’ a tutti sono successi almeno una volta nella vita e che inseriti in questo film lo rendono molto verosimile e interessante per come si evolvono i legami tra i personaggi e i personaggi stessi. Non a caso il regista ha affermato che per scrivere il soggetto si è ispirato alla propria amicizia con un suo vecchio amico.

Il film segue un percorso semplice, ma sono le sottotrame a rendere la storia molto affascinante. Tutti i personaggi sono caratterizzati molto bene, in primis, ovviamente, i due protagonisti e la loro amica umana, Giulia, un’altra emarginata che fa in fretta amicizia con i due ragazzini e li aiuta ad ambientarsi tra gli umani. Ercole, l’antagonista della storia, è un cattivo costruito in maniera ambivalente, patetico quanto aggressivo e tutto sommato una minaccia concreta per i protagonisti, come ogni bullo che si rispetti.

Enrico Casarosa mette in mostra tutte le sue migliori carte per questo film. Le ispirazioni per la regia di Luca sono molteplici e tutte ben riconoscibili, come i vecchi lavori di Miyazaki, in particolare Conan, il Ragazzo del Futuro (a cui Casarosa ha dichiarato di essersi ispirato) e Porco Rosso (a cui la città Portorosso è un chiaro riferimento), ai classici Disney, incastrando tutto nei bellissimi paesaggi delle Cinque Terre degli anni ’50/’60, riportati (cito liberamente da un’interista della produttrice Andrea Warren) come se fossero cartoline di quel territorio più che una riproposizione realistica.

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Non mancano poi molti richiami al cinema italiano del periodo. I cinefili più accorti noteranno la citazione a Miseria e Nobiltà, così come le locandine di Vacanze RomaneI Soliti Ignoti e La Strada, così come la foto di Marcello Mastroianni nel suo ruolo in Divorzio all’Italiana, la cui interpretazione ha ispirato parte della caratterizzazione di Alberto. Ultimi, ma non meno importanti, richiami a due vecchi cortometraggi Pixar: L’Ombrello Blu di Saschka Unseld e La Luna dello stesso Casarosa.

Comparto tecnico

Sugli scudi, e non potrebbe essere altrimenti, il meraviglioso comparto artistico di Pixar Animation Studios. Luca è un film coloratissimo, con un’attenzione maniacale per le illuminazioni, realizzate in modo da dare il più possibile l’idea di estate, anche sotto la pioggia. Ogni illuminazione è studiata nei minimi particolari e tutta la città di Portorosso risulta bellissima da vedere in ogni suo angolo, con una mappa talmente chiara che lo spettatore saprebbe ripercorrerla a memoria dopo una sola visione.

Gli effetti dell’acqua poi, una delle cose storicamente più complesse da realizzare in un film d’animazione, sono resi magnificamente. Su tutti i tuffi di Luca e Alberto tra le onde e l’effetto dei corpi bagnati dei personaggi.

Parlando di bagnato, non si può passare sopra una delle cose tecnicamente più belle del film: le trasformazioni dei protagonisti da mostri marini a umani e viceversa. L’apparizione e la sparizione quasi naturale delle scaglie dai corpi dei personaggi, la sparizione della coda e la sostituzione dei capelli appaiono quasi perfettamente naturali, sia quando il film si prende qualche secondo in più per mostrare la trasformazione nel dettaglio che quando accade all’improvviso per uno schizzo d’acqua o un po’ di umidità di troppo.

Per Concludere

Luca è un film ricco di amore e nostalgia. Una storia universale perché parte da una base precisa e riconoscibile da chiunque: due emarginati che vogliono trovare il proprio posto nel mondo. Un incipit che ha sempre funzionato e sempre funzionerà.

Oltre al suo cuore pulsante, Luca si avvale di una caratterizzazione dei personaggi e del mondo che li circonda di altissimo livello, pieni di richiami a eventi personali che arricchiscono la coloratissima ambientazione in cui si muovono i personaggi.

Le citazioni e i richiami che Casarosa ha inserito nella pellicola non sono ne forzati ne fini a se stessi. La storia funziona con o senza quelle citazioni già elencate, ma il fatto che ci siano e che siano così ben riconoscibili è a mio avviso un elemento a favore del film e soprattutto del regista, capace di inserire omaggi e citazioni alle sue fonti di ispirazione per arricchire la pellicola senza intaccarne lo spirito.

Visivamente splendido, con dei colori meravigliosi che richiamano l’estate in ogni fotogramma, due protagonisti caratterizzati in maniera impeccabile, personaggi di contorno interessanti e divertenti da vedere all’opera, una storia profonda sull’amicizia e la libertà intervallata da simpatiche gag per alleggerire il tono.

Dopo l’altrettanto eccellente Soul, Pixar ha tirato fuori dal cappello un nuovo film degno di lode e che consiglio a tutti… anche ai liguri.

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Riccardo Magliano

Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia). Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime. Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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Riccardo Magliano
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