Avatar: The Last Airbender - La Promessa 16.90 Pros Storia complessa e ben raccontata Ottima caratterizzazione dei personaggi Passaggio perfetto da tv a fumetto Cons Sottotrama non ben legate alla trama principale Avatar: The Last Airbender . Impossibile trovare qualcosa da dire su questa storica serie animata che non sia già stata detta. Una serie che è entrata nella storia per la sua importanza nell’evoluzione delle serie animate occidentali , ma anche per la sua indubbia qualità nella scrittura e nella messa in scena, e ritenuta da molti (me incluso) con condivisibili motivazioni, una delle migliori serie animate di tutti i tempi .
Dal 2003, quando è stata mandata in onda per la prima volta, il successo di Avatar: The Last Airbender non ha smesso di ampliarsi. Anche recentemente, quando è rimasta per molto tempo la serie più vista su Netflix USA . Sarebbe un suicidio non approfittarne. The Last Airbender ha già un sequel animato, The Legend of Korra , in onda per la prima volta tra il 2012 e il 2014, e anche un adattamento live action (di cui è meglio non parlare), ma non tutti sono a conoscenza di un’ulteriore ampliamento della storia di Aang e compagnia cominciata nel 2012 con una serie a fumetti tecnicamente ancora in corso.
Le serie a fumetti edite in USA da Dark Horse , presentano ad oggi 6 storie divise in tre volumi ciascuna che esplorano le avventure di Aang e la sua squadra negli anni che intercorrono tra la fine di Avatar: The Last Airbender e la costruzione di Città della Repubblica di The Legend of Korra .
In occasione dell’uscita della prima delle sei storie in Italia, La Promessa , edita da Tunué in un unico volume e disponibile dal 23 settembre, noi abbiamo recensirla per voi.
Avviso che in questa recensione ci saranno spoiler della serie animata Avatar: The Last Airbender .
Trama La storia ha inizio poco dopo la fine della serie animata. Con la sconfitta del Signore del Fuoco Ozai da parte di Aang , e di Azula per mano di Zuko e Katara , entrambi i tiranni della Nazione del Fuoco sono stati imprigionati. Per l’Avatar e il nuovo Signore del Fuoco Zuko si apre una sfida non da poco: trattare la delicatissima questione delle colonie del Fuoco nel Regno della Terra .
Il mondo di Avatar esce da più di 100 anni di guerra in cui l’armonia tra le nazioni dei vari elementi è irrimediabilmente compromessa . I nomadi dell’aria sono ormai estinti e le coste occidentali del Regno della Terra hanno visto la conquista di varie città da parte dalla Nazione del Fuoco, vissute gli ultimi anni di guerra al riparo dai combattimenti e la cui popolazione si è mischiata, rendendole delle città ibride che contengono sia cittadini della Nazione del Fuoco che del Regno della Terra.
Aang è deciso a riportare l’equilibrio come dovere dell’Avatar e insieme a Zuko e al Re della Terra Kuei danno inizio al Movimento della Restaurazione dell’Armonia , un complesso percorso di liberazione delle città del Regno della Terra dalla presenza dei conquistatori, riportando pacificamente i cittadini della Nazione del Fuoco nella propria patria.
Quando i cittadini di Yu Dao , la prima delle colonie, si schiereranno unanimemente contro il Movimento , sia Zuko che Aang dovranno rendersi conto che le cose sono molto più complicate del previsto , ed entrambi dovranno fare i conti con le grandi responsabilità che comportano le loro posizioni, soprattutto Zuko , diviso tra la sua lealtà a Aang e la necessità di proteggere la felicità del suo popolo.
Scrittura La storia di Avatar: The Last Aibender – La Promessa è scritta da Gene Luen Yang , confrontatosi con i due autori della serie animata Micheal Dante DiMartino e Bryan Konietzko , che appaiono come soggettisti della storia.
Il lavoro di Luen Yang sull’incedere della storia è ottimo. Dopo un time skip di un anno troviamo una situazione che solo in superficie uguale a come l’avevamo lasciata. Uno Zuko pieno di dubbi, distrutto dall’odio che una parte del suo stesso popolo prova nei suoi confronti e in perenne paranoia per gli attacchi ai suoi danni.
Il percorso di Aang invece è più graduale. La sua positività è messa a dura prova dalla complessità della situazione che deve gestire, da quanto nessuno sembri essere contento qualunque cosa faccia. Non fosse per Katara , il giovane Avatar finirebbe per perdere il sorriso.
Avatar: The Last Airbender , nonostante la molteplicità di punti di vista presi in considerazione durante la storia e la complessità dei personaggi, non si è mai scrollato di dosso quel secco dualismo di bene contro male , libertà contro tirannia , che rende le situazioni molto semplici per gli spettatori, i quali hanno la possibilità fin dall’introduzione di dividere chiaramente i buoni dai cattivi . La storia di Promessa però non ha questo dualismo: non c’è più in nemico da affrontare, un popolo da liberare dall’oppressione, solo vari gruppi di persone , ognuno con le proprie motivazioni , tutte perfettamente valide, per fare quello che fanno e che sembrano incapaci di parlare tra loro a causa dei pregiudizi e delle avversioni per principio alla visione degli altri.
Il tema centrale di Promessa è proprio il dialogo , o meglio: l’importanza di capire un altro punto di vista . A un certo punto della storia sembra che nessuno sia più capace di ascoltare gli altri, tutti si rifiutano di parlare e di confrontarsi, troppo impegnati dalla paura di dover difendere il proprio punto di vista.
La situazione è molto complicata e gestita molto bene dallo sceneggiatore che permette ai lettori come ai personaggi di arrivare progressivamente alla risoluzione finale, mostrando mano a mano e in ordine sempre crescente tutte le difficoltà sia da una parte che dall’altra di accettare un compromesso che avrebbe leso all’immagine di una delle due.
Una cosa meravigliosa della scrittura di Luen Yang è lo spargere elementi di contorno qua e là nella storia che mostrano come la risoluzione della questione sia sempre stata sotto gli occhi di tutti , ma fino alla fine ignorata.
Molto carine e interessanti sono anche le sottorame , in particolare la love story tra Katara e Aang e la gestione di Toph della sua nuova scuola di dominio del metallo.
Per quanto riguarda la prima sottotrama, il fumetto ha il non facile compito di mettere alcune pezze a un elemento della serie animata che non tutti hanno apprezzato: il finale romantico tra Katara e Aang . Il loro bacio nell’ultima puntata di Avatar: The Last Airbender arriva dopo una preparazione che in molti hanno ritenuto troppo debole , quindi era lecito aspettarsi da questo sequel un approfondimento del loro rapporto romantico.
Consapevole che in qualsiasi caso avrebbe trovato qualche detrattore, Luen Yang evita il problema evitando di dare troppo peso alla caratterizzazione di Aang e Katara come coppia. Luen Yang tratta i due come una qualsiasi coppietta di neo fidanzati tutta bacietti e nomignoli , ma a parte questo il loro rapporto rimane lo stesso che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare nella serie: Aang come ragazzino innamorato, ma impegnato a trovare sempre la cosa giusta da fare per tutti, e Katara silenziosa e riservata, ma sempre pronta a fargli da supporto morale e da voce del cuore. Nessun avanzamento effettivo rispetto alla serie e forse non è una cosa negativa. Gene Luen Yang decide di non confrontarsi con le faccende amorose di Katara e Aang , ma si limita a prenderne atto, mette in scena le loro effusioni per ricordarci che adesso stanno insieme, ma per il resto li fa comportare come prima. Giusto? Sbagliato? Non saprei dirlo, personalmente questa scelta mi piace, ma ammetto che avremmo potuto avere di meglio.
Per quanto riguarda Toph e il dominio del metallo, la sua sottotrama è inserita solo per dare un po’ di respiro dai pesantissimi eventi che coinvolgono Nazione del Fuoco e Regno della Terra con intermezzi più leggeri e divertenti . La caratterizzazione minima (al limite dello stereotipo) degli allievi della scuola e i siparietti comici di Sokka rendono l’atmosfera intorno alla scuola di dominio del metallo molto più giocosa rispetto al resto e una perfetta pausa mentale dalle complesse trattative mandate avanti dai sue stati.
Il problema di questa sottotrama è la completa ininfluenza sulla trama principale . Le due storie sono talmente staccate che a volte i passaggi dall’una all’altra risultano molto pesanti. Questo mi aiuta a introdurre quello che penso sia l’unico punto debole della storia: il continuo cambio del focus di attenzione . Toph e Sokka , Aang e Katara , Zuko , i ribelli di Yu Dao , il fan club dell’Avatar a Ba Sing Se; i personaggi da tenere d’occhio distanti tra loro nello spazio e nelle posizioni sono davvero tanti e nonostante la scrittura permetta di fare ordine mentale tra i vari fronti della questione, ci sono alcuni momenti in cui il passaggio dall’uno all’altro risulta troppo pensante , soprattutto quelli che hanno a che fare con la sottotrama di Toph e Sokka , molto distante dalle altre e con niente a che spartirci se non una mal percepita vicinanza geografica.
Disegni I disegni di Avatar: The Last Airbender – La Promessa , così come quelli di tutto il resto della serie di fumetti, sono affidati al gruppo di disegnatori giapponesi Gurihiru , già collaboratori Marvel in Giappone, che fanno un buonissimo lavoro di adattamento dello stile della serie animata di Koniezko e DiMartino in un contesto fumettistico.
Il disegno presenta sia nei personaggi sia nei fondali tratti tondeggianti e dei colori accesi e morbidi , anche nelle ambientazioni più scure e addirittura sui cattivi, facendo risultare tutto ancora più dolce e delicato di quanto non fosse già in origine. Non sono sicuro che sia stata la scelta giusta. Vero che la serie si rivolge a un pubblico molto variegato e uno stile di disegno di questo genere è più che adatto ai lettori più giovani, ma sia il pubblico di Avatar che i suoi protagonisti sono più grandi di come erano durante la serie animata e avrebbero forse beneficiato di qualche spigolo in più nei tratti.
Il disegno è comunque molto piacevole da vedere. I design dei personaggi vengono rispettati perfettamente e almeno nel caso di Aang e Zuko , si vede l’impegno nel renderli più grandi rispetto alla serie originale, mentre gli altri personaggi non sono cambiati di una virgola.
L’unico punto in cui il disegno di Gurihiru mostra leggermente il fianco sono i combattimenti che comprendono più persone : in alcuni casi mi sono trovato spaesato rispetto al posizionamento di uno dei contendenti e le azioni mi sono parse troppo statiche .
Per concludere Avatar: The Last Airbender – La Promessa è un’ottima aggiunta all’universo narrativo di Avatar e, presa da sola, una storia eccellente che soffre un po’ l’eccessivo numero di personaggi e di sottotrame, ma riesce nei suoi punti fondamentali: l’introspezione dei personaggi , la continuity resa magnificamente di una storia molto complessa e l’esame di molti punti di vista contemporaneamente. I disegni funzionano , nonostante personalmente avrei preferito un tratto leggermente meno dolce e dei colori meno accesi rispetto alla serie animata (in modo da specificare il cambio dei tempi), il lavoro di Gurihiru risulta comunque più che convincente e sono sicuro che fan della serie animata meno esigenti di me in questo senso sapranno apprezzare questo stile di disegno molto più di quanto ho fatto io.
In definitiva, Avatar: The Last Airbender – La Promessa è un acquisto obbligatorio per ogni fan della serie, ma ovviamente anche poco o per nulla accessibile a chi la serie non l’ha mai vista. Fosse questo il vostro caso, vi consiglio vivamente di recuperarla al più presto e poi potrete apprezzare quanto l’ho apprezzata io la nuova storia di Avatar: The Last Airbender .
Il volume di Avatar: The Last Airbender – La Promessa sarà disponibile dal 23 settembre in fumetteria, ma è già preordinabile su Amazon.
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