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Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi.

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Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Immagine in evidenza

SIFU

8.5

GAMEPLAY E LONGEVITÀ

8.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

9.0/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

8.5/10

Pros

  • Piacevolmente e brutalmente difficile
  • Alta rigiocabilità dei livelli
  • Animazioni e direzione artistica fantastiche
  • Una pletora di manovre a disposizione

Cons

  • Una telecamera non sempre perfetta
  • Qualche bug legato alla gestione della telecamera

Negli ultimi tempi abbiamo assistito, con grande piacere e moltissima frustrazione, ad un ritorno di titoli capaci di rendere la vita dei giocatori un’inferno in terra. Ovviamente tra i tanti troviamo la serie Souls edita da FromSoftware o il più recente Returnal di Housemarque, ma quest’oggi siamo qui per parlare di Sifu, nuovo titolo sviluppato dallo studio francese Sloclap Games.

Già autori in precedenza di Absolver, titolo action uscito nel 2017 dalle meccaniche estremamente interessanti ed un combat system davvero solido, la software house ne ripropone le basi ampliandole e ritoccandole, dando vita ad un’opera dall’elevata difficoltà. Il nuovo titolo della software house parigina non perdona il minimo errore risultando a volte estremamente frustrante; detto questo però Sifu non è mai ingiusto, al giocatore vengono messi a disposizione tutti gli strumenti per far fronte alle molteplici situazioni e pertanto sta a quest’ultimo utilizzarli al meglio per uscire vittorioso.

Dopo ore ed ore di schiaffi, invecchiamenti e lezioni di botte siamo finalmente in grado di tirare le somme di questo incredibile titolo che, se approcciato con la giusta mentalità e una grandissima dose di pazienza, riesce a regalare enormi soddisfazioni nonché alcuni degli scontri più belli nell’industria videoludica degli ultimi anni.

Sifu - Launch Trailer | PS5, PS4

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La vendetta è un piatto che va gustato con calma

La storia che fa da base al titolo potrebbe sembrare la classica trama di vendetta vista in numerosi film di arti marziali degli anni ’80 e ’90: un allievo diventato troppo pericoloso viene ripudiato dal proprio maestro iniziando a covare rabbia e risentimento per quest’ultimo. Queste emozioni crescono portando l’allievo ad uccidere il maestro, ed è proprio durante queste prime fasi mentre il giocatore interpreta Yang, l’allievo decaduto nonché boss finale, che Sloclap Games introduce le meccaniche base e avanzate del gioco.

Aiutato da altri quattro sicari, Fajar il botanico, Sean il  combattente, Kuroki l’artista e per ultima Jinfeng la CEO, Yang assalta la scuola di arti marziali portando a compimento l’assassinio del Sifu, grazie ad un preciso colpo portato al cuore dell’anziano maestro, e del suo giovane figlio facendogli tagliare la gola da uno dei suoi sottoposti.

Grazie però a un misterioso amuleto formato da cinque monete tenute insieme da uno spago rosso, il bambino sopravvive, giurando vendetta contro gli assassini del padre. Con questa premessa parte l’avventura di Sifu: gli anni sono trascorsi e il protagonista, ormai ventenne, li ha passati allenandosi e pianificando meticolosamente la sua vendetta.

Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Invecchiamento

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“I know Kung-Fu”… “Show me”

Il sistema di combattimento di Sifu è estremamente preciso e complesso, tra meccaniche offensive e difensive il giocatore ha a propria disposizione un vero e proprio arsenale composto da attacchi leggieri, pesanti, combinazioni e mosse avanzate. È presente un’indicatore della stabilità che sancisce la capacità difensiva del protagonista, sostenere un numero elevato di parate comporterà il riempimento dell’indicatore causando lo stordimento del personaggio lasciandolo completamente scoperto agli attacchi avversari. Ciò però vale anche per questi ultimi, riuscire ad esaurire la stabilità ad un nemico comporta la possibilità di eseguire un’esecuzione su di esso.

Attenzione però, alcuni nemici risponderanno ad una esecuzione prima bloccando la mossa del protagonista e successivamente entrando in modalità berserk. Questi “potenziati” risultano incredibilmente più resistenti dei normali sgherri che il giocatore si trova ad affrontare, costringendolo ad uno scontro con quello che è a tutti gli effetti un mini boss. Come se questo non fosse abbastanza, la comparsa di un nemico berserk all’interno di uno scenario è di natura casuale, portando in alcuni momenti il giocatore ad esitare nell’eseguire un’esecuzione.

È presente una barra del focus, che si riempie progressivamente concatenando attacchi, con cui è possibile eseguire alcune tecniche speciali utili a bypassare la difesa di quasi tutte le tipologie di nemici. Anche in questo caso però Sifu non semplifica minimamente le cose per il giocatore: per poter utilizzare una di queste tecniche è infatti richiesto che il personaggio sia abbastanza vicino ad un nemico portando più volte il protagonista a scoprirsi nel tentativo di eseguire una di queste mosse. Durante l’avventura è possibile sbloccare, sempre grazie al mistico amuleto, diversi attacchi di questo tipo che possono richiedere da uno a tre indicatori di focus per essere eseguite.

Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Combattimento

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Durante le fasi di combattimento il riposizionamento del personaggio è essenziale. Di norma infatti gli scontri in Sifu, fatta eccezione per le boss fight, prevedono gruppi di nemici in scenari mediamente grandi. Il giocatore non può restare fermo in un punto sperando di tenere testa a tutti, non siamo a Gotham City. In tal senso è doveroso fare un plauso all’intelligenza artificiale dei nemici che risultano essere incredibilmente aggressivi e dotati di pattern estremamente diversificati che costringono il giocatore a un uso ponderato delle tecniche.

Disseminate per i livelli sono presenti numerose armi da utilizzare a proprio piacimento, tra bottiglie di vetro, mattoni, mazze da baseball, spranghe, bastoni e per finire anche delle armi da taglio, aspetto che aggiunge un altro livello di pianificazione alle fasi di combattimento. Oltre ad esaurire in maniera più consistente la stabilità dei nemici, le armi possono anche essere lanciate stordendo questi ultimi e permettendo al giocatore di eliminarne gruppi numerosi in minor tempo. Nel titolo sono presenti alcuni nemici, come ad esempio Sean il combattente, che utilizzano solamente armi e costringendo il giocatore a un uso perfetto della schivata sul posto rendendo gli scontri una vera e propria danza all’ultimo sangue.

Il tutto viene supportato da un’ottimo sistema di fisica: i nemici reagiscono in maniera realistica agli impatti con oggetti ambientali e non e alle mosse di allontanamento del personaggio. Provando a lanciate un malcapitato verso un gruppo di avversari, questi barcolleranno rimanendo preda delle vostre temibili tecniche; spaccando un mobile fatto da pezzi di legno otterremo un’arma da usare per seminare terrore tra le file nemiche.

Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Oldboy

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La somma di queste meccaniche si traduce in un combat system incredibilmente complesso e profondo con una notevole importanza posta sulla gestione della posizione del personaggio all’interno del campo di combattimento. Il giocatore deve comprendere i pattern dei nemici e rispondere in maniera appropriata agli attacchi e alle manovre avversarie sfruttando appieno il proprio repertorio di skill e l’ambiente di gioco

Da questi elementi traspare la profonda ispirazione del team di sviluppo all’incompresa opera di Shinji Mikami God Hand che sfruttava i medesimi meccanismi per mettere in estrema difficoltà il giocatore risultando una delle esperienze più punitive e difficili anche ai giorni nostri.

Un’amuleto con il twist

Abbiamo già accennato in precedenza all’amuleto che il protagonista porta con sé, ma mi sembra doveroso andare ad analizzare più approfonditamente le meccaniche ad esso legate vista la loro centralità all’interno del titolo. L’amuleto è composto da cinque monete e ogni moneta equivale a dieci anni di vita. Ogniqualvolta il protagonista soccombe ad un nemico viene aggiunto un anno ad un counter, più si muore, più gli anni salgono e più tornare alla vita costa. Questo contatore può essere abbassato eliminando tutti i nemici presenti nella sezione del livello oppure sconfiggendo un nemico in modalità berserk.

Superati i dieci anni di invecchiamento il personaggio perde permanente parte della barra della salute guadagnando però un boost ai danni inflitti, pertanto invecchiare non costituisce solamente un malus a conti fatti. Per quanto riguarda le abilità legate alle monete dell’amuleto, esse possono essere sbloccate solamente se la moneta a cui sono collegate non è stata distrutta. L’unico modo per evitare che questa eventualità accada è di acquistare cinque volte la medesima abilità andando a sbloccarla in maniera permanente.

Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Skilltree

Ciò comporta un’attenta pianificazione delle abilità da ottenere durante l’avanzamento dell’avventura portando il giocatore a considerare attentamente l’uso che farà di una determinata abilità in base al proprio stile di gioco, soprattutto considerando che a seguito della resa del protagonista lo skill tree viene resettato completamente.

Anche potenziare il personaggio non è immediato come si potrebbe pensare, oltre a poter eseguire questa azione nell’hub nei momenti di pace tra un livello e l’altro il giocatore ha a disposizione altri due modi per acquistare i potenziamenti. Il primo consiste in alcune statue sparse nei livelli dove il giocatore può eseguire solamente un potenziamento mentre il secondo si palesa al momento della morte dove il giocatore può scegliere se arrendersi oppure continuare il sentiero di morte e schiaffi con qualche anno in più sulle spalle, cosciente del bonus/malus che questa scelta comporta.

Ma, come già detto in precedenza, Sifu è estremamente cattivo ma mai ingiusto. I livelli memorizzano l’età del protagonista al momento dell’entrata permettendo di riprovarli con l’obiettivo di perderne il meno possibile, mentre la bacheca conserva i vari indizi raccolti nelle run precedenti.

Quest’ultima ricopre un ruolo centrale all’interno del titolo, progredendo nei vari livelli è infatti possibile trovare oggetti d’interesse come tessere magnetiche o chiavi. Questi possono essere utilizzati per sbloccare porte e scorciatoie disseminate negli scenari, permettendo al giocatore di avanzare tra le sezioni dei livelli evitando gran parte degli scontri. Lampante in tal senso è il livello del Museo dove grazie all’utilizzo di una tessera magnetica (ottenibile dopo aver sputato molto sangue, ndr.) è possibile superare tutte le sale espositive raggiungendo subito le ultime fasi del livello antecedenti alla boss fight.

Come molti altri elementi del titolo però questa meccanica è un arma a doppio taglio: sebbene infatti sia possibile evitare gran parte dei nemici, durante una run successiva ciò comporterà un notevole abbassamento dei punti a disposizione per il potenziamento del personaggio. Questo ovviamente va a complicare notevolmente gli scontri con i nemici portando il giocatore a considerare i pro e i contro dell’uso di una scorciatoia.

L’arte di Sifu

Esteticamente Sifu è semplicemente meraviglioso. Per ovviare alle mancanze tecniche il team di sviluppo ha optato per l’uso di uno stile grafico che ricorda quello adoperato per la realizzazione della serie animata Arcane per la realizzazione del titolo.

Ogni livello presenta una paletta cromatica unica che lo differenzia dagli altri alternando zone aperte a corridoi gremiti di nemici. Anche la luce gioca un ruolo fondamentale all’interno degli ambienti, caratterizzando in maniera importante alcune zone. L’esempio lampante lo ritroviamo quando il nostro protagonista troverà la sua vendetta livello in un Club in cui le luci al neon e la penombra si alternano dando vita ad una location capace di celare le minacce al suo interno per poi rivelarle all’ultimo.

Davvero apprezzato è il cambio di prospettiva adottato dagli sviluppatori in alcune sezioni di gioco, come accade ad esempio nella sequenza del corridoio, facendo passare la telecamera da libera a fissa posizionandola lateralmente trasformando il gioco in un titolo picchiaduro a scorrimento cambiando in maniera massiccia lo stile di gioco da utilizzare.

Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Museo

Durante la nostra prova su PlayStation 5 il titolo di Sloclap Games ha mantenuto un frame rate granitico, aspetto che riteniamo essenziale vista la precisione e il tempismo richiesti nelle fasi di combattimento, riuscendo a rimanere fluido anche nei momenti più concitati.

Sifu, una storia di riscatto

Dopo un primo esperimento nel genere dei picchiaduro action, Sloclap Games riesce a confezionare un titolo incredibile, difficile ed estremamente soddisfacente. Grazie ad una direzione artistica ed uno stile molto ispirati Sifu cattura il giocatore con le sue ambientazioni e i suoi colori raggiungendo livelli altissimi durante le boss fight. Sifu è una lettera d’amore alle pellicole del genere e non mancano i rimandi a queste ultime, come la sequenza del corridoio durante il primo livello è un’omaggio all’indimenticabile scena di Oldboy o il confronto con Kuroki l’artista che rimanda allo scontro tra Beatrix Kiddo e O-Ren Ishii.

Sifu, la recensione: invecchiare ha i suoi vantaggi. - Sifu-Kung Fu Master

Il nuovo titolo di Sloclap Games non è esente da difetti, durante la nostra prova abbiamo riscontrato alcuni problemi legati al posizionamento della telecamera con alcuni nemici che sbucavano dal nulla, ma questi non hanno rovinato in alcuna maniera l’esperienza che Sifu ci fa offerto e che vuole offrire ai giocatori.

Consigliamo vivamente l’acquisto di Sifu a tutti coloro che siano alla ricerca di una sfida e a chi, più semplicemente, vuole per qualche strana motivazione spaccare il proprio pad.

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Tecnico informatico di giorno, videogiocatore incallito la notte e otaku in ciò che rimane delle sue giornate Eduardo "Dundam" Bleve inizia il suo percorso nel mondo videoludico con un game boy color, due pile stilo e la cartuccia di WarioLand. Nel cuore porta interminabili battute di caccia su Monster Hunter, sua saga preferita che lo accompagna dall'era Playstation2

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Valentino
Valentino
2 anni fa

Ottima recensione

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