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Eternights, la recensione: amore ai tempi dell’Apocalisse

Nelle ultime settimane abbiamo avuto l’opportunità di provare il primo titolo di StudioSai, Eternights. Già dal trailer il gioco ci aveva catturato per la sua particolarità, una fusione tra un classico action-rpg e un dating sim ma con la lancetta che pende maggiormente verso la seconda categoria.

Il mondo estremamente vasto dei dating sim è sempre stato difficile da lanciare in occidente e la maggior parte dei titoli mantiene un’impostazione tipica della visual novel, un genere che ancora stenta a conquistare il grande pubblico fuori dai confini asiatici.

La particolarità di Eternights però è proprio quella di essere un action-rpg votato all’azione e al combattimento, un prodotto molto più accattivante per il mercato che non potevamo assolutamente lasciarci scappare. Come è andato quindi l’esordio di StudioSai? Ci avrà convinto fino in fondo? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!

Eternights

Eternights ci catapulta nella quotidianità di due amici: noi nei panni di un classico protagonista “foglio bianco” da impersonare e Chani, il nostro migliore amico. La coppia rappresenta il tipico duo di adolescenti stereotipati alla ricerca di una ragazza e grazie ad una simpatica app suggerita da Chani riusciamo miracolosamente ad organizzare un’uscita.

Arrivati al fatidico momento dell’appuntamento però l’allarme suona annunciando l’arrivo di una catastrofe. Ci ritroviamo così nei sotterranei di una metropolitana spettrale in un rifugio con il nostro amico ma fuori ci aspettano un’orda di mostri simili a zombie pronti a divorarci.

Scappando tra i tunnel incontriamo altri sopravvissuti tra cui Yuna, una idol famosissima, e veniamo fermati dallo scontro con un nemico molto più umano degli altri, che finirà per amputarci il braccio. Davanti a morte certa l’intervento di una forza esterna ci conferirà alcuni poteri sovrannaturali, legati proprio al braccio appena perso, grazie ai quali riusciremo a salvarci sfuggendo e rifugiandosi su un treno.

Sul treno, grazie all’assistenza di Aria, iniziamo a capire più di questa apocalisse, dello scontro tra le due entità Lux (che ci ha dato il potere) e Umbra, e della nostra missione: distruggere i tre muri eretti ed evitare la completa distruzione del mondo.

Nel corso della nostra avventura incontreremo altri compagni oltre a Yuna e al nostro amico Chani: la timida Min, la simpatica Sia e il tenebroso Yohan, senza i quali la nostra missione sarebbe un completo fallimento.

Combattere per i propri Legami

Come ammesso apertamente dagli sviluppatori, Eternights si ispira molto ad alcune dinamiche presenti in Persona 5. Il ritmo del gioco è scandito con attività giornaliere divise in giorno e notte nelle quali possiamo svolgere mansioni insieme ai nostri compagni per potenziare il legame con loro.

Aumentando il livello del legame avremo benefici anche sul campo di battaglia, in base alla forza del nostro rapporto e al tipo di skill che ogni personaggio ci fornisce. Il richiamo a Persona qui è evidente e si manifesta anche nella componente dating-sim.

Arrivati al massimo legame infatti potremmo scegliere se uscire definitivamente con una persona e dichiararle il nostro amore oppure ringraziarla per l’affetto e rimanere amici, esattamente come in Persona 5.

L’albero delle abilità che sviluppiamo sempre grazie a questi legami è semplice ma efficace visto il tipo di rpg che stiamo giocando e si adatta al gameplay che Eternights ci propone.

Simpatiche sono invece le varie uscite che il gioco ci propone con i nostri confidenti: dall’andare a scuola con Yuna al correre insieme a Min tra pericolosi mostri fino a diventare la cavia da laboratorio (ma guarda un po’) di Sia.

Tra le cose che più ho apprezzato inzialmente c’era il rovistare in giro per la città desolata alla ricerca di oggetti utili con uno dei nostri compagni. Un’idea simpatica per accrescere il legame e molto survival in stile post-apocalittico, peccato che i luoghi dove cercare fossero solo tre e la cosa è presto risultata estremamente ripetitiva.

Classico e semplice, forse troppo

Passando invece al comparto tecnico e al gameplay vero e proprio, Eternights ci propone un sempreverde hack ‘n’ slash con un po’ di componente RPG, quello che era lecito aspettarci anche solo guardando il trailer.

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Eternights nasce principalmente come dating-sim ma non possiamo trascurare l’esperienza di gioco nei combattimenti, che rappresenta comunque buona parte del titolo di StudioSai. Senza soffermarci troppo sui limiti della grafica e delle texture comprensibili per uno studio appena nato alle prese con Unity (già silurato per UE5 in vista del prossimo titolo, ndr.), a non convincerci pienamente è il gameplay vero e proprio.

Fin da subito questo picchiare con poche combo e qualche mossa a quick time event ci risulta si soddisfacente, ma troppo semplice e ripetitivo. Andando avanti la situazione non migliora nonostante l’aggiunta di più personaggi e delle pochissime mosse che ci sbloccano, arrivando a fine gioco abbastanza stufi della parte giocata in un titolo che si completa in poco più di 10 ore.

Non è facile costruire un gameplay soddisfacente e allo stesso tempo un buon dating-sim, per questo spesso il genere si affida ad un’impostazione da visual novel. Se Persona è un’ispirazione ma al tempo stesso un paragone troppo scomodo e lontano, un parente più vicino per impostazione è sicuramente Sakura Wars.

Parliamo ovviamente di budget e produzioni agli antipodi ma avendo giocato entrambi il confronto viene spontaneo e la serie di SEGA potrebbe diventare un’ispirazione fruttuosa per StudioSai in vista dei prossimi titoli, soprattutto per la sua capacità di mischiare la componente di dating-sim con gameplay e attività secondarie interessanti, cosa che è mancata in questo titolo.

Cast

Un titolo come Eternights non può fare a meno di un cast di livello, basando buona parte del gameplay sulla costruzione e sullo sviluppo dei legami con i nostri compagni. In questo però StudioSai riesce fino ad un certo punto, dandoci alcuni personaggi interessanti e profondi mentre altri non ricevono abbastanza tempo su schermo.

Yuna è assolutamente la star di Eternights ma sia Min, gentile e timida ma determinata, che Sia, geniale e simpatica inventrice, sono valide alternative che possono farvi tentennare fino all’ultimo nella vostra scelta.

Se infatti è facile perdersi nelle route pensate per Yona (dove banalmente sono caduto con tutte le scarpe alla prima canzone, ndr.) Min e Sia, lo stesso non si può dire di Yohan. La colpa è soprattutto del poco tempo a disposizione che abbiamo con lui, che si limita a qualche flash prima dell’ultimo capitolo e l’intera parte finale.

I personaggi quindi finiscono quasi inevitabilmente per ridursi alle tre ragazze, tutte facilmenti amabili anche nei loro stereotipi tipici di un prodotto stile anime. Chani infine come spalla ha i suoi alti e suoi bassi ma nel complesso, dopo una parte iniziale da prenderlo a schiaffi, si riprende andando avanti con la trama e si dimostra un ottimo amico.

Amore ai tempi dell’Apocalisse

L’esperienza in Eternights è stata breve ma intensa. Un viaggio in compagnia di una squadra affiatata dove ogni singolo personaggio ha qualcosa da lasciarci, una storia da raccontare e un’esperienza da farci vivere.

La durata ristretta è sicuramente un punto a favore per chi vuole vivere tutte le route che il gioco mette a disposizione ma trascura un po’ la buona riuscita della trama e un personaggio come Yohan, lasciandoci con un’innegabile sensazione di rushato dopo i titoli di coda.

Come riportato nei paragrafi precedenti, il titolo ha tantissimi problemi dal lato tecnico, soprattutto un comparto grafico datato e un gameplay facile e ripetitivo che non rendono giustizia ad un character design tutto sommato carino e un’ambientazione intrigante.

Detto questo non possiamo trascurare quanto di buono ha fatto StudioSai, sperimentando in un genere dimenticato come quello dei dating-sim e arrivando addirittura ad una localizzazione in italiano che spesso manca ad alcuni titoli rinomati provenienti dal Sol Levante.

L’amore ai tempi dell’Apocalisse narrato in Eternights non sarà perfetto ma nemmeno insufficiente, ha dei buoni spunti romantici anche cadendo in qualche stereotipo e riesce ad intrattenere discretamente nonostante il gameplay non lo supporta minimamente.

Eternights è un prodotto sufficiente ma che vale la pena sperimentare se siete amanti del genere o se semplicemente volete cimentarvi in qualcosa di diverso senza investire una quantità spropositata di ore di gioco.

Eternights
Gameplay e longevità
6
Comparto Grafico e Sonoro
6
Coerenza e Cura dei Dettagli
7.5
Pros
Un simpatico mix di azione e dating-sim
Ambientazione post-apocalittica intrigante
Durata corta ottima per sperimentare nuovi legami
Tradotto in italiano
Cons
Gameplay ripetitivo e noioso
Trama generale spesso confusionaria
Alcuni personaggi hanno troppo poco spazio rispetto ad altri
Comparto tecnico datato
6.5
VOTO
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Matteo Tellurio

Nascere in un paesino umbro ti porta ad avere tanti hobby. Cresciuto tra console e computer, è da sempre amante di cinema, serie TV e musica, nella quale si diletta in maniera molto amatoriale. Anime e manga invece sono il pane quotidiano ma anche lo sport lo appassiona. Crede di aver visto ogni singola disciplina inserita dal CIO alle Olimpiadi.

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Matteo Tellurio
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