Social

Recensioni

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione

Pubblicato

il

Harry Potter: Campioni di Quidditch Recensione

Nei giorni scorsi abbiamo avuto la possibilità grazie a Warner Bros. di giocare ad Harry Potter: Campioni di Quidditch, videogioco di simulazione prodotto da Unbroken Studios del ben noto sport per maghi e streghe del Wizard World.

Una delle nostre critiche mosse al fortunato RPG Hogwarts Legacy era stato proprio l’aver trascurato il Quidditch, una delle parti più amate dai fan della serie e sulla quale si poteva creare una interessante modalità di gioco.

Richiamando invece il leggendario gioco dedicato alla Coppa del Mondo di Quidditch, uscito nell’ormai lontano 2003 e che ha formato l’amore per questo sport di chi vi scrive, Warner e Unbroken Studios hanno scelto di creare un titolo dedicato esclusivamente allo sport su scopa.

Saranno riusciti nell’impresa di convincere i tanti fan del franchise che attendevano con ansia un titolo dedicato a questo affascinante sport? Scopriamolo insieme nella recensione di oggi.

Harry Potter: Campioni di Quidditch - Trailer Ufficiale

“Il Quidditch è facile da capire..”

Citando il capitano Oliver Baston ne La Pietra Filosofale, il Quidditch è un gioco facile da capire. I giocatori si dividono in Cacciatori, coloro che giocano con la Pluffa e cercano di segnare negli anelli, un Portiere, che difende gli anelli, i Battitori che difendono la squadra dai Bolidi e attaccano gli avversari, e infine un Cercatore, alla caccia del Boccino d’Oro.

A differenza del primo film, a spiegarci il gioco è l’amata Ginny Weasley direttamente dal campo d’eccezione della Tana della sua famiglia. Insieme a Ginny ed altri iconici protagonisti, nel tutorial del gioco svisceriamo ogni ruolo del Quidditch, prendendo dimestichezza con dinamiche e obiettivi.

Mentre i gemelli più rossi del mondo magico ci illustrano l’arte del Bolide, è sua maestà (“Perché Weasley è il nostro re, ogni due ne manca tre“, ndr.) Ron Weasley a raccontarci i segreti della difesa degli anelli. E se Ginny fa da Cicerone per il ruolo di Cacciatore, non poteva che essere Harry Potter il nostro maestro per la caccia al Boccino d’Oro. Ora che abbiamo scoperto i segreti di ogni ruolo è il momento di iniziare a giocare.

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 5

Un Quidditch vivo e frenetico

La prima sensazione pad in mano (anche nella nostra versione Steam, pad obbligatorio, ndr.) è proprio quella di essere al centro di una frenetica, ruvida, rocciosa, partita di Quidditch. Sia che state combattendo in mezzo al campo per la Pluffa, sia volteggiando a difesa degli anelli, il gioco riesce a trasmettere molto bene la frenesia e il caos del Quidditch.

Lo stesso vale anche nei panni dei battitori, cruciali nel difendere e nel mettere fuori gioco gli avversari, e ovviamente rincorrendo da un lato all’altro del campo il Boccino d’Oro quando controlliamo il cercatore per accaparrarci i 30, fondamentali, punti che vale la sua cattura.

Un grande pregio di questo Campioni di Quidditch è proprio rendere tangibile l’importanza dei ruoli e farci vivere pienamente la partita senza differenze tra un cercatore e un cacciatore. Questo risulta particolarmente importante soprattutto nella modalità multiplayer, quando insieme a due amici sfidate altri tre giocatori e impersonate contemporaneamente un cacciatore e uno tra il portiere, il battitore e il cercatore. Essere coordinati e saper svolgere bene tutti questi ruoli è fondamentale per portare a casa il risultato, il gioco di squadra che si viene poi a creare rende Campioni di Quidditch un perfetto gioco da fare in compagnia dei vostri amici.

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 6

Tutt’altro che banale

Subito dopo il tutorial si passa alla prima competizione single player: la Coppa delle Case. Qui potete scegliere la vostra casa di Hogwarts preferita e portarla alla vittoria del torneo. Si inizia con due modalità di difficoltà che poi posssono sbloccare difficoltà superiori e nuove competizioni: la Coppa di Quidditch del Torneo Tre Maghi e La Coppa del Mondo di Quidditch.

La prima Coppa delle Casa è stata abbastanza leggera, forse troppo. Una volta sbloccata la Coppa del Torneo Tre Maghi però il gioco inizia a farsi più interessante (e anche frustrante per alcune skills issue del sottoscritto). La sfida inizia proprio quando iniziamo a incontrare la temibile Durmstrang e l’affascinante Beauxbatons, portandoci ad un livello di sfida superiore che ci ha costretto a vari tentativi per accedere alla successiva Coppa del Mondo, dove il divertimento inizia veramente.

La Coppa del Mondo di Quidditch è, ovviamente, la parte più bella del single player e quella più affascinante anche a livello artistico. Rivediamo tante nazionali e tante ambientazioni che avevano emozionato nel vecchio predecessore, stregando un bambino su PS2 ed emozionado l’adulto venti anni dopo.

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 7

La difficoltà non è solo tangibile negli avversari, ma si riflette anche nel capire le dinamiche di gioco. Il Quidditch di Campioni di Quidditch infatti, non è solo tiro nell’anello e caccia al Boccino d’Oro. Molta importanza ce l’hanno anche gli schemi, utili per far viaggiare bene la Pluffa e rientrare in fase difensiva, in mano al Portiere e l’essere bravi nel gestire i giocatori controllati dall’IA e cambiare al momento giusto.

Saper padroneggiare queste componenti non è affatto facile e rende un gameplay all’apparenza banale, molto interessante sotto vari punti di vista. Anche in questo caso la modalità multiplayer si dimostra estremamente divertente e richiedere una coordinazione e estrema padronanza di ruoli a tutti i componenti della squadra.

Prima di prendere in mano il titolo ero molto dubbioso sul gameplay, temendo un gioco lineare e banale sotto molti punti di vista. In realtà Campioni di Quidditch si è dimostrato molto intrigante, anche al netto di dinamiche poco chiare alcune volte e comandi sfarfallanti in caso di cambio di stile di gioco. Un gioco senza complessi meccanismi, ma con un buon livello di sfida.

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 8

Game as a Service?

Appena acceso Campioni di Quidditch vi chiede di creare il personaggio e i vostri compagni con i quali giocare. Una volta terminato il tutorial si sblocca la schermata completa ed accediamo al classico mercato dove acquistare personalizzazioni per i personaggi e skin dedicate ai grandi protagonisti della saga di Harry Potter.

Non poteva mancare un sistema di livello a stagione, con il quale sbloccare oggetti e valuta da investire nel mercato. Insomma, in pieno stile Game as a Service abbiamo Sfide giornaliere, Sfide settimanali e una stagione da grindare per portarci a casa tutto il necessario.

Non è un caso se, per paragone un po’ forzato dato dal gameplay e dallo spirito del gioco, il primo titolo che mi è venuto in mente è Rocket League. Difficilmente Campioni di Quidditch riuscirà a replicarne la longevità e il successo, vedremo però se questa affermazione verra smentita col tempo.

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 9

In Pieno Stile Wizarding World

Dove davvero non possiamo criticare più di tanto è il lato artistico del gioco, dove l’ormai conosciuto stile cartoonesco del Wizarding World si esprime al massimo con personaggi vivi, curati ed estremamente personalizzabili.

Le ambientazioni inoltre sono una freccia inevitabile al cuore degli appassionati, trasportati dal campo di Howgwarts fino a cornici meravigliose come Beauxbatons, Durmstrang o l’Estremo Oriente. La cura messa in questa componente del gioco è innegabile e funziona bene per manterenere attaccati i videogiocatori per arricchire il loro guardaroba e il loro roster di personaggi, tutto sta nel capire se questo durerà a lungo oppure no.

Menzione doverosa alle musiche: c’è Harry Potter nel titolo, ovviamente sono straordinarie.

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 10

Piacevole? Si, ma per quanto?

Anche dopo poche ore si capisce subito che Campioni di Quidditch è un gioco piacevole, ben fatto e che, partendo con aspettative molto basse, mi ha sorpreso in positivo. Il gameplay non è banale e richiede un buon grado di attenzione per portare a casa buoni risultati, sia online che in single player. Il multiplayer è divertente in compagnia e spinge a imparare bene tutti i ruoli e a creare un team affiatato. Detto questo perchè Campioni di Quidditch, nonostante tutto, non ci convince fino in fondo?

La risposta è abbastanza semplice: per quanto tempo sareste disposti a giocarlo? Per portare a “termine” il gioco, potenziare al massimo i giocatori, vincere la Coppa del Mondo varie volte, sbloccare i personaggi che ci piacciono, occorre arrivare al livello 45. Una volta fatto questo che senso ha continuare a giocare?

Il gameplay come dicevamo è piacevole ma non certo abbastanza da farci rimanere incollati senza un obbiettivo. Se non dovessero aggiungere ulteriori contenuti la sensazione è che il gioco perderà piano piano giocatori, condannandolo al dimenticatoio. Il che è un peccato perchè la base è buona e l’idea di metterlo disponibile subito gratuitamente con il PlayStation Plus ha creato una consistente massa di giocatori (difficile al prezzo pieno, ndr.) facilitata dal cross-play. Farla rimanere però si dimostrerà una sfida altrettanto complicata per Unbroken Studios.

Una sfida che, al momento, sembra davvero difficile da superare.

Harry Potter: Campioni di Quidditch Recensione
Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione
GAMEPLAY E LONGEVITA'
6.5
GRAFICA E SONORO
7.5
COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO
7
Pros
Ambientazione dedicata ai fan della saga
Quidditch vivo come mai prima d'ora
Personalizzazione ricca con tanti riferimenti all'opera originale
Gameplay non banale e piacevole...
Cons
..ma non abbastanza per rimanere incollati
Poche attività una volta finito il single player
6.5
VOTO

SCOPRI CHI HA SCRITTO QUESTO ARTICOLO!

Harry Potter: Campioni di Quidditch, la recensione 11

Nascere in un paesino umbro ti porta ad avere tanti hobby.
Cresciuto tra console e computer, è da sempre amante di cinema, serie TV e musica, nella quale si diletta in maniera molto amatoriale. Anime e manga invece sono il pane quotidiano ma anche lo sport lo appassiona. Crede di aver visto ogni singola disciplina inserita dal CIO alle Olimpiadi.

Seguici su tutti i nostri social!
Advertisement
Commenta
Sottoscrivimi agli aggiornamenti
Notificami
guest
0 Commenti
Più vecchi
Più nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Advertisement

FACEBOOK

TWITCH

Popolari