Approfondimenti

Devil May Cry: la storia completa del demone Sparda e dei suoi eredi

A meno di un mese dal rilascio di una nuova demo per PS4 del quinto capitolo della saga di Devil May Cry (in uscita ufficiale l’8 marzo 2019), è bene fare chiarezza in merito alla cronologia esatta dei vari titoli.

L’ordine d’uscita non rispetta la linea temporale della trama (che segue la numerazione 3 – 1 – 4 – 2 – 5). La storia fu infatti scritta a quattro mani prima da Hideki Kamiya nel 2001, e proseguita in seguito da Hideaki Itsuno.

Quindi, per chi fosse interessato a recuperare i precedenti capitoli entro marzo e comprendere appieno la splendida storia che ruota intorno ai vari personaggi, buona lettura!

DMC3: Il Risveglio dei figli di Sparda

Il prologo della vicenda è sicuramente nel terzo capitolo, titolo che ha reso popolare la saga anche tra i neofiti: Dante e Vergil sono due fratelli gemelli albini, figli del demone Sparda e dell’umana Eva.

Ma chi è esattamente Sparda? Noto come il Cavaliere Nero, egli si era innamorato di una umana dai lunghi capelli biondi. Il Cavaliere protesse coraggiosamente i mortali dall’invasione dei demoni capeggiata da Mundus, il Signore delle Tenebre. Una volta sconfitto, scelse così di chiudere per sempre il portale che collegava il mondo demoniaco da quello umano.

Il portale venne celato in una torre dal nome di Temen-ni-gru, in seguito sotterrata. Sparda creò, sia col il proprio sangue che con quello di una giovane sacerdotessa un sigillo per assicurarsi che mai nessuno potesse riaccedere al portale. Il potere del sigillo venne sintetizzato in due amuleti identici, uno per ciascuno dei figli che Eva aveva dato alla luce. I due bambini semidemoni furono simboli dell’alleanza tra i due mondi tanto diversi.

Nonostante un lungo periodo prospero e sereno per l’umanità, la vendetta di Mundus non tardò ad arrivare. Eva venne assassinata davanti agli occhi di suo figlio Dante, mentre di Sparda e Vergil si persero completamente le tracce.

Dante da allora decise di condurre una propria guerra contro i demoni, in difesa degli umani. Arrivò perfino a pensare di aprire una vera e propria agenzia di caccia ai demoni (è ancora presto per definirne il nome).

E’ proprio così che si apre questo capitolo, con un giovanissimo Dante a petto nudo che fin da subito ci fa capire che l’uccisione dei demoni può essere alquanto divertente e… stilosa.

Non è il solo gemello di Sparda ad apparire in game: Vergil intanto (come scopriamo dal manga edito da J-POP di DMC mai ultimato, e non dal gioco – dove invece è dato per scontato -) viene convinto da un astuto ex servitore di Sparda di nome Arkham a far riemergere la Temen-ni-gru, e a riaprire così il portale utilizzando i due amuleti. Uno dei pendenti però è nelle mani del fratello. I due devono quindi incontrarsi di nuovo, anni dopo, faccia a faccia con le proprie scelte, ma soprattutto, con il proprio schieramento in questa guerra che sembra ormai riaperta. Sarà infatti proprio Arkham a rivelare a Dante che suo fratello è vivo, ed invitarlo così presso la torre per scontrarsi.

Dante è armato della sua fidata spada Rebellion, e delle due pistole bianche e nere dai proiettili infiniti Ebony e Ivory, create appositamente per lui da Neil Goldstein, una artista d’armi che Dante conobbe pochi anni prima, quando utilizzava lo pseudonimo di Tony Redgrave, nome infatti inciso proprio sulle canne (tutti dettagli descritti nella novel, e non in questo titolo). Vergil invece farà affidamento alla sua fidata katana Yamato e alla sua sete di potere che sembra inesauribile e fuori controllo, o più semplicemente, volta a proteggere un bene molto più prezioso di quanto sembri.

Così, mentre Dante si appresta a scalare la torre per raggiungere il fratello, incontra Lady, una giovane ragazza dagli occhi eterocromi armata di un bazooka di nome Kalina Ann, e darà anche lei filo da torcere ai demoni.

Tra una missione ed un’altra apparirà anche un curioso clown di nome Jester, il quale aiuta, col suo tono scherzoso e una voce petulante come poche, Dante a raggiungere il proprio fratello per il loro primissimo scontro.

Una riunione di famiglia non poi così tanto calorosa. Dante infatti (dopo uno scontro passato ormai nella storia dei videogame, tra lame, proiettili e gocce di pioggia) avrà la peggio e rimane esanime, con la propria spada conficcata nel petto e il fratello recupera l’amuleto tanto agognato. Tuttavia proprio grazie a quel colpo Dante avrà modo di risvegliare la propria parte demoniaca, il devil trigger. Dovrà farne ancora un po’ pratica prima di gestirlo al meglio.

Vergil, una volta ottenuto l’ultimo pezzo per il rituale, decide di disfarsi del servitore Arkham trafiggendolo a morte. Sarà proprio Lady ad ascoltare le sue ultime parole, in un intenso dialogo dove capiamo che Arkham è suo padre, e il suo vero nome è Mary.

Lady, prontissima a vendicare il genitore, si ritrova nella sala dove Vergil sta per unire i due amuleti mentre Dante cerca di impedirglielo. Inizia un altro scontro tra i tre che viene interrotto bruscamente da Jester. Egli non è un semplice giullare, ma proprio Arkham. Il demone è intenzionato come non mai a riaprire il portale, così evoca grazie ai pendenti la leggendaria spada di Sparda Force Edge. Arkham diventa però, per colpa del sangue di Lady (la cui madre era parente della famosa sacerdotessa che aiutò Sparda anni prima), un mostro senza forma consumato dal potere di Sparda.

A questo punto i due fratelli scelgono di allearsi per sconfiggerlo, pronunciando durante il colpo di grazia ciò che erano soliti dire da bambini: Jackpot!

Arkham nuovamente moribondo nella sua forma umana si ritrova di nuovo con la figlia. Lady non esita ad assassinarlo una volta per tutte, rinnegando se stessa e perfino il suo nome originale. Ormai aveva compreso che il padre non aveva fatto altro che sfruttare sia lei che la propria madre crudelmente e unicamente per i propri scopi.

Intanto i fratelli tentano di recuperare la Force Edge, ma Vergil non riesce comunque a vedere per sé un futuro col proprio fratello nella lotta contro i demoni. Il semidemone brama più potere.

Durante un loro ennesimo scontro, Vergil preferisce lasciarsi cadere in un dirupo piuttosto che essere salvato dal gemello. Dante, sconvolto della perdita, si incammina in solitaria nella città in rovina.

Incontra di nuovo Lady, che prova a rincuorarlo nel dialogo forse più rappresentativo di tutta la saga. Lei legge negli occhi del semidemone delle lacrime di dolore. Dante si giustifica dicendo che è solo la pioggia, e che ai demoni non è concesso piangere. Eppure la ragazza sa che quando si perde una persona cara neanche i demoni possono trattenersi: forse è proprio così, le risponde Dante.

Vergil è quindi morto?

Proprio alla fine del gioco si scopre che è intenzionato a sconfiggere Mundus nelle profondità degli Inferi in cui è caduto, sperando così di poter assorbire il suo potere.

 

DMC1: la fondazione della Devil May Cry

 

Proprio grazie al dialogo che aveva avuto con Lady, Dante decide anni dopo di fondare la Devil May Cry, l’agenzia di caccia ai demoni. Sembra riscuotere un ottimo successo, grazie alla professionalità e crescente esperienza del figlio di Sparda.

All’improvviso, una misteriosa donna bionda di nome Trish dai poveri sovrumani entra in agenzia. Ella propone a Dante di uccidere Mundus, tornato sulla terra per dare inizio nuovamente alla guerra contro gli umani. Il cacciatore accetta subito l’incarico, persuaso anche e soprattutto dalla inquietante somiglianza della donna con la propria madre scomparsa.

Entrambi si dirigono così presso l’isola di Mallet, in particolare in un castello gotico invaso da numerosi demoni.

Tra questi, Dante si scontrerà con un misterioso cavaliere, Nelo Angelo. Dopo numerosi combattimenti, il nostro protagonista scoprirà suo malgrado che si tratta proprio di suo fratello Vergil il quale, sconfitto da Mundus, venne completamente sottomesso al suo volere.

Una volta riuniti nuovamente i medaglioni, Dante, armato di una Force Edge più potente che mai, si reca in salvataggio di Trish. La donna è infatti in pericolo di vita.

Questa però si rivelerà essere l’ennesima trappola di Mundus: Trish infatti è una sua creazione, le cui fattezze sono state volutamente rese simili a quelle di Eva per suscitare umanità nel cuore di Dante, e poterlo così più facilmente sconfiggere.

L’albino decide di graziare la donna, ed è pronto a distruggere Mundus ad ogni costo.

Trish salderà presto l’immenso debito col semidemone subendo lei stessa, in difesa di Dante, il colpo mortale di Mundus durante lo scontro.

Dante si ritrova ancora una volta a far fronte al suo lato umano, abbandonandosi così ad un pianto straziante nel vedere il corpo della donna privo di vita.

E’ proprio quel dolore a spronare Dante in combattimento e con un’epica furia sembra aver sconfitto il nemico.

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In realtà poco dopo Mundus tenterà un nuovo attacco contro il figlio di Sparda, sventato dalla stessa Trish miracolosamente sopravvissuta. I due riescono così a riportare una volta per tutte il demone negli Inferi.

Dante, dopo che anche Trish rivela il proprio lato umano nelle lacrime, comprende che, dopotutto, i veri demoni non piangono mai, poiché solo gli umani posseggono un dono tanto grande. Da allora, l’agenzia fu ribattezzata in Devil Never Cry.

DMC4: Il culto di Sparda e l’Ordine della Spada

 

Il capitolo quarto porta una vera e propria innovazione nell’intera saga. Il protagonista sembra non essere più il nostro beniamino Dante, bensì Nero: un giovane combattente, albino anche lui. Il suo braccio destro sembra molto similare ad una qualche forma di Devil Trigger, o comunque, di una creatura demoniaca.

Nero vive nella città di Fortuna, dove l’unico culto contemplato sembra essere quello dell’Ordine della Spada, una vera e propria religione basata su Sparda. Proprio durante una funzione, mentre la bella Kyrie (sorella del generale dei Cavalieri dell’Ordine Credo) intona un canto lirico, Dante irrompe nella scena, sparando senza pietà ad alcuni presenti e perfino a sua Santità Sanctus.

Il cacciatore di demoni infatti sta investigando, accompagnato dalle sue storiche compagne Lady e Trish, proprio in merito a quel culto. I tre sospettano che in realtà sia un covo di demoni.

Nero e Dante si scontrano immediatamente, e il semidemone presto si rende conto dell’immenso potere contenuto nel braccio demoniaco del ragazzo, il devil bringer.

Dante decide così di rivelargli il motivo del proprio attacco, sperando che Nero possa in qualche modo contribuire alla missione, per poi sparire senza lasciar traccia con tanto di adios. Il tutto, dopo aver rimosso la Rebellion che Nero gli aveva conficcato nel petto senza problemi.

Nero viene incaricato da Credo di rintracciare proprio colui che aveva tentato di uccidere Sanctus. Inizia così una storia parallela che porta comunque sia Dante che Nero a fare strage di demoni e boss di ogni genere. L’avvenente Trish intanto si infiltra nell’ordine con la falsa identità di Gloria.

Il ragazzo scoprirà un laboratorio segreto proprio nel castello di Fortuna, dove un balbuziente scienziato di nome Agnus sta conducendo esperimenti con la Yamato ridotta però in due frammenti.

Una volta sconfitto Agnus, Nero, avvicinandosi alla katana, sembra ricostuirla, ma non solo. Si sprigiona da essa un potere incommensurabile, proprio come se un secondo potere si fosse in qualche modo risvegliato nel ragazzo, un enorme demone blu appare dietro le spalle del giovane prima che questo svenga esausto.

Intanto, Sanctus diventa sempre più forte, e corrompe sia il proprio corpo che quello del fidato servitore Credo per tramutare entrambi in demoni. Il generale era però convinto di divenire al contrario un Angelo, e la sua lealtà inizia a vacillare.

Sta a Dante e Nero impedire che il piano di sua Santità per la conquista del mondo abbia successo, ma Sanctus ha deciso di rapire Kyrie proprio per impedire a Nero di ostacolarlo. A quel punto, niente può distogliere Nero dal salvare la fanciulla, con più forza possibile.

Sebbene i due protagonisti si scontrino ancora una volta per il possesso della Yamato, il vittorioso Dante decide di cederla comunque a Nero. Egli ha compreso in qualche modo il legame del ragazzo con il precedente possessore della spada. Nero è infatti il figlio di Vergil (confermato ufficialmente solo in seguito e non durante il gioco). Probabilmente, il padre ha cercato costantemente nuovo potere proprio per proteggerlo, proprio come Nero adesso stava facendo per la protezione della propria amata.

Sanctus è deciso ad invocare una statua colossale come “Salvatore” del mondo. Per farlo, ha bisogno del sangue di Sparda e della Yamato: in una parola, di Nero. Il giovane resta infatti vittima proprio della statua, ma Trish e Dante promettono ad un Credo in fin di vita di salvare sia il ragazzo che la sorella.

Dante aiuta così Nero a liberarsi, per poter sconfiggere i nemici, salvare Kyrie, e riportare l’ordine (stavolta non il culto) nella città di Fortuna. Successivamente, i due si separano, ma ripromettendosi che chissà, un giorno si sarebbero potuti rincontrare.

DMC2: La storia… dimenticabile?

 

La maggior parte dei giocatori del secondo capitolo lo definiscono come il titolo meno riuscito della saga. In effetti, la sua genesi fu molto complicata. E’ il primo capitolo nelle mani di Itsuno, che riuscirà a togliersi l’onta solo col 3.

La trama resta comunque degna di nota. Infatti, lo stesso Itsuno ha dichiarato che molti degli intrecci del quinto capitolo saranno riconducibili al 2. Dettaglio confermato anche nella novel giapponese “Devil May Cry 5 – Before the Nightmare“, prologo del 5.

Stavolta il nemico da fronteggiare è un umano, Arius, che vuole però utilizzare il potere di un demone, Argosax.

Dante viene affiancato da una donna dai capelli rosso fuoco di nome Lucia. Anche lei però proprio come Trish, si rivelerà essere una creazione del nemico per distrarre Dante. La giovane demone si schiererà solo in seguito con Dante nella lotta contro i demoni: infatti Lucia è presente nel secondo cd del titolo, in un gameplay che al tempo fu comunque rivoluzionario (visto che mai prima di allora Devil May Cry aveva reso giocabile un personaggio femminile).

Dante deciderà di recarsi da solo contro Argosax, per sconfiggerlo. In seguito, a cavallo di una moto, andrà a tutta velocità direttamente all’Inferno. Il capitolo si chiude con una speranzosa Lucia che attende il ritorno di Dante e ascolta in lontananza il rombo di un motore, lasciando nei giocatori un dubbio. Dante è riuscito nell’impresa?

DMC5: il ritorno più atteso

 

Dieci anni dopo l’uscita del quarto capitolo, dopo un reboot che niente ha a che vedere con la trama canonica (per questo non è presente qui), eccoci pronti ad attendere il capitolo cinque della saga di Devil May Cry.

Ci troviamo stavolta nella città di Red Grave, dove riappare Nero come protagonista.

Nero è affiancato da un’artista d’armi di nome Nico Goldstein (piccola curiosità in DMC5: Nico è la nipote della Neil che creò le pistole a Dante, e Redgrave era proprio il cognome di Dante quando si faceva chiamare Tony).

Nero sembra però esser stato privato del suo braccio demoniaco da un misterioso uomo incappucciato (molto probabilmente proprio il padre Vergil), per questo Nico ha creato appositamente per lui un braccio meccanico, il devil breaker, disponibile in numerose varianti in base alle necessità di attacco.

Dante è quindi sparito? Assolutamente no. E’ lo stesso Matt Walker (produttore del 5) a confermare che in questo capitolo si spiegherà come Dante sia riuscito a ritornare dall’Inferno e affiancare nuovamente le più giovani che mai Lady e Trish.

Non mancano le sorprese: un nuovo affascinante personaggio comparirà in questo capitolo. Si tratta di V (Vitale), un invocatore che sconvolge completamente le meccaniche di gioco a cui Devil May Cry ci aveva abituato.

Attacca ad area e distanza, grazie ai suoi famigli alleati Griffon (un uccello capace di attacchi di tipo fulmine e di trasportare letteralmente V), Shadow (una pantera capace di diventare un’arma piena di aculei) e Nightmare (un colosso che atterra letteralmente in campo). Esatto, sono tutti nomi presi da boss e demoni presenti in DMC1.

Non solo V porta con sé citazioni ai capitoli precedenti, ma tra i personaggi troviamo anche Morrison, e rumors parlano anche della presenza di Patty (presenti entrambi nell’anime di Devil May Cry, collocabile per trama tra il primo ed il quarto capitolo). Si vocifera inoltre la presenza anche della rossa Lucia del 2, ma non abbiamo nessuna conferma ufficiale per il momento.

Che dire, l’attesa di questo capitolo si fa sempre più breve ed intensa, visto che DMC5 sembrerebbe avere tutte le carte in regola per essere non solo un ottimo titolo, ma un ottimo Devil May Cry.

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Jolandanta

Cosplayer per diletto, per lei Dante è sia il poeta stilnovista che il cacciatore di demoni per eccellenza. "I demoni non piangono mai" è vero, ma davanti al film, alla serie tv, al videogioco, al fumetto, o al libro giusto diventa una fontana, e prova anche a recensirli di tanto in tanto.

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