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The Dangers in My Heart, la recensione: la malattia dell’amore

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The Dangers in My Heart

8.1

SCRITTURA

7.5/10

CAST

8.5/10

DIREZIONE ARTISTICA

8.0/10

COMPARTO TECNICO

9.0/10

REGIA

7.5/10

Pros

  • Sviluppo di trama migliora sempre di più col tempo
  • Protagonisti originali e non banali
  • Comparto tecnico certosino
  • Yamada Anna

Cons

  • Inizio dell'anime un pò incerto
  • Alcuni personaggi secondari veramente poco impattanti

In una stagione primaverile dove anime come Oshi no Ko, la terza stagione di Demon Slayer, la terza di Dr. Stone e tanti altri hanno preso la scena principale, è stato difficile trovare altre opere che siano riuscite a tenere uno standard così alto e imporsi fra gli altri. Tuttavia, nascosto alla maggior parte degli spettatori, c’è un anime che è emerso dal profondo nel corso delle settimane, incuriosendo gli appassionati e anche il sottoscritto.

The Dangers in My Heart (Boku no kokoro no yabai yatsu in giapponese) è originariamente un manga scritto e disegnato da Norio Sakurai, che ha visto la sua serializzazione nel 2018 ed è, ad oggi, tutt’ora in corso. L’anno scorso venne annunciata una trasposizione animata di quest’ultimo, il quale arrivata poi in questa stagione primaverile, con una prima stagione da 12 episodi realizzata dallo studio Shin-Ei Animation.

Sarà questo anime l’ennesima commedia romantica trita e ritrita a cui siamo tutti abituati, oppure The Dangers in My Heart sarà una piacevole ventata di aria fresca al genere? Scopriamolo assieme in questa nuova recensione.

The Dangers in My Heart | Official Trailer 2

The Dangers in My Heart: la trama

Kyoutarou Ichikawa, il nostro protagonista, può sembrare un tipico studente di scuola media timido e riservato, ma nel profondo del suo cuore risiede un assassino assetato di sangue. Il suo desiderio più grande è quello vedere il bel viso della sua compagna di classe, Anna Yamada, contorcersi dal dolore prima che lui metta fine alla sua vita. Ma questa fantasia potrebbe non realizzarsi mai, poiché Ichikawa inizia a vedere un lato completamente diverso della giovane fanciulla.

Spesso, cercando rifugio in biblioteca, Ichikawa si imbatte spesso in Yamada. È durante questi incontri che Ichikawa si rende conto che la sua compagna di classe modello è in realtà una svampita che non riesce mai a leggere la situazione e che ama mangiare dolcetti e merendine anche nei momenti meno opportuni.

Mentre trascorrono più tempo insieme, il ragazzo non può fare a meno di provare non solo un senso di tenerezza nei confronti della stessa ragazza che desidera uccidere, ma anche il desiderio di proteggerla a tutti i costi, trasformando quelli che erano i suoi sentimenti iniziali nei confronti della stravagante ragazza. È possibile che questo improvviso cambiamento nella prospettiva di Ichikawa possa portare a qualcosa di più?

The Dangers in My Heart, la recensione: la malattia dell'amore 3

Un amore “malato

Non è la prima volta che ci ritroviamo davanti ad un protagonista “stramboide“, ossessionato da tutto ciò che è tetro, misterioso e sanguinolento, il quale è però in verità un timidone con evidenti problemi a socializzare, che vuole invece rifugiarsi nel suo mondo, nella sua bolla di protezione che allontana tutte le insidie del mondo esterno.

Il Kyoutarou Ichikawa che ci ritroviamo all’inizio dell’anime, rispecchia praticamente questo stereotipo, rinnegando completamente tutti quelli che sono gli altri sentimenti, in particolare l’amore, considerandolo inutile e deviante rispetto a quello che lui vorrebbe essere: non a caso, Ichikawa stesso, lo considera una “malattia“.

D’altro canto, Anna Yamada ci viene presentata come la classica ragazza perfettina, dea della classe, ben vista da tutti e senza alcun difetto: la ragazza è di bello aspetto, alta rispetto agli standard giapponesi, brava a scuola e riesce pure ad avere un lavoretto da modella nel tempo libero, comparendo qua e là in diverse riviste. Praticamente Yamada è il bersaglio perfetto per le fantasie omicide di Ichikawa, il quale inizialmente la odia a morte, incanalandosi nei suoi pensieri per cercare in tutti i modi di immaginarsi quale sarebbe la fine ideale da farle fare.

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Questi viaggi mentali vengono però interrotti quando, nel primo episodio, Yamada irrompe nel “sacro rifugio” che il ragazzo utilizzava durante le ore di pausa per meglio immedesimarsi nel suo mondo, ovvero la biblioteca: un mondo di tranquillità, dove solo i propri pensieri riecheggiano nella propria testa… ma anche un luogo di solitudine e di perenno silenzio. Imbarazzato, ma anche arrabbiato, Ichikawa si domanda inizialmente cosa ci faccia la ragazza che proprio lui odia, nel suo spazio “privato“, proprio lei che dovrebbe invece stare nella socialità, assieme ad altre persone e lontano da “persone strane come lui“.

Ed è proprio da questo momento che il nostro protagonista, sotto gli occhi incuranti di Yamada, scopre la vera natura della ragazza: goffa, impacciata e continuamente golosa di dolci; una natura che lo stupirà e lo lascerà di stucco, soprattutto quando lei, accortasi che Ichikawa è presente nella biblioteca, gli offrirà un dolcetto e sporgendo uno dei suoi sorrisi. Questo primo contatto fra Anna Yamada e Kyoutarou Ichikawa sarà solamente uno dei primi incontri da soli che faranno, caratterizzati all’inizio sempre da momenti buffi e divertenti, che lasceranno il ragazzo inizialmente un pò infastidito, ma anche sempre più sorpreso.

Non è un caso che la trama principale di The Dangers in My Heart si basi quasi prettamente su questi due personaggi, sulla loro evoluzione e sui loro rapporti che si instaureranno nel corso del tempo. Ad ogni episodio che passa, i due rimarranno sempre di più in contatto fra di loro, scoprendo nuove peculiarità dell’altro e affrontando situazioni di vita singolari e, a volte, anche un pò imbarazzanti. Ichikawa comincerà a chiedersi quali siano queste nuove emozioni che sta provando, con paura che lui stesso sia innamorato, “contagiato” da quella che considerava fino a poco tempo prima una malattia, una cosa negativa che non si dovrebbe provare.

The Dangers in My Heart, la recensione: la malattia dell'amore 4

Il resto del cast di The Dangers in My Heart è abbastanza vasto e vario, compreso di vari compagni di classe sia di Yamada, le classiche amiche che si ritrovano in gruppetto per fare le solite “cose carine” da adolescenti, sia di Ichikawa, compari in piena tempesta ormonale che non penseranno ad altro che immaginarsi le loro compagne di classe negli immaginari più “piccanti“.

Seppure molto presenti soprattutto nei primi episodi, dove i nostri protagonisti sono ancora abbastanza distanti l’uno dall’altro, i personaggi secondari non riescono tuttavia ad avere un impatto importante su quella che è la trama principale, rimanendo più che mere comparse che servono ad approfondire ancora di più quelle che sono le personalità di Yamada e Ichikawa. La situazione migliorerà tuttavia nel corso degli episodi, quando l’introduzione di nuovi personaggi, come per esempio la famiglia di Yamada e la sorella del ragazzo, avranno un impatto molto più consistente nelle vicende di trama e lo spettatore riuscirà anche ad interessarsi di più a questi ultimi.

The Dangers in My Heart, la recensione: la malattia dell'amore 5

La narrazione di The Dangers in My Heart è abbastanza tipica di un’anime comico di stampo scolastico/romantico, dove il ritmo della suddetta di solito non spicca particolarmente dopo un certo numero di episodi, soprattutto in trasposizioni relativamente brevi da 12 episodi: è usuale infatti vedere, in una grande fetta di anime di questo genere, “picchi di trama” all’inizio dell’anime per poi vedere una rapida discesa nel corso della messa in onda delle puntate, per poi riprendersi negli ultimi 1/2 episodi.

Con The Dangers in My Heart abbiamo una situazione leggermente diversa, dove le prime puntate non spiccano particolarmente per originalità e narrazione, che però tende a migliorare molto nel corso degli episodi, dove riesce a prendere sempre più piede e a proporre allo spettatore situazioni da incuriosirlo e tenerlo incollato allo schermo.

Tutto questo è provato dal sito MyAnimeList, dove il punteggio dell’anime dato dagli utenti e dalla community è letteralmente schizzato rispetto al primo episodio, passando da un medio 6,8 del primo episodio fino ad arrivare ad un ottimo 8,3 (per quello che può valere un punteggio dato dalla community, ndr.) dell’ultimo, vedendo una rapida ascesa che è molto rara in questa tipologia di anime con un solo cour.

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Fonte: MyAnimeList

La biblioteca: uno spazio di incontro

Essendo una commedia di stampo scolastico, è normale che la maggior parte delle vicende avvenga proprio tra le mura dove si trascorre la maggior parte dell’adolescenza. Col passare degli episodi, questi ultimi vedranno anche nuove ambientazioni, al di fuori della propria scuola, dove i nostri due protagonisti avranno l’occasione di sperimentare nuove avventure e nuove emozioni l’uno con l’altro.

Tuttavia, c’è uno spazio specifico che rimane la caratteristica principale di The Dangers in My Heart: la biblioteca. Come citato precedentemente, la biblioteca è il luogo dove Ichikawa originariamente poteva dare sfogo ai suoi pensieri e alle sue “folli” idee, leggendo di tanto in tanto uno dei suoi libri preferiti sugli omicidi, mentre Yamada lo usava come nascondiglio per deliziarsi con qualche spuntino tra un intervallo e l’altro.

È sempre in biblioteca che accade il primo vero fatidico incontro tra i due, dove avviene la prima vera conversazione e scambio di battute, ed è sempre in biblioteca dove molti dei punti chiave della narrazione tendono ad evolversi e a presentarci dei lati dei protagonisti che altrimenti non avremmo mai visto in situazioni normali.

Si può benissimo dire, quindi, che la biblioteca abbia un ruolo fondamentale in The Dangers in My Heart, un luogo prediletto per i due ragazzi, il quale rimane per tutto l’anime lo spazio il culmine degli incontri e delle conversazioni che possono avere Ichikawa e Yamada da soli, senza essere disturbati o influenzati da altri.

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Comparto tecnico e sonoro

Lo studio Shin-Ei Animation non si è mai dilettato in un numero di trasposizioni elevato e l’unico anime che potreste riconoscere tra i suoi lavori è quello di Teasing Master Takagi-san. Inizialmente si è chiesti quindi se la l’adattamento del manga di The Dangers in My Heart, da un punto di vista tecnico, di animazioni e di sonoro, sarebbe potuta essere all’altezza dell’opera originale; le promesse, tuttavia, sono state rispettate ben oltre le aspettative.

Il character design è molto simile e familiare rispetto a quello che ritroviamo nel manga originale, riadattato un minimo per avere animazioni più fluide e in generale per far avere ai personaggi un aspetto più “realistico“. Yamada e Ichikawa, assieme agli altri personaggi, sono ben contraddistinti gli uni dagli altri e le loro personalità vengono rappresentate al meglio dalle animazioni, semplici ma ben realizzate.

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Anche le ambientazioni sono rappresentate in modo eccellente, piene di vitalità e colori nei momenti più vivaci e divertenti, come per esempio le classi di scuola o gli spazi aperti della città, invece rappresentate da colori caldi e più tenui in luoghi dove sono narrate situazioni più delicate, pensierose e di suspence, come quelli della biblioteca o all’interno delle case dei protagonisti. I paesaggi sono ben dettagliati e rispecchiano perfettamente il mood generale dell’anime e le sue varie situazioni.

Il punto forte di The Dangers in My Heart è però sicuramente il comparto sonoro, a partire dal doppiaggio dei due protagonisti Anna Yamada e Kyoutarou Ichikawa: Youmiya Hina e Horie Shun hanno fatto un lavoro eccezionale nell’interpretare le voci dei nostri protagonisti, soprattutto quello della ragazza, relativamente nuova nel settore e con pochi lavori alle sue spalle. Di fatto, i due sono riusciti a dare una forte personalità ai nostri due protagonisti, caratterizzandoli molto bene per quello che sono e per i loro comportamenti.

Un plauso anche alla colonna sonora generale, caratterizzate da melodie quasi prettamente tranquille e dal ritmo lento, che riescono ad adattarsi bene al ritmo generale dell’anime, creando talvolta quelle situazioni che riescono anche a far rilassare lo spettatore e ad immedesimarlo nella narrazione in certi punti chiave.

Shayou (斜陽)” di Yorushika e “Suu Sentimental (数センチメンタル)” di Kohanaramu sono rispettivamente la opening e la ending di The Dangers in My Heart, che vanno a seguire un pò il discorso appena descritto con la colonna sonora generale, ritrovandoci due canzoni senza avere un ritmo particolarmente calzante, ma comunque molto singolare, che riescono a mescolarsi con le animazioni di sottofondo, tra una fila di crediti e l’altra.

TVアニメ「僕の心のヤバイやつ」ノンクレジットED映像|こはならむ「数センチメンタル」

Considerazioni finali

The Dangers in My Heart è una boccata di aria fresca alle classiche commedie romantiche scolastiche che vengono prodotte oggigiorno, proponendo un format leggermente diverso dal solito, con personaggi non banali come i due protagonisti, Kyoutarou Ichikawa e Anna Yamada, che ci tengono incollati allo schermo durante le loro vicende. Discorso diverso per alcuni personaggi secondari, i quali alcuni non hanno praticamente impatto sulle vicende se non come mere comparse da comparare col il resto del cast (vedi per esempio gli amici di classe di Ichikawa, ndr.).

Sebbene le prime battute dell’anime possano avere un andamento lento e incerto, la trama si evolverà sempre di più col passare degli episodi, approfondendo i rapporti tra i Ichikawa e Yamada, protagonisti di situazioni di vita tipiche adolescenziali e di crescita personale.

Pienamente promosso anche il lato tecnico di The Dangers in My Heart, caratterizzato da semplici, ma molto ben realizzate animazioni, da un character design che rispecchia molto bene l’opera originale del manga e da un comparto sonoro certosino, soprattutto grazie a delle musiche di sottofondo che si adattano perfettamente ad ogni situazione e ad un doppiaggio che riesce a rispecchiare molto bene le caratteristiche, i sentimenti e le attitudini dei personaggi, soprattutto dei nostri due protagonisti.

In conclusione, The Dangers in My Heart si rivela più che una buona commedia romantica la quale, anche se non priva di difettini qua e là, riesce a far immedesimare lo spettatore nelle esperienze adolescenziali e soprattutto nell’amore… un’emozione così forte da sembrare una malattia.

The Dangers in My Heart è disponibile su Prime Video con un abbonamento Anime Generation.

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The Dangers in My Heart, la recensione: la malattia dell'amore 6

Salve gente, sono Daniele, per gli amici DANYMATT, ho 22 anni, studio Lingue e culture dell'Asia all'università di Torino e sono appassionato di Animazione e cultura giapponese. Non disdegno però assolutamente i videogiochi e gioco molto spesso a FPS e giochi di strategia. (* ^ ω ^)

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Andrea
Andrea
8 mesi fa

Non sono un tipo da commedie romantiche, anche se non disdegno quelle particolarmente brillanti quando passano in TV, e in genere trovo abbastanza stucchevoli gli anime scolastici, ma questo mi ha rapito il cuore sin dalle prime puntate. Trovo che il doppiaggio italiano si particolarmente riuscito nel caratterizzare i pensieri del protagonista, che si ascoltano di continuo per tutta la stagione, anche se a volte non si percepisce la distinzione fra quando parla e quando pensa (ma credo sia voluto), Kyotaro è reso benissimo nella sua stravagante personalità. Anna, purtroppo, nelle prime puntate è rappresentata in maniera in po’ grottesca: bulimica, goffa, svampita, salvo poi tremendamente acuta, astuta e adulta per quello che le interessa, ossia avvicinarsi a Kyotaro; ma forse anche questo è voluto perché la realtà del cartone diciamo che ci è veicolata dalla percezione di Kyotaro, quindi vediamo la realtà anche se fuori dalla testa di Kyotaro comunque attraverso la sua lente percettiva, che cambia nel tempo, man mano che inizia ad apprezzare la ragazza.

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