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Fly Me to the Moon, la recensione: un amore “spaziale”

Pubblicato

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Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

Fly Me to the Moon

7.5

SCRITTURA

7.0/10

REGIA

7.5/10

COMPARTO TECNICO

7.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

7.5/10

CAST

8.5/10

Pros

  • Episodi molto divertenti
  • Diversi momenti "wholesome"
  • Tsukasa

Cons

  • Non un particolare sviluppo di trama
  • Comparto sonoro poco memorabile

“Non ti sposi perché hai dimostrato di essere innamorato … Ti sposi perchè così puoi provare di esserlo.” – Yuzaki Nasa

 

Fly Me to the Moon, (Tonikaku kawaii in giapponese) era originariamente un manga del 2018 scritto e disegnato da Kenjirō Hata. Una sua trasposizione animata è stata annunciata nel marzo 2020 e le 12 puntate dell’anime, realizzate da Seven Arcs, sono andate in onda durante la stagione autunnale dello stesso anno.

L’anime è attualmente disponibile in Italia sulla piattaforma di streaming Crunchyroll in modo gratuito.

Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

Di solito negli animi romantici la “fine” arriva con un primo bacio. Cosa succederebbe invece se fosse proprio quel “primo bacio” a far iniziare il racconto? Fly Me to the Moon racconta la storia di una inusuale coppia, tra diversi imprevisti e incontri che andranno a rendere un pò più pepate le vicende.

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Kenjirō Hata non è noto per essere uno sceneggiatore di capolavori, la maggior parte delle sue opere si occupano spesso di elementi di commedia romantica, ad esempio Hayate the Combat Butler. Sarà riuscito questo anime invece a lasciare la giusta impressione e il segno tra gli spettatori?

Tenendo conto di queste premesse, mettetevi comodi e cominciamo con questa recensione.

Fly Me to the Moon: la Trama

Yusaki Nasa è nato con il nome di Nasa, proprio come il famoso programma spaziale americano, e visto che è stato preso in giro per questo, ha giurato di studiare come non mai per diventare qualcuno di importante. Primo classificato alla simulazione dell’esame nazionale, mira a frequentare un liceo illustre, ed è certo di avere tutta la sua vita pianificata e sotto controllo.

Tuttavia, il destino è volubile. Una sera, mentre sta tornando a casa durante una nevicata, gli occhi di Nasa cadono accidentalmente su una ragazza, una bellezza senza pari, dall’altra parte della strada. Stregato, Nasa cerca di avvicinarsi a lei; tuttavia, attraversando la strada in un momento di non curanza, si accorge che un camion lo sta per investire. Per fortuna, la sua vita viene salvata grazie all’azione rapida della ragazza.

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Sanguinante al fianco di un’ambulanza, osserva la giovane fanciulla che si allontana al chiaro di luna, che ricorda a Nasa la principessa Kaguya in partenza per la luna. Il ragazzo non vuole lasciare che questo fatidico incontro casuale finisca, e costringe il suo corpo ancora ferito a inseguirla per chiederle di uscire. Sorpresa dalla sua sconsideratezza e pura risolutezza, la ragazza accetta la sua confessione a una sola condizione: possono stare insieme solo se lui la sposa!

Questo sarà l’inizio della nuova, e anche particolare, vita di Nasa affianco della sua nuova “sposa”… Tsukasa.

Un incontro fatale

Una delle prime domande che vi potrebbero sorgere leggendo la trama di Fly Me to the Moon è: perché questi due si sono sposati subito, così in primo luogo? Il matrimonio non richiede tempo e impegno? I due protagonisti, tra l’altro minorenni, si conoscono a malapena ma ora sono una coppia sposata, un tipo di relazione che può durare fino a quando la morte non li separerà.

Dai primissimi episodi, possiamo notare che entrambi i personaggi principali hanno attrazione l’uno verso l’altro. Nasa vede Tsukasa come quella ragazza che puoi solo sognarti di frequentare, figuriamoci di sposare. D’altra parte, Tsukasa vede Nasa come un’anima gentile con una natura altruista che apprezza veramente la sua vita e quella degli altri. Tuttavia, i due mancano di esperienza quando si tratta di una vera storia d’amore.

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Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

Le vicende che ci accompagneranno sono piene di momenti di incertezza e di timidezza che rendono questa serie non solo molto godibile allo spettatore, ma anche realistica sotto alcuni aspetti. L’uomo “eroe” impavido e con pochi difetti viene sostituito da Nasa, che rispecchia perfettamente l’immagine di una persona qualunque, con i suoi pregi ma anche i suoi difetti.

Anche Tsukasa ha difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti e questo di solito si traduce in dozzine di momenti imbarazzanti, ma teneri, tra i due. Si potrebbe facilmente dire che ogni episodio è come un test per i due piccioncini, anche se nel tempo Nasa e Tsukasa impareranno molto l’una sull’altra e su cosa significa amare.

Come accennato prima, il matrimonio è un impegno e un “patto” che deve essere mantenuto per tutta la vita; per comprendere tutto ciò, Tsukasa e Nasa devono organizzare la loro vita in modo da viverla al meglio. Questo include assicurarsi un lavoro stabile, acquistare i mobili giusti e trovare il tempo per stare insieme. Tutto questo sembra molto più difficile di quanto sembri, ma realisticamente, quasi ogni coppia normale deve passare attraverso questo processo.

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Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

Da un punto di vista narrativo, i nostri due protagonisti affrontano le varie difficoltà della vita e della realtà molto seriamente. Il tema principale della narrazione si concentra di fatto sul loro modo di vivere e su come vivono ogni giorno per diventare ciò a cui ispirano.

Per quanto riguarda gli altri personaggi, l’autore prende spunto da alcune delle sue opere precedenti, riversando in questo anime diverse personalità particolari e buffe. Personaggi come Kaname, Aurora Charlotte sono rappresentati con caratteristiche tipiche da cameriere giapponesi (le cosìddette Maid) mentre Kaginoji Chitose interpreta il ruolo della classica ragazza gelosa che si ritrova ad avere un’impressione sbagliata sul nostro protagonista Nasa. Tuttavia, per quanto fastidioso possa risultare quest’ultimo personaggio in alcuni frangenti, riesce in ogni caso ad adattarsi egregiamente ai contesti di trama e agli altri personaggi.

Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

Nonostante alcune delle formule serie degli elementi della trama, Fly Me to the Moon è un anime abbastanza spensierato con tonnellate di momenti divertenti e simpatici.

L’autore vuole che viviamo una commedia romantica leggera, senza troppi momenti strappalacrime o intrisi di tristezza, consentrandosi su un intrattenimento semplice e frizzante piuttosto che su una narrazione complessa. Nei 12 episodi dell’anime si ritrovano tutte le caratteristiche tipiche del genere, nulla di più e nulla di meno.

Comparto tecnico e sonoro

Lo studio Sevens Arcs potrebbe non essere uno dei migliori quando si parla di animazione, ma in questo caso sono riusciti a realizzare un lavoro certosino. Per quanto a primo acchito sembri di non ritrovarci davanti a chissà quale livello di animazione, lo stile visivo di Fly Me to the Moon ha un tocco leggero grazie al suo character design, tanto semplice quanto d’impatto.

I disegni e le forme mantengono lo stile che ritroviamo nel manga; Tsukasa in particolare spicca come personaggio e character design, mentre gli altri personaggi femminili sono realizzati con più delicatezza e semplicità. Anche Nasa si ritrova ad avere un aspetto un pò femminile nonostante sia un maschio.

Punto di forza è sicuramente il modo in cui sono state rappresentate le diverse espressioni facciali: come vediamo nell’immagine sottostante, ogni personaggio presenta una moltitudine di espressioni diverse, da quelle più serie a quelle più buffe e divertenti, che riescono ad adattarsi ai sentimenti dei personaggi

Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

Dal punto di vista sonoro, Fly Me to the Moon non presenta chissà quale soundtrack memorabile, ma le melodie riescono comunque ad adattarsi ad ogni contesto a noi presentatoci.

Punto a favore invece per quanto riguarda le sigle d’apertura (in particolare) e di chiusura, cantate rispettivamente da Yunomi per la opening (“Koi no Uta”) e KanoeRana per la ending (“Tsuki to Hoshizora“).

 Considerazioni finali

Fly Me to the Moon è sicuramente uno dei migliori anime usciti e apprezzati dal pubblico durante l’ultima stagione autunnale del 2020.

La semplicità di questo show, sprovvisto di una tramata particolarmente articolata, non gli vieta di diventare una serie da non perdere per gli amanti del genere.

Punto di forza è sicuramente il cast dei personaggi, molto variegato e ben caratterizzato, che riesce ad adattarsi perfettamente alle, seppur molto leggere, tematiche della serie.

Sicuramente non c’è una grande progressione di trama orizzontale, il che rende Fly Me to the Moon una classica serie Slice of life/comica in cui il focus sta nelle trame delle singole puntate. Buono anche il comparto tecnico e sonoro, dove anche in questo caso spicca la semplicità.

In conclusione, Fly Me to the Moon è un anime che consiglio a chiunque, tenendo conto di tutto ciò che è stato detto. Attualmente è previsto un episodio OVA della serie, in uscita quest’anno.

Ricordo che Fly Me to the Moon è disponibile in lingua giapponese sottotitolata in italiano sul portale di streaming Crunchyroll.

Fly Me to the Moon, la recensione: un amore

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Salve gente, sono Daniele, per gli amici DANYMATT, ho 22 anni, studio Lingue e culture dell'Asia all'università di Torino e sono appassionato di Animazione e cultura giapponese. Non disdegno però assolutamente i videogiochi e gioco molto spesso a FPS e giochi di strategia. (* ^ ω ^)

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