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Morbius, la recensione: la banalità del male

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Morbius, la recensione: la banalità del male 1

Morbius

1.8

SCRITTURA

2.0/10

REGIA

2.0/10

COMPARTO TECNICO

1.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

1.0/10

CAST

3.0/10

Pros

  • Discreta resa degli attori

Cons

  • Storia che fa acqua da tutte le parti
  • Caratterizzazione dei personaggi ridicola
  • Scene d'azione confuse
  • Collegamento all'universo narrativo che non convince


Nonostante i continui ritardi, finalmente esce nelle sale il film
Morbius, lungometraggio cinematografico targato Sony sull’omonimo personaggio creato nelle pagine di The Amazing Spider-Man da Roy Thomas e Gil Kane. Pensato per uscire nel 2020, l’uscita del film è stata più volte rimandata per problemi di collocamento tra le uscite in sala e a causa della pandemia fino all’uscita, in Italia, il 30 marzo 2022.

Il film, diretto da Daniel Espinosa, prodotto da Colombia Pictures e Marvel Entertainment e distribuito da Sony, va a collocarsi, in un certo senso, come parallelo ai cinecomic del Marvel Cinematic Universe, come contraltare di Sony ai prodotti Marvel/Disney. Un altro tassello al grande mosaico del cosiddetto “Sony’s Spiderman Universe”.

Morbius, la recensione: la banalità del male 6

Poche idee e molto confuse

Dal momento dell’uscita nelle sale, Morbius è stato recepito in maniera molto negativa sia dalla critica che dal pubblico, con critiche molto aspre.
La storia del biochimico Michael Morbius che, cercando di curare sè stesso e il fratello da una rara malattia del sangue, finisce per infettarsi inavvertitamente con una forma di vampirismo, risulta essere infatti troppo prevedibile. Già a partire dai primi minuti, il film non riesce ad approfondire le motivazioni del protagonista o spiegare gli elementi essenziali della trama, come la natura della malattia ematica di cui soffrono sia lui che suo fratello, o perchè solo il DNA dei pipistrelli celi la chiave per curare la loro condizione. Solo qualche minuto in più di spiegazione sarebbe bastato per dare un pò più di senso alla vicenda.

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La caratterizzazione dei personaggi poi sembra essere fatta in fretta e furia. Ad esempio l’antagonista del film, il fratello di Michael, Milo, risulta essere il solito villain che diventa la controparte malvagia dell’eroe (o in questo caso dell’anti-eroe) e diventa malvagio senza un’apparente ragione logica, una vera occasione sprecata per il noto attore britannico Matt Smith, che il pubblico ha già avuto modo di conoscere con l’interpretazione dell’ Undicesimo Dottore nella serie Doctor Who.

Stesso discorso per personaggi minori, come gli agenti dell’ FBI che danno la caccia a Morbius o il tutore dei due fratelli Morbius (anche qui interpretato da un’attore eccezionale, Jared Harris, già visto nella pluripremiata serie Chernobyl) che sembrano appena abbozzati e solamente di contorno, tanto che sembrano essere inseriti lì solo per il minutaggio o per approfittare dei volti noti delle star sopra citate al fine di attirare un pò più di pubblico.

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Anche la protagonista femminile, Martine (Avra Ajala, attrice che forse avrete visto nella serie Amazon Good Omens ) delude nel suo ruolo piatto. Tutto ciò che fa è assistere il personaggio principale quando la trama ne necessita e essere il principale interesse amoroso del suddetto. Anche se nessuno dei due manifesta alcun effettivo sentimento romantico o chimica di qualsiasi tipo per quasi tutta la durata del film.


Perr finire, anche il protagonista, interpretato da Jared leto, dimostra evidenti lacune nella costruzione caratteriale: è il classico personaggio tormentato e maledetto, un medico  diventato vampiro che rifiuta di fare del male alla gente, il che come conflitto interiore funziona abbastanza, ma non viene per nulla approfondito, anzi, nel terzo atto viene completamente dimenticato per lasciare spazio ad altri temi che la produzione ha ritenuto più importanti… ma di questo parleremo più avanti.

Il fatto di non voler rendere Morbius propriamente malvagio e brutale come suo solito non gira proprio a favore del film. Le uniche persone con cui può sfogare i propri istinti famelici sono i membri di un gruppo di mercenari che il film ritrae come subumani  senza scrupoli. Persone che tutto sommato si meritano come punizione la morte cruenta per mano di un pipistrello umano. Una trovata che non permette a un personaggio che vorrebbe essere in bilico tra bene e male di non esprimere il suo massimo potenziale. Non esiste un solo momento in tutto il film in cui Morbius venga visto come un mostro.

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La sua crudeltà contro i nemici é sempre percepita come più che condivisibile. Questo é lo stesso problema che Sony ha avuto con la trasposizione filmica di Venom nei due film a lui dedicati.
Anche in questo caso la componente più malvagia dell’anti-eroe Marvel risulta castrata e resa una sfaccettatura del personaggio solo in teoria e mai nei fatti.

Morbius

Ultima nota di demerito va per come si è deciso di girare le scene d’azione. Anche i più mediocri film di supereroi a volte si salvano per la presenza di scene action tutto sommato godibili. In Morbius molto spesso lo spettatore non riesce nemmeno a capire cosa effettivamente stia succedendo per come alcune delle scene di combattimento siano girate male, con effetti speciali datati sarebbe stati accettabili forse solo agli inizi degli anni Duemila. Non sorprendiamoci troppo se al posto dell’adrenalina sopraggiunge la noia.

Grandi progetti e speculazioni 

Eppure, malgrado tutti i difetti qui sopra elencati, Morbius è un film che sta infiammando i social. Molti utenti stanno già speculando su ciò che è stato visto nelle scene prima e dopo i titoli di coda, forse l’elemento su cui la produzione ha più  puntato durante la lavorazione, ma anche questa creazione di hype a mio avviso merita di essere criticato.

ATTENZIONE! Da qui in poi saranno presenti spoiler sul film, per cui se non volete rovinare la vostra prima visione, non proseguite con la lettura!

Senza entrare nel dettaglio, Adrian Toomes, AKA l’Avvoltoio visto in Spider Man: Homecoming si ritrova trasportato nell’universo di Morbius dall’incantesimo fatto dal Dottor Strange nel film Spiderman: No Way Home e convoca Morbius proponendogli di lavorare assieme. Questo  suggerisce all’audience un potenziale prossimo film sui Sinistri Sei, il noto gruppo di supercriminali arcinemici del Ragnetto

Solo questa scena può sottolineare quanto sia disperata Sony nel cercare di creare un coeso universo narrativo a tema Spider-Man (senza però utilizzare, almeno per il momento, lo stesso Spider-Man) invece di concentrarsi nel realizzare film d’intrattenimento quantomeno decenti. Anche perchè gli attuali membri dei Sinistri Sei (Morbius, l’Avvoltoio e, si suppone, Venom) o non hanno alcun motivo per odiare Peter Parker oppure non hanno nemmeno avuto modo di conoscerlo.
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Normalmente, l’aggiunta di un personaggio dentro un universo narrativo non suo è un modus operandi che viene utilizzato nella realtà editoriale di molti comics americani. Vengono pubblicate mini-serie o one offs nel quale vengono introdotti personaggi che in seguito saranno utilizzati per progetti più massicci. Tuttavia, se la cosa può funzionare in una ventina di pagine di fumetto, lo stesso non si può dire per un film di quasi due ore, dove deve essere presentato al grande pubblico un personaggio di nicchia come Morbius e allo stesso tempo deve dare al personaggio le giuste motivazioni, come si evince dalle affermazioni delle scene post-credit, per eventualmente affrontare Spider-Man in futuro. Proprio perchè Sony stessa non può ancora utilizzare legalmente l’arrampicamuri, il risultato finale risulta essere un banale scontro tra Morbius, ora divenuto antieroe, e un villain inventato dal nulla e palesemente poco ispirato, con in mezzo le vicissitudini di personaggi non interessanti, uno su tutti, la fidanzata del protagonista.

Un ennesimo buco nell’acqua 

Sony Pictures, ormai si è capito, non sta facendo un buon lavoro nel tentativo di creare lo Spider-Verso. Lo dimostra il fatto che finora, di tutti e tre i film usciti nessuno ha avuto particolari apprezzamenti. Tuttavia, se almeno Venom e il suo seguito Venom- La furia di Carnage, pur essendo dei brutti film, erano comunque in un certo senso divertenti da vedere, con Morbius si rasenta lo squallore. Sarebbe un vero peccato se Andrew Garfield, dopo l’ovazione ricevuta in Spider Man: No way Home, accettasse di nuovo un contratto con questa casa di produzione per un terzo capitolo della saga di The Amazing Spider Man che, visti i prerequisiti di questo universo cinematografico, risulterebbe anche peggio dell’universalmente odiato The Amazing Spider Man 2: Il potere di Electro.

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Morbius | UCI Cinemas

Per concludere

Come il personaggio, anche il film di Morbius è maledetto. Maledetto da effetti speciali poco ispirati, performances attoriali senza alcun brio e una trama ai limiti del nonsense, frutto di una una produzione che non ha posto particolare interesse nella realizzazione del progetto, il che ha portato alla realizzazione di un film confusionario e deprimente da guardare, l’ennesimo vano tentativo di emulare i progetti multilineari del Marvel Cinematic Universe.
Se volete dare una possibilità a questo film, siete liberi di farlo, ma se vi definite amanti dei cinecomics, prendetelo come un consiglio e risparmiatevi i soldi del biglietto, non vi perderete niente comunque.

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Giornalista freelance e articolista a tempo perso, penso che anche i film, fumetti e videogiochi hanno qualcosa da raccontare se si scava un pò più in fondo e non ci si ferma alla semplice copertina.

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Raul Borreli
Raul Borreli
1 anno fa

Mio fratello assoluto, ti vorrei stringere la mano

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