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Super Mario Bros: Il film, la recensione: Intrattenimento per tutti i videogiocatori

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Super Mario Bros: Il film, la recensione: Intrattenimento per tutti i videogiocatori 1

Super Mario Bros: il Film

6.3

comparto tecnico

8.0/10

cast

7.0/10

scrittura

5.0/10

regia

5.5/10

direzione artistica

6.0/10

Pros

  • tutto quello che un fan di super mario può sperare
  • simpatico e divertente
  • forse il miglior film illumination
  • buon doppiaggio sia in originale che in italiano

Cons

  • ritmo troppo veloce
  • trama quasi inesistente
  • eccessivo fanservice
  • non adatto a chi non ha mai giocato in vita sua

Nella storia dei film d’animazione moderna, crediamo che pochi cartoni animati abbiano avuto un’accoglienza così insolita come quella di Super Mario Bros: Il film. Nel 2018, quando venne annunciata la costruzione di una zona a tema Nintendo presso i parchi divertimento della Universal Studios, lo stesso Shigeru Miyamoto dichiarò ufficialmente anche l’inizio della produzione di un film basato sulla serie di videogiochi di Super Mario.

Tale notizia da una parte suscitò grande eccitazione ma allo stesso tempo anche un pò di apprensione, dato che la produzione del film dell’idraulico baffuto era stata affidata, oltre che alla Universal, anche alla Illumination Entertainment, meglio nota come lo studio d’animazione padre del franchise di Cattivissimo Me e dei Minions.

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Durante il Nintendo Direct del 2021 venne rivelato il cast dei doppiatori, le reazioni dei fan Nintendo non furono di certo le più entusiaste e molti cominciarono a perdere fiducia nel progetto, temendo un grande flop. Quando però lo scorso autunno cominciarono a uscire i primi trailer, molti si dovettero ricredere sulle critiche fatte in passato e una nuova speranza rincuorò tutti i nintendari.

Nuovamente però l’uscita delle prime recensioni e un punteggio mediocre in anteprima nell’aggregatore online Rotten Tomatoes fece tentennare nuovamente la fiducia nella Illumination da parte dei fan che ormai temevano il peggio per il film della Nintendo. Ancora una volta però ci si è dovuto ricredere in quanto, fin dal primo giorno in sala, Super Mario Bros: Il film ha registrato incassi da record, raggiungendo nella prima settimana quasi 500 milioni di dollari e il plauso del pubblico.

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Alla luce del successo al botteghino e di fronte alla disapprovazione della critica specializzata, come bisogna valutare Super Mario Bros: il film? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

Super Mario Bros. Il Film - Trailer Ufficiale (Universal Pictures) HD

Un giudizio troppo severo

Innanzitutto, cerchiamo di capire il perché di una reazione così tiepida da parte della critica, cosa che sta facendo discutere animatamente i fan Nintendo sui social: noi abbiamo trovato sostanzialmente due ragioni per questa mancanza di entusiasmo.

La prima ragione è che, negli ultimi anni, il modo di fare film d’animazione ha fatto passi da gigante e anche molte grandi produzioni stimolano il pubblico con tematiche profonde e tecniche d’animazione avanguardistiche (si veda per esempio Il gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio della Dreamworks, Red della Pixar e Spider Man: Un nuovo universo della Sony) quindi ormai la critica ha sviluppato degli standard molto alti per il genere, pretendendo di più dal semplice e formulaico film d’intrattenimento per famiglie.

La seconda ragione sta nel fatto che Super Mario Bros: Il film, oltre che ad avere come riferimento un target piuttosto infantile, mira soprattutto a rendere soddisfatta una fascia di pubblico estremamente specifica, ovvero chi è cresciuto con i giochi della Nintendo e di Super Mario, quasi come se fosse una grande strategia di marketing.

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Il film infatti è interamente farcito di riferimenti, easter egg e citazioni di questa saga videoludica, e malgrado l’immensa popolarità del personaggio, lo spettatore più inesperto risulta intimorito dalla mole di elementi specifici presi dalla saga e buttati dentro senza spiegarne come effettivamente funzionino, cosa che fa rischiare una perdita d’interesse a chi non è familiare con il mondo creato da Miyamoto.

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La trama solo come pretesto

L’eccessivo fanservice Nintendo è allo stesso tempo il punto di forza e il punto debole del film: se infatti il fan videoludico si esalta vedendo i vari potenziamenti, Donkey Kong e i kart, la trama del film, così come la caratterizzazione dei personaggi, è ridotta davvero all’osso.

Certo, i videogiochi di Super Mario non hanno mai brillato per trame accattivanti o personaggi complessi, ma il film è così concentrato nel mettere sequenze che devono citare i videogiochi, soprattutto dall’entrata nel Regno dei Funghi, che non ha tempo per potersi concentrare in altro, tanto è vero che il ritmo effettivo del film pare velocissimo e sembra andare avanti per esigenze di trama piuttosto che per una fluida narrativa.

Tuttavia questo non è esattamente un difetto in quanto il pacing veloce permette di non perdere ritmo e una trama semplice ci concentra su altri aspetti del film, come appunto gli omaggi alla saga di Super Mario e le sequenze di azione (o meglio di platforming) che mantengono alta l’attenzione e non annoiano mai. In più, è da apprezzare anche il tentativo di dare più personalità ai personaggi, soprattutto quello di Mario, qui visto come un giovane ragazzo di Brooklyn intenzionato a non deludere le aspettative del padre, una caratterizzazione molto sui generis ma comunque meglio di niente.

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Più controverso invece risulta essere il giudizio riguardo il comparto musicale, in quanto malgrado le ricomposizioni del compositore Brian Tyler delle celebri melodie di Super Mario risultino estremamente godibili, l’utilizzo di brani pop come Take on Me oppure Holding Out of a Hero cozza molto con le effettive scene a cui fanno da accompagnamento e corrono il rischio di distrarre lo spettatore.

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Personaggi iconici e attori di Hollywood

Altro aspetto che può distrarre, almeno nella versione originale, è la tanto discussa voce dei doppiatori, un cast ovviamente costituito da numerosi talent e grandi nomi di Hollywood, con attori del calibro di Charlie Day, che interpreta Luigi, o Anya Taylor Joy, che dà la voce alla principessa Peach, oppure Seth Rogen e Fred Armisen, rispettivamente Donkey Kong e Cranky Kong. Tutte grandi star che non hanno mai avuto a che fare col mondo del doppiaggio e che sostanzialmente interpretano loro stessi e non i personaggi Nintendo che il pubblico conosce fin troppo bene.

Le uniche eccezioni sono i personaggi su cui ruota la trama del film, ossia Mario, dove malgrado Chris Pratt sia stato criticato in passato per essere stato scelto come voce della più iconica mascotte Nintendo ha comunque fatto un lavoro egregio rispetto ad altri membri del cast, e Bowser, interpretato dal leggendario Jack Black, forse il ruolo che spicca più di tutti nel film, tanto che alcune sequenze sembrano siano scritte (o meglio, suonate) apposta per la sua interpretazione.

Da menzionare inoltre l’eccelso doppiaggio italiano dei due rivali in amore, con Mario doppiato nientemeno che Claudio Santamaria, attore ormai già abituato a ruoli da protagonista in film d’animazione (come ad esempio in Lego Batman) e Bowser invece da Francesco Vidale, storica voce del cantante dei duo dei Tenacious D.

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Inoltre, insieme a Mario, Bowser è il personaggio con più minutaggio nella durata complessiva del film, il che è un pò un peccato per altri personaggi che invece di comprimari fanno da contorno, come appunto Luigi. Speriamo che il successo di questo film consenta un sequel o magari uno spin-off ispirato a Luigi’s Mansion in modo da dare risalto al timido e impacciato idraulico.

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Non adatto a tutti

In definitiva, bisogna effettivamente dare retta alle recensioni dei critici per il film di Super Mario? Assolutamente no. Questo è un film senza pretese fatto esclusivamente per i fan o per chi è cresciuto con la saga di Super Mario e fa molta leva sul fanservice e sulla conoscenza dello spettatore per i contenuti della serie videoludica, per cui, a mente fredda, è inutile argomentare se Super Mario Bros: Il film sia o no un buon film di animazione.

Certo, è di sicuro superiore allo standard medio dei film d’animazione della Illumination, anzi, forse è finora il loro migliore film, tolto il primo Cattivissimo Me. Di sicuro il pubblico più infantile apprezzerà l’umorismo e il ritmo scoppiettante, mentre il pubblico dei gamers invece ne coglierà le non proprio sottili reference a Mario Kart e a Donkey Kong Country, solo per dirne alcune.

Se invece non avete mai preso mano a un controller nella vostra vita, forse è meglio restare a casa e vedere prima Ralph Spaccatutto per iniziare a entrare nell’ottica di film a tema videoludico.

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Giornalista freelance e articolista a tempo perso, penso che anche i film, fumetti e videogiochi hanno qualcosa da raccontare se si scava un pò più in fondo e non ci si ferma alla semplice copertina.

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Italo
Italo
11 mesi fa

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