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13 Sentinels Aegis Rim, la recensione: l’ultima grande fatica di Vanillaware

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13 sentinels: aegis rim

13 Sentinels Aegis Rim

59.99 €
9.6

GAMEPLAY E LONGEVITÀ

9.5/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

9.6/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

9.7/10

Pros

  • Storia e narrazione semplicemente fuori parametro
  • Lo stile di Vanillaware è sempre affascinante
  • Ottima colonna sonora
  • Le battaglie sono molto divertenti...

Cons

  • ...ma anche molto facili, anche alla difficoltà massima
  • La traduzione italiana non è esente da errori

13 Sentinels Aegis Rim si rivela l’ennesimo capolavoro di Vanillaware

C’eravamo lasciati qui, ormai 5 mesi fa. Nell’articolo su Vanillaware, vi ho parlato del processo creativo che ha portato alla nascita di 13 Sentinels Aegis Rim, di come il gioco si prospettasse essere il più ambizioso rilasciato sin’ora dalla compagnia e di come in Giappone avesse già avuto un grande successo tra la critica specializzata, promettendo che ci saremmo rivisti prima o poi con una recensione. Siamo ormai giunti alla release occidentale, con qualche difficoltà (il gioco, inizialmente previsto per l’8 settembre è stato rimandato al 22, e ha sofferto di una distribuzione non proprio felice sul territorio italiano) ma anche con la conferma di una localizzazione italiana non proprio scontata.

Perché, se è vero che i giochi di Vanillaware non sono nuovi a una traduzione nella lingua del Bel Paese, è anche vero che la particolare commistione di generi in seno al gioco non prometteva vendite esorbitanti, soprattutto in un paese poco propenso ai prodotti di questo tipo come il nostro. Visual Novel e Strategici, due generi sicuramente non tra i più popolari, e che al videogiocatore medio possono risultare ben più noiosi di un action quali possono essere un Odin Sphere o un Dragon’s Crown.

Ma forse dire che questo genere di giochi possono risultare noiosi al videogiocatore medio è una cattiveria: anche tra i giocatori più navigati non è raro trovare persone che non li apprezzano, io in primis non metterei le Visual Novel tra i miei generi preferiti, a causa della mole enorme di testi e della poca interazione che i giochi di questo genere sono soliti presentare. É quindi perfettamente comprensibile chi, messo davanti alla scelta di comprare 13 Sentinels Aegis Rim, abbia deciso di gettarsi piuttosto su un titolo più “interattivo”, o di comprare direttamente le console next gen in arrivo il mese prossimo.

Io stesso mi sono quindi approcciato al titolo in maniera decisamente cauta, sì con l’hype che merita un titolo di George Kamitani, ma anche con la consapevolezza di poter rimanere scottato e insoddisfatto da un genere che già in passato mi è risultato poco gradito. Ma scaricato il gioco dallo store e avviato sono bastati pochissimi minuti per capire che non solo avevo preso la scelta giusta, ma che, ancora una volta, George Kamitani e Vanillaware erano pronti a stupirmi con un’opera sci-fi estremamente intrigante e di grandissima fattura.

13 Sentinels: Aegis Rim

Frammentazione

Una volta catapultati all’interno del mondo di 13 Sentinels Aegis Rim, il gioco ci mette davvero poco per farci sentire subito a nostro agio, introducendoci i protagonisti e alternando le fasi novel con il tutorial delle fasi strategiche. Giunti al termine di questa fase iniziale è qui che il titolo apre le sue molteplici possibilità, lasciando al fruitore la scelta di come portare avanti la propria esperienza: ogni protagonista presenta una sua storia, e le battaglie non si trovano più alla fine di ogni sezione narrativa, bensì costituiscono una modalità a parte, che possiamo alternare alla storia a nostro piacimento.

Nonostante la presenza di alcuni blocchi narrativi, il gioco non presenta infatti una trama lineare, ma bensì una narrazione estremamente frammentata, grazie alla possibilità di portare avanti la storia di qualsiasi personaggio in qualsiasi momento, alla quale si aggiungono i numerosissimi flashback.

Questa scelta, che in primo luogo può sembrare parecchio azzardata, dona grande fascino alla trama, già di per sé parecchio intrigante, andando a sviluppare una struttura che più un binario ricorda i rami di un albero (anche parecchio grande, a dire il vero): ogni ramo ha un pezzo di storia, e toccherà al giocatore capire come quel ramo va a intersecarsi con gli altri, ricostruendo la trama nella sua interezza, anche grazie all’aiuto della raccolta eventi, nella quale sono presenti le parti di storia già portate a termine, qui presentate in ordine cronologico.

Chiariamo che però la struttura a frammenti non è esattamente una novità, come ho visto alcuni colleghi voler farla erroneamente passare: già in Odin Sphere, Kamitani e i suoi avevano sperimentato con un prototipo di ciò che si può vedere in 13 Sentinels: se è vero che l’ultima fatica di Vanillaware deve il suo lato strategico soprattutto a GrimGrimoire, il primo gioco dei creatori di 13 Sentinels Aegis Rim presenta una struttura molto simile, raccontando una trama nella quale le storie dei singoli protagonisti si intrecciano tra di loro, pur essendo obbligati a giocarle una alla volta nell’ordine stabilito dagli sviluppatori.

Si potrebbe quindi dire senza mezzi termini che 13 Sentinels Aegis Rim, pur non avendo nulla in comune per quanto riguarda trama, ambientazioni e ispirazioni con i vecchi lavori della software house, pesca a piene mani dal bagaglio che Vanillaware si è costruita negli ultimi 15 anni, riuscendo a innovare rimanendo fedele alla tradizione, apprezzando ciò che c’è stato in passato, gettando uno sguardo al futuro (e vi accorgerete presto che questo è un tema ricorrente, all’interno del gioco), affermandosi come il miglior gioco della software house e, probabilmente, come il miglior gioco che (non) giocherete su PS4.

E se oggi sono qui a fare queste affermazioni non è, come originariamente pensavo, merito delle fasi strategiche, ma dell’incredibile trama che riesce a essere perfetta e sempre coerente in ogni sua sfaccettatura. Se infatti ho affermato in precedenza che la narrazione frammentata dona grande fascino alla trama, è pur vero che una Trama con la T maiuscola deve reggersi in piedi anche sulle sue stesse gambe.

Nonostante la premessa da cui prende piede 13 Sentinels Aegis Rim non sia particolarmente innovativa (si parla infatti di un invasione di Kaiju, che devono essere sconfitti attraverso l’utilizzo di mecha, le Sentinelle del titolo), le storie dei 13 protagonisti riescono a destare grande interesse nel giocatore, che insieme a loro cerca di scoprire le risposte di tutti i misteri che si celano dietro la trama di un titolo che non si rende mai scontato, ma riesce sempre a sorprendere il giocatore.

Nonostante infatti i Kaiju siano solo uno dei numerosi elementi presi in prestito dal genere sci-fi, insieme a viaggi nel tempo, alieni, robot che tentano di uccidere gli esseri umani e così via, l’unione di tutti questi elementi, combinati a ciò che veramente si nasconde dietro la trama del titolo rende 13 Sentinels Aegis Rim un titolo capace di tenere incollato allo schermo il giocatore per tutta la durata della sua avventura, compresa tra le 35 e le 40 ore.

13 Sentinels: Aegis Rim

Attivazione sentinella

Pur essendo indubbiamente la parte Novel il piatto forte di ciò che ci viene offerto da Kamitani e Vanillaware, ciò non significa che la parte strategica sia debole o deludente. Anzi. Andando quindi a integrare l’eccellente lavoro svolto con la trama del gioco, le sezioni di battaglia sono una perfetta seconda faccia della medaglia che è 13 Sentinels Aegis Rim. Ma come si svolgono esattamente queste le fasi strategiche?

Innanzitutto, lo scopo di ogni battaglia (fatta eccezione per quelle in cui è presente un boss da abbattere) è difendere il terminale dagli attacchi dei Kaiju nemici per 2 minuti, oppure sterminarli tutti prima che il tempo scada, evitando di causare la morte dei piloti, che porterebbe al game over. Fatto ciò si attiverà il Sistema Egida che consente al terminale di proteggersi da solo, così che i nostri protagonisti possano passare alla missione seguente e difendere il terminale successivo.

Le battaglie sono riprese dall’alto e non presentano dei modelli 3D realistici del campo di battaglia, ma una rappresentazione minimale, con le sentinelle e i kaiju rappresentati da ologrammi stilizzati(da spiegare è decisamente più difficile che da capire, credetemi). Il tempo scorre alla stessa velocità che nel mondo reale, ma si fermerà quando dovrete impartire un ordine alle sentinelle, o quando queste attaccano.

Prima di scendere in campo vi è una fase di preparazione, nella quale decidere quali Sentinelle portare in battaglia, fino a un massimo di 6 (le altre rimarranno in difesa del terminale, utilizzando alcune delle loro abilità per aiutare i loro compagni, ma non potranno essere controllate dal giocatore e non subiranno danni dai nemici). Le Sentinelle non sono poi tutte uguali, ma si dividono in 4 Generazioni (che fungono essenzialmente da classi), suddivise in base alle loro competenze: combattenti da mischia, versatili, a lunga gittata e aerei.

Ognuna delle Sentinelle differisce (anche se non tantissimo) dalle altre della stessa generazione per la presenza di alcune armi peculiari, ma soprattutto per le abilità dei singoli piloti, che offrono una buona varietà di approccio e si sbloccano mano a mano che si procede con i livelli dei personaggi; le armi, invece, vengono sbloccate e potenziate tramite una valuta di gioco chiamata “metachip”, che si accumula sia portando a termine le fasi di storia sia distruggendo i Kaiju sul campo di battaglia, e portando a termine le missioni con il più alto rating possibile.

Alla fine di ogni missione ci verrà infatti assegnato un rango, da C (o per lo meno credo, non sono riuscito a fare di peggio anche impegnandomi) a S, che giudicherà la nostra prestazione sul campo di battaglia. Dovremo essere veloci, cercar di far subire il minor numero di danni possibile ai nostri piloti, al terminale e alla città e di mettere a segno tanti colpi di fila per puntare al rango S. Completare le missioni ottenendo una S non è però una cosa fine a sé stessa: infatti, se riusciremo a compiere questa (spesso non troppo ardua) impresa, verremo ricompensati sbloccando un nuovo file nella raccolta elementi.

Ogni missione presenta poi uno o più obiettivi secondari legato al completamento: può capitare che vi si chieda di finire la missione entro un limite di tempo, o di utilizzare piloti specifici per quella determinata missione, piuttosto che utilizzare una squadra con meno di 6 componenti. Anche il completamento di questi obiettivi porterà allo sblocco di nuovi file, e in più in alcuni casi vi ricompenserà con punti mistero, indispensabili per sbloccare elementi in altro modo inaccessibili.

Va inoltre tenuta da conto la meccanica del neuroblocco: dopo essere scesa in campo per due volte (non per forza di fila) una Sentinella sarà costretta a rimanere in panchina per la prossima battaglia, non scendendo in campo nemmeno come difensore del terminale. Va detto che questa meccanica può essere tranquillamente resettata alla fine di ogni battaglia, ma mantenerla attiva consente di aumentare il proprio punteggio alla fine di ogni scontro, con conseguente aumento dei metachip e dei punti mistero ottenuti.

Ma come sono quindi, queste battaglie? Al netto di una facilità piuttosto evidente, una volta padroneggiato per bene il funzionamento di tutti e quattro i tipi di Sentinella troverete davanti a voi uno strategico estremamente divertente, che offre tante possibilità nella composizione della squadra e della singola sentinella, così da trovare l’approccio più congeniale alla vostra strategia.

In definitiva, le battaglie riescono a bilanciare perfettamente la meravigliosa parte narrativa, grazie ad un gameplay solidissimo e mai noioso, che riuscirà ad intrattenere il giocatore per tutta la durata del titolo, dall’inizio alla fine. Le battaglie forniscono al giocatore anche un motivo per rigiocare il titolo una volta finito (per completare tutti gli obietivi, per il rango S, o anche semplicemente per provare una strategia diversa), che altrimenti soffrirebbe terribilmente in questo ambito.

13 Sentinels: Aegis Rim Gameplay | PlayStation Underground

Stile Vanillaware

Prima di passare a trattare l’ultimo argomento di questa recensione, non può ovviamente mancare una rapidissima parentesi sull’affascinante e mai troppo lodato stile grafico di Vanillaware. Uno stile grafico che in questo 13 Sentinels Aegis Rim riesce ad essere sempre estremamente convincente, in particolar modo per quanto concerne gli sfondi e le ambientazioni delle fasi novel, che sono un vero e proprio spettacolo per gli occhi.

Un altro plauso va fatto indubbiamente a come è stata realizzata l’illuminazione: i giochi di luci e ombre che si vengono a creare all’interno del gioco sanno essere di uno spettacolo unico, e le scene al tramonto sono al limite del commuovente. Attenzione però: tutta questa attenzione sugli scenari non vuol dire che i personaggi siano realizzati male, anzi. I personaggi sono infatti realizzati minuziosamente, ma davanti alla bellezza mozzafiato delle ambientazioni create da Vanillaware questi passano inevitabilmente in secondo piano.

Per quanto riguarda invece la parta strategica, la presentazione stilizzata del campo di battaglia risulta essere una scelta vincente, grazie alla quale è possibile mettere a schermo un numero considerevole di nemici contemporaneamente. C’è da precisare che la perfezione tecnica, che si mantiene costante per tutte le 40 ore del gioco, viene tradita nei 10 minuti dell’ultima battaglia, che lascia scoperta la sua guardia a qualche calo di frame su PlayStation 4 Standard, nulla di così trascendentale.

Una velocissima nota anche riguardo la colonna sonora e la traduzione italiana: se nel primo caso siamo sicuramente su ottimi livelli, con numerose tracce decisamente gradevoli e che riescono a trasmettere bene le sensazioni che i protagonisti vivono in determinati momenti del gioco, nel secondo caso bisogna ammettere che in più di una circostanza è presente qualche errore, ma nulla che renda incomprensibile il gioco; la traduzione può essere quindi considerata più che buona, ed è preferibile alla traduzione inglese, che soffre di ben più di uno strafalcione.

13Sentinels: Aegis Rim

L’amore per il passato

Se fino ad ora abbiamo parlato della componente narrativa e delle battaglie, adesso credo sia venuto il momento di aprire una doverosa, e lunga, parentesi. Una parentesi su come 13 Sentinels non sia solo un omaggio al passato e alla tradizione dello studio e della cultura sci-fi, ma un vero e proprio modo del suo director, George Kamitani (che ricordo aver scritto la storia interamente da solo), di mostrare amore per ciò che ha caratterizzato il periodo della sua adolescenza e giovinezza. Procediamo con ordine.

13 Sentinels Aegis Rim è una storia che, tra i tanti temi trattati al suo interno, presenta anche quello dei viaggi nel tempo, spalmando l’ambientazione della sua trama per più epoche. I viaggi nel tempo effettuati dai nostri protagonisti non sono però liberi, bensì essi potranno viaggiare solamente a intervalli di tempo di 40 anni, a partire dal 1945 fino al 2105. Si tratta di epoche profondamente diverse, che spaziano dal culmine della Seconda Guerra Mondiale al futuro remoto dell’inizio del prossimo secolo.

La maggior parte della storia si va ad ambientare però nel 1985, una scelta che ho trovato particolarmente azzeccata, per più di un motivo: in primis, gli anni ’70 e ’80 rappresentano sicuramente un periodo molto prolifico per la cultura mecha e sci-fi, basti pensare alle numerose serie anime sui cosiddetti robottoni messe in onda in quel periodo. E anche sul fronte occidentale, il rilascio di film come Star Wars o E.T. (entrambi citati nel gioco, insieme a un grande classico della letteratura come La Guerra dei Mondi), aveva rispolverato nella massa l’interesse per i temi che sono presenti anche in 13 Sentinels Aegis Rim.

Se poi vogliamo addentrarci ancora più in profondità, gli anni ’70 e ’80 sono stati anche un periodo in cui l’attenzione della popolazione mondiale era rivolta all’avvistamento degli UFO; proprio in questi due decenni sono stati riportati decine e decine di casi d’avvistamenti, e non è un caso che una delle storie dei 13 protagonisti rivolga particolare attenzione agli UFO e agli alieni. Numerosi sono stati anche i film sui Kaiju trasmessi in questi due decenni, a confermare quindi la grande influenza che la cultura del periodo ha avuto nel determinare l’ambientazione del gioco.

Ma non tutti i motivi sono da ricondurre unicamente alla cultura predominante in quel periodo. Se infatti poniamo particolare attenzione sui protagonisti di 13 Sentinels Aegis Rim, possiamo notare come tutti loro, nel 1985, abbiano 16 anni. A prima vista, questa informazione può sembrare del tutto inutile, ma, contestualizzata, capirete subito dove sono diretto. Se la matematica non è un’opinione, questo significherebbe che la loro nascita si pone a cavallo tra gli anni 1968 e 1969, presumibilmente corrispondente alla data di nascita di Kamitani.

Vorrei dare informazioni più precise a riguardo, ma ahimé è impossibile, perché purtroppo la data di nascita esatta del boss di Vanillaware mi è sconosciuta (e anche cercando in rete non si trovano notizie certe a riguardo). Ciò che di certo abbiamo è che Kamitani inizia a muovere i primi passi nell’industria videoludica a cavallo tra gli anni 80 e 90, che coinciderebbe piuttosto bene con una nascita nella fine degli anni 60.

Avrete quindi capito dove sono andato a parare: 13 Sentinels è il tramite che Kamitani usa per trasmettere l’amore per il periodo che presumibilmente ha avuto un grande impatto nella sua formazione, un periodo a cui sarà per sempre indissolubilmente legato (un po’ come fa Naoki Urasawa in 20th Century Boys con gli anni ’60, per i lettori di manga più navigati). E non dovrebbe essere una sorpresa scoprire quindi che 13 Sentinels Aegis Rim ha preso ispirazione da numerose serie anime, manga e film dell’epoca (e, in misura minore, anche di epoche più recenti).

Del resto, lo stesso Kamitani nel suo messaggio al pubblico occidentale dice:

Considero questo titolo come una fusione di tutto ciò che c’è in me: il culmine della mie esperienze passate, della mia abilità creativa, unito al rispetto e ai sentimenti che provo nei confronti delle mie ispirazioni.

Una lista delle ispirazioni a dir la verità molto lunga, ma che, reinterpretate da Kamitani per dar vita alla storia e al mondo di 13 Sentinels, riesce ad amalgamarsi perfettamente, senza mai risultare poco coerente o fuori posto.

Per farla breve, 13 Sentinels Aegis Rim non è solo quindi un gran gioco, capace di tenere il giocatore incollato allo schermo con la sua intrigante trama e a farlo divertire con gli innumerevoli approcci disponibili alle sue battaglie, ma è anche un titolo che porta con sé un enorme bagaglio culturale, un gioco nel quale il suo sviluppatore ha riversato sangue, sudore e amore, e che, senza ombra di dubbio, rappresenta il punto più alto mai raggiunto da Vanillaware nella sua storia, e uno dei migliori giochi usciti sulle console di attuale generazione.

Prendete il controller in mano e salite sulla vostra sentinella: di sicuro non rimarrete delusi.

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13 Sentinels Aegis Rim, la recensione: l'ultima grande fatica di Vanillaware 7

Nato praticamente con il pad in mano, ho iniziato a giocare sin dalla primissima età. Crescendo però è stata la Nintendo a dettare legge nella mia vita videoludica, per poi riavvicinarmi al multipiattaforma solamente con la PS4. Nonostante la propensione per il mondo del gaming, non disdegno altre forme di intrattenimento quali fumetti, cinema o serie TV.

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