Cinque anni dopo l’uscita del terzo capitolo, Dragon Trainer – Il mondo nascosto , la saga cinematografica torna finalmente sul grande schermo, questa volta in versione live action .
Il remake del primo film, uscito originariamente nel 2010, è stato confermato già a febbraio 2023, con il ritorno alla regia di Dean DeBlois , l’autore che ha portato al successo la trilogia animata. Anche John Powell, compositore della colonna sonora originale, ha confermato la sua partecipazione al progetto. Il primo trailer è stato rilasciato dopo oltre un anno, il 19 novembre 2024, mentre l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 giugno 2025 .
L’annuncio del live action di Dragon Trainer ha suscitato grande curiosità tra il pubblico, ma anche una certa dose di scetticismo da parte dei fan più affezionati, specialmente alla luce dei recenti remake live action (vero, Disney? , ndr.).
Sarà riuscito Dragon Trainer a invertire la tendenza e dimostrare che è possibile realizzare live action di qualità?
Draghi e vichinghi Dragon Trainer racconta una storia ambientata nel villaggio vichingo di Berk , dove, come ci spiega il protagonista nei primi minuti del film, gli animali più comuni non sono cani o gatti, ma draghi ogni tipo che attaccano regolarmente il villaggio alla ricerca di cibo.
Il protagonista è Hiccup (interpretato da Mason Thames ), un ragazzo di quindici anni che, nonostante sia figlio del capovillaggio Stoick l’Immenso (Gerard Butler ), è fragile e poco portato per il combattimento. Nonostante questo, desidera imparare a uccidere i draghi per guadagnarsi l’approvazione del padre e attirare l’attenzione di Astrid, una delle combattenti più valorose di Berk, di cui è segretamente innamorato.
Il film si apre subito nel vivo dell’azione: il villaggio è sotto assedio e Hiccup, nel tentativo di dimostrare il proprio valore, riesce a colpire una Furia Buia , uno dei draghi più rari, con una catapulta di sua invenzione. Tuttavia, nel suo momento di gloria, nessuno è presente , anzi, subito dopo viene attaccato da un altro drago e salvato in extremis da suo padre, che lo rimprovera duramente per la sua imprudenza.
Determinato a dimostrare che si era veramente colpito un drago, Hiccup si addentra nel bosco alla ricerca della Furia Buia e, dopo giorni di ricerca, riesce a trovarla, ancora in trappola. Nel momento in cui sta per darle il colpo di grazia, il ragazzo non trova il coraggio di uccidere il drago , ma anzi, lo libera. Nei giorni successivi torna più volte a cercarla e scopre che il drago, ferito alla coda, non riesce più a volare. Inizia così a prendersene cura, costruendogli una protesi per aiutarlo di nuovo a volare. Lo battezza “Sdentato ” , per via dei suoi denti retrattili.
Mentre il legame tra i due si fa sempre più profondo, Hiccup, che fatica a trovare il proprio posto tra i suoi coetanei, comincia a osservare da vicino il comportamento dei draghi. Scopre così che non sono affatto le creature feroci e crudeli che gli adulti descrivono, ma esseri spaventati, che attaccano solo per difendersi.
La sua visione del mondo cambia radicalmente da qui in avanti, ma sarà in grado di cambiare anche quella delle persone che lo circondano?
Sopportare il peso delle aspettative Dragon Trainer non è soltanto un film d’avventura, ma una storia ricca di significato, capace di trasmettere valori come l’amicizia e il rispetto verso chi consideriamo “diverso ” , temi quanto mai attuali nel 2025. Al centro del racconto c’è il legame tra Hiccup e Sdentato, un’amicizia nata nonostante la paura , la diffidenza e un’apparente incompatibilità tra due esseri che, fino a quel momento, erano considerati nemici .
Questo rapporto dimostra quanto possa essere potente l’empatia: quando Hiccup sceglie di non uccidere la Furia Buia, ma di liberarla e salvarla, compie un gesto per certi versi rivoluzionario e capace di spezzare un ciclo di odio tramandato da generazioni di vichinghi . In quel momento, negli occhi di Sdentato, Hiccup non vede più un mostro ma un essere vivente impaurito, non così diverso da lui.
Un altro tema centrale del film è il peso delle aspettative . Hiccup è il figlio del capo villaggio, e tutti si aspettano da lui forza, coraggio e abilità nel combattimento. Sebbene inizialmente cerchi di soddisfare queste aspettative, durante i primi addestramenti nell’arena si rende conto di essere diverso dai suoi coetanei: è intelligente, sensibile ed empatico. Il suo è il percorso di chi cerca il proprio posto nel mondo senza tradire la propria natura. Invece di diventare ciò che gli altri si aspettano da lui, Hiccup trova il coraggio di essere sé stesso, cambiando per sempre il destino della sua comunità.
Spesso ciò che ci viene insegnato sul “nemico ” può essere sbagliato, e la vera forza sta proprio nella capacità di andare oltre le apparenze . Mai come in questo periodo storico questi valori fondamentali vengono dati troppo per scontati.
Un cast perfetto per una CGI perfetta Il Dragon Trainer di Dean DeBlois rappresenta un esempio perfetto di remake in live action : non solo la storia rimane fedele all’originale, ma anche il cast è stato selezionato con grande cura. È come se gli attori fossero nati per quei ruoli. Mason Thames è più Hiccup di Hiccup stesso , Gerard Butler è semplicemente impeccabile nei panni di Stoick l’Immenso, e Nico Parker riesce a dare maggiore profondità al personaggio di Astrid, il cui ruolo era più marginale nel film d’animazione.
Il vero punto di forza dell’opera è però la CGI : i draghi sono realizzati in modo straordinario, così come le sequenze di volo e i combattimenti, che risultano spettacolari e coinvolgenti. Anche costumi e ambientazioni sono curati nei minimi dettagli, contribuendo a creare un mondo visivamente coerente e affascinante .
Tutte queste scelte rendono Dragon Trainer uno dei migliori live action mai realizzati.
Una remastered ben riuscita Più che un vero e proprio rifacimento, il live action di Dragon Trainer somiglia più a una remastered , per usare un termine videoludico. Ed è probabilmente proprio questo l’obiettivo del regista Dean DeBlois , che nelle sue recenti dichiarazioni ha affermato come questo progetto sia stata “l’occasione per offrire, dal punto di vista tecnico, ciò che quindici anni fa non era realizzabile con la CGI, soprattutto in termini di realismo e immersione “.
E non possiamo dargli torto: pur non presentando sostanziali differenze nella trama rispetto all’opera originale, questa nuova versione risulta oggi decisamente più godibile , anche solo per il livello visivo. Il film d’animazione, per quanto iconico, mostra ormai il peso degli anni , specialmente nella resa dei personaggi umani, nei giochi di luce e nei dettagli.
Tuttavia, se contestualizziamo il film nel periodo in cui è uscito, è innegabile che l’originale del 2010 fosse un’opera decisamente più coraggiosa . Temi come la diversità, il rispetto per l’altro o il rapporto conflittuale tra padre e figlio oggi sono molto più sdoganati rispetto a quindici anni fa. Ed è forse proprio questo che si può rimproverare al live action: non riesce a trasmettere quell’impatto emotivo che l’originale aveva avuto alla sua uscita , proprio perché oggi quei temi ci appaiono meno dirompenti, soprattutto per chi già conosce la saga.
Detto ciò, se dobbiamo scegliere tra un live action come Dragon Trainer e i più recenti rifacimenti Disney, la scelta ricade senza dubbio sul primo. Questo film, secondo il modesto parere di chi vi scrive, incarna perfettamente il senso di un live action ben fatto: svecchiare l’opera originale per renderla accessibile alle nuove generazioni, senza però snaturarla .
Il risultato è un prodotto che funziona benissimo per chi non ha mai visto il film del 2010 , ma che riesce a soddisfare pienamente anche i fan di lunga data.
Dragon Trainer, l’anteprima: un live action di altissimo livello
Pros
Un film capace di divertire ed emozionare
Uno dei live action migliori degli ultimi anni
Cast, costumi, CGI di altissimo livello
Cons
Forse troppo "copia e incolla" della versione del 2010
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