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Monster Hunter Rise Sunbreak: 5 migliorie apportate al gioco base

Monster Hunter Rise, come suo fratello maggiore World (che abbiamo avuto il piacere di recensire qui), è stato benedetto da Capcom con una generosa espansione che cambia totalmente le dinamiche in gioco, includendo non solo nuovi mostri, armature e ambienti da esplorare ma anche diverse meccaniche e Quality of Life che i giocatori avevano richiesto sin dal 26 marzo 2021.

Sunbreak è riuscito nell’intento, e ha sviluppato l’ottimo gameplay di Rise (che trattiamo nella nostra recensione del titolo) con delle aggiunte tecnicamente solide ma non scontate, rendendo più divertente il ciclo di gioco che caratterizza la serie ma senza andare a rompere quegli equilibri che i giocatori avevano imparato ad amare nell’anno di gioco precedente all’espansione.

Inversione delle Abilità Scambio

Monster Hunter Rise introdusse le Abilità Scambio, mosse intercambiabili che potevano essere equipaggiate sulle varie armi dal giocatore. Ogni arma aveva tre Abilità Scambio aggiuntive che potevano essere cambiate con le mosse dell’arma a piacimento. Queste erano già un ottimo strumento per i cacciatori, che permetteva simultaneamente di coprire debolezze nel moveset di alcune armi con abilità più comode o semplicemente adattare meglio le proprie armi al loro gusto personale.

Sunbreak decide di spingere ancora su questa meccanica introducendo l’Inversione delle Abilità Scambio. Premendo ZL+X+A (questo per layout Nintendo, ma basta usare i tasti analoghi su altri controller) è possibile attivare una di due set di Abilità Scambio che potranno essere personalizzate quando si vuole. Fondamentalmente il giocatore avrà a disposizione durante la caccia due versioni differenti dell’arma che ha equipaggiato, ampliando drasticamente sia il moveset di quest’ultima sia le opzioni che si potranno avere durante l’attacco ai bestioni.

Particolarmente oculata la scelta della meccanica da un punto di vista di Skill Ceiling, permettendo ai giocatori che vogliono esplorare le nuove opzioni più libertà e spazio di manovra, ma senza togliere la semplicità della vecchia meccanica. Infatti tutte le cacce sono studiate per essere completate in tempi ragionevoli sia con che senza l’utilizzo dell’Inversione, rendendo quindi la meccanica una sfida per i giocatori più agguerriti e una aggiunta comoda per chi vuole rimanere nella propria comfort zone.

Avamposto di Elgado

Come era successo con Seliana di Monster Hunter World, con Sunbreak arriva un nuovo Hub che i giocatori potranno utilizzare per prepararsi alle cacce. L’Avamposto di Elgado è costruito sulle rovine di una antica fortezza, utilizzata dai cavalieri dell’Ordine per studiare il mondo circostante e, soprattutto, il comportamento di Malzeno, nuovo Drago Anziano di copertina introdotto nell’espansione.

Elgado, come Seliana, è un posto più stretto rispetto al primo punto di ritrovo introdotto in Monster Hunter Rise, ma incredibilmente utile in quanto permette ai cacciatori di prepararsi più velocemente e con più efficienza rispetto a prima. Ovviamente il miglioramento è minimo, in quanto già Kamura era un ottimo Hub con un’ottima gestione degli spazi, ma rimane comunque l’amaro in bocca per come era stata gestita Astera ai tempi di World, costruita per l’estetica più che per la funzionalità. Siamo quindi contenti che Capcom non ci abbia smentito e abbia fatto un ottimo lavoro con l’Avamposto.

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Comparto narrativo di Sunbreak

Monster Hunter Rise poteva aver deluso un po’ di giocatori con la sua trama non proprio spettacolare, lenta e con pochi colpi di scena non così incredibili, in aggiunta a un cast di personaggi poco esplorati. Chiaramente il focus del gioco non è da trovarsi in questi elementi, però avrebbe sicuramente fatto piacere trovarsi davanti a qualcosa di più corposo che accompagnasse il giocatore verso il Late Game facendolo partecipare a scontri che, seppur delle classiche cacce, potevano rappresentare qualcosa di più.

Sunbreak riesce dove Rise non è riuscito, proponendo un cast di personaggi variegato e interessante con effettivi dialoghi che danno flavour all’Avamposto senza finire nel banale. Vengono riutilizzati personaggi e plot point già trattati nell’avventura base con intelligenza e questo permette alla trama di svilupparsi adeguatamente con senso logico e una buona gestione delle dinamiche del cast. Diciamo che Sunbreak è riuscito a rendere giustizia ai personaggi nuovi e ai giocatori che volevano dal gioco una trama interessante che ha, a tratti, anche il potere di emozionare.

Nuove opzioni di movimento

Monster Hunter Rise ci aveva insegnato che ogni angolo della mappa poteva essere esplorato grazie agli insetti filo. Questo è stato rivoluzionario nella serie, permettendo scontri tridimensionali, fughe dal pericolo o nuove tecniche da poter sfoderare contro i nostri mostri preferiti. È innegabile che la versatilità di movimento è stata sicuramente il punto focale su cui Capcom si è concentrata per questo gioco.

Sunbreak studia meglio l’utilizzo degli insetti filo in fase esplorativa, rendendo più comodi gli attraversamenti in mappa. Non è più necessario usare un insetto filo per cominciare a correre sui muri per esempio, oppure sono presenti nuovi indicatori per i Maxi Insetti Filo che rendono l’esplorazione molto più controllata e semplice. Tutto questo, inoltre, è totalmente gestibile dal giocatore, dato che nelle impostazioni si possono cambiare eventuali impostazioni come per esempio il limitare la corsa sul muro automatica nel caso fossimo in combat.

Espinas

Espinas è uno dei tanti mostri introdotti in Monster Hunter Rise dall’espansione. Di per sé non dovrebbe essere una novità avere mostri nuovi o di ritorno nei capitoli più recenti del franchise, ma Espinas in realtà è una eccezione a questa regola.

Espinas è un mostro che fino ad adesso è stato esclusivo di Monster Hunter Frontier, un titolo di Monster Hunter supportato a lungo termine da Capcom esclusivo del mercato Giapponese disponibile sulle console di settima generazione di Sony e Microsoft oltre che a Wii U di Nintendo. Ciò che fa strano in questa aggiunta è la decisione di importare qualcosa da Frontier, che fino ad oggi non aveva mai visto del suo contenuto trasposto nei titoli tradizionali della serie.

Sarà per la chiusura dei server nel 2019 o nella decisione di Capcom di ripescare da questo progetto delle idee promettenti, ma in ogni caso la scelta dell’introduzione dell’Espinas in Monster Hunter Sunbreak potrebbe essere una dichiarazione di intenti da parte della software house giapponese: Frontier è pieno di mostri interessanti e meccaniche mai esplorate nei giochi principali, quindi saremmo estasiati nel vedere cosa potrebbe fare Capcom nei prossimi capitoli della serie.

Monster Hunter Rise: Sunbreak è disponibile su Nintendo Switch e Steam da fine giugno, e ha saputo gestire con molta saggezza tutte quelle chicche aggiuntive che Capcom ha introdotto al gioco base, questo senza snaturare l’ottimo gameplay che il gioco originale aveva già implementato.

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Finiks

Appassionato di videogiochi e di internet da tenera età. In costante crescita e ricerca di nuove esperienze. L'amore che provo per RPG e Fighting game non ha rivali, ed eccomi qui a parlarne.

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