Game Of Thrones 8x05 Direzione Artistica 8.0/10
Pros Scene d'azione ben eseguite Performance del cast Cons Incoerenze Narrative Frettolosità Prevedibilità Illogicità nei personaggi Banalità “Ogni volta che nasce un Targaryen, gli dei lanciano una moneta ed il mondo trattiene il respiro”. E’ così che esordisce Varys all’inizio di questo penultimo episodio di Game Of Thrones , parlando con Jon Snow . Un famoso detto citato spesso nei libri che viene, per la prima volta, proposto all’interno della serie e che appare sotto forma di un avvertimento , di una minaccia, se non addirittura di una profezia. Alla fine di tutto, ogni cosa ci ha portato esattamente a questo momento conclusivo , a questa frase fatidica che riecheggia angosciante per tutta la durata della puntata (se non della serie) e che sfocia nella decisiva “Battaglia di Approdo Del Re”, scontro sanguinolento tra le due regine, Cersei e Daenerys.
L’episodio, intitolato “Le Campane” , si concentra interamente sullo scontro e sulle due diverse fazioni, prestando attenzione ad entrambi i lati coinvolti, ognuno con i rispettivi dubbi, paure, indecisioni e convinzioni. Mentre Euron, Cersei e la Compagnia Dorata si preparano all’assedio, i cittadini innocenti di Approdo combattano disperati per la salvezza e, mentre una Daenerys accecata dalla rabbia panifica l’attacco, Tyrion si destreggia tra i vari alleati per limitare le perdite ed evitare una carneficina. Un episodio sicuramente carico di azione e tensione ma che, purtroppo, viene danneggiato gravemente dall’assenza di una buona sceneggiatura e da una pessima gestione dei personaggi e della loro sorte.
Fire And Blood Nella recensione del terzo episodio dell’ottava stagione di Game Of Thrones (la Battaglia di Grande Inverno) avevo già espresso apertamente il mio disappunto e la mia grande delusione riguardo diversi aspetti dell’episodio, primo tra tutti la scrittura ed i personaggi. In quel caso, però, vi erano comunque numerosi elementi ottimi e ben gestiti che avevo ampiamente apprezzato ed elogiato, a partire dall’aspetto tecnico fino ad arrivare alla fotografia, alla regia ed agli effetti speciali. Insomma, un episodio che mi aveva deluso ma solo in parte.
Ecco, se nella 8×03 sono riuscita a scovare diversi momenti positivi che hanno migliorato l’intera puntata, nel caso della 8×04 riesco a stento a trovare qualcosa da salvare . E, per quanto mi piacerebbe dire il contrario, non sto esagerando.
Ma andiamo con calma. Che cos’è che danneggia in modo così massiccio l’episodio?
Partirò dicendo che la quantità di errori e difetti in questa puntata è a dir poco imbarazzante. Sono TANTISSIME le cose che non tornano, che non funzionano o che sono sbagliate dal principio. Prima di tutto, vi è una spettacolare assenza di logica e sensatezza (e ciò non solo in questo frangente ma anche nel resto della stagione), che risulta in un susseguirsi di eventi scollegati, irrazionali, poveri di contenuti ed affrettati .
Negli episodi precedenti ci erano state fornite determinate informazioni e dettagli riguardanti le diverse armate, i personaggi ed il campo di battaglia. Informazioni che, come ci si aspetterebbe da una narrativa coerente , avrebbero dovuto essere rilevanti e decisive durante lo scontro successivo, considerando inoltre che il mondo del Trono di Spade si basa su un set di idee e regole prestabilite che non possono essere spezzate (così come ci si aspetta da un qualsiasi mondo fantastico nella letteratura e nel cinema).
Quello che succede, però, in questo episodio sembra ignorare TOTALMENTE tutto ciò che è stato riferito e mostrato precedentemente allo spettatore, andando inevitabilmente a cozzare con la logica che ci era stata presentata e, soprattutto, con le concezioni che il pubblico si era, giustamente, fatto.
Senza perdere tempo eccessivo andando nel particolare, sono presenti numerose illogicità narrative (ma anche strategiche) che distruggono per l’ennesima volta quel senso di credibilità e realismo che caratterizzavano la serie, facendola ricadere nella banalità e nella prevedibilità. E tutto questo, soltanto per favorire un determinato personaggio e per consentire di mandare avanti, in modo forzato, la trama.
Se devo spezzare una lancia a favore di questo episodio, allora lo devo fare per quello che riguarda le scene d’azione che, come sempre, risultano spettacolari e coinvolgenti, di dimensioni colossali ed imponenti ma che, alla fine di tutto, risultano un po’ limitate e meno memorabili rispetto a quelle delle altre grandi battaglie offerte in precedenza dalla serie (rimanendo, però, tutto sommato, delle discrete sequenze).
Altro aspetto che ho gradito estremamente è stata l’intera porzione di puntata incentrata su Arya e la sua fuga attraverso le strade di Approdo del Re, colme di civili e soldati. Ho apprezzato particolarmente queste scene poiché, per la prima volta, ho percepito veramente l’orrore e la disperazione della guerra, la paura e l’angoscia di migliaia di innocenti che vedono le loro case crollare e le loro famiglie bruciare vive tra le fiamme. E’ stato a dir poco atroce e straziante ma, proprio per tale motivo, rispecchia il vero Trono.
Infine, altro aspetto negativo che si somma agli altri, riguarda gli ennesimi Deus Ex Machina implausibili che vanno a salvare i personaggi da situazioni letali. In particolare quello di Arya che, durante la sua fuga, avrebbe dovuto incontrare le morte per almeno cinque volte ma che, automaticamente, si salva senza troppe spiegazioni.
“Nothing Else Matters” Durante la settima stagione, aveva già notato un grande peggioramento nella scrittura dei personaggi . Non perché fossero scritti male in principio ma, più che altro, poiché non sembravano più essere i personaggi di una volta, quelli che avevo imparato ad amare od odiare, che avevo visto cambiare e maturare.
Questo difetto si prolunga inevitabilmente nell’ottava stagione , dove alcuni personaggi che fino a quel momento avevano espresso una certa idea od avevano avuto determinati ideali, ora si comportano, all’improvviso, in modo completamente diverso e discordante con tutto ciò che sapevamo su di essi.
Questo problema, non ferisce solamente il proseguire della serie e degli avvenimenti ma va anche a sminuire e cancellare tutto ciò che è stato prima, tutto il progresso che essi avevano fatto, nel bene o nel male, durante il loro lungo viaggio.
Ciò mi rattrista enormemente, poiché mi sono ritrovata a perdere grande interesse per molti personaggi che adoravo (primo tra tutti Jamie) e, di conseguenza, mi sono sentita meno coinvolta in tutte le vicende attorno ad essi.
Ora come ora, ho anche ben poco interesse nello scoprire che si siederà alla fine sul fantomatico Trono poiché il vero cuore della serie sarebbe dovuto risiedere nella strada VERSO il Trono, nel viaggio che i protagonisti affrontano per raggiungerlo, nelle loro vittorie e nelle loro perdite, nelle loro morti e nelle loro rinascite e non essere limitato allo scoprire chi si siederà su quella “brutta e vecchia sedia” (per citare Varys).
Questo per dire che, alla fine di tutto, una battaglia colossale od una storia interessante equivalgono al nulla se non ci sono dei personaggi buoni, coerenti e coinvolgenti. Tutto il resto non importa.
La Regina Delle Ceneri Ora, inserirò, come mio solito, una piccola sezione dedicata ai particolari della puntata e, ovviamente, sono costretta ad inserire uno SPOILER WARNING! e ad invitarvi a saltare alle conclusioni.
Prima cosa fra tutte: la trasformazione di Daenerys nell’antagonista non funziona. Parliamoci chiaro, l’idea di Dany come figlia di sua padre e regina folle non è assurda e neanche stupida. Anzi, è una conclusione che mi è sempre apparsa molto plausibile e che avrei apprezzato, poiché sarebbe stata un’ottima chiusura ad anello per la serie (aggiungendo magari la sua morte per mano della persona che prenderà il Trono alla fine).
Daenerys è sempre stata accecata dal desiderio di potere e dalla brama, fin dalle prime stagioni, ed essendo il Trono di Spade il suo scopo definitivo questa trasformazione mi è sempre sembrata abbastanza logica. Il problema si trova nel fatto che, questo cambiamento, avviene in modo decisamente brusco ed affrettato , motivo per cui in molti se ne sono lamentati.
Tutti gli avvenimenti dell’ottava stagione (la morte di Rhaegal, l’esecuzione di Missandei, la distruzione dell’esercito di Dothraki ed Immacolati, la perdita delle alleanze, l’odio di Sansa e la vera origine di Jon) sono stati usati esclusivamente per giustificare la follia/rabbia di Daenerys, finendo per essere affrettati, ammassati ed accozzati disordinatamente in un paio di episodi, perdendo così gran parte della loro efficacia. Di conseguenza anche il cambiamento di Dany risulta essere un’opportunità sprecata ed un colpo di scena forzato e mal gestito.
In secondo luogo, devo parlare anche di Jamie e Cersei . I fratelli Lannister sono sempre stati i miei due personaggi preferiti, in assoluto, nella serie e vederli perire in maniera così scialba e povera mi ha fatto molto male. Come dicevo nella sezione precedente, il personaggio di Jamie ha subito un radicale cambiamento (dopo intere stagioni di sviluppo positivo) che lo ha portato, si può dire, a rinnegare ogni cosa che avesse imparato nel suo percorso, tornando, in maniera improvvisa e piuttosto non-sense , tra le braccia di Cersei poiché “loro due sono uguali” (quando capirete cosa significa fatemi un fischio).
Inizialmente, avevo sperato che avesse mentito per proteggere Brienne ed impedirle di scendere al Sud, ma questo episodio ha dimostrato il contrario, distruggendo definitivamente questo meraviglioso personaggio, facendolo regredire agli stati iniziali.
Inaccettabile , come ho accennato poco fa, è la morte di entrambi. Un cattivo elaborato, profondo, studiato e, soprattutto, potente come Cersei meriterebbe una fine memorabile, scioccante, commovente e soddisfacente.
Una fine che doveva essere epica e catartica ma che invece è stata ridotta, letteralmente, ad un cumulo di mattoni e rovine. Potrò essere l’unica a pensarlo, ma non credo di sbagliare dicendo che un personaggio così rilevante meritasse una morte altrettanto rilevante .
Lo stesso ragionamento seguo per Jamie, uno dei preferiti di molte persone, che se ne andato in modo affrettato, poco coinvolgente e anticlimatico.
Conclusioni Per quanto mi duole dirlo, Game Of Thrones non è più lo stesso . In molti erano rimasti delusi dalla settima stagione, me compresa, ma avevo comunque dato fiducia ai produttori per quanto riguardava quest’ultimo capitolo ed ho sperato fino alla fine di ottenere una qualche redenzione nei confronti di tutti gli errori commessi in passato.
Purtroppo, il caso non è stato quello. La stagione fino ad ora, ed in particolare questo ultimo episodio, vanno a fallire pesantemente sotto numerosi aspetti, snaturando completamente la serie, i personaggi e, ahimè, anche la logica. Ormai, siamo giunti alla fine e non possiamo fare altro che aspettare l’episodio conclusivo, sperando in una chiusura soddisfacente o, quanto meno, sensata.
sotto, come solito, trovate il promo per il prossimo ed ultimo episodio.