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Il Professor Layton, una retrospettiva – Parte 1

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Il Professor Layton, una retrospettiva - Parte 1 1

Vi ricordate com’era difficile, negli anni Duemila, convincere i vostri genitori che i videogiochi non fossero una perdita di tempo? In tempi in cui ancora non si aveva abbastanza autonomia da poter comprare giochi con i propri soldi, ogni nuova uscita che stuzzicasse il nostro interesse diventava oggetto di suppliche con la speranza di ritrovarla, magari, sotto l’albero di Natale, come tanto agognato regalo. Eppure non cessavano le continue lamentele delle nostre famiglie che, ripetutamente, ci spiegavano come i videogiochi fossero nocivi o come avremmo potuto spendere il nostro tempo seguendo passatempi ben più produttivi e formativi!

È per conciliare il desiderio di avventura e divertimento dei bambini con la richiesta da parte dei genitori di creare prodotti più educativi che Akihiro Hino, fondatore di Level-5, decise di creare una nuova saga che in poco tempo farà breccia nel cuore non solo dei giovanissimi, ma anche degli adulti che, nutrendo una consapevolezza diversa, potranno coglierne le più profonde chiavi di lettura: Il Professor Layton.

In vista dell’uscita del nuovo titolo Il Professor Layton e il Nuovo Mondo a Vapore, previsto per il 2025, ho voluto ripercorrere la storia della serie in un approfondimento diviso in due parti. Nella prima, ci soffermeremo sulle sue origini, sui motivi del successo e sull’iconicità del personaggio di Hershel Layton; nella seconda, tratteremo il successivo periodo di declino ed incertezza che ci porterà a riflettere sul futuro della saga.

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Le origini: tutto iniziò grazie ad un libro di enigmi…

Akihiro Hino entra nell’industria videoludica nel 1989 come programmatore, per poi fondare Level-5 nel 1998, produttrice di IP di successo come Inazuma Eleven, Ni No Kuni e Yo-Kai Watch. Grazie alla collaborazione con Square Enix, lavorerà anche come director di Dragon Quest VIII (2004).

Dovete sapere però che, sin dall’infanzia, Hino è anche un grandissimo appassionato di enigmi, in particolare di quelli creati dal professore universitario Akira Tago per la collezione di libri Atama no Taisou, “Ginnastica Mentale”, da ben dodici milioni di copie vendute. Da qui nasce il desiderio di creare un videogioco che avesse come fulcro del gameplay la risoluzione di enigmi. In un’intervista pubblicata nel 2006 su Famitsu, testata videoludica giapponese, si scopre che Hino contattò proprio il professor Tago per la realizzazione del suo sogno, chiedendogli di creare puzzle inediti che sfruttassero le funzionalità del nuovo Nintendo DS, in particolare touch screen e stilo.

Quando Hino ideò il concept alla base de Il Professor Layton, pensò di aver dato vita a un nuovo genere videoludico. Tuttavia, durante lo sviluppo, si accorse con il rilascio del DS era nato un vero e proprio trend di giochi basati sui puzzle e sull’allenamento mentale. Per fare un esempio, possiamo citare il celebre Brain Training del Dr. Kawashima (2005).

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Per garantire l’originalità del proprio progetto, Hino capì che doveva osare di più: il gameplay diventò così più ampio, alternando la risoluzione di enigmi a quella di un mistero più grande, dando particolare rilievo alla narrazione e all’atmosfera. Creò un protagonista carismatico, un gentiluomo inglese famoso per le sue capacità investigative ispirato vagamente al professor Tago stesso, e diede lui un giovane assistente: nascono così Hershel Layton e Luke Triton, disegnati dall’artista Takuzo Nagano. L’ambientazione centrale è una Londra degli anni Sessanta, ma ogni titolo presenta città del tutto originali; la colonna sonora, composta da Tomohito Nishiura, riesce a far immergere il giocatore nei periodi e nei luoghi di riferimento.

La collaborazione tra Level-5 e Akira Tago è di successo: il 15 febbraio 2007 esce in Giappone Il Professor Layton e il Paese dei Misteri, vendendo, in meno di un anno, 700.000 copie; negli Stati Uniti (dove il gioco fu rilasciato un anno dopo) divenne il gioco più venduto per Nintendo DS per ben tre settimane dalla sua uscita.

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Tra lore e investigazioni, si collezionano Picarati!

Come già accennato in precedenza, Il Professor Layton è un’avventura punta e clicca in cui esplorazione e dialoghi con gli NPC sono intervallati dalla risoluzione di enigmi di ogni genere: avremo problemi di logica da risolvere pensando fuori dagli schemi, equazioni matematiche in cui invece bisogna seguire ragionamenti più rigidi, illusioni ottiche, sliding puzzles e così via – ce n’è per tutti i gusti! Alcuni enigmi saranno a risposta chiusa, chiedendoci quindi di scegliere la soluzione tra quelle proposte; altri richiedono di inserire una risposta numerica; per altri ancora dovremo invece usare lo stilo per disegnare oppure trascinare figure sullo schermo.

Ad ogni enigma, in base alla sua difficoltà, è assegnato un numero variabile di “Picarati”, una sorta di punteggio di gioco che servirà a sbloccare contenuti extra. Ogni volta che si dà una risposta sbagliata, la ricompensa verrà dimezzata. Se non vi interessano i contenuti extra non c’è da preoccuparsi, poiché i Picarati non influenzeranno minimamente la vostra esperienza di gioco. L’importante è il numero di enigmi risolti: nel corso della storia troverete dei personaggi che vi faranno proseguire solo una volta raggiunta una determinata cifra.

Restare bloccati su certi enigmi è un’esperienza vissuta da ogni giocatore, di cui non bisogna vergognarsi (alcuni, soprattutto per una mente non matematica come la mia, sono ingiustamente difficili!), ma nelle varie aree esplorabili sono nascoste delle monete aiuto che offrono la possibilità di sbloccare degli indizi per avvicinarvi alla soluzione.

In tutti i Professor Layton sono presenti anche tre minigiochi, diversi per ogni titolo: abbiamo i classici puzzle da mettere in ordine, camere da arredare in base ai gusti dei personaggi, tè da preparare agli NPC combinando ingredienti in base alle loro richieste, animali da accudire, percorsi ad ostacoli da costruire, e così via. Dal punto di vista della longevità del gioco, i minigiochi non aggiungono molte ore, ma possono rappresentare un ottimo momento di riposo da lunghi momenti di trama o enigmi abbastanza complicati.

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Le due Trilogie: ordine degli eventi

Un’ultima informazione da dare prima di analizzare i vari titoli della serie è quella della divisione dei giochi in due trilogie: quella originale e quella prequel. La serie principale di videogiochi (da non confondere con i vari spin-off) presenta sei titoli, di cui i primi quattro sono usciti su DS e gli ultimi due su 3DS. Sono suddivisi in questo modo:

  • Trilogia Originale: Il Professor Layton e il Paese dei Misteri (2007), Il Professor Layton e lo Scrigno di Pandora (2007), Il Professor Layton e il Futuro Perduto (2008).
  • Trilogia Prequel: Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro (2009), Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli (2011), Il Professor Layton e l’Eredità degli Aslant (2013).

Nonostante gli eventi dei prequel avvengano prima dal punto di vista cronologico, potete iniziare a giocare da qualsiasi trilogia vogliate. Il Professor Layton e il Futuro Perduto è, in ogni caso, il finale della serie, di cui Il Professor Layton e il Nuovo Mondo a Vapore sarà sequel diretto.

Siccome non rilevanti ai fini dell’analisi, in questo approfondimento non ci sarà alcuna menzione riguardo la maggior parte degli spin-off della serie, fatta eccezione dei due titoli per 3DS Il Professor Layton VS Phoenix Wright: Ace Attorney e Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari, che troverete nella seconda parte.

Ora, concluse le doverose premesse, possiamo finalmente iniziare a parlare più nel dettaglio dei diversi titoli! Attenzione: non ci saranno grandi spoiler di trama, ma si menzioneranno le tematiche trattate da ogni gioco. Se volete recuperare la serie conoscendo meno dettagli possibili, vi consiglio di fermarvi qui.

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La Trilogia Originale: gli anni d’oro

La Trilogia Originale è considerata come il periodo migliore della serie. I motivi verranno approfonditi in seguito, ma tendenzialmente i giochi appartenenti all’era DS primeggiano sia per iconicità dello stile che per le emozioni provate dal pubblico. Lo stile grafico è tipico dei libri illustrati per bambini, con figure umane ed animali dai tratti esagerati, eccentrici e quasi comici. Questi personaggi vengono inseriti in ambientazioni dall’atmosfera talvolta grottesca e inquietante, creando un perfetto contrasto. I primi giochi sono completamente disegnati a mano, con anche diverse cutscene animate. Infine, ogni titolo della prima trilogia presenta uno schema di colori unico in base alle emozioni da veicolare.

Iniziamo ora ad addentrarci nella storia e conosciamo meglio i protagonisti che seguiremo per tutta la serie: Layton e Luke.

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Hershel Layton è un professore di archeologia all’università Gressenheller, un appassionato di enigmi e di tè che si è ripromesso di incarnare la figura di un perfetto gentiluomo, sempre calmo, rispettoso e votato ad aiutare nel momento del bisogno. Il suo famoso simbolo è la tuba, oggetto frequente di commenti da parte degli NPC.

Luke Triton è il figlio di un caro amico di Layton che diventa assistente del Professore. Lo considera come un modello da seguire: aspira a diventare anche lui un gentiluomo ma, essendo ancora un bambino, spesso non riesce a gestire le proprie emozioni, mostrandosi un po’ infantile e prone a fare commenti sarcastici o inappropriati; è anche capace di parlare con gli animali.

Il rapporto tra Layton e Luke ricorda quello di una famiglia trovata. Il primo è incredibilmente protettivo nei confronti del secondo, ma allo stesso tempo si fida delle sue capacità e gli lascia una certa indipendenza, permettendogli di crescere e migliorarsi. Luke, di conseguenza, ha una forte evoluzione nel corso dei giochi, ma si mostra talvolta insicuro ed esitante perché, provando un grande rispetto nei confronti del Professore, ha paura di deluderlo. Tra le due figure, il giocatore è portato ad immedesimarsi nel piccolo assistente, proprio perché la natura morale del gioco vuole indirizzarci sulla strada per diventare noi stessi gentiluomini, cioè persone di buon cuore e altruiste.

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Avidità, hybris e lutto

Se c’è una cosa che apprezzo in Layton più di ogni altra è la delicatezza e sensibilità che usa nell’affrontare gli eventi più dolorosi della storia. Considerando il target di riferimento, ossia un pubblico che comprende anche bambini, molti scrittori cercherebbero di evitare o addolcire alcuni temi, primo tra tutti la morte: nei videogiochi, così come nei cartoni animati, non è raro sentirne parlare tramite lunghe perifrasi senza mai affrontarla direttamente o vedere improvvisi miracoli e resurrezioni che fanno sì che i protagonisti possano avere sempre il loro lieto fine.

Il Professor Layton, invece, della morte ne parla ed anche molto spesso, presentando moltissime sfaccettature del lutto sia attraverso gli eventi di gioco che i dialoghi degli NPC. Il modo in cui lo fa non è però duro o traumatizzante: Layton vuole che il concetto sia accettato dal giocatore e lo fa ponendo l’accento, innanzitutto, sul valore dell’amicizia e dell’amore familiare, che trascende il tempo, lo spazio, e di conseguenza la vita umana stessa.

Vediamo come il tema della vita, dell’eccessiva arroganza umana e dell’egoismo si intrecciano nelle storie raccontate dai vari titoli.

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Il Professor Layton e il Paese dei Misteri (2007)

È con questo titolo che è iniziata l’avventura della maggior parte degli appassionati di Layton, essendo il primo gioco in ordine di uscita. Che sia l’inizio di una saga non sorprende, perché nei suoi sequel vedremo diverse migliorie, soprattutto a livello tecnico, e anche un world building più complesso con storie più ambiziose. Per fare un esempio, Il Paese dei Misteri presenta una sola mappa esplorabile, il villaggio di Saint-Mystére, mentre il suo seguito uscito nello stesso anno ne avrà tre.

Il mistero da risolvere sembra a prima vista un banale caso di eredità: Layton e Luke ricevono una lettera da Lady Dahlia, la moglie di Reinhold, defunto barone di Saint-Mystére. Il loro compito è risolvere l’enigma della “Mela d’Oro”, l’unica eredità lasciata dal barone, nascosta dal qualche parte nel villaggio.

Durante il loro soggiorno dovranno scoprire cosa simboleggia la Mela d’Oro, trovarla e allo stesso tempo svelare il mistero che nasconde il villaggio stesso. I nostri protagonisti, oltre ad essere coinvolti in un caso d’omicidio commesso a Villa Reinhold, scopriranno che, recentemente, Saint-Mystére è stato luogo di numerosi rapimenti. Varie persone sono scomparse, ed ogni volta che ciò accade la terrificante torre posta al centro del villaggio, a cui nessun abitante si avvicina, fa scuotere la terra e produce uno spaventoso rumore.

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La serie de Il Professor Layton è conosciuta per avere dei plot twist inaspettati e delle spiegazioni ai fenomeni che, pur essendo poco plausibili nella vita reale, sono sempre retti da un filo logico coerente con sé stesso. Il Professore sembra sempre avanti a noi giocatori: alla fine di ogni titolo avrà sempre una spiegazione perfetta per tutto ciò che è successo nel corso dell’avventura. Il gioco ci mette alla prova, quindi, non solo con gli enigmi, ma anche nel vedere quanto si riesce a stare al passo con Layton tramite gli indizi che riceveremo durante le investigazioni. Prendersi qualche minuto per teorizzare è parte del divertimento!

La storia che riuscirete a svelare nel Paese di Misteri ha un forte contatto con la morte: prima del suo inevitabile decesso, a cosa ha pensato il barone Reinhold? Cos’era, per lui, la cosa più importante da proteggere? Si parlerà di amore paterno, ma non solo: dell’affetto che nutrono coloro che restano sulla terra, pronti a passare di generazione in generazione le memorie dei defunti; dell’eterna fedeltà: ma anche dell’avidità di chi, invece, decide di approfittarsi della scomparsa del barone per arricchirsi. Infine, il colpo di scena… diciamo solo che cambierà completamente la vostra percezione del mondo di gioco, a tal punto da permettervi di rigiocare il titolo con una coscienza totalmente diversa.

Il Professor Layton e il Paese dei Misteri è uno dei giochi più apprezzati dagli appassionati, ma ha unito anche il parere della critica e del pubblico generale: riceve voti tra l’otto e il nove da svariate testate videoludiche. Le uniche criticità riguardano, stranamente, proprio gli enigmi del gioco: alcuni vengono considerati troppo difficili per il target di riferimento ma in generale non è stato apprezzato che la maggior parte di essi non avessero alcun collegamento con la trama; anche i minigiochi non sono stati ritenuti soddisfacenti. Considerati questi problemi, Level-5 ha iniziato subito a lavorare ad un seguito.

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Il Professor Layton e lo Scrigno di Pandora (2007)

Il mentore di Layton, il Dr. Schrader, è giunto in possesso dello Scrigno degli Elisi, meglio conosciuto come “Scrigno di Pandora” per la leggenda secondo la quale morirà chiunque decida di aprirlo. Scrive una lettera al Professore, dicendogli di avere intenzione di aprirlo per studiarlo nonostante le voci. Layton e Luke, poiché non ricevono sue ulteriori notizie da giorni, decidono di fargli visita, ma trovano il suo corpo privo di segni di vita giacere sul pavimento; lo scrigno non è presente da nessuna parte.

Prima dell’arrivo dell’ispettore Chelmey, che prenderà parte all’investigazione in quanto crede che lo scrigno sia stato rubato dato che si vocifera essere la chiave per ottenere la fortuna di una ricchissima famiglia, Layton trova il biglietto di un treno, il Molentary Express, privo di indicazioni sulla sua destinazione. Convinti di trovare risposte sull’origine dello scrigno, Layton e il suo assistente decidono di imbarcarsi sul treno per concludere le ricerche dell’ora defunto mentore.

La storia del gioco si divide in tre fasi: la prima è ambientata sul Molentary Express, treno di lusso gestito dal Signor Beluga; la seconda nella fermata intermedia di Dropstone, cittadina di campagna nel mezzo dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione; l’ultima alla destinazione finale, la città di Folsense, di cui lo scrigno è originario. Attraverso le tre mappe di gioco scopriremo che numerosi personaggi sono collegati allo Scrigno degli Elisi e non saremo quindi gli unici a cercare di svelarne il mistero.

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Cosa si nasconde dietro lo Scrigno e la città di Folsense? Vi è la storia di una maledizione che si è scagliata contro un’intera generazione a causa del peccato di cupidigia di alcuni potenti, che ha portato non solo alla decadenza di una civiltà, ma che ha distrutto perfino rapporti familiari, portando i discendenti a voler rinnegare le proprie origini.

Folsense è una città dai toni malinconici dove si respira un’aria di profondo rimpianto; ciò è valorizzato dalla direzione artistica del gioco. Infatti, se Il Paese dei Misteri era caratterizzato dal forte uso del giallo e del marrone, propri non solo del villaggio ma anche del tema della caccia all’eredità, la parte finale de Lo Scrigno di Pandora utilizza colori molto freddi, specialmente i toni del blu e del viola.

La ricezione del secondo titolo è molto positiva: ottiene voti più alti de Il Paese dei Misteri grazie a: maggiore longevità; miglioramento dei disegni; minigiochi più divertenti e, soprattutto, enigmi coerenti con l’avventura. È, inoltre, il primo gioco della serie a ricevere il doppiaggio italiano. Level-5 impara quindi dalle critiche ricevute in precedenza.

Come poteva Layton migliorare ancora dopo questo titolo, senza risultare un’esperienza ripetitiva? La risposta era quella di offrire ai fan un lato inesplorato del Professore: Il Professor Layton e il Futuro Perduto verrà considerato, fino ad oggi, il picco più alto raggiunto dalla serie.

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Il Professor Layton e il Futuro Perduto (2008)

Layton e Luke sono invitati ad assistere ad una presentazione scientifica che promette di celebrare un grandissimo, nuovo passo per l’umanità intera. Lo scienziato Alain Stahngun è finalmente riuscito a costruire una macchina del tempo ed è intenzionato a dare prova del suo funzionamento attivandola con al suo interno un volontario: il primo ministro inglese, Bill Hawks. Una volta azionata la macchina, qualcosa va storto: ha luogo una terribile esplosione che distrugge completamente l’invenzione dello scienziato e sia quest’ultimo che il ministro scompaiono senza lasciare tracce.

Qualche giorno dopo l’incidente, Layton riceve una lettera datata dieci anni nel futuro da un ragazzo che gli dice di essere proprio Luke da adulto: egli chiede aiuto al professore, dicendo di raggiungerlo nel futuro perché Londra è piombata nel caos. “Luke del futuro” spiega che in un quartiere isolato della città vi è un negozio di orologi, la cui vera identità è quella di una macchina del tempo, grazie alla quale potranno incontrarsi. Ritenendo che la lettera sia collegata all’incidente che ha coinvolto il primo ministro, Layton e Luke decidono di dirigersi al negozio di orologi per condurre le loro indagini.

Dopo l’attivazione della macchina del tempo, il Professore e il suo assistente, una volta usciti, si ritroveranno in una Londra completamente diversa e parlando con i vari NPC scopriranno di essere veramente dieci anni nel futuro. La città ha un aspetto che ricorda lo stile Steampunk, ma allo stesso tempo è decadente e presenta un alto tasso di povertà e criminalità: il motivo è da ricercare nella nuova gestione della città in quanto, una volta scomparso il primo ministro, un clan della malavita chiamato La Famiglia ha instaurato una specie di dittatura del terrore.

L’obiettivo di Layton, Luke e “Luke del futuro” è quello di salvare Londra e risolvere il mistero della macchina del tempo, mentre il professore è impegnato anche a fare i conti con il proprio passato: nella Londra del futuro vedrà spesso una figura, quasi come un’allucinazione, che gli riporta alla mente ricordi traumatici di più di dieci anni prima…

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Il motivo per cui Il Futuro Perduto è considerato il gioco migliore della serie non è solo per la sua storia ambiziosa e per le tematiche che tratta, ma anche perché sconvolge completamente il personaggio di Hershel Layton. Considerato un modello, un’icona irraggiungibile da parte dei giocatori per la sua apparente “perfezione”, il suo personaggio viene decostruito, portando alla luce le sue paure e insicurezze e facendolo vedere, per una volta, incapace di controllare le proprie emozioni quando costretto a confrontarsi con eventi passati che non è riuscito a elaborare e accettare.

È il gioco che scommette di più sul tema del lutto, della morte e di ciò che nel tempo si è perso per sempre: attraverso diversi personaggi, tra cui lo stesso Layton, avremo differenti rappresentazioni di come le persone affrontano il lutto. Avremo chi farà tesoro degli insegnamenti dati dai cari defunti ponendosi l’obiettivo di essere una persona sempre dalla parte del bene; chi invece non riuscirà ad andare avanti restando per sempre ossessionato dall’idea di come si sarebbe potuta evitare una tragedia; e chi invece cova rancore, chi perde la fiducia nella società e nelle istituzioni trovando la propria risposta nella vendetta.

Si è già parlato dell’avidità di potere e di come questa porti a conseguenze catastrofiche per l’essere umano, ma viene portata all’estremo ne Il Futuro Perduto toccando il tema della hybris, termine coniato dal teatro tragico greco che rappresenta l’arroganza nel voler superare i limiti umani arrivando ad alterare la natura. La macchina del tempo è un errore, qualcosa che porterà grandissime sofferenze e che potrà essere parzialmente risolto solo tramite una presa di coscienza dei personaggi che dovranno essere pronti a sacrificare qualcosa. Si parlerà anche di corruzione politica, tramite una critica rigidissima rivolta verso i personaggi in status di potere.

Il finale è amaro e dolce allo stesso tempo: un arco dedicato a Luke, particolarmente delicato e che affronta il tema della lontananza dagli affetti e del cambiamento, si aggiunge al carico emotivo del titolo, concludendo l’intera serie con un “addio” pregno di speranza.

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Conclusione

Terminata l’analisi della Trilogia Originale, finisce qui la prima parte della retrospettiva dedicata a Professor Layton. Tra le ispirazioni alla base della serie, le sue origini ed il messaggi di cui il professore vuole farsi portatore, spero che l’approfondimento sia stato di vostro gradimento!

Nella prossima parte chiuderemo il cerchio, trattando la Trilogia Prequel e gli eventi che hanno portato all’annuncio del tanto atteso Il Nuovo Mondo a Vapore. Nel frattempo, se vi ho messo curiosità e volete dare una possibilità alla serie, ricordiamo che i primi tre titoli sono disponibili per Android e iOS in una versione HD!

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Appassionata di videogiochi, libri, fumetti e webtoon, è stata introdotta al mondo nerd in giovane età grazie ai titoli Nintendo. Il suo interesse verso l'arte, la mitologia e la psicologia fa sì che voglia sempre cogliere l'ispirazione e i significati più nascosti delle opere che analizza.

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