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Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, la recensione

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Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, la recensione 1

Capcom ha tirato fuori il suo asso dell’estate con Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, un videogioco che, grazie ad una brillante mescolanza di diversi generi sapientemente rinominata “Kagura Action Strategy“, affonda le proprie mani nel folklore giapponese, restituendoci un’esperienza davvero peculiare che difficilmente lascerà indifferente chi metterà mano al gioco.

Kunitsu-Gami ci mette in contatto con Dei, demoni, spiriti guerrieri ed una corruzione da debellare

Il termine stesso Kunitsu-Gami si riferisce a divinità che sono a stretto contatto col mondo terreno, a protezione di un territorio e di chi lo abita. L’incipit di trama infatti ci presenta gli abitanti di una montagna non meglio specificata che, come ogni anno, officiano una cerimonia per venerare e chiedere il favore della Dea che protegge tale luogo. Per farlo, si affidano ad un tramite, la sacerdotessa Yoshiro, portavoce della divinità. Le cerimonie vanno a ricalcare alcuni tipici rituali della tradizione giapponese, dove gli abitanti utilizzano canti e danze per mettersi in contatto con gli Dei, aiutati da feticci come abiti cerimoniali e soprattutto maschere, utilizzate per elevare il proprio spirito.

Accade però che la corruzione prenda possesso della montagna, uccidendo la flora, corrompendo la fauna e mettendo in ginocchio l’intera popolazione di questo luogo un tempo protetto dagli Dei. Gli abitanti della montagna dovranno far fronte, insieme alla loro portavoce, a questa piaga, sacrificandosi per estirparla e riportare l’armonia sul monte.

Kunitsu-Gami

La trama di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è sostanzialmente introdotta nei primi momenti di gioco, fornendo soltanto alcune piccole informazioni durante il viaggio della sacerdotessa, per poi concludersi con un finale altrettanto asciutto e avaro di spiegazioni.

La sacerdotessa compie un pellegrinaggio di purificazione dei luoghi vitali della montagna di villaggio in villaggio, per aiutare ed essere a sua volta aiutata dagli abitanti. Essi, con estrema devozione, si affidano alla donna e la proteggono dalle Furie, demoni che riescono a penetrare nel mondo terreno tramite alcuni Torii maledetti, i quali fungono da vere e proprie porte per l’aldilà.

Ma come possono dei semplici contadini rendersi utili per abbattere un esercito di veri e propri demoni? Grazie ad una figura a metà tra un soldato terreno ed uno spirito guerriero, evocata da Yoshiro nel momento di maggior pericolo. Noi videogiocatori avremo il controllo di Soh, un’entità che guiderà lei stessa e tutti i montanari nella campagna di liberazione dalla corruzione.

Kunitsu-Gami

Il Kagura Action-Strategy di Kunitsu-Gami è solido e più profondo di quanto ci si possa aspettare

Il vero colpo di genio di Capcom, da sempre rinomata per il riuscire a creare dei gameplay originali e divertenti da giocare, è stato riuscire a coniugare tutti questi elementi di trama in un gameplay che attinge da più generi, per farci vivere appieno lo sforzo collettivo degli abitanti della montagna nel difendere il proprio luogo natio. Il Kagura Action Strategy pesca alcuni elementi di Tower Defense, Strategico ed Action, per configurare un gameplay dove la sacerdotessa Yoshiro, il guerriero Soh e gli abitanti della montagna fungono da punti cardine per liberare i villaggi dalla piaga della corruzione.

Il tutto si basa su una divisione importante tra il giorno e la notte. In ogni livello che affronteremo, Soh e Yoshiro si ritroveranno di giorno a visitare luoghi devastati dalla corruzione, trovando davanti a sé edifici distrutti, flora marcescente e abitanti avvolti dalla corruzione, immobili come statue. Starà proprio al guerriero liberare innanzitutto gli abitanti intrappolati, per poi purificare tutti i luoghi più simbolici dei vari villaggi in modo da ricominciare la ricostruzione.

Tutto questo sforzo non sarà vano perché, quando calerà la notte, tutte le azioni compiute per purificare il villaggio ci aiuteranno a respingere l’orda di demoni che cercherà di corrompere per sempre Yoshiro, l’ultimo baluardo rimasto a difesa della montagna, che porterebbe alla fine definitiva della vita in caso di sconfitta. Sarà proprio durante la notte che metteremo in pratica tutte le peculiarità del gameplay di Kunitsu-Gami e utilizzeremo le risorse ottenute durante il giorno per difendere la sacerdotessa nella sua danza purificatrice.

Kunitsu-Gami

Soh è il primo difensore della sacerdotessa e colui che dovrà gestire il sentiero che porterà la donna alla purificazione del Torii maledetto, così come muovere i contadini salvati come delle vere e proprie unità, utili a difenderla dalle minacce in arrivo. Il sistema delle pedine è anch’esso fortemente collegato al folklore e ai rituali antichi, in quanto saremo liberi di equipaggiare delle maschere cerimoniali che assegneranno un ruolo specifico al montanaro prescelto, ognuno con diverse caratteristiche e stili di combattimento. Tutto questo sistema è gestito da una valuta espressa in cristalli, che otterremo di giorno mentre purifichiamo le varie zone corrotte.

Una volta padroneggiate queste basi del gameplay, la parte strategica è facilmente intuibile: è un gameplay loop dove di giorno dovremo reclutare le nostre pedine salvandole dalla corruzione e accumulando, al contempo, cristalli; di notte dovremo invece assegnare loro un determinato ruolo per difendere la sacerdotessa durante il rituale. Le classi assegnabili sono diverse, a partire dal taglialegna, l’arciere, il lottatore di sumo o l’asceta. Ognuna di esse avrà caratteristiche e abilità peculiari per la gestione del campo di battaglia.

Kunitsu-Gami

La gestione delle abilità di Soh, delle pedine e il controllo del campo di battaglia sono la vera ciliegina sulla torta di Kunitsu-Gami

Partendo da una solida base di gameplay, la nostra avventura su Kunitsu-Gami inizia a complicarsi nel momento in cui dovremo affrontare Furie sempre più pericolose, provenienti dai vari Torii situati su mappe dal level design molto curato che mette in difficoltà il giocatore in più occasioni. Possiamo ovviamente scegliere dove posizionare le nostre pedine per coprire quanti più punti ciechi possibili e non essere colti di sorpresa, ma dovremmo fare attenzione all’avanzamento di Yoshiro lungo il percorso, in una continua gestione e riposizionamento dei nostri guerrieri.

Kunitsu-Gami

I campi di battaglia sono anche dotati di alcuni elementi in grado di bloccare l’avanzata delle furie, come barriere o marchingegni, in grado di aumentare la forza o la velocità delle nostre pedine. Anch’essi andranno costruiti attentamente durante il giorno, sapendo comunque di avere un tempo limite molto stringente, visto che la notte non tarda ad arrivare e le minacce da affrontare non lasceranno in pace le nostre pedine.

E Soh come si inserisce in tutto ciò? Il personaggio che andremo a controllare si può considerare la parte action del gamepla; oltre a dover controllare e gestire attivamente le pedine, avrà un proprio set di azioni offensive, basate su una danza rituale guerriera, che ci permetterà di andare ad attaccare direttamente, con la sua spada cerimoniale, i demoni.

Soh sarà anche dotato di alcune abilità peculiari, che ci permetteranno di sfoderare poderosi attacchi ricaricabili durante le fasi di combattimento, e potrà dotarsi di alcuni feticci e ciondoli che potranno essere ottenuti completando vari obiettivi durante il gioco. Alcuni potenzieranno Soh, altri Yoshiro, altri ancora gli abitanti del villaggio, e altri renderanno più semplice la purificazione dei Torii, e così via.

Kunitsu-Gami

Il Kagura Action Strategy mostrerà tutte le proprie caratteristiche sin da subito, lanciandoci immediatamente nell’azione e guidandoci passo passo verso tutte le sue peculiarità, in modo da padroneggiare sin dalle prime battute tutte le opzioni di gameplay del titolo. Ciò che riesce bene a Kunitsu-Gami è il riuscire ad aggiungere in maniera graduale e molto gradevole, durante le circa 20 ore di gioco che sono richieste per un completamento più o meno corposo, alcune novità o variazioni di gameplay che ci hanno portato a rimanere sempre attaccato al gioco, senza portarci ad una sensazione di loop o di noia nel riprodurre sempre le stesse azioni.

Esso riesce a farlo sia grazie ad alcune novità nel gameplay, come l’ampliamento della abilità di Soh o l’aggiunta di nuovi ruoli per gli abitanti, sia tramite l’introduzione di nemici dalle caratteristiche sempre diverse, che richiedono varie contromisure per essere abbattuti. Alcuni livelli prevedono delle vere e proprie boss battle e sono costruiti in modo da avere ognuno delle caratteristiche peculiari, in grado di rendere ogni scontro originale e memorabile a modo suo.

L’Art Style di Kunitsu-Gami è una perla rara e sopperisce alle carenze tecniche

Kunitsu-Gami: Path of Goddess è un progetto AA di Capcom e dal punto di vista tecnico vi sono pochi dubbi su questo. Non ci ritroveremo davanti ad un capolavoro grafico o a mappe immense e piene di dettagli, anzi: tutti i villaggi, che dopo la liberazione dalla corruzioni fungeranno da basi da ricostruire, consistono in piccole mappe visitabili in una manciata di minuti, poco differenti l’uno rispetto all’altro. Gli edifici da ricostruire saranno infatti pressoché quasi gli stessi, così come gli abitanti con cui avremo a che fare sono sostanzialmente composti da modelli tutti uguali, con animazioni e routine poco varie.

Kunitsu-Gami

Ciò che però sopperisce a questo è l’art style che caratterizza il titolo. Anche se è vero che i villaggi sono piccoli, risulteranno estremamente gradevoli alla vista e molto caratteristici. Alcuni si svilupperanno in larghezza, altri in altezza; altri verranno attraversati da corsi d’acqua, mentre altri ancora saranno caratterizzati da risaie. Una volta liberati, questi piccoli luoghi di pace risultano estremamente gradevoli e la semplicità con cui sono costruiti, tenendo conto anche dello stile giapponese tradizionale, è riuscita comunque a catturarci.

I modelli di Yoshiro e Soh sono sicuramente quelli riusciti meglio. La sacerdotessa indossa un abito cerimoniale ricco di dettagli e la sua danza rituale è caratterizzata da animazioni di prim’ordine: intorno ad essa vi sarà uno spettacolo di luci caleidoscopiche e fiori di ciliegio che sbocciano, che ci restituisce quella sensazione di ritorno alla vita che stiamo ottenendo combattendo strenuamente contro le minacce demoniache. Anche Soh, nella sua spettacolare danza guerriera, è caratterizzato alla perfezione, grazie ad uno stile di combattimento davvero unico.

L’interfaccia di gioco rimanda a pergamene, timbri, simboli tradizionali, che ci immergono sin da subito nelle antiche atmosfere giapponesi. Menzione d’onore ad una chicca di gioco di poco conto, ma che lascia capire comunque la cura nei dettagli di Kunitsu-Gami: nelle basi potremmo offrire del cibo a Yoshiro, sbloccabile man mano che si ricostruiscono i villaggi. Ebbene è possibile, per ogni pietanza, non sono conoscerne le origini e le modalità di preparazione, ma anche visualizzare un render 3D molto fedele del piatto che offriremo alla sacerdotessa, che possiamo tranquillamente considerare come lo sforzo tecnico meglio riuscito del team di sviluppo!

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E ancora, potremmo immergerci nella lore del gioco sbloccando anche alcuni dipinti che raffigureranno alcune scene della vita della sacerdotessa o della quotidianità dei villaggio, così come dei nemici che infestano la montagna. Anch’essi sono caratterizzati da uno stile artistico davvero originale: molti hanno un chiaro rimando agli yokai giapponesi tradizionali, sia nelle caratteristiche fisiche che nei comportamenti; altri invece sono originali o presentano solo alcune caratteristiche dei demoni tradizionali che conosciamo.

Così tutto il gameplay sarà in funzione non solo di liberare le aree infestate, ma anche di riuscire a capirci un po’ di più della vita della montagna, di chi è Yoshiko e per cosa stiamo combattendo, con un sistema di ricompense che alimenta da un lato le capacità combattive del giocatore, dall’altro la curiosità nel capire il mondo in cui ci si è andati ad immergere.

Kunitsu-Gami

In conclusione, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess non è un titolo esente da difetti: la sua natura AA si fa sentire lungo tutto il prodotto, ma ogni singolo elemento di esso contiene delle chicche e delle trovate di gameplay davvero interessanti, che onestamente negli ultimi anni abbiamo faticato a trovare in produzioni simili. Mentre la maggior parte di titoli AA tentava semplicemente di configurarsi solo come delle versioni “mini” dei titoli più blasonati, Kunitsu-Gami invece è autentico, traccia la sua strada senza seguire quella di qualcun altro e ci mette cuore nel rappresentare un mondo affascinante, immerso nella tradizione giapponese.

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, la recensione 4
Kunitsu-Gami: Path of the Goddess
Gameplay e Longevità
9
Comparto Grafico e sonoro
7
Coerenza e cura del dettaglio
9
Pros
Gameplay affascinante nel suo mix di generi
Art Style sublime
Durata giusta per il contenuto offerto
Cons
Trama appena abbozzata
I limiti tecnici non danno giustizia al gioco
8.3
VOTO

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Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, la recensione 5

Cresciuto a pane e PlayStation fin dalla tenera età, poi passato al lato ''verde'' della forza. Grande appassionato di videogiochi, profondamente legato a saghe come Assassin's Creed, Kingdom Hearts e Pokémon. Altra grande passione la musica. Naruto fag. Da anni entrato nel tunnel senza uscita del binge watching di serie TV di ogni genere.

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