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Lettera a Babbo Natale da un Gamer

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Speciale Natale 2020

Caro Cory Barl… ehm, Babbo Natale,
anche quest’anno mi ritrovo qui a scriverti e implorarti di trovare qualcuno che mi porti al Faro di Destiny senza chiedermi soldi da versargli con PayPal…

A questo giro mi permetto però di essere più schematico. Il 2020 è stato un incubo sotto tanti punti di vista, e che tu ci creda o meno non parlo solo di quelli che mi hanno spoilerato The Last Of Us Parte 2 o degli scalper che mi impediscono di provare con mano la nuova PlayStation 5.

Ecco quindi la mia letterina, quello che vorrei trovare sotto un albero o quantomeno quello che auguro a qualsiasi persona con un pad in mano (anche ai fenomeni della PC Master Race, spero sia utile un po’ per tutti).

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1. Ricevere un complimento da uno sconosciuto in Multiplayer

Eh lo so, parto subito con le cose complicate. Ricordo quando uscì Rocket League e la gente spammava complimenti come se piovesse, e io vivevo la quotidiana scarica di endorfine senza nemmeno aver fatto un aerial (non sapevo neanche come si facesse) a colpi di “Wow” e “Nice Shot!”.

Il COVID in questo è stato provvidenziale, ci ha permesso di passare più tempo in casa e quindi anche più tempo interconnessi, ma nonostante tutto sembra che ci siamo dimenticati un po’ tutti come giocare con gli altri. Sembra che abbiamo dimenticato come riconoscere ed apprezzare le nostre abilità, e per questo non ti chiedo molto, ma almeno fai in modo che io possa ricevere un paio di “GG” in più.

Se lo dicessimo tutti, ne guadagneremmo tutti!

2. Provare i giochi degli altri

Quanto mi piacerebbe dare il giusto peso alle recensioni, quanto mi piacerebbe basare il mio apprezzamento di un gioco sulle emozioni che mi trasmette e non su quello che qualcuno ha detto di quel gioco.

Quanto mi piacerebbe se riprendessimo questo sistema, se dessimo il pad in mano direttamente a chi è indeciso, e lasciassimo a loro l’arduo compito di decidere se quel gioco vale la spesa. Ho sentito che su PlayStation esiste il sistema di Share Play, che ti permette di effettuare sia lo streaming di un gioco che di lasciare effettivamente i controlli a chi assiste allo streaming.
Te lo immagini?

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3. Farmi carriare da qualcuno in Multiplayer

Abbi pazienza Babbo, so che probabilmente sono l’unico sulla faccia della terra che ha questo problema, so che sono io quello strano, ma devo ammettere che a me piacciono tantissimo i giochi in co-op, ma non ho abbastanza amici per giocarci. Assurdo vero?

Sono sicuro che nessun altro vive il mio disagio, quindi per favore fammi incontrare più persone disposte ad aiutare dei principianti come me, o almeno fai in modo che i giochi diano più peso al valore di aiutare qualcuno.

Spesso mi sembra che ci siamo dimenticati che il multiplayer nasce anche in sensi diversi rispetto alla possibilità di un tea-bag a Call Of Duty o di una mattanza a Fifa. Verso l’inizio di quest’anno ho ricevuto tutto l’aiuto di questo mondo su Animal Crossing New Horizons, è stato bellissimo. Se tu, caro Babbo Natale, riuscissi a trovarmi altre persone che abbiano un senso della carità equivalente a quello della sorella dodicenne della mia ragazza, te ne sarei grato.

In realtà va bene anche se trovi altri trentenni con Animal Crossing come me… saprò accontentarmi!

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4. Rendermi più umile nei Forum

Babbo Natale, dammi la pazienza per rispondere a domande banali di chi ha l’unica colpa di aver ammesso la propria ignoranza davanti ad un gruppo di sconosciuti. Consentimi di mantenere la voglia di argomentare, la disponibilità ad ascoltare punti di vista diversi dai miei, e la capacità di distinguere tra chi va contro i miei pensieri per scherzare e chi effettivamente cerca un confronto costruttivo.

C’è gente che ha apprezzato Fallout 76, e va benissimo così. C’è chi dice che la miglior saga di Assassin’s Creed non è quella di Ezio Auditore, e va benissimo così. Qualcuno sostiene che Blooborne non sia un vero e proprio Souls Game perchè troppo facile, ed anche se io sono stato capace di finire solo quello in vita mia, va benissimo così, devo smettere di piangere e accettarlo.

5. Convincere un non-gamer a prendere una Console (anche la Switch)

Ascoltami Babbo Natale, perché questa è importante. Tu ed io lo sappiamo già, ma bisogna spiegare agli altri che per molti i videogiochi sono il futuro dell’intrattenimento. Siamo nel 2020 e la comunità di videogiocatori ha fatto passi da gigante, ma ancora molti di noi si portano dentro la battaglia contro questa sorta di stigma sociale visto così da amici e parenti.

L’inconcepibile stupore di chi si sente dire che in quello schermo esiste un mondo a parte, tantissimi mondi per essere precisi, dovrebbe essere il minimo impulso per convincerci a convincere.

Questo Natale mi riprometto di spingere qualcuno a comprare una console. Approfitterò del passaggio alla next-gen per regalare la mia PlayStation 4 Pro a qualcuno di vicino, e sfrutterò il senso di obbligo nato da questo regalo indesiderato per convincerlo a farsi un paio di partite.

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6. Trovare Tutorial e Walkthrough su Internet che vadano dritti al punto

L’altro giorno giocavo alla The Ezio Collection di Assasin’s Creed, e ti confermo che l’unica eccezione a questa regola è rappresentata da video risalenti a prima del 2015, li riconosci perché hanno le intro degli Evanescence e le Text Art di PowerPoint nei tempi belli.

7. Riprendere tutti i giochi che ho lasciato in sospeso nel 2020

Ormai da qualche anni sta avvenendo l’inconcepibile: la gente normalmente compra i giochi e li abbandona, o almeno è quello che continuo a dirmi ogni volta che compro un Souls in promozione e poi lo abbandono.

Sam Bridges sta ancora aspettando di consegnare quella pizza, i gemelli Calypso continuano a fare del loro meglio per essere re e regina del cringe, e Doom Guy non ha finito di “Rip & Tear” (anche se lì la colpa è di un bug che mi cappa il movimento, grazie Todd).

Comunque, non è che non abbia finito dei giochi, ma devo ammettere che per ogni Jin Sakai che ha fatto fuori Khotun Khan, nella mia raccolta giacciono una serie di titoli acclamati la cui unica sfortuna è stata quella di frustrarmi o annoiarmi troppo presto. Proprio questo motivo mi porta al prossimo punto.

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8. Giocare in compagnia

Caro Babbo Natale, siamo stati abituati a pensare che questa sia un’attività da svolgere in solitaria, e in quest’anno in cui abbiamo passato più tempo in casa, essere sempre connessi non sempre ha significato essere meno soli.

Spero per me – e per tanti altri che non lo dicono apertamente – di trovare persone con cui provare un gioco insieme, riprenderne di vecchi per apprezzarli nuovamente o iniziare titoli appena usciti da affrontare e scoprire insieme.
Dato che nella mia attuale cerchia di amicizie questo spesso e volentieri si traduce in un “Ok grande, aspetta che accendo e ci facciamo un paio di partite a Warzone”, se per l’anno prossimo mi aiutassi ad allargare il giro te ne sarei grato!

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9. Non flammare

Oh Babbo Natale, io ogni tanto mi arrabbio. Lo so che il resto della comunità di videogiocatori è perlopiù composta da monaci buddisti, seguaci di Bob Ross e fan del gioco The Witness, ma io faccio fatica a gestire la cosa. So che in un altro punto ho già chiesto una cosa simile, ma andando verso la fine di questa lettera volevo chiarire il punto.

Urlare contro la Guardian Ape di Sekiro è perfettamente normale, prendere in giro chi ha preordinato Cyberpunk 2077 due anni fa, dicendo che hanno speso 70 euro per un trailer, è una bassezza gratuita come tante che ti chiedo di aiutarmi a risparmiare.

La nostra community può essere stupenda, e quando impareremo a prendere tutto meno sul serio, inclusi noi stessi, ecco quello è il momento in cui saremo davvero uniti.

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10. Farmi giocare di meno

Non te l’aspettavi eh? Pensavi che dopo aver ripulito l’isola di Tsushima ti avrei chiesto giornate di 36 ore, così da averne almeno una per mangiare e andare in bagno eh? E invece no.

Dammi la capacità di dosare qualcosa che mi fa impazzire, per permettermi di apprezzare di più i momenti in cui riesco a ritagliarmi del tempo per spaparanzarmi sul divano come Homer Simpson nel suo finto Sabato, e dare sfogo a quella che fin da piccolo è sempre stata la mia passione.

Sappiamo tutti che più si cresce e più gli impegni si moltiplicano, e in quest’anno di risate, emozioni, paura, panico e giochi non finiti lanciati sul mercato, aiutami a non dimenticarmi di quello che amo fare veramente. Prometto di continuare a coltivare in modo sano questa passione, e prometto di dimenticarmi puntualmente di tutti i punti elencati la prossima volta che mio cugino piccolo sostiene che Little Mac non sia un buon brawler.

Buon Natale e Buon Rendering!

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Mraser si dedica al mondo dei videogiochi da quando a 4 anni qualcuno lo massacrò a Street Fighter ad un arcade di Rivisondoli e lui per orgoglio decise di diventare il migliore. A 10 anni perde la sua Nintendo64, spaccata in due dal padre dopo che lui aveva abbattuto il televisore per collegarsi da solo la console, e più tardi con la Gamecube scoprirà per la prima volta l'attrazione furry grazie a Krystal di StarFox Adventures. Qualche (tanti) anni dopo Mraser continua a dedicare più tempo ai videogiochi di quanti ammetta con la sua ragazza e oggi scrive per SpaceNerd su news, recensioni e sull'ultima menzogna di Todd Howard.

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