Rick e Morty Direzione Artistica 8.0/10
Pros Tre story-line intriganti Esplorazione della psicologia dei personaggi Tematiche sociali Cons Gestione sbrigativa del finale Dopo un a dir poco scoppiettante pilot , Rick e Morty ritornano con “The Old Man and The Seat” , secondo episodio della quarta stagione che, nonostante le reazioni miste tra i fan, riesce sicuramente a mantenere elevato il livello di qualità impostato dalla puntata di apertura, consolidando positivamente ciò che ci è già stato mostrato (assieme, anche, al futuro della serie). Strutturato su tre story-line diverse, il racconto si dimostra essere più che godibile e, in questo caso, più condito di momenti comici ed umoristici (la cui assenza si era fatta leggermente notare nel primo episodio), senza mancare inoltre di curiosi colpi di scena .
Ma, attenzione, stavolta gli scrittori hanno davvero fatto faville nell’analizzare più accuratamente la psicologia dei personaggi , sfruttando e gestendo in maniera ottimale la trama al fine di generare degli inaspettati, ma sorprendenti, momenti profondi e toccanti (in modo decisamente superiore rispetto alla puntata precedente).
Un episodio, insomma, che sembra amalgamare perfettamente tutte le componenti della narrazione, rimanendo sempre sul pezzo ed intrattenendo in maniera più completa , coinvolgendo sfere diverse. Ma ora, bando alle ciance, ed andiamo ad analizzarlo insieme!
“Do you want to develop my app?” Se siete fan di Rick e Morty , sapete benissimo che è anche la creatura più innocente può rivelarsi pericolosa e che, quindi, sarebbe meglio fidarsi degli avvertimenti di Rick. Bene, a non aver ancora imparato questa lezione dopo tre stagioni è, ahimè, proprio il povero Jerry che, in questo episodio, va ad occupare assieme a Morty uno dei tre filoni narrativi principali.
Con l’introduzione di Glootie (l’assistente alieno di Rick ossessionato dallo sviluppo di una misteriosa app ), ha inizio la spirale di eventi che trascinerà il nostro padre di famiglia verso un altro pianeta, in cui dovrà combattere, non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per quella della Terra . Infatti, nonostante sulla fronte della creatura sia impressa la scritta “non sviluppare la mia app” , Jerry cede scioccamente ed innocentemente alla tentazione e (probabilmente incuriosito dal progetto) aiuta il piccolo essere a raggiungere il suo obbiettivo : la creazione di “Lovefinderzz” .
Come ci si poteva aspettare, viene rivelato che l’app è stata programmata per uno scopo preciso (di cui parlerò approfonditamente più avanti) e che rischia di mettere in pericolo l’incolumità di tutti gli esseri umani.
Seconda story-line è quella che coinvolge direttamente Beth e la figlia Summer , la quale risulta essere più una conseguenza del primo filone narrativo che una trama assestante. La giovane ragazza, infatti, inizia ad usare l’app sviluppata da sua padre che, come suggerisce il nome, non è altro che una dating-app in grado di associare ogni individuo alla rispettiva anima gemella .
Quando ciò accade, Summer si ritrova quasi istantaneamente assorbita dal suo potere ed incomincia a spingersi in lungo ed in largo al fine di raggiungere la sua persona, un atteggiamento che non sembra conciliarsi molto con Beth. La donna, con una reazione tipicamente materna ma associabile anche a qualunque individuo sopra una certa età (Rick e Morty non si spreca mai nel commentario sociale), si appresta a porre fine all’ossessione della figlia, disgustata e diffidente dall’app.
Alla fine, quando le parole si riveleranno insufficienti, le due si ritroveranno, addirittura, a scontrarsi in un vero e proprio duello corpo a corpo .
Terzo ed ultimo filone narrativo , si concentra, ovviamente, sul nostro Rick , questa volta non accompagnato da Morty ed impegnato in un’impresa alquanto… bizzarra.
Il folle scienziato, infatti, sarà coinvolto nella ricerca del colpevole di un orribile misfatto: l’uso non consentito della sua toilette personale . Si, avete letto bene. In questo episodio, scopriamo che Rick ha, difatti, costruito un gabinetto segreto, situato su di un pianeta che sembra essere una sorta di solitario paradiso , in cui la flora cresce liberamente, il silenzio e la tranquillità regnano sovrani ed in cui nessuna forma vivente (all’infuori del nostro protagonista) ha mai messo piede.
O almeno, questo è quanto credeva Rick. Scopre molto rapidamente, infatti, che qualcuno si è introdotto nel suo Eden , usufruendo della sua amata creazione , e decide quindi di braccarlo in una furiosa vendetta. Le sue capacità gli permetteranno di rintracciare velocemente il “criminale” (un alieno di nome Tony ), con il quale egli cercherà di arrivare a patti , tentando di evitare, per una volta, l’uso della violenza.
Una creativa metafora Il titolo dell’episodio, “The Old Man and The Seat” , non è stato sicuramente scelto a caso e, questo, non soltanto per far riferimento all’invenzione di Rick ma anche per evidenziare come il collegamento tra lo scienziato e l’oggetto sia in realtà una metafora della sua condizione psichica .
Come già detto, questo filone narrativo si concentra sul “paradiso segreto” del nostro protagonista, il quale si, è effettivamente un luogo divino, ma è (oltre ciò) un ambiente estremamente segregato, isolato, solitario e sradicato dal mondo reale , tanto da apparire quasi come una finzione od una fantasia. E vedere Rick regnare incontrastato su tale luogo ci dice molto più di quanto possa sembrare.
Lo scienziato, infatti, è un individuo che si sente estremamente isolato (quasi alienato si potrebbe dire) sia dalla realtà in cui vive, sia dalle persone che ha vicino. Il suo rapporto verso l’amicizia è diventato sempre più contorto e danneggiato (ricordiamo che Rick ha perso sia Bird Person che Gearhead ), motivo per il quale tende a respingere le persone , negandosi così ogni possibilità relazionale e rinchiudendosi nel suo universo mentale.
Tale tesi è sostenuta, in questo episodio, anche dalle varie interazioni tra Rick e Tony l’alieno , il quale agisce sempre con calma e gentilezza, ammettendo le sue colpe e cercando una vera e propria amicizia nei confronti dell’uomo (riuscendo anche a comprenderlo nel profondo). All fine di tutto, sia gli spettatori che il protagonista sono lasciati a riflettere sulle questione, chiedendosi se Rick abbia perso l’occasione di sviluppare una vera connessione.
A parlarci indirettamente di sé, però, non è soltanto Rick. Gli scrittori hanno infatti deciso di svelarci qualcosa di più sulla psiche del nostro padre di famiglia, Jerry , un uomo che si è sempre dimostrato a dir poco inetto, debole di carattere ed abbastanza timoroso (Morty ha chiaramente preso da lui) ma che, stavolta, pur non essendo evidente alcun cambiamento nella sua persona, ci offre uno squarcio dei suoi desideri e di ciò che vorrebbe diventare.
Nella scena post-credit , infatti, Jerry ingurgita un particolare liquido creato da Rick che consente a chi lo usa di sperimentare la propria versione del paradiso : nel suo caso si rivela essere un mondo in cui egli è riconosciuto come il salvatore della Terra , essendo riuscito ad evitare il prosciugamento dell’acqua del pianeta, e dove viene ammirato e rispettato .
Una scene breve ed apparentemente poco significativa ma che espone l’obbiettivo ultimo di Jerry, ovvero quello di dare un vero senso alla sua esistenza, di sentirsi soddisfatto e compiuto , di essere stimato per ciò che è. Un sogno che capisce di poter effettivamente realizzare a partire dalle cose più piccole e meno importanti ma, soprattutto, dalle solide relazioni che deve iniziare a coltivare (in contrasto con quello che fa invece Rick).
Ultimo dettaglio, molto intelligente, è stato quello di mostrare (tramite l’app) che Jerry è privo di una qualsiasi anima gemella mentre Beth , invece, viene associata ad un certo Ted Danson. Entrambi conspevoli di ciò, però, scelgono di ignorare gli avvertimenti dell’applicazione e di prendere l’unanime decisione di rimanere comunque insieme , dimostrando l’importanza dei legami umani e di quella filosofia dell’amore che ci viene trasmessa durante tutta la puntata.
Lovefinderzz e la società moderna Rick e Morty è un prodotto comico, surreale, violento e molto spesso volgare ma, sotto la superficiale apparenza, è anche in grado offrire un commento ed una visione della società per come la conosciamo.
In questo episodio, ciò avviene proprio attraverso l’app e, per spiegarvi come, devo prima illustrarvi il suo funzionamento preciso. L’applicazione funziona come una normale dating app, unica differenza è che i profili degli utenti che vengono associati dovrebbero risultare in una combinazione perfetta (per l’appunto un’anima gemella), ma, come ci viene subito svelato, l’applicazione tende a cambiare costantemente le varie compatibilità , spingendo gli utenti in una disperata e frenetica corsa verso la loro (momentanea) dolce metà.
Tutto ciò è evidentemente un riflesso della nostra realtà, in cui l’uso smodato della tecnologia e la diffusione delle disinformazioni (o di notizie frivole ed inutili) costituiscono una pericolosa distrazione da ciò che sta succedendo veramente nel mondo e da tutti quegli avvenimenti che dovremmo invece posizionare al primo posto.
Più trascurabile è anche un pungente commento su come in molti siano, ancora, tecnologicamente ignoranti (ammettiamolo, Jerry che cede alla proposta di Glootie ci ricorda tantissimo il classico parente adulto che continua a cliccare messaggi di spam, nonostante gli sia stato detto di non farlo, ed esordendo dopo con un “credo di aver preso un virus”).
Conclusioni In conclusione, Rick e Morty continua a portarci grande soddisfazione. Questo secondo episodio riesce a gestire in maniera ottimale le tre diverse story-line , approfondendole tutte molto accuratamente e permettendo ai vari temi di emergere e convergere in un messaggio finale. L’interessante ed originale caratterizzazione dei personaggi li approfondisce ulteriormente, riuscendo comunque a mantenere la storia divertente e leggera .
Unica pecca è una leggera frettolosità nel concludere il filone narrativo riguardante l’applicazione (in particolare nei confronti di Beth e Summer) ma è un dettaglio che può essere sorvolato.
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