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Metroid Prime 4 Beyond, la recensione: il non-sequel

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Metroid Prime 4 Beyond Rect

Ogni volta che esce un nuovo titolo della serie di Metroid è sempre difficile parlarne. È una serie incredibilmente interessante che però in qualche maniera si perde sempre in un bicchier d’acqua, che sia in problemi con lo sviluppo o veri e propri errori all’interno della sua struttura.

Se vogliamo dare ad un paio di giochi di Metroid il pieno marchio d’approvazione come giochi di Metroid completi, molta gente probabilmente menzionerebbe Super Metroid, dalla serie 2D, e il primissimo Metroid Prime; e pure lì molta gente riuscirebbe a trovare problematiche non propriamente difendibili.

Come sempre ogni gioco di Metroid è sempre un po’ sotto le aspettative rispetto a quanto un fan, come me, potrebbe aspettarsi; cosa che in realtà è in linea con la popolarità dell’IP. Però ogni titolo, salvo per uno nello specifico, tende a costruirsi bene attorno ai tre elementi basilari che compongono un titolo di Metroid: Esplorazione, Power Up e Atmosfera.

Metroid Prime 4 Beyond si presenta come un titolo che fa cominciare un nuovo arco narrativo, distaccato dal Phazon dei primi tre capitoli numerati, creando un ambiente che strizza l’occhio verso il giocatore veterano ma senza spaventare il giocatore novizio.

Quanto di questo è vero? E soprattutto, come è stato gestito questo enorme progetto, che a nove anni dal suo annuncio arriva finalmente in mano a fan trepidanti e con grandi aspettative?

Il Non-Sequel

La più grande critica che voglio muovere a Metroid Prime 4: Beyond si può ritrovare in un fenomeno che molti brand e franchise arriveranno ad affrontare, ovvero la perenne sfida di riuscire ad avere il piede in due scarpe; da una parte riuscire a soddisfare i fan sfegatati che desiderano ritrovarsi a casa e dall’altra soddisfare i giocatori con una esperienza diversa e nuova ma ugualmente gratificante.

La soluzione migliore, secondo me, sarebbe quella di trovare punti di contatto dove puoi premiare l’attenzione del giocatore veterano con piccole chicche ma in una esperienza completamente nuova, approccio non dissimilare da quello che è accaduto in Metroid Prime (2003), dove non si nascondeva mai la sua palese ispirazione agli avvenimenti di Super Metroid, ma allo stesso tempo era una esperienza nuova, slegata dai titoli precedenti, che faceva le sue cose.

Metroid Prime 4 Beyond Power Up

Metroid Prime 4 in questo è stato particolarmente codardo. Il gioco pare estremamente attento a dare una esperienza di gioco equivalente a quella provata in Metroid Prime e Metroid Prime 2 Echoes.

Samus si ritrova arenata su un pianeta alieno, con alcuni membri della Federazione che per disgrazia sono finiti qui con lei. Su questo pianeta scopre di vita senziente che ha lasciato ad un Eletto i mezzi per poter superare una grande tragedia che si è venuta ad abbattere su di loro, con la speranza che quando arriverà riuscirà nel suo intento.

Questa è la sinossi di Metroid Prime 4, ma potrebbe tranquillamente essere utilizzata per il primo o il secondo gioco della serie. Ovviamente i dettagli sono distinti ma è sempre molto particolare come un gioco della saga Prime vada prima in un serio periodo di Development Hell e poi vada a trasformarsi in un re-skin del primo Metroid Prime.

Metroid non è più il portavoce del suo genere, non lo è da un po’, e per questo serviva che facesse una strada alternativa, si sviluppasse imparando dagli altri grandi pilastri che si sono mostrati in recenti anni, invece ha effettivamente provato a infilare il piede in due scarpe tendando di soddisfare sia il fan di vecchia data che il nuovo arrivato, non riuscendo completamente nell’intento.

Metroid Prime 4 Beyond Area Lava

La morfosfera non cade mai lontana dalla navetta

Fortunatamente in questo suo provare a mimare i primi capitoli della serie ha portato molta qualità al titolo, da più punti di vista. Ci troviamo davanti ad alcune delle aree più esteticamente belle che il franchise abbia mai potuto offrire ai giocatori, questo a priori se si giochi sulla vecchia Switch o sulla nuova Switch 2.

Viewros è un pianeta particolarmente distinto nella tipologia di ambienti che verranno esplorati, per quanto sarà possibile vedere molta architettura simile da zona a zona data la antropizzazione dei vari luoghi da parte dei Lamorn, la specie senziente che abitava il pianeta.

Un po’ come Metroid Dread le aree hanno tutte questa atmosfera da “centro di ricerca” che un po’ rischia di appiattirle, ma fortunatamente il level design eccelso e un buon utilizzo degli altri elementi estetici delle aree portano ogni zona a sembrare unica e interessante.

La colonna sonora è veramente incredibile, al pari degli altri capitoli della serie, se non addirittura di caratura superiore in alcune specifiche tracce; è tutto molto memorabile e d’impatto e gioca tutto in favore dell’atmosfera che si viene a creare nei vari ambienti di gioco.

Metroid Prime 4 Beyond Psibot

Samus si muove bene negli ambienti e il feedback degli spari, dei suoi salti e dei nemici che la circondano portano ottime sensazioni di immersione in quel di Viewros, trasformando anche i più semplici corridoi in piccole parentesi di tensione che portano il giocatore e Samus a essere un tutt’uno.

La narrativa, per quanto poco ispirata come già detto, si lascia scoprire nel modo migliore possibile, tramite indizi ambientali e narrativa non diretta. Un po’ come se il giocatore dovesse praticare un po’ di speleologia per scoprire i dettagli più importanti della civiltà dei Lamorn. Tutti i giocatori possono comprendere per bene la storia grazie a piccole cutscene e momenti dedicati esterni al Codex, mentre quest’ultimo aggiunge ottimi quantitativi di flavour premiando il giocatore più attento.

Metroid Prime 4 Beyond Area Thunder

La gang, Samus e problemi comunicativi

Un altro piccolo inciampo che ho riscontrato all’interno di Metroid Prime 4 è il come è stato utilizzato il cast di personaggi secondari. Sto parlando dei cinque soldati della federazione galattica che seguiranno Samus nell’esplorazione di Viewros.

La loro presenza è dubbia: sicuramente non sono una aggiunta inutile, però mi sono chiesto più volte quale fosse il loro scopo ultimo all’interno della narrazione. Tutti quanti sono rappresentati da un trope abbastanza chiaro e facilmente prevedibile, il che rende molte loro interazioni noiose per quanto fondamentalmente innocue data la loro poca presenza nell’interezza del gioco.

Il più grande problema circa questi personaggi è la stranissima tendenza di Samus nell’essere completamente muta. Le vengono fatte domande, lei è in mezzo a dialoghi anche particolarmente importanti eppure il massimo che riesce a mostrare è qualche cenno con la testa o qualche pulsante premuto su una plancia di comando.

Metroid Prime 4 Beyond Akira Slide

Comprendo la paura del voler andare via dall’idea della cacciatrice di taglie di poche parole, e l’ovvia paura di tornare dove Metroid Other M ha fallito, ma questa soluzione chiaramente non funziona; tanto da rendere alcuni scambi anche particolarmente ilari data la totale assenza di dialogo da parte di Samus.

Arsenale e Boss

Tantissimi power-up fanno ritorno dai precedenti capitoli, ma i pochi che sono completamente nuovi hanno sorpreso in positivo, un plauso in particolare al Raggio Controllo e ai vari proiettili elementali che verranno sbloccati nel corso dell’avventura, strumenti particolarmente potenti e versatili che verranno utilizzati nella totalità dell’esperienza di gioco, soprattutto contro i diversi boss che limiteranno il proseguimento del gioco alla nostra eroina.

Metroid Prime 4 Beyond Sylux

La maggiorparte di questi incontri mettono a dura prova sia il moveset di Samus che sia le nuove modalità di mira introdotte. Moltissimi boss si concentrano su piccoli target sui cui non è possibile fare lock on, incentivando il giocatore a mirare nel meglio delle proprie capacità per riuscire a ottenere un tiro più pulito sul punto debole principale di ogni boss.

Per quanto possa sembrare banalotto e forse anche ripetitivo in realtà ogni incontro è particolarmente unico e costruito per dare risalto sia alla zona dove questo viene combattuto che al power-up che esso nasconde.

Il gigantesco deserto nella stanza

Un po’ meno brillante è l’introduzione, in maniera più pesante e preponderante rispetto a come è stato gestito in Metroid Prime 3, di una hub centrale dove Samus naviga per poter accedere alle varie aree principali all’interno del gioco.

Il deserto di Valle del Sol di Metroid Prime 4 è un’enorme landa semi-vuota esplorabile tramite l’utilizzo della Vi-O-La, una moto legata a Samus tramite la tuta col medesimo nome.

Metroid Prime 4 Beyond Sol Valley

Il problema più grande del deserto non è tanto la sua esistenza quanto il limitato contenuto presente al suo interno, pochi piccoli dungeon, tantissimi cristalli da collezionare e poco altro. Un grande mare ripetitivo che contiene tutte le fetch quest del gioco.

All’effettivo è divertente girare per il deserto in moto, e non è nemmeno così tanto necessario passarci molto tempo tra una zona e l’altra, di conseguenza mi sento di chiamare questa parte del gioco fondamentalmente inoffensiva; però è vero che è la parte meno riuscita dell’intera offerta ludica.

Se a questo si aggiunge il fatto che più volte il giocatore è costretto a tornare a Selva Furiosa, questo comporta un viaggio molto ripetitivo irto di caricamenti, che non sono propriamente corti sulla versione per la vecchia Switch; in generale sono state fatte molte scelte circa il deserto e la sua traversata, molte di queste, secondo me, sono abbastanza scarse.

In conclusione…

Metroid Prime 4 Beyond è un buon gioco, dove i fondamentali per l’esperienza ludica di un titolo della serie Prime sono fatti estremamente bene, al pari se non meglio rispetto alla trilogia originale; ma spesso si perde in un bicchier d’acqua.

Che sia una narrativa fondamentalmente ripetuta dai precedenti, NPC con ruoli marginali o che interpretano personaggi cliché o un gigantesco deserto con veramente poca densità di contenuto, Metroid Prime 4 fa fatica a farsi amare al 100%, soprattutto da un fan della serie che si sarebbe tranquillamente aspettato di più anche a fronte dei 9 anni di sviluppo e della cancellazione a metà progetto.

Non mi sono mai veramente annoiato giocando il gioco per le 17 ore che mi sono servite per concludere la mia prima run, ma è anche vero che quando mi allontano dalla console le mie considerazioni sono per lo più negative e questo è perché veramente speravo che questo titolo sarebbe stato la somma delle parti migliori di tutti i giochi precedenti, cosa che sfortunatamente non è.

Mi auguro fortemente che sia un inizio un po’ traballante per una buona nuova trilogia, che possa portare Samus e noi giocatori in luoghi ugualmente incredibili e a conoscere storie un pochino più intriganti.

Metroid Prime 4: Beyond – Nintendo Switch 2 Edition — Launch Trailer
Metroid Prime 4 Beyond Rect
Metroid Prime 4 Beyond
Gameplay e longevità
8.5
Comparto tecnico e sonoro
9.5
Coerenza e cura nel dettaglio
7.5
Pros
Estetica e colonna sonora di altissimo calibro
Aree interessanti da esplorare e ben costruite
Codex longevo e completo
Di facile accesso a chi non si è mai avvicinato alla saga
Cons
Narrativa particolarmente scarsa
NPC poco interessanti e fondamentalmente poco rilevanti
"Open world" poco denso di contenuto e tutto sommato ignorabile
8.5
VOTO

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Metroid Prime 4 Beyond, la recensione: il non-sequel 1

Appassionato di videogiochi e di internet da tenera età. In costante crescita e ricerca di nuove esperienze. L'amore che provo per RPG e Fighting game non ha rivali, ed eccomi qui a parlarne.

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