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Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino

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Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino 1

Shin Megami Tensei V

7.2

GAMEPLAY E LONGEVITA'

8.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

7.2/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

6.3/10

Pros

  • Gameplay stimolante e divertente
  • Ambientazioni fantastiche e suggestive
  • Personalizzazione semplice e ricca di opzioni

Cons

  • Trama approssimativa
  • Personaggi dimenticabili
  • Lievi lacune tecniche date dall'hardware

Nel panorama JRPG molte saghe stanno avendo un periodo estremamente roseo, ciò ne comporta una nuova vita e un posto più comodo all’interno del circolo mainstream. Una di quelle saghe è sicuramente quella di Persona, divenuta particolarmente popolare dal quarto capitolo della serie fino al suo culmine con Persona 5 (del quale vi alleghiamo il nostro approfondimento sull’aspetto psicologico del titolo; ndr). Però bisogna sapere che questa piccola saga non è che un piccolo tassello, più precisamente uno spin-off, di quel colosso che è Shin Megami Tensei.

Shin Megami Tensei, abbreviato SMT, nasce come sequel di un paio di titoli pubblicati da Atlus come adattamenti videoludici dei romanzi di Aya Nishitani. Da quel momento la serie proseguì, ed è dagli anni ’80 che il JRPG di Atlus cresce a furia di titoli “principali” e “spin-off”. Questi giochi sono diventati con gli anni dei capisaldi per quanto riguarda i JRPG di stampo Post-Apocalittico, e i fan della serie aspettano sempre con ansia i vari capitoli in uscita.

Quest’anno l’obiettivo di Atlus era sicuramente quello di viziare i propri giocatori, non solo con il rilascio della Remastered di uno dei capitoli più apprezzati della saga, ma anche con il quinto capitolo numerato di quest’ultima, di cui non avevamo più notizie ormai dall’annuncio nel 2017. Finalmente dopo anni possiamo finalmente dire di aver provato con mano Shin Megami Tensei V.

Shin Megami Tensei V – Trailer di lancio (Nintendo Switch)

Difficoltà… infernale?

Partiamo parlando di uno degli elementi più conosciuti della serie. Gli Shin Megami Tensei sono JRPG tosti, sin dal tutorial fino alle fasi finali questi giochi hanno insegnato al giocatore a sfruttare il quanto più possibile le proprie risorse e ad aguzzare l’ingegno per battere i boss più ostici. Il nuovo titolo di casa Atlus non differisce molto da questa filosofia anche se abbiamo notato una generale semplificazione degli incontri e delle boss fight (facendo riferimento alla difficoltà normale. ndr).

shin megami tensei v combat

Non bisogna sbagliarsi però, non si raggiungono mai i livelli di semplicità che si potrebbero vedere nella saga di Persona: ci si trova tra le mani un’esperienza apparentemente semplice ma che porta una situazione di equità tra il giocatore e i nemici che incontrerà, dove il giocatore che non è in grado di utilizzare ciò che gli viene dato farà fatica anche negli scontri più innocui e dove invece viene premiato chi pensa attentamente alle proprie mosse con una esperienza più tranquilla.

In generale Shin Megami Tensei V non porta con se quella classica difficoltà tipica degli scorsi capitoli della serie, ma abbiamo comunque apprezzato la difficoltà che propone.

L’infinito deserto che è Da’at

A fare da palco scenico al viaggio del Nahobino, nostro personaggio giocante, ci troveremo nella apparentemente spoglia e triste Da’at, una Tokyo irriconoscibile, trasformata da un conflitto che si è consumato 20 anni prima del nostro arrivo. Da’at si presenta al giocatore come una gigantesca distesa desertica abitata solo da vecchi edifici e dai demoni che ne fanno casa.

Mentre ad un primo sguardo le scenografie di questo mondo possono effettivamente sembrare spoglie e prive di anima  noi siamo qui per dirvi che ciò è assolutamente voluto e, anzi, eleva in modo incredibile la sensazione di disperazione e piccolezza che il giocatore prova, soprattutto nelle fase iniziali di gioco.

Shin megami tensei v Daat

E questo non significa nemmeno che Da’at non possa avere un lato suggestivo, molte aree riescono a farsi ricordare grazie a cambi di palette scelti con molta attenzione e con elementi, che verranno esplorati o meno, che lasciano il segno nella mente del giocatore e gli permettono di fare con chiarezza una mappa mentale.

L’esplorazione risulta essere molto divertente, grazie soprattutto ad un protagonista estremamente agile e rapido con il quale si possono attraversare grandissimi spazi in poco tempo. Con il sistema delle Leyline Fountains, fontane che funzionano come punti di teletrasporto, accesso ai mercanti e punti di salvataggio, sarà inoltre possibile ambientarsi nel mondo di gioco con molta facilità.

Fatevi forti e vincete

Shin Megami Tensei V presenta un nuovo sistema per quanto riguarda il progresso sia del protagonista sia dei demoni che ci porteremo appresso. Il sistema delle Essenze porta un nuovo modo di personalizzare le abilità del nostro party, non più basato esclusivamente sul leveling ma anche sull’esplorazione degli ambienti. Nel corso dell’avventura infatti sarà più che comune trovare Essenze di demoni che incontreremo in giro, che portano con se le loro abilità e le loro affinità elementali, con queste nel Mondo delle Ombre sarà possibile far imparare ai personaggi nuove skill o addirittura far cambiare le resistenze e le debolezze del nostro protagonista.

Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino 2

Sempre nel Mondo delle Ombre sarà possibile ottenere abilità particolari che ci agevoleranno durante il gioco; esse sono chiamate Miracoli e si ottengono spendendo la Gloria che otterremo esplorando Da’at. Le abilità possono avere molteplici usi, come aumentare la dimensione delle retrovie del nostro party, aumentare le abilità che possiedono il protagonista e i demoni, migliorare le capacità di conversazione, le potenzialità elementali del protagonista e molto altro ancora.

Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino 3

La compagnia del sommo e il loro viaggio

Purtroppo in quel di Da’at non è tutto rose e fiori, uno dei più grandi problemi di questo capitolo si trova proprio in uno dei punti cardine della saga intera, ovvero lo sviluppo dei personaggi e del mondo di gioco. E mentre avevamo presentazioni epocali e meravigliose negli scorsi capitoli, come le prime ore di gioco di Shin Megami Tensei IV, in questo quinto capitolo troviamo sì un gameplay più rapido e con un inizio più divertente, ma un mondo e personaggi che ne soffrono di conseguenza. Per poi non parlare di evidenti problemi di scrittura di trama che vengono presentano gli eventi in maniera molto raffazzonata se non addirittura in un modo grossolano.

Avremmo apprezzato di più ci fosse stata più cura sui personaggi che, a nostro avviso, sono rimasti per la maggior parte piuttosto dimenticabili nonostante la loro presupposta importanza all’interno della narrazione.

Tutto questo è secondario rispetto alla trama, che comunque ci è risultata tutto sommato gradevole, ma è comunque un gran passo indietro rispetto ai precedenti capitoli non solo della serie ma anche del franchise di Megami Tensei.

Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino 4

Come è di comune prassi da parte di Atlus, anche Shin Megami Tensei V porta con se il sistema a tre vie al quale siamo stati abituati da tempo, con le route Caotiche, Legali o Neutrali del caso, proponendo come sempre buoni spunti di riflessione morali che però vengono affossati un po’ dalla generale gestione dei personaggi che dovrebbero rappresentare le singole route, rendendo quindi l’esperienza complessiva un po’ deludente soprattutto pensando (anche qui, ndr.) al passato del franchise.

Visioni e suoni divini

Ma se c’è un campo dove eccelle il nuovo titolo di Atlus, è sicuramente quello sonoro: la soundtrack è stracolma di tracce meravigliose che aiutano molto a immedesimarsi negli ambienti che ci presenta il mondo di gioco, per non parlare dell’ottima scelta di brani per i combattimenti, tutti estremamente stravaganti tendenti all’avvincente e allo stesso tempo al folle, dando una sensazione di un combattimento alla pari tra tutte le forze in gioco.

Il lato che brilla un po’ meno è quello grafico/visivo, che riesce perfettamente a mostrare i lati più suggestivi di Da’at al giocatore ma che purtroppo spesso non riesce a far dimenticare il fatto che si stia giocando su un hardware non troppo performante come è quello di Nintendo Switch.

I cali di frame, seppur non gravi e poco fastidiosi, sono molto comuni e i modelli 3D sono spesso rovinati dall’assenza di un buon anti-aliasing. In generale tutto il gioco, soprattutto nelle sezioni esplorative, sarebbe molto più godibile al di fuori di una limitazione di frame rate di 30fps. Però nonostante questo non abbiamo mai riscontrato grandi problemi, anzi spesso Shin Megami Tensei V è riuscito a stupirci per quello che metteva in tavola con effetti e trovate ingegnose per dare più profondità alle sue ambientazioni.

Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino 5

Grandiosi ritorni (DLC)

Vorremmo soffermarci un attimo sui DLC di Shin Megami Tensei V. Sono tutti contenuti disponibili dal giorno di uscita e, mentre alcuni sono più discutibili di altri, i contenuti a pagamento sono tutto sommato abbastanza interessanti.

Gratuitamente è disponibile sia il doppiaggio in giapponese che una difficoltà più semplice, mentre a pagamento troviamo DLC con benefici in gioco (totalmente evitabili in quanto il gioco premia adeguatamente a livello di risorse il giocatore anche senza questi boost, ndr) e sub-quest aggiuntive che permettono di ottenere nuovi demoni con mosse caratteristiche. Tra questi troviamo anche una grossa quest che riporta in campo il Demi-Fiend e gli altri nove Diavoli che lo accompagnano come bossfight, sicuramente un ottimo tocco per chi ha vissuto precedentemente quest’anno Shin Megami Tensei III HD Remastered.

Shin megami tensei v demifiend

E quindi Shin Megami Tensei V…

Fa assolutamente il suo buon lavoro, porta un ottimo sistema di combattimento e un altrettanto buon mondo esplorabile sulla console ibrida Nintendo. Lo fa con molto accorgimento per il giocatore, premiandolo per il buon utilizzo di ciò che gli viene dato a disposizione ma senza evitare di essere punitivo nel caso si commettano errori grossolani. E mentre la trama e i personaggi lasciano un po’ a desiderare, di per sé l’esperienza di gioco è stata parecchio gradevole e ci ha permesso di immergerci in un mondo ben congeniato contornato da un ottima colonna sonora e un comparto grafico intrigante anche se non pulito quanto avremmo desiderato.

Questo capitolo è sicuramente un ottimo punto di entrata per i nuovi giocatori, e per i veterani rimane comunque un ottimo titolo per poter sviluppare il proprio team di Demoni in maniera più libera che mai. Tutto ciò senza mai alienare il giocatore con meccaniche troppo astruse o con elementi di gioco superflui che risulterebbero solo come una perdita di tempo in un sistema di gioco così ben studiato.

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Shin Megami Tensei V, la recensione: gloria al Nahobino 6

Appassionato di videogiochi e di internet da tenera età. In costante crescita e ricerca di nuove esperienze. L'amore che provo per RPG e Fighting game non ha rivali, ed eccomi qui a parlarne.

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