Videogiochi

LEGO Horizon Adventures, la recensione: una nuova avventura per Aloy

Dopo una remastered di cui non sentiva il bisogno e un secondo capitolo che meritava ben più di quanto ha raccolto, la proprietà intellettuale di Horizon arriva nel mondo a mattoncini LEGO con LEGO Horizon Adventures, un’esperienza che ammicca suadente al passato videoludico dell’irriverenza del franchise, e coglie l’occasione per offrire un’esperienza considerevolmente più fanciullesca.

Lo ammetto, uno dei migliori videogiochi pubblicati al tempo di PlayStation 4, riuscendo ad attirare appassionati dell’open world e non solo, è stato Horizon Zero Dawn, produzione che ha visto i veterani di Guerrila Games alle prese con una produzione nettamente diversa da Killzone, grande epopea FPS purtroppo passata a miglior vita. Il team, al tempo, voleva fare qualcosa di grande, di nuovo e di intenso, con l’obiettivo di creare un mondo reale e vivo, in un futuro distopico in cui l’umanità è tornata a vivere in villaggi rurali e a procacciarsi il cibo. Come, già conoscete il contesto narrativo di LEGO Horizon Adventures?

Forse, no. Lo dico con estrema tranquillità, poiché l’opera di cui parliamo oggi ha ben poco da invidiare ai capisaldi del genere, pur offrendo una diramazione ludica talvolta esageratamene piatta che riesce, in ogni caso, a coinvolgere inaspettatamente. Ciò lo si evince sin dall’inizio, da un preludio che, lo ammetto, mi ha commosso. Tutti, chi più e chi meno, conosciamo bene il passato di Aloy, una trovatella Nora costretta a vivere da emarginata, lontana dal candore di Cuore della Madre, pinnacolo della stirpe Nora, una tribù abituata a vivere con il freddo e il gelo invernale.

Ebbene, con LEGO Horizon Adventures il giocatore s’interfaccia con un mondo sempre affascinante ma ricreato nella cornice umoristica delle produzioni LEGO. E non è stato semplice, come peraltro dimostra l’impegno del team, che ha collaborato con Studio Gobo, riuscendo nel complesso tentativo di arrivare a un obiettivo comunque buono. Aspettarsi qualcosa di analogo da quel capolavoro di Horizon Forbidden West, diciamocelo chiaro e tondo, è profondamente sbagliato.

Lo è perché, d’altronde, si tratta comunque di un videogioco mirato a un pubblico di giovanissimi, atipico per chi ha vissuto, in passato, le precedenti iterazioni del team autore di Killzone. LEGO Horizon Adventures, infatti, è un esperimento, nonché la prima volta che un videogioco si tinge di mattoncini color rosso, giallo, verde e blu -o quelli che preferite – per arrivare a un pubblico ancora più ampio rispetto al passato, in una ricetta che non stravolge nulla né s’inventa altro, ma che riesce a essere impattante e interessante, nonché dichiaratamente ironica. Evviva.

A spasso con Aloy

Abbandonate la seriosità del passato e cos’è capitato negli altri capitoli. La presentazione che viene fatta di Aloy, protagonista indiscussa della serie Horizon, è molto meno oscura e ottenebrata rispetto al passato. E meno male, considerando che c’era proprio bisogno di qualcosa del genere, dopo certe esperienze complesse, intricate e comunque profonde vissute negli ultimi mesi. Dopo Silent Hill 2, d’altronde, non poteva esserci niente di meglio. Sicuramente, questo esperimento è nettamente migliore della remastered pigra di Horizon Zero Dawn, che non ha offerto nulla di nuovo né si è inventata qualche novità interessante. LEGO Horizon Adventures è una produzione diversa, capace di intrattenere e trasporta, al contempo, nell’universo di Aloy in modo divergente.

Come accennavo prima, la ragazza è cresciuta isolata dal mondo assieme a Rost, colui che l’ha cresciuta. Se negli originali rappresenta un personaggio che si vede molto poco (anche per ovvi motivi), in LEGO Horizon Adventures è la voce narrante che scandisce ogni pensiero della ragazza. È un approccio che ho trovato a fuoco e che mi è piaciuto, perché ha dato spazio ai doppiatori già conosciuti nella serie principale, tornati anche in questa ghiottissima occasione.

La storia non è intricatissima, come non lo è neppure quella di altre produzioni LEGO che, sicuramente, in tanti conoscono. Penso all’ultimissimo LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, un bel modo per presentare alla grande un’iconica serie che ha comunque visto tante produzioni interessantissime in passato. Comunque, l’obiettivo del titolo è quello di ricostruire Cuore della Madre, il villaggio natio della ragazza, colpito a tradimento dagli Eretici e dalle Macchine, le creature che vivono ben al di sopra della catena alimentare.

Anche in questa occasione, ed è bene ribadirlo, il team ha saputo ricostruire in modo efficace i mattoncini LEGO, rappresentando le bestie come il Collolungo e gli Arieti in modo preciso. Meglio non fare spoiler sulle tante altre creature presenti nel bestiario, che terranno compagnia per circa otto ore di gioco, anche se la produzione può durarne qualcuna in più, se si opta chiaramente di raccogliere ogni indizio e cacciare qualsiasi bestia. Non si potrebbe chiedere nulla di meglio, d’altronde, da un videogioco simile.

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LEGO Horizon Adventures: come la caccia diventa grossa

LEGO Horizon Adventures ha il grande, grandissimo merito di sapere cosa sta facendo, mentre tenta in modo efficace e coinvolgente di raccontare qualcosa al giocatore, dandogli la possibilità di affrontare le missioni come predilige. Accedendo a ciascuna ambientazione, arricchita da situazioni e momenti coinvolgenti, il giocatore è in grado di usare l’arco e le frecce a sua preferenza, ammazzando senza problemi le creature che capitano nel corso dell’avventura.

La visuale è isometrica consente, dunque, di avere sempre sott’occhio ogni azione che avviene a schermo. Giocandolo su PlayStation 5, si avverte un po’ di scomodità ad adoperare il DualSense, che non è stato sfruttato a dovere, com’è invece accaduto ad Astro Bot, il quale ha ricevuto un altro tipo di accorgimento ulteriore. Cosa mi è comunque piaciuto molto, durante l’esperienza, è la varietà di situazioni che si sono presentate nel corso dell’avventura.

Aloy combatte con l’arco e le frecce, armi già viste in passato, ma al suo armamentario si aggiungono oggetti contundenti ulteriori, tra cui armi inedite che possono risolvere i conflitti più ostici. Nel corso dell’avventura, ho optato per un livello di difficoltà superiore, perché quelle più tarate verso il basso, purtroppo, sono state particolarmente deludenti. Se si segue infatti la difficoltà più bassa, si rischia di concludere il gioco dopo appena un pomeriggio. Considerando il costo esagerato della produzione, optarne per una simile potrebbe deludere, di molto, coloro che cercano ore e ore di divertimento.

Mentre a Cuore della Madre Aloy può creare costruzioni e migliorarle, personalizzandole a suo piacimento, nelle fasi di combattimenti la nostra si ritrova a dover fronteggiare un po’ la qualunque. Prima ho parlato di situazioni e momenti che possono cambiare in modo inaspettato il corso degli eventi. Ebbene, accade anche in questo caso, con la protagonista che può, peraltro, usare l’ambiente circostante supporto aggiuntivo. La nostra, oltre a poter destreggiarci lanciando frecce attraverso bracieri accessi, è anche in grado di elettrificare i nemici, riuscendo al contempo a trovare il modo giusto per poi abbatterli definitivamente.

La stanca arriva, però, quando le situazioni e le soluzioni si ripetono costantemente. È un
videogioco che, vale la pena ribadirlo, soffre di una ripetitività eccessiva, portata avanti da un metodo di game design tanto semplice quanto, però, poco coraggioso. Se fosse durata qualche ora in più, con aggiunte maggiori, LEGO Horizon Adventures sarebbe stato a mani basse uno dei videogiochi mai creati sull’universo LEGO. Si nota purtroppo che è stato tanto, esageratamente condensato, e che il ritmo, talvolta claudicante, influisce inaspettatamente sul coinvolgimento.

E su PC, invece?

Interessato come sono dal mondo PC, ho acquistato anche la versione Steam, provandola per qualche ora. Non si tratta di una produzione che spinge esageratamente sul motore grafico; eppure, riesce nel meraviglioso tentativo di esaltare la bellezza come non era mai stato fatto prima nei videogiochi con scenari naturali del franchise LEGO.

Resta ancora oggi imbattuto, a nostro avviso, la grande epopea de La Saga degli Skywalker, momento che ha saputo deliziare e intrattenere. Su PC, giocato a ultra, LEGO Horizon Advntures sa il fatto suo, integrando un bel modo di proporsi ed esporsi, e facendo cosa riesce bene alle produzioni di questo calibro: lasciare di stucco dal punto di vista visivo, ma con un grosso amaro in bocca quando si tratta di osare qualcosina in più.

LEGO Horizon Adventures
Gameplay e longevità
8
Comparto grafico e sonoro
8
Coerenza e cura del dettaglio
7
Pros
Un bel modo per entrare nel mondo di Horizon
Riuscitissimo dal punto di vista grafico, sia su PlayStation che su PC
Il gameplay sa coinvolgere...
Cons
... Ma è anche estremamente ripetitivo
Non il migliore dei videogiochi a tema Lego
7.7
VOTO
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