Oltre ad aver provato grazie a Nintendo le demo di Prince of Persia The Lost Crown e On Your Tail di cui vi abbiamo già parlato sul nostro sito, alla Milan Games Week x Cartoomics 2023 abbiamo avuto modo di parlare con gli sviluppatori di alcuni studi di sviluppo indipendenti e provare con mano i loro lavori nell’area Indie Dungeon. Scopriamo insieme quello che siamo riusciti a toccare con mano!
Umbral Core Umbral Core è un picchiaduro 2.5D ambientato in un universo Dark Fantasy ed è il primo progetto della casa di produzione indie A Few Rounds Games .
Lo sviluppo è iniziato nel 2020 , grazie all’idea di due soli sviluppatori molto appassionati di picchiaduro, che ben presto hanno deciso di assemblare un vero e proprio team professionale pronto a fare il proprio debutto nel mondo videoludico, con un’opera prima piena di potenziale .
L’enorme passione per i picchiaduro e la volontà di voler creare un titolo che possa realmente provare a competere con i mostri sacri del genere ha portato il team a puntare su scelte di sviluppo assolutamente ambiziose. Un esempio ne è il Rollback Netcode che, per i non avvezzi al termine, è una tecnologia che ricorre ad una previsione degli input dei giocatori che è in grado di dare l’illusione di una partita a latenza zero per chi sta giocando, a prescindere dal ping reale dei singoli giocatori.
Questa tecnologia ha un potenziale enorme nel PvP dei titoli picchiaduro, che fanno del calcolo del singolo frame una discriminante fondamentale per decretare la vittoria o la sconfitta in uno scontro.
Questi tecnicismi però non devono spaventare chi non è avvezzo al genere o magari vuole approcciarsi ad Umbral Core in maniera più tranquilla , anche perché gli sviluppatori hanno confermato che le opzioni di accessibilità e di gioco permetteranno anche un approccio più rilassato al titolo , insieme ad alcune modalità da “couch gaming” che renderanno l’esperienza anche ottima per giocare in tranquillità con gli amici, privilegiando il divertimento più che le abilità personali.
Alla Milan Games Week abbiamo potuto provare una demo con un solo personaggio giocabile, dove ci è stata spiegata anche la meccanica distintiva di Umbral Core, basata su ”Fury e Control ” creata appositamente per premiare i vari playstyles dei giocatori. Questa meccanica permette di sfruttare bonus e tecniche avanzate sia per chi preferisce uno stile più aggressivo, sia chi ha un approccio più morigerato al combattimento.
Il feeling dei tasti, le animazioni e gli elementi di gameplay ci hanno restituito un ottimo feeling pad alla mano , insieme alla sensazione che questo titolo debba essere ben tenuto d’occhio nel prossimo futuro, perché potrebbe davvero rivelarsi una perla del genere di riferimento .
Umbral Core non ha attualmente una data di uscita fissata , ma noi non vediamo già l’ora di rimetterci mano per provare nuovi personaggi giocabili e immergerci negli splendidi scenari dark fantasy creati da A Few Rounds Games!
Ryoko Ryoko è un adventure puzzle game sviluppato da Kodama Studios , ispirato molto a Gris , in cui il nostro obiettivo principale è liberare tutti gli spiriti guardiani, risolvendo gli enigmi e ripristinando il paesaggio naturale.
Esattamente come il titolo che abbiamo menzionato in precedenza, Ryoko ci avvolge totalmente in un’atmosfera calda e serena, grazie a colori tenui e sfumati e a musiche rilassanti .
Per giunta, sebbene non vi siano riferimenti diretti allo shinto, è un grande viaggio nello spiritualismo orientale grazie a elementi come i torii, gli origami e gli yokai che ci accompagnano per tutta la nostra avventura.
La meccanica principale di Ryoko è il cambio di ambientazione . Quando la nostra sacerdotessa attraversa il torii lo sfondo cambia completamente non solo a livello estetico, ma anche a livello fisico, perché entriamo nel mondo degli spiriti .
La protagonista qui è più leggera ed è in grado di fluttuare ; inoltre sblocchiamo nuove piattaforme da poter utilizzare. I movimenti sono in sintonia con i nostri comandi e gli oggetti che apparentemente ci sembrano solo estetici ricoprono un ruolo fondamentale per risolvere i puzzle.
Quando lo abbiamo notato e provato tra i giochi dell’Indie Dungeon, ce ne siamo innamorati subito. Tralasciando qualche difetto di telecamera Ryoko è un gioco meraviglioso, un quadro interattivo che ci propone un’esperienza sinestetica e ci accompagna nel sottile confine fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti con una dolcezza senza pari.
Auguriamo il meglio a Kodama Studios affinché questo titolo venga pubblicato al più presto e accolto come merita.
Sir Galgano Sir Galgano si presenta come un soulslike semi-sidescroller .
Sì, sappiamo che detto così sembra strano come concept (e in effetti lo è ), ma questa premessa un po’ stravagante permette al titolo, nella sua semplicità, di colpire i fan dei soulslike ma anche dei giocatori di side-scrolling game di combattimento.
A una prima prova, il titolo pare parecchio punitivo , basato molto su attacchi leggeri e pesanti e schivate o parate a un’elevata difficoltà.
In tutto ciò il gameplay funziona . Da capire se il gioco completo riuscirà però ad avere quel pizzico di carattere sul lato artistico che un po’ gli manca, per distinguersi dal resto.
Sicuramente un titolo da tenere d’occhio se si è fan degli aspetti menzionati!
Monster Chef Insomma qui si va nella foresta, si uccidono mostri, e poi ci si fa il ragù con la loro carne.
Ovviamente stiamo parlando del gioco più odiato dalla PETA (divisione mostri) , Monster Chef, un interessante gioco che è un po’ gestionale , un po’ roguelite e un pizzico pure extraction shooter .
Noi impersoneremo lo chef Pranzo e, ogni giorno di gioco, dovremo procacciarci carne e condimenti dai mostri che pullulano la foresta, per poi passare alla parte gestionale in cui potremo modificare e gestire il nostro ristorante, nonché iniziare l’orario di apertura e servire ai clienti piatti fatti con gli ingredienti raccolti.
Un concept davvero stravagante che, con il combat “Cook & Slash ” davvero stratificato , completo, peculiare e ben pensato (nonostante non precisissimo e migliorabile in attesa dell’uscita completa ) riesce a stupire e catturare l’attenzione del giocatore.
Degno di nota anche il comparto artistico e tecnico: davvero ispirato , distintivo e con carattere da vendere!
Se vi piacciono titoli dall’anima squisitamente indie e gli aspetti citati sopra, probabilmente non dovreste farvelo scappare.
Project A.R.M. Infine per chiudere parliamo di Project A.R.M . unico titolo VR presente alla fiera milanese nell’area dell’indie Dungeon, di cui già vi avevamo parlato durante una puntata di Novoverso, il nostro format live dedicato alla realtà virtuale .
Project A.R.M. si presenta come un puzzle game che strizza l’occhio a Portal per quanto concerne il “mood” di gioco, che però sul lato del gameplay riesce a costruirsi un’identità propria .
Nel titolo, dovremo risolvere diversi enigmi per procedere nei livelli e scoprire i misteri di questo mondo distopico .
Del gioco in fiera abbiamo potuto solo vedere dei gameplay di altre persone che giocavano a causa dei tempi logistici, mentre una volta tornati a casa con Meta Quest 2 siamo riusciti a provare la demo disponibile su Meta App Lab (che però mentre scriviamo rappresenta una build molto più osboleta e prototipale).
In ogni caso, del gameplay che abbiamo potuto vedere in fiera, possiamo elogiare la grafica davvero buona per la media dei titoli del settore, mentre dalla prova a casa possiamo apprezzarne il level e game design davvero inquadrato e il concept che ruota attorno ad un braccio multitool con diversi gadget utilizzabili, trovandolo davvero molto interessante .
Come nota dolente, da segnalare la mancanza in sede di demo , anche nella versione presente in fiera, del movimento via teleport e l’assenza di impostazioni di accessibilità come vignettatura e snap turn . Parlandone con gli sviluppatori però, ci hanno assicurato che il gioco completo avrà queste feature, molto importante per rendere accessibile il titolo a coloro che soffrono di motion sickness.
Rimaniamo assolutamente curiosi di vedere come sarà la versione finale.
Indie Dungeon di sorprese e speranze Questo ritorno formale di SpaceNerd alla fiera milanese è stato davvero bello .
Era da anni che non partecipavamo e tornare vedendo come in questi anni lo spazio dell’Indie Dungeon si è ampliato sia a livello di interesse che di numero titoli presenti, non può che farci piacere.
Purtroppo non siamo riusciti a provare tutti i titoli che presiedevano l’area, ma in ogni caso mediamente anche sbirciando un po’ di gameplay, il livello qualitativo medio ci è parso assolutamente alto e infatti auguriamo a tutti gli sviluppatori il meglio per il loro futuro professionale e magari, chissà, prima o poi ci sarà occasione di provare anche tutti gli altri!
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