Cyberpunk 2077 è stato un prodotto videoludico estremamente discusso in questi ultimi mesi.
Un gioco atteso per quasi un decennio che prometteva di sconvolgere il mercato occidentale e il modo di percepire il genere cyberpunk. In questa sede però non ci soffermemo sul gioco in sé, ma sui prodotti transmediali che orbitano attorno all’action RPG sviluppato da CD Projekt RED.
Sono stati prodotti, infatti, diversi fumetti spin-off ispirati a quel mondo di gioco, a sua volta importato dal gioco di ruolo cartaceo degli anni ’90.
L’11 marzo è uscito finalmente in italia il fumetto Cyberpunk 2077: Trauma Team, edito da Panini Comics, con la sceneggiatura di Cullen Bunn e i disegni di Miguel Valderrama.
La storia sui paramedici è originariamente uscita in quattro numeri editi da Dark Horse Comics nel 2020 raccolti nell’albo cartonato Panini.
Dello sceneggiatore Cullen Bunn è giusto ricordare la sua partecipazione in famose serie come Moon Knight, il mercenario chiacchierone Deadpool e il malvagio Sinestro.
Di Miguel Valderrama, invece, rimarcabile il lavoro svolto con suo fratello Carlos per il fumetto Giants, edito nel 2018 sempre da Dark Horse Comics. Entriamo ora nell’analisi più approfondita di questa miniserie cyberpunk che, nonostante la sua natura spin-off, non ha niente da invidiare ad altre opere ben più celebri del genere.
Cyberpunk 2077: Trauma Team è ambientato nella maestosa città di Night City e racconta la storia di Nadia, paramedico della famosa corporation Trauma Team International. L’azienda è nota nel mondo di gioco per il servizio medico privato che offre ai suoi clienti, diversificato in base all’abbonamento da essi scelto: dal contratto platino a quello argento.
Si tratta di un’equipe di agenti operativi molto peculiare, in quanto addestrati per il recupero in situazioni di rischio e all’utilizzo di armi da fuoco e di tattiche militari. Per chi ha giocato il videogioco, questi sono ritrovabili nel tranquillo girovagare per la città oppure, con contatto più ravvicinato, nelle prime missioni.
L’avventura comincia con il racconto della stessa Nadia della sua ultima missione, nella quale hanno perso la vita tutti i membri della sua squadra. La protagonista, sopravvissuta all’evento e alla furia omicida di un violento mercenario imbottito di innesti, prende pausa dal servizio e affronta le terapie da stress post-traumatico nel tentativo di rientrare operativa nel minor tempo possibile.
Nadia è psicologicamente distrutta e sotto shock per aver perso i suoi compagni, nonché combattuta dalla moralità delle sue azioni e di quelle dell’azienda per cui è dipendente. Riesce a tornare al sevizio attivo e viene assegnata ad un nuovo gruppo. La nuova missioni in cui si sta lanciando, però, si rivela estremamente complessa da gestire e i suoi più grandi traumi torneranno presto a tormentarla.
La storia di Cyberpunk 2077: Trauma Team scritta da Cullen Bunn dipinge in modo egregio un personaggio idealista come Nadia, dando alla storia sufficiente carica emotiva per permettere al lettore di immedesimarsi fin da subito nella sua psiche. La scrittura, inoltre, pone l’accento sui momenti di tensione, costruendo una narrazione dai ritmi serrati e dalle implicazioni morali ed etiche profonde. Queste risultano ben inserite e proprie dello scenario cyberpunk già ampiamente esplorato da altre gigantesche opere del genere: un viaggio emotivo nella distopia.
Ne esce una critica ponderata che manifesta la necessità di fornire cure mediche a tutta la popolazione e non soltanto ad una cerchia elitaria di persone che possono permettersela economicamente.
La società di Night City, infatti, è caratterizzata da una fortissima disuguaglianza economica, un luogo nel quale i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sono inesorabilmente condannati all’impoverimento. Un’ambientazione distopica connotata da cyber criminalità e violenza nelle strade, corporation senza scrupoli alla costante ricerca di potere politico e sviluppo tecnologico fuori dalla comprensione degli stessi esseri umani.
Miguel Valderrama, nei disegni, riesce a costruire tavole scorrevoli e ricche di dettagli, particolareggiando molto il disegno delle protesi e degli innesti cibernetici. Il tratto di disegno è, quindi, molto chiaro e dettagliato anche nelle sequenze adrenaliniche e porta su tavola una rappresentazione cruda, violenta e pulp del mondo di Cyberpunk 2077.
Ad accentuare ulteriormente questi tratti è la palette di colori utilizzata da Jason Wordie, famoso per aver lavorato al fumetto di Penny Dreadful e a First Knife. I suoi colori incarnano perfettamente la filosofia cyberpunk e dello stile visivo neon, caricando particolarmente sulle sequenze violente ed emotivamente struggenti attraverso un ottimo utilizzo delle tonalità del rosso.
L’edizione Panini Comics, per quanto di ottima qualità, poteva osare maggiormente nel proporre contenuti aggiuntivi. Concept Art, bozzetti e parti della sceneggiatura sarebbero stati inserti interessanti per approfondire i retroscena di un prodotto come Cyberpunk 2077: Trauma Team. La casa editrice italiana ha, invece, inserito solo le copertine originali disegnate da Miguel Valderrama che, per quanto siano splendide illustrazioni, sono poco come contenuto aggiuntivo.
A differenza di altri fumetti spin-off tratti dal videogioco uscito a fine 2020, Cyberpunk 2077: Trauma Team rappresenta quella più importante. Gli altri due fumetti usciti in formato web, La Tua Voce e Big City Dreams, risultavano buoni per la loro storia e disegni, ma qualitativamente su un livello più basso.
Cyberpunk 2077: Trauma Team è un’esaltante avventura sul filo del rasoio, un prodotto qualitativamente alto che coinvolge e spinge i lettori ad esplorare l’ambientazione e recuperare il videogioco prodotto da CD Projekt RED, nonché a giocare qualche sessione con amici al gioco di ruolo cartaceo creato da R. Talsorian Games. Il fumetto di Cullen Bunn, Miguel Valderrama e Jason Wordie è disponibile all’acquisto sullo store ufficiale di Panini Comics al prezzo di 16,00€.
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