Fumetti

Squisito!, la recensione: i sapori di un’Italia fantasy raccontati da Gianmarco Bonelli

Non serve essere un avido lettore di Jundo: se avete aperto l’app e sfogliato fra uno o due comic anche solo una volta, vi è una grande probabilità che abbiate scorto Squisito! – Fantastici Sapori Tradizionali Italiani nella bacheca dei Jundo Originals. I vibranti colori della copertina e il titolo fuori dalle righe catturano immediatamente l’occhio, ma di cosa parla veramente questo fumetto?

Squisito! è un fantasy action molto singolare scritto e illustrato da Gianmarco Bonelli. Veniva pubblicato da Jundo nel novembre del 2021 in formato cartaceo – attualmente due volumi -, acquistabili a 5,99€ ciascuno.

È possibile tuttavia leggere Squisito! anche gratuitamente fino al capitolo 9 (che si traduce nel primo volume e parte del secondo) attraverso la piattaforma. Necessita invece di un abbonamento per la lettura completa.

La trama

La storia ha inizio nel villaggio di Piumanera, un rustico borgo situato in una terra chiamata Ausonia – che altro non è che l’Italia. Questa ambientazione fantastica ospita la protagonista della storia, Principia, detta Pia, una cosiddetta “raccoglitrice” il cui lavoro consiste nel reperire e consegnare preziosi ingredienti culinari per conto di locande e taverne.

Un giorno, un cliente abituale di nome Nerone ingaggia Pia che, nel mezzo della spedizione, si imbatte inaspettatamente in Leo, giovane “cuoco itinerante” in balia del veleno di un badalischio. Dopo averlo soccorso Pia scopre che Leo è in cerca di indizi su Artemio e Nausicaa, un raccoglitore e una cuoca leggendari che – prima di scomparire per cause misteriose – lavoravano proprio nella locanda di Nerone. Proprio quest’ultimo, dopo aver constatato il talento di Leo, sceglie di consegnargli un criptico ricettario redatto da Nausicaa in persona.

Dopo una breve analisi, Leo scopre subito che nel libro è contenuto un percorso nascosto dal significato incerto, che attraversa tutta quanta la penisola. Senza esitare, Leo si mette in viaggio e Pia si aggrega per dargli man forte. Si prospetta così un tragitto disseminato di grandi pericoli ma anche gioie incommensurabili, in un’Italia dal gusto fantasy come poche volte la si è vista.

Un viaggio nella cultura italiana in salsa euromanga

Sul piano narrativo, Squisito! si presenta come una sorta di via di mezzo tra Fairy Tail e Food Wars! Con essi ha in comune l’amicizia che (ovviamente) vince su tutto, e l’inseguimento del sogno di raggiungere l’apice della cucina professionale. Proprio per questo motivo, Squisito! potrebbe tranquillamente ricadere in un’ipotetica categoria shonen.

Ne consegue la notevole capacità di catturare l’attenzione del lettore attraverso la forte componente action e la piacevole scorrevolezza della lettura. Scarsa è invece la presenza di descrizioni esaustive o lunghi monologhi interiori, ma questo è un argomento che verrà ripreso in seguito.

Considerando questa sua natura, ci si aspetterebbe che l’opera faccia affidamento solo sulle scene d’azione, eppure sembra dare notevole spazio anche allo sviluppo dei personaggi. La storia è inoltre arricchita dalla centralità del folklore italiano, con le sue credenze e le relative creature (nell’edizione cartacea sono contenuti veri e propri bestiari). Per le qualità sopracitate, unite alla sorprendente cura editoriale, dunque, si potrebbe anche osare dire che Squisito! ha la stoffa per rivelarsi un’opera competitiva a livello internazionale.

Un cast vario e due protagonisti complementari

Squisito! vanta un ampio ventaglio di personaggi, grazie alla componente avventurosa della storia (ogni località ne offrirà sempre di nuovi). Se ne presentano quindi in gran numero, e spaziano da semplici comparse ad antagonisti, fino a personaggi secondari essenziali per la buona riuscita del viaggio.

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Ad ogni modo, riprendendo quanto detto sopra, l’introspezione e la crescita dei personaggi è abbastanza presente. L’esempio più chiaro di ciò sono ovviamente i protagonisti, che sebbene non tradiscano mai eccessivamente il proprio ruolo narrativo, attraversano in moderato numero vicende in grado di metterli alla prova e porli di fronte alle loro debolezze.

Il succo è che Pia è una ragazza forte che arde di determinazione, ma priva di pazienza ed esageratamente istintiva. Leo, al contrario, pecca spesso di codardia e non è capace di combattere, ma sa essere riflessivo, ponderato e convenientemente diplomatico. Questa loro co-dipendenza viene a galla soprattutto quando, costretti a lavorare da soli, si scoprirono imperfetti di fronte alle sfide più disparate.

Chiari tentativi, insomma, di aggiungere una chiave psicologica alla trama. A volte questi tentativi risultano curiosi, altre un po’ scontati, ma perlomeno apprezzati, ed è confortante sapere che non è “tutto botte e fanservice”. Perché, a detta dello stesso Bonelli durante un’intervista dal vivo, “Il perno centrale di un manga è sempre l’evoluzione del personaggio”.

Un’ambientazione non così scontata

Se c’è un altro grande punto forte che si può riconoscere a Squisito!, quello è sicuramente la scelta di ambientare l’opera in Italia. Altre località, come i fin troppo gettonati USA e Giappone, oppure (trattandosi di un fantasy) una terra del tutto immaginaria, avrebbero rischiato di dare un senso di scarso impegno. Oppure, al contrario, di esporre l’opera a un rischio per nulla necessario.

Data anche la natura “culinaria” dell’opera, uno scenario come quello del Bel Paese è più che sufficiente in termini di cultura e materiale narrativo. È bene dire, tuttavia, che le singole città che appaiono nel corso della storia sono frutto di fantasia, il che riesce a creare un certo equilibrio fra tradizione e creatività.

È quindi un lavoro, quello di Bonelli, che sceglie di mettere in luce i pregi e le potenzialità dell’Italia tutta, in un periodo in cui la popolazione sta sempre più perdendo quel pizzico di sano patriottismo, e tende piuttosto a distaccarsi, quasi con ripudio, dall’identità nazionale. Anche se ciò avviene spesso con le più rispettabili motivazioni.

Il manga all’italiana

Già dalle primissime pagine è subito chiaro come Squisito! non segua per niente, almeno per quanto concerne lo stile grafico, il canone tipico del fumetto occidentale. Il disegno di Bonelli trae infatti grande ispirazione dalle opere orientali.

Bonelli dichiara infatti di essere appassionato lettore di manga, soprattutto fantasy, sin dall’infanzia. Ciò non toglie che l’autore sia stato comunque in grado di dare all’opera una propria identità, attraverso illustrazioni e sceneggiature sapientemente dosati, di modo che siano insieme incalzanti e in grado di trasmettere quanto al lettore serve percepire.

Questa scelta stilistica permette a due mondi del tutto separati – quelli della narrativa shonen e della cultura italiana – di interagire e incastonarsi in una maniera che suscita non poca curiosità. Inutile dire che le illustrazioni sono di ottimo livello (seppur abbozzate nei primissimi capitoli), sia per quanto riguarda gli shenanigans, dove si presentano spiritose e poco articolate, sia nelle scene di lotta, dove invece Bonelli scatena tutto il suo potenziale.

Leggere Squisito! è stata un’esperienza rincuorante. Questo perché si è rivelata una di quelle opere che ci rammenta di quanto anche i comic italiani, di fronte ai colossi giapponesi e americani, possano farsi valere nel grande – e sempre più esigente – mercato dei fumetti e dei manga.

Squisito!
SCENEGGIATURA
7
DISEGNI
8
CURA EDITORIALE
7
Pros
Illustrazioni variegate e apprezzabili
Genuina attenzione allo sviluppo dei personaggi
Narrazione con un percorso e un traguardo chiari
Cons
Alcuni cliché e deus ex machina di troppo
7.5
VOTO
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Mega

Ho 21 anni, sono nato in Lombardia e cresciuto in Campania. Leggo molto, parlo poco e spesso penso troppo, ma in compenso ho una grande passione per la scrittura che mi aiuta a comunicare ciò che con le parole non dico. Provo forti emozioni con anime e videogiochi da quando ne ho memoria, ma è stato nell'adolescenza che questi miei piccoli hobby sono divampati, risultando, ad oggi, parte integrante della mia vita.

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