Recensioni

Arizona Sunshine 2, la recensione: provaci ancora Fred

Aspettavo Arizona Sunshine 2 un po’ come un bambino aspetta il suo regalo di Natale sotto l’albero, e una volta iniziato ho dovuto contenere le aspettative.

Il titolo sviluppato e pubblicato interamente da Vertigo Games (gli stessi autori di After The Fall e The 7th Guest VR per intenderci) è disponibile a partire dal 7 dicembre in via stand-alone su Meta Quest 2 e 3, su PCVR e su PlayStation VR2 per concludere un grandissimo anno del mondo VR che vede come protagonisti principali Vertigo 2, Hellsweeper VR, Assassin’s Creed Nexus VR, Asgard’s Wrath 2, Horizon Call of The Mountain e le varie trasposizioni VR di Resident Evil tra Village e il Remake del quarto capitolo.

Ad avventura conclusa però, non inserirei Arizona Sunshine 2 tra questi titoli, un po’ perché i suoi ritmi non riescono a mantenere l’interesse alto nelle sue cinque ore di storia, un po’ perché nel 2023 mi aspetto ormai un’interazione ambientale che quantomeno non permetta di compenetrare oggetti con altri oggetti o di poter interagire un po’ di più con l’ambiente. Ma procediamo con calma, perché Arizona Sunshine 2 nasconde in sé diverse accortezze che rendono tutto sommato l’esperienza di Vertigo Games appagante, seppur discreta.

Fred come va?

Arizona Sunshine 2 si apre con il crollo di un elicottero della milizia statunitense, o quello che ne rimane a seguito dell’apocalisse zombie secondo Vertigo Games. Il protagonista, che non ha un nome nella vicenda, è un sopravvissuto che vaga per lo stato dell’Arizona con una strana voce nella testa. “Fred” è il nome che viene utilizzato per chiamare in modo scherzoso gli zombie, ma è anche l’appellativo che il protagonista dà al suo amico immaginario che nel corso dell’avventura ci accompagnerà attraverso simpatici botta e risposta e colorate indicazioni a schermo.

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Ovviamente Fred ci consiglierà di dirigerci verso l’elicottero e così faremo: tra qualche colpo di pistola e l’apprendimento dei comandi di base, si arriva quindi al luogo dello schianto dove troviamo l’incipit che fa partire tutte le vicende di Arizona Sunshine 2. Nell’elicottero non troviamo nessun sopravvissuto umano, ma troviamo un grande cagnolone che fin da subito si dimostra estremamente addestrato a combattere contro i non-morti.

Dopo averne uccisi un paio insieme, un segnale radio ci suggerisce di trovare il paziente zero, ed è questo quello che faremo per tutte le cinque ore che ha da offrire Arizona Sunshine 2: scoprire cosa ha dato inizio all’apocalisse zombie uccidendo una quantità esagerata di non morti insieme al nostro nuovo amico a quattro zampe che decideremo di chiamare semplicemente Buddy.

Arizona Sunshine 2 non presenta un doppiaggio in italiano, ma è interamente tradotto e sottotitolato. L’inglese utilizzato non è comunque difficile da comprendere, nonostante i sottotitoli fossero chiari e precisi, anche solo ascoltando l’audio si riesce a interpretare cosa viene raccontato dal protagonista o cosa viene detto durante le fasi d’azione.

Il titolo inoltre è completamente giocabile in co-op.

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Uno shooting divertentissimo…

Arizona Sunshine 2 mostra i suoi muscoli ludicamente parlando. Diciamocelo chiaro e tondo: indossare il visore e muoversi liberamente nell’ambiente di gioco sparando e coordinando gli attacchi con Buddy è sicuramente l’attività ludica che più mi ha colpito del titolo di Vertigo Games. I comandi risultano fin da subito intuitivi e ben implementati, ma è la componente shooting a fare da maestra all’intera esperienza.

Sarò sincero, ho giocato davvero pochissimi titoli in cui bisogna muoversi liberamente e sparare, ma sono rimasto incredibilmente sorpreso dall’accuratezza del sistema di mira: basta pensare che ho davvero portato l’arma in posizione di mira, cercando di sfruttare al massimo il sistema di puntamento dei mirini incorporati alle armi per colpire quanti più zombie alla testa.

Arizona Sunshine 2 dispone un’ampissima gamma di armi, dalle pistole alle mitragliette leggere, dai fucili d’assalto a quelli a pompa, dai lanciafiamme ai fucili a canne mozze e in alcuni frangenti anche mitragliatrici pesanti. Ci sono poi granate di diverso tipo, mine di prossimità e molotov che arricchiscono il gameplay e creano insieme un connubio di opportunità incredibili.

Ogni arma ha poi un sistema di ricarica manuale unico che mi ha chiesto più e più volte di estrarre manualmente il caricatore scarico, afferrare cartucce dalle mie fondine e di inserirle nell’apposito vano per poi addirittura “scarrellare” l’arma quando necessario. In pochissimo tempo ho iniziato a prendere confidenza con questo sistema di ricarica, puntando a ottimizzarne i tempi per cercare di rimanere il meno possibile vulnerabile agli attacchi.

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Accompagnano questo stravagante e ben realizzato sistema di shooting anche le armi bianche, per offrire quanta più varietà possibile.

… per niente valorizzato dall’esperienza generale in sé

Per quanto il sistema di shooting sia eccezionale e divertente, Arizona Sunshine 2 si perde nel raccontare la sua storia, che risulta banale e stancante, nonostante il titolo richieda a malapena cinque ore per terminare la storia.

Non mentirò, più e più volte mi sono scocciato di andare avanti in quanto il gioco presenta a più riprese sempre gli stessi scenari e sempre gli stessi modelli di zombie. A questo aggiungiamo la triste parentesi sull’interattività ambientale: Arizona Sunshine 2 non sembra, e lo dico a malincuore dato che nel 2023 il panorama VR può e deve offrire decisamente di meglio, un titolo al passo coi tempi.

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Non accetto che le armi si compenetrino a vicenda, come non accetto che le mie mani trapassino qualsiasi cosa non sia pensata per essere toccata o con cui si può interagire, e soprattutto non accetto che l’ambiente non sia nemmeno in minima parte distruttibile, a tal punto di vedere degli zombie che letteralmente trapassano i separé di un campo di soccorso militare senza nemmeno abbozzare un qualunque segno di danno.

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È frustrante pensare a quanto potenziale potesse avere un sistema di shooting così ben realizzato se solo ci si fosse impegnati maggiormente in questi aspetti.

Zombie in quantità industriale

Fortunatamente risolleva la situazione la modalità orda presente in Arizona Sunshine 2. Facilmente intuibile dal nome, questa piccola parentesi altro non è che una modalità di gioco che permette di uccidere grandissime quantità di zombie all’interno di una mappa, con un sistema a ondate equilibrato e crescente nel tempo, che permette turno dopo turno di giocare con diverse combinazioni di armi e gadget e di adottare strategie diverse per sopravvivere il più possibile.

È una modalità che decisamente valorizza il sistema di shooting, perché di base premia coloro che imparano a sfruttarlo al meglio per evitare di diventare cibo per zombie.

Sembra banale, ma una modalità di questo tipo, unita al fatto che anch’essa può essere giocata in co-op con un altro giocatore, è l’appiglio che ha salvato la mia esperienza di gioco tra una sessione e l’altra, un validissimo passatempo che non solo mi ha permesso di affinare il sistema di mira e di ricarica delle varie armi, ma che permette appunto di ingannare la frustrazione.

Arizona Sunshine 2 è un titolo per tutti gli stomaci

Ritengo importante spendere qualche parola sull’accessibilità del titolo anche per coloro che non sono abituati a giocare in VR e soffrono di motion sickness.

Essendo Arizona Sunshine 2 un titolo abbastanza frenetico viene naturale pensare che il titolo non sia adatto a tutti gli stomaci, e non sto parlando della quantità di teste che inevitabilmente salteranno durante il corso di una sessione, che sia in modalità orda o che sia per portare al termine la campagna.

Mi fa piacere affermare che invece no, non è assolutamente vero che Arizona Sunshine 2 non sia adatto a tutti gli stomaci, perché contiene un sacco di impostazioni che aiutano ad alleviare sensibilmente tutti i sintomi della motion sickness. Il titolo di Vertigo Games è infatti giocabile sia da seduti che all’in piedi, e soprattutto permette di essere giocato interamente sia col movimento fluido che con quello a teletrasporto. Analogamente, troviamo sia il movimento della camera libero che a scatti, per favorire l’accessibilità a tutti coloro che (come me) soffrono ancora di motion sickness.

Sotto questo frangente mi sento di fare i complimenti a Vertigo Games che riesce a rendere accessibile un’opera diversa da quelle che sono abituato a giocare solitamente, permettendomi di vivere quanto meno un gameplay degno di nota e frenetico senza alcun minimo problema di salute.

Decisamente un bel vedere

Graficamente parlando, la versione PlayStation VR2 testata ha molto da dire. Le zone buie, specialmente quelle notturne, quelle nelle fogne o comunque negli interni sono valorizzate dallo schermo OLED del visore che permette di avere una profondità di neri davvero stupenda.

In generale, gli ambienti sono comunque ben realizzati. Si nota un bel po’ il riciclo di assets come già anticipato, ma quello che c’è è comunque realizzato bene e rende l’idea di un’apocalisse zombie.

Molto curato anche il comparto audio, che permette di identificare da che direzione arrivano gli zombie e allo stesso tempo dona profondità a ogni singolo colpo sparato e conseguente cranio spappolato.

Conclusioni

Arizona Sunshine 2 è una grandissima occasione mancata, un’opera che brilla solo a metà.

Il lato ludico è decisamente impeccabile, il suo sistema di shooting ne fa da padrone e la modalità orda sa essere decisamente divertente e sicuramente un buon passatempo qualora si abbia voglia di sparare a qualche zombie.

Il problema risiede tutto in una modalità storia a mio parere davvero priva di mordente narrativo, con risvolti decisamente scontati e cliché non da poco. A questo devo purtroppo aggiungere che l’interazione ambientale è indietro anni luce con quello che oggi il mercato VR può offrire, rendendo l’intera esperienza poco immersiva e a tratti frustrante.

Arizona Sunshine 2
GAMEPLAY E LONGEVITA'
7.5
COMPARTO GRAFICO E SONORO
8
COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO
5
Pros
Sistema di shooting divertentissimo
Buon comparto grafico, dove luci e ombre rendono benissimo su PSVR2
Modalità orda divertente e che si presta bene per giocarci in co-op
Cons
Ritmi di gioco a tratti pesanti e ripetitivi
Troppa poca cura nell'interazione ambientale
7
VOTO
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Simone Montanaro

Sviluppatore software di professione, Simone inizia la sua carriera videoludica già dall’infanzia, crescendo nel mondo PlayStation e seguendo le orme del padre. Predilige per lo più opere con una forte componente narrativa e adora immergersi nei panni dei protagonisti che va via via a giocare. Adora alternare momenti ludici con la visione e/o lettura di opere orientali, ma non si rifiuta di approcciarsi alle novità!

Pubblicato da
Simone Montanaro
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