Il 29 ottobre sono stati svelati i vincitori dei Lucca Comics Awards 2022, nel corso di una cerimonia ufficiale al Teatro del Giglio.
Grazie alla partnership con Rai, gli “Oscar” italiani del fumetto sono tornati anche quest’anno sul piccolo schermo, coinvolgendo il grande pubblico televisivo che ha potuto scoprire la migliore selezione di fumetti e giochi pubblicati durante l’anno: una puntata speciale di Wonderland trasmessa su Rai 4 che ha approfondito le eccellenze di due delle anime fondanti del festival. Lo speciale sarà disponibile anche on demand su RaiPlay.
Ed ecco i vincitori e le vincitrici dell’edizione 2022 dei premi dedicati al fumetto – i Lucca Comics Awards 2022 – selezionati dalla Giuria formata da Dario Dino-Guida, gli autori Werther dell’Edera e Miguel Vila, il giornalista Bruno Luverà e la giornalista Mara Famularo.
Anche quest’anno la sfida è stata scegliere tra centinaia di titoli le migliori opere a fumetti e i loro autori, indipendentemente da nazionalità, formato editoriale e modalità di distribuzione.
Riyoko Ikeda e Milo Manara sono due maestri del fumetto che idealmente disegnano un ponte culturale tra Oriente ed Occidente. Nel tempo della guerra, che pensavamo ormai archiviato, per dare un segnale di speranza e pace in via straordinaria il premio viene assegnato a questi due artisti, che hanno fatto dello sconfinamento, della curiosità, un tratto identitario forte. Se Lady Oscar nasce dalla lettura di Stefan Zweig, Le avventure asiatiche di Giuseppe Bergman rivelano l’amore per l’Oriente. Due ritratti, ognuno con l’unicità del proprio segno, un’unica cornice: il fumetto che lega e ci fa sognare, senza confini.
The Hellbound raggiunge il doppio obiettivo di intrattenere e far riflettere, raccontando attraverso un intreccio incalzante una società in cui la circolazione di notizie non verificate e la visibilità data dai mezzi di comunicazione diventano strumento di repressione e violenza. L’opera testimonia inoltre la grande vitalità della Corea del Sud come produttrice di fumetti, oltre che di film e serie tv, capaci di conquistare il pubblico internazionale.
Per la coerenza con cui continua a mettere al centro del racconto persone “comuni” che sono in grado di suscitare profonde emozioni in chi legge. E per aver portato a piena maturazione un linguaggio grafico essenziale ed eloquente, capace di mostrare senza spiegare.
Un’opera monumentale, frutto di decenni di lavoro e difficilmente ascrivibile in un genere definito, che travolge chi legge con i suoi personaggi sospesi tra ossessione e tragedia e soprattutto con lo straordinario disegno in bianco e nero graffiato che porta alla luce ogni minimo dettaglio.
Con un bianco e nero feroce e un segno espressionista, Kuper riesce a trasporre i racconti di Kafka dalla Mitteleuropa di inizio Novecento alla New York contemporanea, riaffermando con il linguaggio del fumetto l’universalità di un classico della letteratura.
Un esperimento originalissimo che combina stilemi grafici e narrativi d’ispirazione giapponese con storie e personaggi tratti dal folklore calabrese, allo scopo di costruire un mondo fantastico decisamente bizzarro eppure vicino al nostro, in cui chi legge non può fare a meno di avventurarsi.
Attraverso un segno pulito e armonioso, particolarmente memorabile nelle scene di danza, e una sequenza narrativa fluida e comprensibile, l’autrice offre una rielaborazione fresca ed efficace del linguaggio Art Déco, riuscendo a restituire tutto il fascino della Parigi degli anni Venti.
L’autore sorprende con una narrazione pura e scorrevole supportata più che dai dialoghi dalle pause e dai silenzi. È proprio questo ritmo semplice eppure ben calibrato a raccontare al meglio una storia ordinaria ma intensa, ambientata nella periferia di un’isola hawaiana.
Per la semplicità e l’efficacia con cui ha ritratto l’inquietudine e lo smarrimento di una generazione che non riesce a trovare pace pur non avendo nulla contro cui arrabbiarsi, riuscendo a dare un’interpretazione nuova alla formula classica del racconto di formazione.
Il Premio alla Carriera dei Lucca Games Award è stato invece assegnato a Yoshitaka Amano.
Grazie al suo indiscusso talento artistico, ha avuto il merito di aver posto l’illustrazione nei giochi al centro del progetto ludico e non più soltanto un mero elemento estetico di supporto alla storia e ai contenuti, modificando per sempre il concetto stesso di grafica dei giochi. La sua arte ha ispirato generazioni di autori di tutto il mondo ed è ragionevole aspettarsi che continuerà a farlo ancora per molto tempo. Illustratore visionario ed ispirato, talentuoso e prolifico character designer nonché coautore di una delle saghe videoludiche più celebri della storia contemporanea, Yoshitaka Amano è famoso sia per i film d’animazione come Vampire Hunter D, sia per avere firmato logo e illustrazioni della premiata serie Final Fantasy. È inoltre il creatore di personaggi iconici dell’animazione mondiale come Gatchaman, Tekkaman: The Space Knight, o Casshan.
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