Arcane – Atto 2, la recensione: tutti vogliono essere miei nemici

Arcane

9.2

SCRITTURA

8.2/10

REGIA

9.0/10

COMPARTO TECNICO

10.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

10.0/10

CAST

8.7/10

Pros

  • Visivamente superbo
  • Buonissima caratterizzazione dei personaggi
  • Colonna sonora eccellente
  • Ottima resa dell'ambientazione
  • Coinvolgimento in forte crescendo rispetto al primo atto

È passata una settimana dal lancio del primo atto di Arcane e finalmente possiamo appagare la nostra attesa vedendo e potendo parlare dei nuovi episodi. La serie disponibile su Netflix ha fin da subito riscosso un enorme successo grazie alla sua meravigliosa animazione, ottima sceneggiatura e sublime coinvolgimento nell’universo di League of Legends, mostrandosi completamente recuperabile anche dai neofiti del famosissimo titolo targato Riot Games.

Prima di immergerci nei Giorni del Progresso, vi invitiamo a leggere le nostre considerazioni sul primo atto della serie, in modo tale da avere ben chiaro lo scenario in cui stiamo per andare ad addentrarci.

Buon Giorno del Progresso!

Il secondo atto di Arcane si apre svariati anni dopo la fine del primo: vediamo infatti un Jayce adulto che, con l’aiuto di Viktor, riesce a migliorare la tecnologia Hextech e a creare gli Hexgate, dei portali che permettono di teletrasportarsi da una regione all’altra di Runeterra. Grazie a quest’innovazione, Jayce viene soprannominato il ragazzo prodigio, iniziando ad essere stimato non solo come ricercatore ma anche come personaggio pubblico. Sempre rimanendo a Piltover, ritroviamo una Caitlyn più adulta che abbandona la via tracciata dai nobili genitori per entrare nel corpo di Polizia della città.

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Nei bassifondi invece Powder rimane talmente scossa dagli eventi finali del primo atto da cambiare completamente personalità, a tal punto da assumere un’altra identità sotto il nome di Jinx. In questo cambiamento ritroviamo uno dei temi principali del secondo atto: Jinx è profondamente tormentata dal passato, lavora ormai per conto della malavita di Zaun alle dipendenze di Silco e sente continuamente voci nella testa, mentre il solo accenno ai tratti di sua sorella Violet la fanno impazzire. Jinx diventa una vera e propria mina vagante, che in un attacco di ira improvvisa causa non pochi danni all’interno di Piltover.

Oltre che essere furiosa, Jinx è una ragazzina spaventata e patologicamente bisognosa di affetto. La sua necessità di essere considerata forte da Silco, ormai sua figura paterna surrogata, la porta a rubare uno dei cristalli Arcane stabilizzati di Jayce e Viktor, creati con lo scopo di migliorare la vita di Piltover, ma avvertiti da Heimerdinger come un pericolo immenso se finisse nelle mani sbagliate. Da questo espediente entra in gioco Caitlyn, che scarcererà una Violet più adulta per farsi aiutare a indagare sulla questione e muoversi più agevolmente nei bassifondi di Zaun.

Così come nel primo atto, anche in questo caso sono azioni egoiste a far esplodere la vicenda. La necessità di Jinx di dimostrarsi forte agli occhi di Silco e la volontà di Caitlyn di mettere in gioco le sue abilità da detective accendono la miccia che farà esplodere la polveriera. Questo setup dimostra quanto bene sia stata concepita l’ambientazione della serie, a tal punto da accentuare ancora di più quanto le due città siano l’una l’ombra dell’altra: tanto più Piltover diventa potente e luminosa, tanto più Zaun diventa violenta e corrotta.

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L’impegno politico di Jayce

L’autore, per così dire, di questa nuova era delle due città è Jayce. L’inventore dell’Hextech ha permesso di compiere enormi passi in avanti alla città di Piltover dal punto di vista economico e tecnologico e, adesso che è cresciuto, il ragazzo prodigio prende il suo spazio pubblico come faro per il futuro. Tuttavia, come tutte le cose a Piltover, anche la luce di Jayce proietta un ombra, e la sua si chiama Viktor.

Grazie al suo intervento nella vita quotidiana di Runeterra, Jayce diventa il simbolo della città: gli Hexgate sono talmente tanto importanti da essere diventati la principale via di commercio di tutta Runeterra, tant’è vero che proprio nel corso di questo atto vedremo al centro dei fatti un carico commerciale proveniente da Noxus. Gli studi sulla tecnologia Hextech promuovono il ragazzo prodigio a membro del Consiglio di Piltover, impegnandosi nel regolamentare l’uso della sua tecnologia arcana al fine di proteggere chi ne fa uso.

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Dal suo ruolo pubblico, Jayce finisce per avere un piede in due scarpe. Conciliare i suoi ideali da giovane scienziato con il ruolo politico di consigliere di Piltover non è compito facile, soprattutto se si considera che il giovane non ha nessuna esperienza in campo politico. Mentre Jayce diventa sempre più forte e luminoso davanti al popolo e alle grandi famiglie di Piltover, Viktor viene lasciato nell’ombra nel suo laboratorio, e diventa sempre più debole. La distanza tra i due giovani scienziati si va a delineare quando ci accorgiamo che Jayce comincia a sacrificare tutto se stesso per il bene della città e del suo amico, mentre Viktor cerca con tutte le sue forze di salvare la propria vita ignorando qualsiasi avvisaglia di pericolo.

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Il sound di Arcane

Se c’è una cosa per cui Riot Games è famosa nel mondo è sicuramente per le sue collaborazioni in campo musicale per promuovere i loro prodotti e gli eventi legati ad essi. Tra tutti, spiccano per notorietà e per impatto nel mondo videoludico le cerimonie di apertura dei Worlds, i tornei internazionali di League of Legends. È proprio in queste occasioni che sul palco di Riot Games abbiamo già incontrato, nel 2014, gli Imagine Dragons, la famosissima band americana che ha contribuito all’apertura dei mondiali con un’esibizione dal vivo di Warriors, brano creato ad-hoc in collaborazione con Riot stessa e contenuto nell’album Smoke + Mirrors.

Gli Imagine Dragons non sono quindi un volto nuovo nel mondo di League of Legends, segnando un importantissimo ritorno nell’universo di Runeterra grazie al loro ultimo singolo Enemy. Importantissimo per il secondo atto, questo pezzo pone tantissimo peso sullo stato psicologico di Jinx: il testo che cita “Everybody wants to be my enemy” è un esplicito richiamo al pensiero che persiste nella sua testa, facendola apparire psicologicamente molto fragile.

Gli Imagine Dragons non sono gli unici grandi artisti presenti in Arcane: nel secondo atto ritroviamo infatti i Bones UK, gruppo rock nato tra le strade di Camden Town che che grazie alla loro Dirty Little Animals accompagnano la nostra permanenza nei bassifondi con un suono della chitarra elettrico e decisamente aggressivo. Più malinconica invece è la presenza di Woodkid, che ci delizia con la sua Guns for Hire durante l’espressione più violenta della disperazione di Jinx.

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Conclusioni

Se il primo atto di Arcane poteva essere inteso come un lungo prologo delle vicende di Piltover e Zaun, il secondo atto della trilogia è l’innesco della miccia in attesa dell’esplosione. La storia delle due città scosse dalle azioni dei protagonisti Vi, Jinx e Jayce, a cui in questo secondo atto si aggiungono Caitlyn e Viktor, entrano in una perverso gioco di passaggio del potere che porta allo scoperto quelle ingiustizie non dette su cui si basa la stabilità apparente di Zaun e di Piltover, preparando il terreno per il gran finale.

La storia delle due sorelle di Zaun è molto emozionante e perfettamente calata nell’ambientazione, risolvendosi in un rapporto di amore e odio che cattura lo spettatore dall’inizio alla fine dell’atto, esattamente come la dissonanza continua tra Piltover e Zaun.

Arcane è una serie che parla di luci e di ombre. Se dovessimo rappresentarla con una sola frase, questa potrebbe essere “tanto più è forte una luce, tanto più è oscura l’ombra che proietta”. Zaun è l’ombra oscura e sporca gettata dall’abbagliante luce di Piltover, un’ombra che è diventata troppo evidente per essere ignorata. La retta e decisa Vi non potrà per sempre ignorare l’instabilità di Jinx, il disponibile Jayce non potrà sottovalutare l’egoismo disperato di Viktor, il Consiglio conservatore di Piltover non potrà evitare l’ambizione rivoluzionaria di Silco. Dopo anni e anni di reciproca tolleranza, questi opposti finiranno per scontrarsi e non è detto che in questo scontro tra pari ci sarà un vincitore.

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Simone Montanaro e Riccardo Magliano

Vedi commenti

  • Grandissima recensione ragazzi.
    Approvo tutto ciò che avete detto e non vedo l'ora di leggere anche la prossima recensione sul terzo atto.

Pubblicato da
Simone Montanaro e Riccardo Magliano
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