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Invincible: Robert Kirkman ricrea la Silver Age

Pubblicato

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Invincible Robert Kirkman Image Comics Mark Grayson

Invincible

13.20
8.5

SCENEGGIATURA

9.0/10

DISEGNI

8.5/10

CURA EDITORIALE

8.0/10

Pros

  • Personaggi profondi ben sviluppati
  • Un'ottima storia di supereroi "vecchio stile" modernizzata
  • Tematiche mature affrontate in modo maturo
  • Colpi di scena sorprendenti

Cons

  • Il finale eccessivamente frettoloso

Mentre prime video continua a rilasciarne le puntate settimanali, è bene parlare dell’opera originale di Robert Kirkman, il fumetto simbolo della Image Comics nonché forse la storia di supereroi più innovativa degli ultimi 20 anni: Invincible.

Robert Kirkman: come rimettere a nuovo una storia

Prima dell’opera, però, non si può non parlare dell’autore in sé: Robert Kirkman è infatti uno dei più grandi innovatori del fumetto moderno.
Con innovamento s’intende il ridare nuova linfa a generi mainstream per renderli più appetibili alle nuove generazioni e grattarne via la ruggine di vecchiaia.
Come non citare come esempio più eclatante la sua magna opera, The Walking Dead, che ha rivoluzionato il genere zombie, incentrandosi non tanto sull’elemento sovrannaturale ma su quello umano: quando le persone sono spinti verso il limite in una situazione estrema, come reagirebbero?
Vale la pena mantenere la nostra umanità se è in gioco la sopravvivenza nostra o delle persone che amiamo?
Ovviamente vale la pena di leggere anche gli altri suoi lavori minori: Outcast, Thief of Thieves e il suo nuovo Fire Power. Ha anche lavorato in precedenza con la Marvel Comics, dalla quale però ha deciso di ritirarsi a causa del modo irrispettoso con cui hanno trattato lui e le sue storie.

Invincible Robert Kirkman Image Comics Mark Grayson

Invincible: il vecchio torna ad essere moderno

Mark Grayson è un ragazzo che si nasconde dietro la maschera di Invincible, giovane supereroe novellino intento a proteggere la Terra da minacce aliene o provenienti da altre dimensioni, aiutato da altri suoi amici, tra i quali la ragazza che sarà il suo principale interesse amoroso nel corso della vicenda, Atom Eve, e ostacolato da numerose nemesi.
Suo padre, Omni-Man, è l’uomo più potente della Terra, simbolo di sicurezza e speranza per il futuro. Tuttavia questi nasconde un segreto che rischia di far crollare tutte le sicurezze del giovane Mark su sé stesso e sul suo futuro.
Robert Kirkman, come detto poc’anzi, si è fatto le ossa alla Marvel Comics studiando i suoi punti di forza e debolezza.
Tra questi ultimi egli si è sempre lamentato dell’eccessiva longevità delle storie e dei continui espedienti di trama che servono per mandare avanti le vicende all’infinito, senza una vera e propria struttura o cambio caratteriale.

Invincible Robert Kirkman Image Comics Mark Grayson

Invincible, invece, è una storia con un inizio, uno svolgimento e una conclusione.
Certo, con alcuni spinoff, ma comunque più brevi della trama principale.
Essa è un continuo susseguirsi di cause ed effetti, di situazioni che creano svolte nel mondo della storia e nei personaggi, compresi quelli secondari.
Ognuno ha un proprio arco caratteriale ben amalgamato nel corso dei 25 volumi che compongono l’opera, con incalzanti colpi di scena, vittorie, sconfitte e soprattutto molta umanità.

Nessuno è totalmente buono o cattivo, vi saranno personaggi che cambieranno mentalità o fazione a causa di scelte compiute o situazioni esterne, o addirittura ritorneranno sui loro passi una volta capito che quella determinata strada non fa per loro.

Invincible è, infatti, la storia di Invincible: un ragazzo coi suoi pensieri e i suoi problemi che si ritrova ad essere supereroe, come succedeva coi supereroi durante il rebirth dei fumetti degli anni ’60.
Proprio come un ragazzo, Mark non è esente da difetti, i quali lo porteranno a compiere molte volte scelte sbagliate che si ripercuoteranno, a breve o a lungo termine, sulla sua vita.

Invincible Robert Kirkman Image Comics Mark Grayson

Nessuno è davvero invincibile

L’amplificato fattore “umano” di Invincible non mancherà di aggiungere lunghi dialoghi tra i personaggi, capaci di durare anche diverse pagine.
Scambi di pensieri tra lui e i suoi amici riguardanti i suoi dubbi e le sue paure, consigli dati dai suoi mentori che lui condividerà solo in parte, litigate e riconciliazioni con Eve e molti altri.
Spesso i lettori di storie supereroistiche si dimenticano che dietro quelle maschere si nascondono persone di tutti i giorni, “supereroi con super problemi” per dirlo alla maniera di Spider-Man.

Invincible sceglie il suo alter ego proprio perché, almeno all’inizio della storia, si sente imbattibile.
Ha appena ottenuto i poteri, crede di poter riuscire in tutto, ma più avanti va più scopre che la vita è il più grande supercattivo con cui scontrarsi.
Molte volte perderà e vedrà i suoi amici perdere, ma per quante volte cadrà sa che dovrà avere la forza di rimettersi in piedi. Perché è questo che fanno gli eroi.

Tutto ciò per dire che Invincible non è solo una critica al mondo moderno dei supereroi, come potrebbe essere un The Boys, ma anche una lettera d’amore alla vecchia scuola, alle storie della Silver Age, piene di personaggi carismatici, origini sfaccettate tra le semplici e incidentali alle epiche e immortali, messaggi positivi e storie appassionanti.

Comparto grafico

I primi volumi disegnati da Cory Walker hanno un tratto assai minimale e sono caratterizzati da contorni spigolosi, scarsa profondità e colori piatti.
Tuttavia, man mano che la storia va avanti, lo stile diventa sempre più dettagliato, come se seguisse la maturazione dei personaggi e della trama, grazie anche agli scambi di matita con Ryan Ottley: le linee frastagliate diventano più morbide e vi è un contrasto più netto tra luci e ombre.
L’unica cosa che resta uguale è lo stile dei colori a pastello accesi e smaglianti per aumentare l’intensità della storia.

Invincible Robert Kirkman Image Comics Mark Grayson

Tali disegni sono gestiti in maniera ottimale dalla gabbia in ogni singola pagina, il dinamismo dei combattimenti fluisce perfettamente e si riesce a percepire l’intensità dei colpi o la tranquillità dei momenti più pacati, soprattutto grazie al saggio uso delle splash page.
Vi saranno numerosi momenti gore e splatter, che sorprenderanno i lettori per l’incredibile violenza dimostrata in una serie supereroistica.

I supereroi sono tornati

Con Invincible e gli altri fumetti da lui creati, Robert Kirkman dimostra che per scrivere un’opera matura non serve per forza renderla dark.
Bisogna “solo” approfondire le proprie tematiche in maniera veritiera.
In questo modo si possono anche rendere più moderne storie che si ritenevano troppo vecchie o dimenticate, proprio come è l’uso di Kirkman.
I supereroi hanno sempre ispirato speranza, giustizia e verità. Se nel loro ruolo ci sono persone semplici come potremmo esserlo noi, non vuol dire che il mood della storia debba essere troppo crudo. Vuol solo dire che la storia sembrerà più vera.

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Invincible: Robert Kirkman ricrea la Silver Age 3

Fin da bambino sono sempre stato appassionato di due cose: i romanzi fantasy e il cinema, passioni che ho coltivato nel mio percorso universitario, laureandomi al DAMS Crescendo hoi mparato a coltivare gli amori per i videogiochi, i fumetti e ogni altra forma di cultura popolare. Ho scritto per magazine quali Upside Down Magazine e Porto Intergalattico, e ora è il turno di SpaceNerd di sorbirsi la mia persona!
Sono un laureato alla facoltà DAMS di Torino, con tesi su American Gods e sono in procinto di perseguire il master in Cinema, Arte e Musica.

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