Animazione

Rick e Morty 4×07, la recensione

Rick e Morty 4x07

7.8

COMPARTO TECNICO

8.0/10

CAST

8.0/10

SCRITTURA

7.0/10

REGIA

8.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

8.0/10

Pros

  • Ritorno alla "normalità"
  • Uso appropriato del flashback
  • Introduzione a personaggi interessanti
  • Divertimento rilassato

Cons

  • Scarso approfondimento di Summer
  • Eccessiva insistenza sul "meta"

Dopo un più che promettente sesto episodio, Rick e Morty riaprono questa settimana con il nuovissimo “Promortyus”!

L’episodio, come il titolo chiaramente suggerisce, si imposta fin dai primi secondi come una parodia del film “Prometheus” ma, più generalmente, va ad agire come un’approfondita caricatura di tutta la saga cinematografica di Alien e di tutti quegli iconici elementi (tali i famosissimi face-huggers) che ne hanno determinato la grande popolarità, ricavandone una base narrativa non particolarmente originale ma che viene poi giustamente arricchita dalla tipica impronta comica della serie.

Ad aggiungersi al citazionismo fantascientifico, troviamo un altro popolare franchise (o meglio, una trilogia) del mondo audio-visivo che Rick e Morty sembra usare come fonte di ispirazione: The Hangover (conosciuto in italiano come Una Notte Da Leoni). E’ infatti da esso che l’episodio riesce a trovare la propria struttura narrativa e a raccontare una storia più semplice rispetto agli standard abituali della serie, rimuovendo i vari piani temporali e di realtà che avevano invece pesantemente caratterizzato l’episodio passato e mantenendosi sul semplice uso di flashback.

Oltre la rimozione dell’elemento della “realtà frammentata”, vi è anche una forte riduzione dell’elemento meta (l’auto-consapevolezza della serie), un cui aumento, considerando la scorsa puntata, sarebbe virtualmente impossibile nel corso di questa stagione.

Ritorno alla linearità… o quasi.

Questa volta, Rick e Morty si ritrovano costretti su di un pianeta alieno popolato da piccoli esseri tentacolari (simili, appunto, ai face-huggers di Alien), in grado di prendere il controllo delle funzioni fisiche e mentali di altre creature e di usarle al fine di garantire la sopravvivenza della propria specie. I due protagonisti, i cui ricordi del recente passato sono praticamente assenti, dovranno avventurarsi all’interno della società aliena per portare in salvo Summer, rimasta anche lei bloccata sul pianeta.

Come già detto, l’episodio tende a seguire una progressione di eventi molto più lineare e “normale” rispetto a quella vista fin’ora ma, senza sorprenderci particolarmente, conserva comunque la tendenza a saltare e navigare lungo la linea temporale degli avvenimenti e a giocare con la trama.

Si tratta di una pura tecnica narrativa che si conferma come uno strumento sempre molto efficace all’interno della serie, specialmente poiché in grado di manipolare le aspettative dello spettatore e stravolgere le congetture suggerite dal racconto stesso. Il flashback principale, il quale va a comporre una buona parte dell’episodio, è posizionato in un momento di trama in cui il conflitto principale sembra quasi arrivato alla fine e, per questo motivo, riesce a ridonare una carica e una spinta coinvolgente a tutta la puntata.

Tale flashback viene sfruttato (oltre che a scopi comici e umoristici) anche per caratterizzare e approfondire la specie aliena, la cui impostazione iniziale arriva ad essere completamente ribaltata, e per porre in diversa luce le azioni di Rick e Morty.

Progresso e umorismo

Parte di ciò che rende interessante e divertente questo episodio di Rick e Morty è proprio la razza aliena che occupa una gran parte del racconto. Come già detto, la caratterizzazione di questa società avviene tramite il flashback, grazie al quale ci è possibile comprendere la vera e propria evoluzione di essa, a partire dall’era più “primitiva” a quella più moderna.

Quelle che partono, inizialmente, come creature poco sviluppate e con l’unico scopo di fertilizzare uova al fine di sopravvivere, cominciano man mano a trasformarsi (con l’aiuto di un personaggio che ben conosciamo) in esseri più complessi e distinti, dotati di obiettivi e desideri più profondi rispetto a quelli iniziali e arrivando anche ad uno sviluppo industriale e sociale non indifferente.

E’ interessante notare come il progresso della specie si coniughi con l’insorgere di posizioni e pensieri politici contrastanti e più articolati, non necessariamente volti a favore della sopravvivenza della specie o del miglioramento di essa.

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Si tratta di un episodio abbastanza divertente, contenente una buona dose di umorismo e di risate, le quali poggiano fortemente sugli elementi più fisici e più “stomachevoli” del racconto. Sono presenti anche una serie di esilaranti scambi di battute tra gli alieni (chiamati Glorzo) e i due protagonisti, ma anche tra gli stessi Rick e Morty. Altro piccolo espediente comico (usato anche ai fini della narrazione) è lo stecchino di Summer.

Lo squilibrio dei personaggi

Il ritorno alle avventure spaziali più classiche di Rick e Morty è un elemento che viene sicuramente apprezzato e che, almeno dalla mia parte, si rivela ancora più piacevole se adeguatamente combinato con un pizzico di sviluppo dei personaggi.

Negli episodi precedenti della stagione, una gran parte degli archi narrativi dei protagonisti era stata (più che sviluppata) cementificata e ribadita, fatta eccezione forse per alcuni momenti. Rick e Morty, infatti, sono sostanzialmente rimasti i personaggi che conoscevamo ma, in questa puntata, vi sembra essere uno sprazzo di  approfondimento e cambiamento per quanto riguarda il rapporto tra nonno e nipote.

Vi sono, difatti, varie occasioni in cui i due sembrano connettersi e capirsi in maniera più intima e personale rispetto a quanto non abbiano mai fatto prima. Rick dà traccia della sua umanità e delle sue debolezze, solitamente occultate dalla sua facciata nichilistica, e Morty offre ad esse una risposta estremamente comprensiva e consolatoria, rivelando un sostegno reciproco mai visto prima. Ad appoggiare tale dinamica è anche la scena finale, in cui i due (convinti di essere in punto di morte) si cercano a vicenda per andarsene insieme.

Se da un lato abbiano una svolta interessante dei protagonisti, dall’altro abbiamo una scarsità di approfondimento per quanto riguarda il personaggio di Summer, il quale rimane superficiale e disaffezionato per tutto l’episodio (ma anche per l’intera serie), nonostante abbia ormai preso parte a svariate avventure spaziali.

Piccolo accenno anche a Jerry che forse, come viene detto esplicitamente da uno dei personaggi, potrebbe “non essere più così noioso” e darci qualche soddisfazione negli episodi a venire.

Conclusione

Che dire, “Promortyus” è un episodio che ci riporta alle folli e assurde origini di Rick e Morty attraverso una trama basilare ma ben strutturata e accompagnata dall’introduzione di nuove specie e personaggi divertenti, tragici ed interessanti, il tutto amplificato da una buona regia e da delle visuali fotograficamente piacevoli.

Per questa volta, contrastando il credo secondo il quale la serie sia più profonda di quanto sembra, l’episodio decide di lasciarsi andare e concentrarsi, semplicemente, sul divertirsi e sul far divertire, senza sentire la necessità di imporre un qualsiasi tipo di morale o di concezione filosofica.

Unica pecca, oltre a quella del personaggio di Summer, è l’insistenza degli scrittori nell’inserire (anche se in modo decisamente ridotto) l’elemento meta che, seppur apprezzato in precedenza, rischia di risultare ridondante e stucchevole a lungo andare.

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Sara Taffi

Salve a tutti! Io sono Sara e le mie più grandi passioni, che mi accompagnano da sempre, sono quelle per il cinema, i videogiochi e le serie TV. Adoro scrivere e cerco di cogliere ogni occasione per dialogare e confrontarmi con gli altri riguardo tutto ciò che questo fantastico mondo nerd può offrire e spero di poterlo fare al meglio anche con voi!

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