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Gundam Breaker 4, la recensione: risse tra Gunpla

Essendo nato a metà degli anni novata sono troppo giovane per aver vissuto l’epoca di Mazinga Z, Jeeg Robot d’Acciaio e Goldrake, perciò quando mi si parla di robottoni giapponesi penso subito ai Gundam. Con loro ci sono cresciuto e ben presto sono diventati “quasi” una fissazione… non ci credete? Sono arrivato al punto in cui riempio scatoloni vuoti di Gunpla.

Per questo motivo Gundam Breaker 4, il quarto titolo della storica saga in cui i Gunpla fanno a botte tra loro, ha suscitato in me un misto di felicità e preoccupazione: se da un lato l’idea di poter costruire un Gunpla da zero per poi farlo combattere con altri model-kit mi allettava non poco, dall’altra invece la mia preoccupazione era alle stelle per passate esperienze con titoli dedicati al franchise.

L’enciclopedia dei Gunpla

Gundam Breaker 4 può essere effettivamente considerato come una vera e propria enciclopedia dei Gunpla, nel titolo infatti sono stati inseriti pressoché tutti i kit High Grade (la scala 1/144 più diffusa dei modellini) mai realizzati.

La personalizzazione del Mobile Suit è gigantesca, oltre ai sei pezzi principali che compongono un Gunpla, ovvero testa, braccio destro e sinistro, busto, gambe (in questo caso è stato semplificato unendo le gambe destra e sinistra con quello che in gergo viene chiamato skirt) e backpack, il giocatore può montare pezzi aggiuntivi, decidere la configurazione di armi e scudi da equipaggiare e per finire aggiungere i “pezzi costruttore”, parti extra che posso essere meramente estetiche oppure fornire abilità aggiuntive al Gunpla, con cui rendere davvero unico il modellino.

Ogni pezzo principale presenta due caratteristiche primarie, il grado di rarità e il livello. Questi due indici vanno a determinare quelle che sono le specifiche del componente, ovvero tutte quelle statistiche come punti salute o velocità di movimento che andranno ad inficiare sul rendimento generale e sulle caratteristiche del nostro Gunpla. Al tutto si aggiunge la possibilità di sviluppare i pezzi montati aumentandone il livello e il grado di rarità tramite la sintetizzazione.

Il sistema alla base è molto bello, ogni pezzo presenta delle peculiarità e varia in base al grado del Gunpla. Va però da specificare che, malgrado la presenza nel titolo di Gunpla High Grade, Master Grade, Perfect Grade, Real Grade e Super Deformed, i pezzi utilizzabili si limitano agli High Grade e ai Super Deformed di scala 1/144.

Ovviamente capiamo la volontà degli sviluppatori di andare a normalizzare i pezzi ottenuti dei Master Grade e dei Perfect Grade, questa scelta però porta il giocatore a non aver alcun motivo di affrontare i boss del titolo, facendo risultare questi scontri più che altro come dei riempitivi tediosi e riempitivi.

Pugni di plastica, esplosioni assicurate

Purtroppo per Gundam Breaker 4, appena si parla del movimento dei robottoni il paragone non può che essere con Armored Core VI, ultimo titolo della serie sviluppato da From Software, o con il promettente Mecha Break, titolo che uscirà nel corso del 2024.

Seppur prendendo strade e generi completamente diversi, il feeling pad alla mano di Gundam Breaker 4 non riesce a farmi sentire come un pilota di mecha, non tanto quanto farebbe Armored Core VI o quanto sembri promettere Mecha Break.

Come nella maggioranza dei titoli dedicati ai Mobile Suit (e quindi anche quelli che si allontanano dalla saga Breaker), gran parte di ciò che concerne il movimento risulta come poco responsivo e macchinoso: i Gundam infatti rispondono in maniera lenta e pesante agli input dati dal giocatore e molte volte capiterà di vedere il Gunpla eseguire un’azione di movimento precedente a quella appena eseguita sul pad. Anche nel caso si decidesse di puntare tutto sulla velocità di movimento e reazione o sulla capacità dei booster la situazione non cambia. Questo è da sempre un grande limite dei titoli dedicati ai Gundam, soprattutto se li si rapporta a quello che si vede nelle serie anime o nei film.

Malgrado i comandi poco responsivi del titolo, il combat system si rivela abbastanza ben fatto e capace regalare alcune sorprese: ogni arma ha un suo moveset ed è pensata per un’approccio ben preciso.

Di base è possibile equipaggiare sul Gunpla due armi dalla lunga distanza e due armi dalla corta, ma come già detto in precedenza il giocatore può decidere di montare altri pezzi aggiuntivi che, in molti casi, fungono anche da vere e proprie armi aggiuntive: nella nostra prova, ad esempio, il nostro Gunpla utilizzava due Katane del Gundam Astray come pezzi aggiuntivi che davano accesso all’abilità Twin Katana.

Questo discorso è applicabile ad ogni pezzo che compone il Gunpla e ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. Tutte le armi, dalla distanza e melee, presentano una modalità di attacco leggera e una pesante, e la stessa meccanica viene applicata alle abilità date dai pezzi.

Una volta spezzata la resistenza al Gunpla nemico questo diventerà vulnerabile subendo molti più danni e, cosa più importante, sarà possibile romperne alcune parti molto più velocemente. Ogni pezzo principale che compone il Gunpla nemico, ma anche quello del giocatore, può essere infatti distrutto causando diversi problemi. Perdere un braccio ad esempio causerà l’impossibilità di usare le armi equipaggiate su quest’ultimo, come ad esempio beam saber o beam rifle, ma soprattutto di utilizzare l’abilità legata a quel determinato pezzo come nel caso delle braccia dei Gundam Unicorn/Banshee Norn o Nataku/Heavyarms.

Lo stesso discorso ovviamente vale anche per il backpack: se dovesse venire distrutto, il giocatore perderebbe la possibilità di volare e quella di schivare. In ultimo è possibile eseguire una finisher a condizione di aver distrutto le gambe del Gunpla nemico, questa meccanica diventa molto utile per velocizzare gli scontri. Nel caso venisse distrutta la testa del nostro Gunpla, oltre all’abilità legata al pezzo, il giocatore perderebbe momentaneamente anche il sistema di lock.

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In Gundam Breaker 4 il funzionamento delle battaglie è estremamente semplice: alla fine di alcune missioni il giocatore si trova ad affrontare alcuni Gunpla dalle dimensioni mastodontiche. Per sconfiggere questi nemici formidabili bisogna colpire ripetutamente le parti che compongono il boss fino a distruggerle, facendo attenzione però alla caratteristica che una volta rotte il danno subito dalle parti in questione sarà basso o inesistente.

Durante lo scontro, il Gunpla nemico esegue diversi attacchi facendo una pausa tra un’attacco e l’altro e, una volta arrivato a metà vita, genera una barriera per poi rigenerare completamente i propri pezzi. Una volta capito il funzionamento queste battaglie diventano estremamente semplici e l’unica situazione in cui ci si ritrova momentaneamente in difficoltà e quando ci si ritrova davanti a due Perfect Grade nello stesso momento.

Per risolvere le situazioni più difficili, il giocatore può utilizzare la Modalità Awaken, una modalità attivabile dopo aver riempito l’apposito indicatore che potenzia in maniera notevole le capacità offensive del nostro Gunpla. Se si subiscono danni viene ricaricata la vita mentre invece se vengono fatti più danni l’indicatore della Modalità Awaken si riempie. È possibile anche scaricare completamente l’indicatore della modalità eseguendo una combo estremamente potente.

Al tutto si aggiunge purtroppo un’intelligenza artificiale alleata e nemica poco responsiva, nel caso degli alleati questi servono solamente da mera distrazione per le unità nemiche e poche volte rappresentano un vero e proprio aiuto per il giocatore. Nel caso dei Gunpla avversari invece capiterà tantissime volte di vederli girare senza uno scopo anziché dare manforte al malcapitato di turno oppure attendere pazientemente di essere distrutti senza opporre alcuna resistenza.

Le idee ci sono, manca la struttura

Se da un lato Gundam Breaker 4 eccelle nella personalizzazione e nella costruzione di model kit digitalizzati, dall’altra è strutturato attorno a una sequela di missioni tremendamente ripetitive. Dopo la scelta della missione e del party, il giocatore si ritroverà in una serie di arene in cui affronterà tre ondate di nemici. Queste possono anche variare. ma alla fine il concetto è sempre lo stesso: sconfiggere i nemici base fino alla comparsa di un mini-boss per poi avanzare all’area successiva ed eseguire lo stesso compito fino ad arrivare al terzo stage in cui comparirà un boss o una squadra nemica.

Solo in alcune missioni che potremmo definire a ondata numerica la struttura cambia, presentando tre stage che però presentano cinque ondate di nemici per ogni stage. Dopo aver eliminato il nemico potente gli altri nemici spariranno automaticamente permettendo al giocatore di avanzare più rapidamente rispetto alle altre missioni storia.

Anche dal punto di vista tecnico, Gundam Breaker 4 non sorprende: durante la nostra prova su PlayStation 5 il titolo Bandai ha mantenuto un frame rate molto stabile presentando qualche incertezza solamente durante alcuni momenti concitati nelle boss fight e in qualche sequenza di transizione nei combattimenti. Le arene, fatta eccezione per quelle cittadine, risultano spoglie e poco dettagliate e lo stesso discorso è applicabile ai modelli dei pezzi Gunpla. È vero, sono delle riproduzioni virtuali di modellini di plastica, ma avrei voluto vedere qualcosa di più simile alla controparte reale.

Anche la storia non riesce a coinvolgere il giocatore risultando più che altro un’intermezzo tra una missione e l’altra. Sono anni che Bandai e Sunrise mettono in scena serie animate con alla base il medesimo plot narrativo del titolo e ci saremmo aspettati qualcosa in più.

Senza entrare troppo nello specifico per evitare spoiler, Gundam Breaker 4 è un gioco in beta e il nostro personaggio è un giocatore che ha avuto accesso a questa fase di test. Dopo le prime missioni succederà però qualcosa di strano: durante uno scontro il gioco ha un glitch e il nostro protagonista ottiene l’Awakening, abilità in grado di potenziare mostruosamente le caratteristiche del nostro Gunpla per un determinato lasso di tempo, un po’ come la modalità Trans-Am dei Gundam 00.

Indagando apprendiamo che non siamo gli unici a poter usare questo risveglio e che i glitch che stanno affliggendo il gioco sono dovuti al fatto che qualcuno ha hackerato l’accesso a questa beta. Sarà dunque compito nostro e dei nostri amici risolvere il problema e salvare così il Gundam Battle Blaze Beyond Border… insomma, nulla di nuovo sul fronte di Side 7.

Lo stesso discorso è applicabile agli scenari che, seppur presentino una moltitudine di location e momenti iconici, vengono proposte delle arene piccole e prive di verticalità. Ricordiamo che lo scopo del titolo è quello di pilotare Gundam e, per parafrasare la sigla italiana di Gundam Wing, “hanno le ali e niente dovrebbe fermarli“.

Oltre alla storia sono presenti altre tre modalità single player, la prima sono gli Incarichi ovvero missioni slegate dalla storia principale il cui svolgimento però è il medesimo. La seconda, e a mio avviso molto più interessante, è chiamata Cacciatore di Taglie. Sostanzialmente le taglie sono scontri 3vs3 contro Mobile Suit della community in cui l’esito è sempre incerto. Purtroppo, essendo comunque delle missioni a giocatore singolo, anche in questo caso il giocatore viene accompagnato dai personaggi secondari controllati dall’IA. L’ultima modalità, ovvero Sopravvivenza, è la classica modalità in cui il giocatore deve sopravvivere il più a lungo possibile alle ondate di nemici: di fatto come la modalità storia, ma senza gli intermezzi narrativi.

Gunpla che forse dovrebbero rimanere Model Kit

Come ripetuto più volte, il concetto di Gundam Breaker 4 è bellissimo. Avendo montato personalmente svariati Gunpla, vederli muoversi e combattere come accade nel serie Build è veramente una cosa incredibile. Purtroppo però appena si esce dalla premessa ci si ritrova davanti all’ennesimo titolo dedicato ai robot di Tomino e anzi, e qui dirò una cosa che mi ferisce nel profondo, per molti versi ad un titolo meno appagante rispetto ai Dynasty Warrior: Gundam.

Arrivati al gameplay è inevitabile un confronto con l’ultimo Armored Core, seppur continuo a sottolineare di genere completamente diverso: purtroppo Gundam Break 4 ne esce abbastanza malconcio sotto ogni aspetto. Come detto all’inizio di questa recensione ero contento e preoccupato da questo titolo e, con mio sommo dispiacere, la preoccupazione ha avuto riscontro.

Gundam Breaker 4
GAMEPLAY E LONGEVITÀ
6.5
COMPARTO GRAFICO E SONORO
6.5
COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO
7.5
Pros
Tantissimi Gunpla presenti
Un sistema di personalizzazione incredibilie
Modalità Taglie che permette di sfidare Gunpla di altri giocatori
Cons
Una modalità storia che fa solo da contorno
IA nemica e alleata completamente inesistente
Estremamente ripetitivo
Comandi legnosi e poco responsivi
6.8
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Eduardo Bleve

Tecnico informatico di giorno, videogiocatore incallito la notte e otaku in ciò che rimane delle sue giornate Eduardo "Dundam" Bleve inizia il suo percorso nel mondo videoludico con un game boy color, due pile stilo e la cartuccia di WarioLand. Nel cuore porta interminabili battute di caccia su Monster Hunter, sua saga preferita che lo accompagna dall'era Playstation2

Pubblicato da
Eduardo Bleve
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