Uscita nell’indifferenza generale a settembre 2022 su AMC+, Pantheon si è immediatamente imposta nelle menti di ogni suo spettatore come una delle migliori serie animate di fantascienza mai uscite. Questa serie non soltanto porta sugli schermi un tema tremendamente attuale come la vita all’interno di un computer, ma lo mette in scena con una fluidità e una capacità di narrazione raramente eguagliate.
Si tratta, tuttavia, anche di una serie dal destino triste. Si comincia con i problemi di produzione, con il primo direttore artistico che abbandona il progetto quando mancano solo 2 episodi al completamento della prima stagione.
In seguito ci si mettono anche i problemi di budget del produttore. Con la prima stagione già in circolo da un pezzo e la seconda pronta, Pantheon viene improvvisamente cancellata dai vertici di AMC, che hanno deciso di eliminare alcuni show per non dover sostenere le spese delle tasse per la messa in onda. La serie, tuttavia, era troppo appetibile e ben fatta per rimanere confinata in una singola stagione su AMC+ e, come vedremo più avanti, era solo questione di tempo prima che qualcuno la ripescasse.
Pantheon è una serie animata in stile 2D animation che comprende 2 stagione di 8 episodi della durata di circa 40 minuti. La serie è ispirata da una serie di racconti brevi di Ken Liu, pluripremiato autore di romanzi di fantascienza americano di origini cinesi, contenuti nella raccolta The Hidden Girl and Other Stories.
La storia si apre con Maddie Kim, ragazzina di 14 anni orfana di padre da ormai qualche anno, e la sua emblematica frase: “La maggior parte delle ragazze nella mia classe non si accorsero del momento in cui iniziò la fine del mondo. Troppo distratte dei propri drammi e accecate dalla propria vita“.
Quel giorno Maddie comincia a ricevere una serie di messaggi su una chat anonima di qualcuno che si professa suo angelo custode e che parla solo per emoji. Da alcuni dettagli durante le loro conversazioni, sia Maddie che sua madre sono portate a credere che si tratti di David, padre di Maddie, morto tempo prima per una malattia incurabile. David lavorava per Logorythms, un’azienda di informatica e tecnologia digitale che stava studiando la tecnologia della Upload Intelligence, ovvero la possibilità di traferire una coscienza umana in un computer. Secondo Maddie la Logorythms avrebbe testato la tecnologia sul suo morente padre, che quindi sarebbe ancora vivo come entità digitale.
Contemporaneamente seguiamo le vicende di Caspian, un geniale ragazzo di 17 anni con una situazione familiare disagiata e spiato a sua insaputa dalla Logorythms. Il suo lavoro da programmatore lo porta ad interessarsi alla teoria di Maddie e ad indagare sugli studi dell’azienda sulla UI.
Le storie di questi due personaggi e della Logorythms andranno a intrecciarsi attorno alla ricerca delle coscienze umane utilizzate per gli esperimenti di UI, portando a scoprire che sono molte le coscienze trasferite in computer in tutto il mondo. In un mondo in cui tutto è controllato da tecnologie e collegamenti digitali, le coscienze umane che vivono all’interno dei computer sono quasi onnipotenti e ognuna di loro dovrà fare i conti da sola con questo potere e per che cosa utilizzarlo.
Quello che più sorprende di Pantheon è la sua capacità di cominciare raccontando situazioni verosimili e alla portata di chiunque, come le vicende familiari dei due protagonisti, per poi far entrare pian piano nella storia elementi sempre più avvincenti, fantascientifici e avventurosi. Assistiamo ai passi compiuti dalla Logorythms e le compagnie concorrenti per creare una Upload Intelligence funzionante, così come ai tentativi di molti dei personaggi della serie di venire a patti col fatto che questa tecnologia esiste e cambia alla base il modo in cui vediamo un essere umano.
L’investimento emotivo dei personaggi è il motivo per cui, a prescindere dalle spiegazioni tecniche che la serie cerca di dare, la storia che percepiamo suona incredibilmente reale. La grande forza della scrittura di Pantheon è quella di avere un tema, quello dell’accettazione della vita non organica, estremamente interessante e mettere in scena una serie di personaggi che si interfacciano ad esso in modi diversi creando tanti contrasti morali e di convenienza. Tantissimo dramma concentrato attorno a una manciata di perni centrali.
Questo ci porta alla grande rivelazione della metà della prima stagione. Da quel momento in avanti i punti di riferimento cambiano, così come gli interessi e gli obiettivi dei protagonisti.
Come tutte le migliori storie di fantascienza, Pantheon parla di umanità e ne esplora ogni lato per poi addentrarsi in profondità. Per questo motivo c’è stata tantissima cura in fase di disegno e animazione nella resa delle espressioni facciali. Si da molta importanza ai piccoli movimenti dei personaggi sia per il volto che per il corpo.
Gran parte dell’azione drammatica è affidato ai dialoghi, sempre brillanti e molto lunghi per gran parte della serie, quindi il disegno molto semplice e diretto dei ragazzi di Titmouse si presta molto bene ad un lavoro che non mira ad esagerare nel dinamismo delle figure, ma piuttosto a sottolineare con il movimento ciò che viene esposto a parole. Si tratta di uno di quei rari casi nell’audiovisivo in cui l’immagine si rende serva del testo potenziandone ogni significato.
Pantheon tuttavia non è esente da scene action molto spettacolari. I combattimento di UI all’interno della rete hanno una regia e una dinamicità che non hanno nulla da invidiare a molti battle shonen. In realtà l’ispirazione anime di Pantheon per quanto riguarda coreografie e regia dei combattimenti è palese. Il fatto che le UI possano manipolare i dati digitali letteralmente riscrivendo quella realtà a proprio piacimento ha permesso molta libertà di azione agli animatori, che hanno potuto sbizzarrirsi con combattimenti tanto esagerati quanto spettacolari.
Prima di parlare di come Pantheon sia andata tremendamente vicina ad essere una serie perfetta occorre fare un accenno alla sua seconda stagione. Dopo la sua cancellazione ad opera di AMC, la serie ha galleggiato tra i prodotti cancellati per un anno intero finché non è intervenuta Amazon. Il colosso americano ha acquistato la serie, di cui la seconda stagione era già pronta, per sfruttare la grande popolarità che si era guadagnata sulla propria piattaforma streaming.
La seconda stagione di Pantheon è andata in onda ad ottobre 2023 su Amazon Prime Video, ma solo in Australia e Nuova Zelanda. Non essendoci l’intenzione di andare avanti con il progetto, la serie è stata chiusa con la seconda stagione, e il brusco stop di questa storia è visibile nel finale di serie.
La seconda stagione di Pantheon si chiude con uno stacco temporale dopo il quale ci viene presentata una situazione totalmente diversa dalla precedente. Una situazione completamente nuova per gli esseri umani e per Maddie e Caspian, che sarebbe stato estremamente interessante affrontare per più tempo. La terza parte di questa storia, tuttavia, ha a mala pena il tempo di iniziare prima che vi venga apposto il finale e, soprattutto, il calzante epilogo.
Non è chiaro se i creativi di Pantheon avessero in mente una terza stagione per la serie oppure sia solo un finale mal riuscito, ma fatto sta che se non ci fosse stato quello stacco tremendo tra il pre-finale e l’epilogo starei parlando di una serie dalla scrittura perfetta.
Pantheon è una serie che è riuscita ad annaspare fuori dalla melma dei progetti ad alto rischio, ma non è mai riuscita a volare. La sua cancellazione prematura ha decretato un bruschissimo stop ad una narrazione magistrale e nonostante sia una serie che invito calorosamente a recuperare a tutti gli appassionati di fantascienza, rimane un grande rimpianto.
Non è ancora chiaro se Pantheon sarà mai disponibile in Italia. Per il momento Amazon Prime Video non sembra interessata a distribuire la serie oltre i confini delle due isole oceaniche, quindi non possiamo fare altro che aspettare.
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