Sta facendo sempre più parlare di sé la nuova serie animata targata DC e Warner Bros in onda su Adult Awim, My Adventures with Superman, creata e prodotta da Jake Wyatt (Invader Zim), con Sam Register (Teen Titans Go!), Brendan Clogher (Voltron: Legendary Defender), e Josie Campbell (She-Ra e le Principesse del Potere) come produttori esecutivi. Che sia per il suo stile grafico, la sua narrazione spensierata o la caratterizzazione dei personaggi, questo cartone si è subito guadagnato la sua fedele fetta di pubblico.
Non che sia esente da difetti, come per esempio il character design degli antagonisti, il rapporto tra Lois Lane e le bugie o alcune forzature nella scrittura. La serie però ha saputo ridare a Superman la sua originale verve speranzosa e ottimistica, al contempo presentandola con uno stile più moderno e appetibile al pubblico giovanile. Dunque, cos’è che funziona in My Adventures with Superman e la rende una serie animata supereroistica degna di essere guardata?
Si sa, ormai la gente non vuole più conoscere le origini di un personaggio famoso, soprattutto di uno super-famoso come Superman, il primo supereroe della storia. In effetti, negli ultimi anni, almeno per quanto riguarda personaggi famosi, ne abbiamo sempre meno. Aumentano invece gli “anno uno”, i primi eroismi, le prime volte in cui un eroe agisce, com’è successo con The Batman.
Allo stesso modo, My Adventures with Superman agisce come un Stagioni più moderno. Un Clark Kent in piena crisi d’identità, in perenne conflitto tra il campagnolo del Kansas e il Superuomo di Metropolis. Certo, vengono mostrati comunque sprazzi di origini, quali la navicella e il Clark bambino che cerca di capire chi è realmente, ma appunto, sono solo sprazzi da flashback mostrati appena nei primi due episodi.
Proprio questa è una delle caratteristiche del Superman di questa serie animata: tentare di comprendere sé stesso e contemporaneamente adeguarsi al mondo, con tutte le peripezie che ne conseguono. La ricerca della sua identità non è solo una battaglia tra i giornalisti del Daily Planet, ma soprattutto tra Clark e Superman: più volte si chiederà “Chi sono io?”.
Il creatore della serie, Jake Wyatt, non nasconde il bagaglio culturale suo e del team di sviluppo della serie:
“La mia prima esperienza con Superman è stata col film di Christopher Reeve, ma, alle medie, sono stato mandato in punizione molte volte e la biblioteca aveva una collezione di strisce di Superman in bianco e nero, risalenti all’alba dei tempi. Quindi, li ho letti tutti e ho avuto una forte sensazione di chi fosse Superman e tutti sapevamo chi fossero tutti i famosi cattivi. E tutti avevamo guardato il cartone animato di Bruce Timm e tutti avevamo letto i principali fumetti di Superman come Kingdom Come, Diritto di Nascita, L’Uomo d’Acciaio e Stagioni“
Non ci si limita a mostrare i soliti poteri ai quali siamo abituati, come super forza, volo e vista a raggi laser e X, ma anche a qualche chicca proveniente dai fumetti: per chi conosce la run di Grant Morrison della JLA potrebbe notare la forma “energetica” del suo Uomo d’Acciaio riproposta in questa serie, oppure una rapida inquadratura di lui che si sposta velocemente prima sullo sfondo, poi in primo piano e poi un dettaglio sull’occhio che riporta a Superman vs. The Elite, trasposizione di What’s so Funny about Truth, Justice and the American Way?
I personaggi sono sia fedeli alle loro controparti fumettistiche sia rinnovati: Lois Lane è dedita al suo lavoro, estroversa, disposta anche ad adottare metodi non convenzionali per ottenere uno scoop, ma spesso è in conflitto con la sua morale sulle bugie, dato il suo background familiare; Jimmy Olsen è solare e amichevole, ma si sente più volte messo in disparte da Lois e Clark, nonostante sia stato il compagno di stanza e migliore amico di quest’ultimo.
Riguardo alla relazione tra Clark e Lois, questa è uno dei punti di forza della serie: il loro rapporto è ben costruito nel tempo, da colleghi con discordanze sul modo di agire a stretti amici a coppia di fatto. Vederli insieme, impacciati nel trovare le parole giuste da dirsi e trovare un’intesa a fine episodio è un’esperienza che scalda il cuore.
La loro relazione è credibile, mai tossica come spesso accade nelle trasposizione (stiamo guardando voi, Amber e Mark in Invincible), in cui ciascuna parte trova la parte migliore dell’altra e, di conseguenza, cerca di migliorarla e migliorarsi. Scalderanno il cuore frasi di lei come “Il mio mondo è migliore con te” o di lui come “Tu se l’unica Lois per me”.
Dovrebbe ormai essere assodato, ma è sempre meglio ribadirlo: non ci troviamo davanti ad un Superman simil-eroe Randiano alla Snyder. Chi ci viene presentato è un Superman genuinamente altruista, gentile e con un disinteressato desiderio di aiutare il prossimo. Il classico gatto salvato da un albero o una bambina perduta riportata dai genitori acquistano quasi la stessa importanza dello sventare un attacco terroristico, perché ogni vita per Superman è preziosa.
L’intera serie è permeata di ottimismo e voglia di fare del bene. Superman non vuole aiutare la gente per un trauma subito, ma per pura bontà d’animo: rimane l’esempio a cui tutti dovrebbero ispirarsi. A ciò si collega anche il fatto che Superman è imperfetto: questa sua ossessione di essere sempre presente lo porta a distaccarsi dalla sua vita, dormire poco, e, essendo queste le sue prime avventure, perdere spesso gli scontri coi supercriminali.
Un plauso va a Jack Quaid, il doppiatore dell’Uomo d’Acciaio, conosciuto per aver interpretato Hugie nella serie Amazon Prime The Boys.
Se mettiamo da parte parte qualche discordanza tra i raccordi (come mani che sono in una posizione, ma in una differente nello stacco successivo), l’animazione è dinamica, in uno stile grafico curato dallo Studio Mir, che ricalca costantemente quello degli anime, con reazioni esagerate, occhi ingranditi o metafore visualizzate.
I colori accesi e variegati, curati dalla designer Dou Hong (Invincible, Young Justice), aumentano sensazioni positive trasmesse dalla serie. Uno stile che ricorda anche un’altra serie animata sui supereoi, Teen Titans.
Ancora oggi molte persone credono che Superman sia un personaggio abusato, o troppo potente da essere gestito in maniera interessante. Ebbene, serie come My Adventures with Superman dimostrano il contrario: si può anche osare e modificare in parte il materiale originale, almeno i suoi contorni, per rendere interessante i personaggi e la storia. Questo naturalmente rimanendo fedeli al cuore più che alla superficie, a ciò che rendeva speciale e interessante i personaggi e la storia in oggetto.
Fortunatamente, almeno per gli appassionati dei fumetti di supereroi, e soprattutto del personaggio, sarà una gran soddisfazione e un immenso piacere notare che, negli ultimi anni, opere fumettistiche (Su nel Cielo, L’Era Spaziale) e, in quest’occasione, seriali (Superman & Lois) riescano in questo intento. Ovvero sia a mostrare il “vecchio” Superman nella sua essenza con tecniche di narrazione contemporanee, sia a donargli un nuovo stile che possa prendere all’amo le nuove generazioni.
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