Sono passati ben sette lunghi anni dall’ultima volta che i videogiocatori di tutto il mondo hanno avuto il piacere di vestire il cappuccio puntuto del pipistrello di Gotham in quel capolavoro che fu Arkham Knight, ultimo lavoro della software house Rocksteady per chiudere la saga incominciata nel 2009 con Asylum. Durante questo periodo Warner Bros. Games Montreal ha sviluppato Batman: Arkham Origins, titolo spin-off che ripercorreva la prima vigilia di Natale per Batman. Questa prima opera è servita alla software house per incominciare a prendere dimestichezza con quelle meccaniche affinate poi con i due titoli dedicati al Signore degli Anelli.
Da amante della saga ideata da Rocksteady, e conscio delle abilità di WB Games, ero alquanto contento quando al DC Fandome del 2020 venne inizialmente mostrato Gotham Knights, nuovo titolo chiamato a raccogliere la grande eredità spirituale lasciata da Arkham Knight. Oggi, dopo due anni di attesa, rinvii ed altra attesa, Gotham Knights è finalmente arrivato e noi abbiamo passato qualche notte indossando le vesti del vigilanti per le strade combattendo il crimine.
Batman è morto, ed ora tocca a voi. Con questa premessa incomincia l’avventura di Gotham Knights, la Batcaverna è completamente distrutta e la città è in preda al caos. Nightwing, Red Hood, Batgirl e Robin vengono chiamati a riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa dell’uomo pipistrello, ma, a loro insaputa, qualcos’altro sta tramando nell’ombra. Un antico nemico sta per fare la sua mossa e i quattro vigilanti si trovano ad inseguire delle ombre nell’oscurità dovendo però mantenere al contempo l’ordine a Gotham.
La città infatti è in preda all’anarchia, Harley Quinn controlla parte di Blackgate alimentando rivolte nel penitenziario mentre Mr. Freeze ha intenzione di riportare Gotham in un era glaciale. Se ciò non fosse abbastanza, in città è stata avvistata Talia Al Ghul, figlia di Ra’s Al Ghul e legittima erede della Lega delle Ombre. In tutto questo trambusto un omicidio desta l’attenzione dei quattro vigilanti, d’altronde è l’ultimo caso su cui Batman stava lavorando prima di morire. Seguendo i vari indizi i nostri eroi si troveranno davanti ad una scoperta terrificante che potrebbe sconvolgere gli equilibri della città.
La Corte dei Gufi è reale e, con la scomparsa di Batman, più attiva che mai. Presente sin dalla nascita della città, è composta di diverse famiglie ricche di Gotham ed ha sempre controllato la città celata nell’ombra grazie al grande potere esercitato sulle istituzioni ma soprattutto grazie agli Artigli. Questi assassini sono tra i nemici più coriacei incontrati durante l’avventura, per sconfiggerli è necessario eseguire delle azione specifiche come ad esempio lo sparo caricato contro gli artigli base, unica manovra per riuscire a stordirli lasciandoli così, cosa più importante, alla nostra mercé.
Se, durante una notte di pattuglia, il nostro eroe dovesse soccombere, perderemo parte del bottino guadagnato fino a quel momento ripartendo da un punto vicino. Ciò però non comporta una problema: per riconquistare quanto perso basterà continuare a sventare i crimini disseminati perla città.
L’eventualità di venire sconfitti non è da sottovalutare, Gotham Knights mette a disposizione del giocatore sette cure che vengono ripristinate ottenendole dai nemici casualmente o alla conclusione di una notte di pattuglia.
Per spostarsi tra le zone di Gotham potremo contare sin da subito sulla Batcycle, moto in pieno stile Batman capace di percorrere enormi distanze in brevissimo tempo. Purtroppo vi sono alcune criticità legate al mezzo, la telecamera risulta a primo impatto troppo ravvicinata, creando dei momenti di confusione durante l’esplorazione.
Ma il problema più grande è il frame rate, durante l’utilizzo della moto infatti il titolo non riesce a garantire stabilità con frame che scendono ampiamente sotto i 30 arrivando durante le fasi più concitate, come le missioni di inseguimento, a presentare dello stuttering evidente. Proseguendo nell’avventura si sbloccherà il viaggio rapido rendendo l’uso della Batcycle essenziale solamente durante le missioni citate in precedenza.
La software house è riuscita a creare una storia convincente andando ad incorporare elementi provenienti dalle avventure fumettistiche del crociato incappucciato, come ad esempio la sezione del labirinto (e non mi spingerò oltre con i dettagli per evitare spoiler, ndr.) che ci riporta all’interno della storia scritta da Snyder e Capullo. Grazie a questi piccoli accorgimenti la storia di Gotham Knights avanza riuscendo a catturare il giocatore dall’inizio alla fine, purtroppo però i contenuti non bastano e provo a spiegare la mia affermazione.
La premessa della storia vede la morte di Batman come suo incipit, per questo motivo ci saremmo aspettati molti più nemici iconici, come ad esempio l’Enigmista o Due Facce giusto per citarne due tra i tanti, e invece con grande rammarico siamo arrivati alla fine della storia rimpiangendo le “liste della spesa” che dovevamo completare nei vecchi Arkham.
Data la natura del titolo siamo comunque fiduciosi dal fatto che nel corso dei prossimi mesi la software house andrà ad aggiungere contenuti come ad esempio gli assalti eroici, attività cooperativa da quattro giocatori in arrivo il 29 novembre.
Con la scomparsa di Batman, il gravoso compito di proteggere Gotham ricade su quelli che erano i suoi aiutanti. I quattro personaggi sono caratterizzati in maniera sopraffina e presentano differenze sostanziali tra loro per quanto riguarda stile di combattimento e abilità.
Dick Graison, aka Nightwing, è un personaggio pensato per il crowd control. Grazie alle abilità di acrobata, acquisite e coltivate sin dalla tenera età, Nightwing può saltare tra i vari nemici eseguendo potenti attacchi dall’alto. Queste abilità tornano utili anche in difesa, con la pressione continuata della schivata Nightwing potrà eseguire diverse capriole all’indietro allontanandosi dai nemici velocemente per riconquistare una posizione di vantaggio.
Jason Todd, aka Red Hood, d’altro canto è un tank specializzato in attacchi pesanti contro un singolo nemico. Anche le sue abilità virano in questo senso. Grazie alla sua stazza Red Hood può eseguire azioni sui colossi nemici come ad esempio il poterli afferrare.
Red Hood dispone inoltre di abilità di potenziamento individuale che trasformano il vigilante in un vero e proprio carro armato. Ovviamente la peculiarità di Red Hood è l’uso delle pistole e in Gotham Knights il lavoro fatto sulle bocche da fuoco è veramente alto. Il vigilante rosso le utilizza sia come arma da mischia che da arma dalla distanza sfruttando le molteplici abilità passive disponibili.
Tim Drake, aka Robin, è la massima espressione dello stealth combinata con una grande padronanza degli attacchi elementali. In Gotham Knights sono infatti presenti cinque status, quattro elementali e uno fisico, che si rivelano estremamente utili con il progredire della storia. Le abilità passive di Robin vertono in larga parte in questo senso, come ad esempio l’infliggere un danno maggiore ad un nemico posto sotto status alterato o anche la possibilità di mettere sotto status alterato i nemici molto più velocemente.
Attenzione però, Robin è anche un ottimo picchiatore e grazie al bastone Bo assolve in maniera molto efficace le funzioni di crowd control seppur non raggiungendo i livelli di Nightwing.
Barbara Gordon, aka Batglirl, è un’hacker provetta. Questo si traduce nella possibilità di manomettere qualsiasi tipo di strumento elettronico, siano esse telecamere di sorveglianza o quadri elettrici. Batgirl è anche una maestra nell’utilizzo dei Tonfa, arma per il combattimento ravvicinato pensata per un approccio CQC come i bastoni Kali di Nightwing. Non potendo però contare sulle doti acrobatiche di quest’ultimo, l’approccio di gioco risulta molto più hit ‘n’ run.
Batgirl è il personaggio più simile al Batman che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni, con l’alternanza di hacking e l’utilizzo dei gadget anche le situazioni più concitate possono essere risolte senza combattere.
Completando i requisiti richiesti, ogni personaggio può sbloccare un ramo abilità chiamato Abilità Cavaliere. L’abilità principale di questo ramo risulta estremamente utile per l’esplorazione a breve distanza dei quartieri di Gotham.
Nightwing ottiene il trapezio volante, aliante grazie al quale può coprire una distanza elevata senza alcun problema, Red Hood invece grazie al balzo mistico riesce a saltare andando però, a differenza del difensore di Bludhaven, a perdere costantemente altezza nel mentre.
Il piccolo pettirosso può accedere al salto dimensionale, teletrasporto della Justice League, tecnologia che consente a Robin di balzare a brevi distanze scegliendo anche a quale altitudine riapparire. Batgirl invece si potrebbe definire la più classica in questo senso: la sua abilità cavaliere infatti consiste nella planata controllata, meccanica presente sin dal primissimo Arkham Asylum, che permette di coprire enormi distanze perdendo costantemente poca altitudine.
Le abilità “secondarie” del ramo cavaliere invece daranno accesso a mosse speciali uniche utilizzabili durante gli scontri, queste abilità però possono essere usate solo dopo aver riempito un segmento della barra dello slancio ed in seguito bisogna attendere un tempo di cool down per renderle nuovamente disponibili.
Nel corso dell’avventura i nemici importanti da sconfiggere non sono moltissimi. Oltre ai già noti Mr. Freeze e Harley Quinn, sono presenti altri villan primari delle avventure di Batman ma purtroppo si sente la mancanza di più contenuti in tal senso. Sinceramente avremmo voluto ritrovarci in una situazione simile a quelle viste negli Arkham, dove ogni m0ment0 veniva passato combattendo contro uno dei tanti pazzi famosi che infestano Gotham.
Durante le pause alla torre dell’orologio tra una notte di pattuglia e l’altra è consigliabile cambiare personaggio per non perdere i dialoghi unici che vanno ad approfondire il background, la storia del titolo ma soprattutto i rapporti personali tra gli eroi.
In questi momenti di pausa sarà possibile cambiare e produrre nuovo equipaggiamento. In tal senso Gotham Knights è lodevole perché mette a disposizione del giocatore una personalizzazione estrema del personaggio. Oltre alle skin, presenti come elementi sbloccabili ottenendo la controparte come armatura o completando degli obiettivi richiesti, ogni armatura è personalizzabile per quanto riguarda lo schema dei colori, i cappucci, il simbolo, le braccia e le gambe. È presente anche un sistema di mod applicabili agli equipaggiamenti, a differenza di questi ultimi però che possono essere smantellati per recuperare materiali, le mod possono essere unite potenziandosi.
L’avanzamento dei personaggi in Gotham Knights è ben strutturato, i quattro eroi infatti progrediscono all’unisono eliminando la problematica di dover ripartire da zero se si decidesse di utilizzarne un altro.
Ogni cinque livelli i personaggi ottengono delle armature e delle armi del livello raggiunto utili per poter quantomeno tenere testa alle bande di criminali durante le pattuglie con un vigilante mai utilizzato in precedenza. Ovviamente per ottenere armature ed armi più potenti bisognerà completare delle notti con il personaggio che si intende potenziare. Questo espediente riesce a non risultare come una forzatura e ben si sposa con la presenza del new game +.
Raggiunto il livello 30 i nostri eroi smetteranno di avanzare di livello e, una volta conclusa l’ultima missione, sarà possibile incominciare una nuova partita in new game + oppure continuare a risolvere crimini per le strade di Gotham. Vista la presenza di questa modalità non tutte le abilità saranno sbloccabili durante la prima run, si consiglia quindi di ottenere prima quelle che più si sposano allo stile di gioco scelto.
Il freeflow system implementato da Warner Studios convince lasciando però qualche perplessità. Mancano infatti alcune delle manovre divenute punti di forza del sistema alla base della serie degli Arkham, come ad esempio il contrattacco dopo una parata o il salto sui nemici utile per stordirli. Anche l’uso dei gadget è stato ridotto, o per meglio dire riadattato alle abilità introdotte nel titolo. Le manovre difensive vengono tramutate in una schivata che, se eseguita con il giusto timing, permette di contrattaccare.
Gli scontri con i gruppi piccoli di nemici, che di solito si incontrano durante le pattuglie come crimini minori, risultano facili grazie alla smisurata potenza dei nostri eroi e alla vasta disponibilità di abilità. La storia cambia però quando i gruppi iniziano ad essere più corposi e composti da varie tipologie di nemici di diverse fazioni, in tal senso gli artigli e signori dei droni risultano come tipologia più molesta e coriacea.
Le boss fight riprendono le dinamiche che abbiamo imparato a conoscere nella serie Arkham presentandosi come scontri suddivisi in sezioni: per riuscire ad avere la meglio il giocatore deve memorizzare i pattern del nemico distinguendo le fasi in cui è possibili arrecare danno al nemico utilizzando tutte le abilità e le manovre offensive a disposizione da quelle di difesa.
A differenza dei titoli sviluppati da Rocksteady però, in Gotham Knights è presente una profonda natura GDR che costringerà il giocatore ad adeguarsi al livello suggerito della missione. Non è impossibile riuscire ad avere la meglio sui boss essendo sotto levellati, con grande pazienza e moltissima calma infatti gli scontri possono essere portati al termine uscendone vittoriosi, ma resta comunque estremamente difficile.
Durante il combattimento il tempismo è essenziale. Con questa affermazione non ci riferiamo solamente ai counter difensivi e alle schivate perfette ma bensì ai colpi tempestivi, rapidi attacchi in serie potentissimi. Questa tipologia di attacchi veloci permettono di infliggere un copioso quantitativo di danni in breve tempo, imparare a padroneggiare questa meccanica sarà essenziale per poter sconfiggere in maniera veloce i gruppi numerosi di nemici.
Dal punto di vista grafico il lavoro fatto dalla software house è buono, tutti gli ambienti di Gotham sono stati ricreati con cura riuscendo a richiamare alla mente alcuni di quelli presenti nei fumetti DC. L’alternanza della paletta cromatica gioca un ruolo fondamentale all’interno del titolo, durante le fasi diurne di riposo nella Torre dell’Orologio i colori sono caldi mentre la notte la paletta si attesta su colori scuri e freddi raggiungendo dei livelli estremi durante le sezioni della Corte di Gufi.
Purtroppo però in questa sede non possiamo soprassedere sulle problematiche legate al frame rate ballerino del titolo. Per questa recensione noi abbiamo giocato sull’ammiraglia di Sony, riscontrando alcuni problemi di stabilità. Sebbene Gotham Knights sia arrivato esclusivamente su PC e console next-gen, su queste ultime presenta un limite impostato a 30FPS. Malgrado questa limitazione, il titolo scende al di sotto solamente nelle fasi di spostamento veloce con il rampino tra i tetti di Gotham e, in maniera vistosa, durante l’esplorazione a bordo della Batcycle citate in precedenza. Per quanto riguarda le fasi di combattimento, il frame rate riesce a restare molto stabile, cosa ovviamente molto apprezzata, anche durante le fasi più concitate.
L’assenza di una modalità prestazioni però resta inspiegabile, per quanto Gotham Knights possa essere “pesante” da un punto di vista grafico tanto da imporre una limitazione sul framerate su console, non è presente alcuna situazione così al limite che giustifichi tale scelta. Soprattutto se andiamo a considerare altri titoli del genere come il fantastico Marvel’s Spider-Man Miles Morales o produzioni dal ritmo nettamente più concitato come Returnal o Sifu.
Riuscire a trasporre in maniera convincente un super eroe nel medium videoludico non è mai un’operazione semplice. Tante cose possono andare storte portando ad un prodotto che non rispetta il materiale originale su cui si basa. Ogni tanto però succede il miracolo e alcuni titoli riescono addirittura a divenire una parte importante per quel personaggio dando vita a storie incredibili.
Gotham Knights finisce però lascandoci un leggero amaro in bocca.
Dopo la conclusione della storia principale è possibile continuare ad esplorare Gotham risolvendo i crimini o raccogliendo tutti i collezionabili sparsi per la mappa di gioco. Purtroppo però questo non comporterà nessun avanzamento, come già detto in precedenza infatti il livello massimo raggiungibile dai personaggi è fissato al 30 durante la prima run per aumentare nel corso del new game +.
L’assenza di molti dei nemici iconici dell’uomo pipistrello contribuisce ad alimentare questo senso di incompiuto, siamo però anche fiduciosi che, vista la natura del titolo, gli sviluppatori aggiungeranno contenuti nel corso dei mesi a venire.
A tal proposito, non è ben chiara la timeline in cui si colloca Gotham Knights. Come già ribadito molte volte Batman è morto ma Damian Wayne non è menzionato all’interno del titolo, Tim Drake è Robin, Dick è già diventato Nightwing mentre Jason ha già subito la tortura di Joker morendo per poi ritornare grazie al pozzo di Lazzaro. Barbara è ancora Batgirl e quindi non è successo l’evento mostrato nel magnifico Batman: The Killing Joke. Insomma, Warner Bros. Games avrebbe un’enorme potenzialità con questo titolo nel poter creare storie originali capaci di ritagliarsi il loro spazio nel vasto mondo legato alla città dell’uomo pipistrello.
Nel complesso Gotham Knigths è un buon titolo capace di intrattenere e divertire, riportando il giocatore nella Gotham cupa e oscura che abbiamo imparato ad amare.
Speriamo vivamente che Warner Bros. Games decida di supportare il titolo risolvendo i problemi presenti ma soprattutto continuando ad aggiungere nuovi contenuti capaci di aggiungere nuove storie e personaggi iconici delle storie del cavaliere oscuro.
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