L’ambizioso titolo sui più potenti Eroi della Terra, sviluppato da Crystal Dynamics e pubblicato da Square Enix, è finalmente entrato nelle nostre case. Dopo averlo provato più di un anno fa in occasione della Milan’s Games Week e dopo averlo esaminato in live su Twitch, dopo aver terminato la campagna e superato i numerosi problemi di stabilità del titolo (che hanno compreso download molto grossi di patch che non hanno risolto granché, ndr.) eccoci arrivati al verdetto finale per questo primo periodo di Marvel’s Avengers!
Marvel’s Avengers si presenta al pubblico come un Game as a Service, con la promessa di mantenere vivo il titolo attraverso una serie di aggiornamenti gratuiti durante i successivi mesi dal lancio. Tuttavia, per introdurci al mondo di gioco, al sistema di ricompense e sviluppo personaggio, i ragazzi di Crystal Dynamics hanno ben pensato di sfruttare la modalità campagna come parco giochi per allenare i nostri nervi a quello che ci aspetta nell’Endgame (no, non c’entra niente Thanos, o per lo meno, non ancora…).
La campagna è completamente incentrata intorno agli eventi dell’A-Day. I nostri eroi non sono riusciti a salvare San Francisco, né tanto meno Captain America, rimasto coinvolto nell’esplosione della Chimera, l’Helicarrier che compare all’interno della nostra avventura. Il veicolo avrebbe segnato un importantissimo progresso tecnologico, andando a sfruttare come fonte di energia il Terrigen, un particolare cristallo che però, entrando in contatto con forme di vita selezionate, ne causerà la trasformazione in Inumani. È proprio da questo incipit che verremo chiamati, cinque anni dopo, per riunire la squadra e combattere l’AIM, una pericolosa organizzazione sotto il comando di George Tarleton e Monica Rappaccini. Come? Impersonando Kamala Khan, la nostra futura Ms. Marvel!
Kamala, cinque anni dopo gli eventi dell’A-Day, riesce ad entrare in possesso di tangibili prove che andrebbero ad accusare l’AIM di terribili esperimenti sugli Inumani, considerati nemici dei terrestri e dannosi per la società. Attraverso indizi lasciati dalla Resistenza su vecchie basi S.H.I.E.L.D., la nostra eroina si imbarca in un’avventura che la porterà sulle tracce dei suoi vecchi idoli, con l’unico obiettivo di ricostruire il team per salvare la reputazione degli Avengers e le vite degli Inumani.
Riuniti, questo è il nome assegnato alla modalità campagna, ci permette mano a mano di scoprire l’ecosistema di gioco, composto da eroi, loot, potenziamenti, abilità e tantissime missioni giornaliere e settimanali, neutre e di fazione. Potremo giocare fin da subito ogni eroe presente nel roster non appena la campagna sarà giunta al momento del ricongiungimento dello stesso ai Vendicatori. Ogni Vendicatore ha un proprio stile di combattimento, ben diversificato e divertentissimo con pad alla mano.
Ogni eroe ha inoltre un suo set di missioni iconiche, che permettono di approfondire il background del singolo e di portare a casa sue ricompense esclusive, come equipaggiamento potente e fumetti.
La scrittura dei personaggi non è delle migliori, certo, ma Kamala risulta sicuramente il fiore all’occhiello della produzione, scelta curiosa se pensiamo che il cast di eroi Marvel potrebbe sicuramente includere personaggi ben più noti.
La reinterpretazione di Crystal Dynamics dell’universo degli Inumani segna comunque uno studio abbastanza approfondito sul background dei personaggi della Casa delle Idee, caratteristica evidenziata più volte nei menù di personalizzazione dei personaggi: troviamo infatti moltissime skin legate a diverse run fumettistiche, nonché veri e propri fumetti da collezionare per migliorare le nostre statistiche.
Nonostante avessimo pochissime aspettative da questa modalità campagna, che come in ogni Game as a Service dovrebbe servire per dare un’infarinatura generale delle meccaniche di gioco, ci troviamo davanti a una produzione davvero niente male, che abbiamo sinceramente preferito alle meccaniche di gioco legate al comparto multigiocatore.
Accessibile fin dall’inizio, la modalità multigiocatore di Marvel’s Avengers prende il nome di Iniziativa Avengers, ed esiste parallelamente rispetto alla modalità campagna. Sarà possibile intraprendere il nostro viaggio insieme ad altre tre persone, pescate dalla nostra lista amici o attraverso un sistema di matchmaking, e condividere con loro i nostri progressi, contribuendo così al raggiungimento di un obiettivo comune.
In un Game as a Service, è normale consigliare un approccio al titolo in modalità multigiocatore, dettato dalla compagnia che possiamo avere in cuffia nel momento in cui ci si appresta a completare i propri obiettivi. In questo caso però abbiamo trovato più utile terminare la nostra campagna in solitaria, e continuare a mantenere questo formato anche per le missioni secondarie. Perché? Perché gli altri tre personaggi non controllati da noi e quindi semplici bot, giocano per noi protagonisti e aumentano le loro statistiche indipendentemente dal fatto che siamo noi a giocarli o meno.
Ci siamo successivamente accorti che questa particolarissima meccanica evidenzia una gravissima mancanza all’interno di un GaaS: i pochissimi – e ripetitivi – contenuti endgame. Il problema principale di Marvel’s Avengers è la mancanza effettiva di personalità nelle missioni che caratterizzano l’endgame, che ci porteranno per lo più a combattere, raccogliere materiali e controllare zone.
Questo sicuramente confezionerebbe moltissime ore di gioco se il titolo venisse giocato completamente in modalità multigiocatore, poiché i nostri personaggi non salirebbero di grado contemporaneamente e non avremmo così accesso ad abilità potenti giocando una singola partita.
Insomma, l’offerta ludica dell’Iniziativa Avengers, che si ferma a qualche arco narrativo qualitativamente parlando decisamente inferiore alla modalità campagna, si ferma a missioni copia e incolla, con ambienti che si diversificano solo nel bioma e non nella struttura in sé della mappa: nonostante vengano proposte diverse missioni infatti, la struttura di base rimane sempre la stessa, andando a vanificare il divertimento che potrebbe crearsi giocandole con diversi eroi.
Di certo non ci troviamo davanti a un capolavoro tecnico, è importante sottolinearlo: Marvel’s Avengers è vittima di troppi bug. Molto spesso, durante la nostra avventura, ci sono capitate davvero troppe stranezze, tra animazioni per niente fluide e naturali, alla mancanza di audio in alcune fasi di gioco (che spesso viene anche accompagnata dal cambio repentino di doppiaggio, da italiano a inglese), fino ad arrivare a molti, forse troppi freeze.
A tal proposito, il titolo sembra talmente tanto pesante da non riuscire fisicamente a gestire la quantità di oggetti a schermo, nonostante il comparto grafico sia nella norma delle produzioni Tripla A. Questo enorme problema ci ha costretto più volte a riavviare la nostra PlayStation 4 Slim, dovendo ricominciare certe sessioni di gioco da capo. A ciò vanno ad aggiungersi bug legati al raggiungimento di un qualsiasi obiettivo, compromettendone il corretto corso e costringendoci addirittura a chiudere e riaprire l’applicazione.
Marvel’s Avengers si salva in corner sugli effetti particellari, che sono comunque ben curati e differenziati in base allo stile di combattimento adottato dai vari supereroi, e da una discreta colonna sonora.
Lo abbiamo già detto e vogliamo sottolinearlo: Marvel’s Avengers è decisamente un Game as a Service atipico. Brillante sulla modalità campagna, divertente nel gameplay e bocciato nel comparto multigiocatore, il titolo non può che raggiungere a malapena la sufficienza allo stato attuale. Siamo fiduciosi in futuri aggiornamenti, che promettono l’entrata in scena di nuovi eroi e di nuovissime quest line, ad oggi i comparti che ci hanno soddisfatto di più.
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