Dopo due episodi pesantemente improntati sulle tendenze parodiche della serie, sull’umorismo “meta” e sull’abilità degli scrittori di prendersi gioco dei franchise più popolari, questa volta i nostri cari Dan Harmon e Justin Roiland decidono di prendere una strada leggermente diversa in Rick e Morty, andando a sfruttare i riferimenti ad altri prodotti mediatici come dei semplici perni attorno ai quali far ruotare il racconto.
Innanzitutto, la puntata presenta una natura e un’ispirazione fortemente video-ludiche. Difatti, una grossa fetta della narrazione è occupata da un espediente narrativo che va a manipolare alcune caratteristiche e peculiarità tipiche dei videogiochi, le quali vengono successivamente mescolate a principi ed elementi puramente scientifici (vedetela come un’inusuale fusione tra alcuni attributi di Morty e alcuni attributi di Rick).
A quest’aspetto si aggiungono citazioni (vaghe e non), che agevolano ed accompagnano la narrazione. La più evidente, che copre praticamente l’interezza della puntata, è quella al telecomando della pellicola “Click” (o “Cambia la tua vita con un click” in italiano), la quale viene, però, opportunamente modificata. A seguire, in modo apertamente esplicitato dai personaggi, troviamo una menzione al film “The Prestige” (di Christopher Nolan), il cui finale viene estrapolato e ritoccato.
Ma, senza perderci oltre, andiamo ad analizzare questo episodio di Rick e Morty!
L’avventura di oggi si apre con l’arrivo di Rick e Morty nei pressi di una misteriosa location, dove i due hanno fissato un incontro segreto con una banda di simil-gangster alieni e dove, come prevedibile, le cose vanno rapidamente a rotoli.
Dopo un piano di fuga ideato da Rick che comporta il lanciarsi all’interno di una vasca piena d’acido e un conseguente attacco d’ira di Morty, il nostro folle scienziato si ritrova a creare un futuristico telecomando in grado di “salvare i progressi” nella realtà (proprio come un check-point in un videogioco) e di “ricaricare la partita” ogni volta che si commette un errore.
Da un titolo come “The Vat Of Acide Episode” (ovvero: “L’episodio della vasca d’acido”) è facilmente deducibile che tale evento iniziale si trasformerà nell’avvenimento motore di tutta la puntata. Infatti, non solo condurrà alla creazione del telecomando, ma riuscirà anche a stravolgerne l’intento, facendo terminare il racconto con una perfetta e divertente chiusura ad anello e alimentando la compattezza narrativa dell’episodio. Da tale espediente, si aprono anche una serie di osservazioni e riflessioni sui personaggi e sul messaggio trasmesso dalla puntata, ma di cui parlerò più avanti.
A perfezionare il tutto, troviamo una dose di umorismo decisamente molto contenuta ma che risulta incredibilmente esilarante ogni volta che sbuca fuori (tra battute e situazioni surreali) e che vivacizza il ritmo più calmo e leggero di questo episodio.
Se la scorsa volta Rick e Morty sembravano sulla strada verso un avvicinamento più intimo e una comprensione reciproca, ora le circostanze mutano. L’enorme e tangibile divario tra i due fa ritorno, andando ad ostacolarne la relazione e tirando fuori il lato più prepotente e nascosto del giovane Morty.
Il ragazzo, infatti, sembra raggiungere il proprio limite e dar sfogo a tutte le frustrazioni represse e umiliazioni non vendicate nei confronti dell’insolente nonno. Per la prima volta, riesce a ribellarsi significativamente ai maltrattamenti (fisici e non) subiti nel corso delle avventure e anche alla poca considerazione che Rick ha di lui e delle sue idee, arrivando a sfidare apertamente l’uomo.
Affronto spesso il discorso riguardante i personaggi e i rispettivi archi di trasformazione ed è sempre piacevole notare come, mano a mano, vengano dati ad essi altre sfaccettature o accenni ad un possibile sviluppo successivo. La cosa che, purtroppo, fa cadere leggermente la credibilità di tale cambiamento è il contrasto che si crea con ciò che ci è stato mostrato nello scorso episodio ma forse, incrociando le dita, si riuscirà a trovare un equilibrio più bilanciato (tra Rick e Morty) con il proseguire delle stagioni.
Totalmente assenti sono stati, invece, tutti gli altri componenti della famiglia Smith.
Stavolta, si riparte con la sezione della recensione dedicata all’analisi e lo studio degli aspetti più profondi e filosofici delle avventure di Rick e Morty e il tema che spesso emerge da tale discussione.
Nel corso di questa specifica avventura, si potrebbe pensare che il messaggio che viene trasmesso (considerato l’elemento del telecomando) sia un semplice e banale: “Ogni attimo è prezioso” o “Tutti i momenti vanno vissuti poiché non torneranno più” ma la serie si rifiuta di ricadere in tale, prevedibile ridondanza.
Difatti, la questione che viene sollevata si concentra maggiormente sul senso stesso della vita e degli eventi che la compongono. Come viene esplicitato da Morty (in modo forse troppo blando), sono proprio le conseguenze delle nostre azioni ad arricchire il significato dell’esistenza stessa poiché esse non sono altro che riflessi del nostro vero essere, risultati diretti delle decisioni prese e frutti del nostro modo di ragionare.
E come tali, tutte le conseguenze (negative e non) devono essere accettate poiché la loro assenza andrebbe soltanto ad intaccare la pienezza della vita, facendoci ritirare in un vivere pieno di sicurezze ma privo di coraggio.
Ricapitolando, possiamo dire con certezza che Rick e Morty non ha bisogno di trame super elaborate e complesse, né di palese citazionismo e neanche (per quanto assurdo) di costante umorismo per raccontare una storia efficace, piacevole e soddisfacente, in grado di farci riflettere ma anche di rilassarci.
Sfruttando anche altri espedienti (quali un montaggio espositivo molto curato e usato in modo appropriato), l’episodio decide di rimanere con i piedi saldi a terra e di avanzare con un ritmo meno incalzante e più contenuto, rivelandosi alla fine sorprendentemente godibile.
Qui, una breve promo per il prossimo episodio.
Street Fighter. Tekken. Super Smash Bros. Il genere dei picchiaduro, sia per il loro aspetto…
C'erano una volta i pulp magazine, riviste antologiche nate negli anni '20 del secolo scorso.…
Come di consueto ormai la redazione di SpaceNerd è lieta di presentarvi la sua selezione…
Questo 2024 sta finalmente per giungere al termine, come anche gli ultimi anime che sono…
“Ci incontreremo là dove non c’è tenebra.” – George Orwell, 1984 Può sembrare cupo iniziare…
Introduzione Non è mia intenzione creare allarmismi, ma recentemente si è scoperta la presenza del…
Questo sito utilizza i cookies.
Scopri di più