Aggretsuko è una serie animata presente dal 2018 nell’immenso catalogo Netflix, ora rinnovata per la sua seconda stagione.
Se la prima serie ci aveva fatto innamorare della dolce Retsuko, dall’animo fin troppo dolce e garbato per imporsi davvero nella vita, nel suo seguito possiamo vedere ulteriori approfondimenti delle vicende trattate.
Primo tra tutti, la figura della madre della protagonista, mai pervenuta prima.
Costante mantenuta rigidamente nella trama è la valvola di sfogo di Retsuko: le canzoni black metal.
Ora in questo rinnovo, sembra quasi che la ragazza sia maturata, sia riuscita a superare la propria passività in nome di una vita sinceramente serena ed equilibrata.
Ma si sa, ogni equilibrio necessita di continui sforzi, ed ennesime fonti di stress sono dietro l’angolo per Retsuko. Tanto sul luogo di lavoro che in famiglia, che con i suoi più fidati e cari amici.
La protagonista sembra infatti oberata di molti più scenari stressanti per lei, rendendo spesso impossibile per lei mantenere un certo self control. Ce la farà a superarlo?
Nella prima stagione, Retsuko sembrava aver trovato il compagno ideale, ma purtroppo, si è rivelato facilmente essere tutto fin troppo bello per essere vero.
Ancora una volta adesso, la ragazza ripensa al volersi impegnare. E dopotutto, non ci aspettavamo nulla di diverso per lei. Retsuko è un’inguaribile romantica, dettaglio che non deve di certo farla figurare come anti femminista et similibus, anzi.
Tra incontri combinati e non, la piccola panda capirà di dover decidere cosa scegliere per se stessa e la propria felicità: sarà pronta ad affrontarlo?
Per chi cercava uno zoom sulle relazioni sentimentali di Retsuko, avrà pane per i suoi denti, ma… lasciamo esprimere i lettori sul loro sviluppo.
Approfondimento molto ben riuscito in questa stagione è il ruolo materno: seppur la descrizione sia spesso esasperata ed esagerata in nome dell’ironia, difficile non riconoscerla nella realtà più veritiera.
Soprattutto negli episodi iniziali, la madre di Retsuko figurerà come fulcro centrale, una sorta di antagonista per Retsuko, seppur intenzionata (a modo suo) esclusivamente ad aiutare sua figlia.
Ma è lei l’unica figura materna nella vita della panda rossa? Sembra proprio di no.
Tirando le somme, il sequel di Aggretsuko è sicuramente degno della serie precedente.
Abbiamo ancora la nostra Retsuko, intenta a far fronte in situazioni in cui chiunque potrebbe facilmente immedesimarsi, espediente ripreso dall’enorme successo ricevuto dalla prima serie.
Le storie si fanno invece forse più complicate e meno banali di prima: un bell’implemento per una serie da cui dopotutto (ma erroneamente) non ci si aspetta poi molto. Il vero neo è che, alla lunga, l’epilogo delle vicende si fa quasi ripetitivo, dando l’impressione allo spettatore che molte scene siano state quasi ovvie.
Aggretsuko 2 quindi acquisisce e perde punti allo stesso tempo, mantenendo una sorta di equilibrio che lo rende comunque una visione leggera e godibile per tutti.
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Personalmente ritengo abbia perso molto rispetto alla prima stagione che risulta impareggiabile nell'ironia con cui va a toccare temi profondi. Dalla seconda stagione é diventata la classica serie Netflix che ti deve fare la morale, che deve dire banalitá spacciandole per grandi rivelazioni, é caduta eccessivamente nel circolo del perbenismo e ha finito per essere la solita serie che deve prendere qualunque cosa e moralizzarci sopra per farti la lezioncina alla fine della lezioni su cosa va bene e cosa no
La stessa retsuko non é divenuta più matura(anche ma poco) ma al contrario é divenuta meno interessante, é passata dall'essere un archetipo della gente comune al protagonista a cui tutto cade dal cielo(fidanzati megamiliardari col jet, diventare un Idol, perché a chiunque capitano queste cose, come dice nel finale della terza stagione: 1,2,..10 divento una persona seria 1,2..10 divento un Idol)