Benvenuti al quarto appuntamento di Vertical, la rubrica mensile di SpaceNerd che vi consiglia webcomic sempre nuovi – dalla commedia all’horror, dal fantasy allo sci-fi.
Se vi state affacciando per la prima volta al mondo dei webcomic, o se semplicemente cercate qualcosa di nuovo da leggere, allora questa rubrica saprà darvi spunti interessanti per il vostro tempo libero.
Le opere che compariranno in questo episodio di Vertical sono tutte disponibili gratuitamente su Webtoon e tutte in lingua inglese, salvo eventuali eccezioni.
L’ordine di disposizione dei webcomic che seguono è del tutto casuale e non mira ad alcun tipo di classificazione.
In occasione del debutto della seconda stagione, parliamo subito di uno dei webcomic action più famosi su Webtoon, intitolato Jungle Juice.
L’opera, scritta da Hyeong Eun e illustrata da JUDER, edita da YLAB, viene pubblicata per la prima volta nel 2020 in Corea, sebbene sia esistita una prima edizione, più breve, nel 2007 scritta da Inwan Youn – autore del già citato Distant Sky.
Il webcomic conta 86 episodi, con la seconda stagione, appunto, debuttata da poco, e vanta più di 68 milioni di letture.
La storia segue le vicende di Suchan Jang, uno studente del college dalla vita piena di soddisfazioni. Nessuno sa però che un giorno, quand’era bambino, Suchan usò uno spray insetticida – il cosiddetto Jungle Juice – per liberarsi di una libellula. L’insetto inspiegabilmente si polverizzò e Suchan, inalandone i fumi, si vide cresce dietro la schiena due enormi paia di ali translucide.
Tenere nascosta la sua mutazione è complicato, e un giorno, quando Suchan si trova al cinema con la sua fiancée, Mihui Kim, il film viene bruscamente interrotto da uno sconosciuto con braccia insettoidi che dà la caccia a Suchan. I due fuggono, ma nella calca Mihui si schianta contro una vetrata e inizia a precipitare giù in strada. Per salvarla, Suchan si getta nel vuoto e dispiega le sue ali, ma la reazione di Mihui, alla vista della sua vera forma, è solamente disgusto.
Disperato, Suchan decide di salire sul tetto di un palazzo e tenta il suicidio, solo per scoprire che le sue ali gli impediscono istintivamente di schiantarsi al suolo. È nel corso di questo folle gesto, tuttavia, che egli incontra Huijin Park, una ragazza anch’ella mutante che lo porterà con lei in un luogo sconosciuto: una sorta di scuola per mutanti, detta The Nest, dove potrà imparare a controllare i suoi straordinari poteri, ma anche a conoscerne i rischi.
Jungle Juice ha un trailer ufficiale, lo trovate qui.
Sebbene Jungle Juice possieda un grande potenziale, la notevole somiglianza con altre opere a tema superpoteri – come l’occidentale X-men o l’orientale My Hero Academia – non lo rendono esattamente un webcomic dalla grande originalità. Ad ogni modo, il contesto degli insetti si rivela da subito alquanto interessante, perché dà spazio alle più disparate mutazioni, senza mai perdere di vista il proprio focus.
Nell’opera viene messo in luce come, per certi versi, la società umana e gli ecosistemi animali non siamo tanto differenti: Suchan parla infatti di catena alimentare, di branchi e di mangiare o essere mangiati nell’ambito del college, il che non rende la città tanto diversa dalla giungla. E l’unico luogo sicuro dove si reca dopo aver toccato il fondo, il cosiddetto “Nido”, non fa certo eccezione.
Il punto più forte di questo webcomic sono decisamente le illustrazioni, con uno stile grafico intrigante, inquadrature sempre accattivanti e character design in certi casi magnifici, sia per l’aspetto dei personaggi – che il sito stesso inserisce sovente nei suoi eyecatch -, sia per gli abbinamenti di colori. Jungle Juice è insomma un’opera consigliatissima che ancora una volta conferma la qualità dei contenuti di YLAB.
A seguire, l’immancabile appuntamento col romance, che offre oggi un curioso connubio tra amore e palestra: Swolemates.
Il webcomic nasce a maggio di quest’anno dall’idea di LummyPix, e conta attualmente un ridotto numero di 21 episodi.
Aggiornata ogni settimana, la serie sta riscuotendo un successo notevole e vanta quasi 8 milioni di letture.
La storia ha inizio con Braydin Bridges, un arrogante e presuntuoso influencer che, giunto nel campus al suo primo giorno di college, si aspetta di essere gloriosamente accolto in massa dalle sue fan quando, in realtà, sulle prime non lo riconosce proprio nessuno.
Braydin non si perde però d’animo e si dirige a lezione, ed è lungo il tragitto che incontra per la prima volta Alex Yikki, una ragazza schiva che si direbbe essere soltanto una fanatica di videogiochi. Sarà però il tempo a smentire questa prima impressione quando, incontratisi nuovamente in palestra, Braydin scoprirà che Alex possiede muscoli scolpiti e un corpo mozzafiato, che sapranno presto metterlo in ridicolo.
Esplode quindi una vera e propria rivalità fra i protagonisti, che per nulla al mondo ammetterebbero mai di essere inferiori l’uno all’altra; e mentre Braydin svelerà uno charme misterioso e azioni istintive imprevedibili, Alex si scoprirà emotivamente più instabile di quanto non voglia dare a vedere.
I primissimi episodi di Swolemates potrebbero dare l’impressione di un webcomic banale e sciocco, ed è solo con l’avanzare della storia che si scopre invece quanto abbia di interessante da raccontare. LummyPix lascia infatti che Alex – con i suoi deadlift e le sue innate abilità da gamer – demolisca il solito stereotipo della donna debole e costantemente bisognosa di aiuto, in quanto ragazza carismatica e indipendente che solo in rare occasioni dettate da traumi passati riesce a demoralizzarsi.
Alex trascina infatti dietro di sé un passato tormentoso, attraverso il quale questo webcomic tratta temi come l’obesità e il bullismo, la disapprovazione di sé e la depressione. Qualità altrettanto curiose ha anche Braydin che, da personaggio inizialmente poco interessante, svela col tempo di avere un lato nascosto di sé, uno più empatico e altruista che lo salva in extremis dal semplice ruolo di macchietta comica.
Swolemates sa essere quindi esilarante, con la comicità spesso demenziale dei personaggi e le improbabili espressioni facciali disegnate “male” apposta per essere buffe. Per quanto, tuttavia, a livello anatomico e di character design non ci sia nulla da rimproverare, le illustrazioni mostrano in diverse occasioni errori grossolani e sporadiche mancanze di dettaglio, forse a causa di distrazione o inesperienza.
Passiamo ora a un controverso slice of life che unisce l’orrore alla comicità, intitolato Clinic of Horrors.
Il webcomic, scritto da Merryweather e illustrato da PokuriMio, fa prima successo come Canvas per poi ottenere il titolo di Webtoon Original nell’ottobre del 2021.
Con i suoi 91 episodi totali e oltre 72 milioni di letture, l’opera ha una prima stagione conclusa ed è stato annunciato che se ne vedrà un seguito, sebbene il progetto sia ormai fermo da oltre un anno.
La storia segue le disavventure di Bianca Abercrombie, infermiera cinica e perennemente seria che lavora part-time in una clinica privata, sita nella città immaginaria di Capital City, insieme col dottor Albright, il pigro ma sempre allegro proprietario della clinica. I malesseri che i due curano, tuttavia, non sono banali raffreddori o semplici mal di schiena: la realtà distopica in cui vivono fa bussare alla loro porta pazienti tormentati da malattie grottesche, che comportano deformazioni fisiche e depravazioni psicologiche.
Tuttavia il dottore e l’infermiera, abituati a qualsiasi scenario, non si mostrano turbati e si limitano a prescrivere le cure necessarie, spesso a prezzi esorbitanti. L’opera avanza così sulla linea degli episodi autoconclusivi, ed ognuno di essi si conclude con un’annotazione di Bianca sulle varie patologie in cui ella si imbatte durante il suo lavoro.
Clinic of Horrors comincia a sviluppare una trama strutturata una volta superato l’episodio 25, quando un giorno un uomo assume delle ordinarie pillole “anti-noia”, le quali lo trasformano inaspettatamente in un gigantesco abominio che semina il caos in città. Da qui in poi vengono approfonditi nuovi aspetti come la situazione familiare di Bianca, mentre fa la sua comparsa il misterioso direttore della principale casa farmaceutica di Capital City, un certo Mister Yellow, che pare stia conducendo esperimenti illeciti per collaudare le sue medicine.
Clinic of Horrors riesce con grande consapevolezza a creare un contrasto avvincente fra la tipica comicità da manga slice of life e i colori accesi delle illustrazioni – decisamente curate nella loro semplicità -, e le situazioni inquietanti e talvolta orripilanti che i due protagonisti si trovano ad affrontare.
Bianca, che vive nell’ombra di una madre glaciale e anaffettiva, ha sviluppato un rapporto particolare con la medicina e non sembra lavorare part-time solo per guadagnare qualche soldo o credito universitario. Nel mentre Albright, in contrasto col suo carattere giocoso e ingenuo, si direbbe in realtà nascondere grandi segreti che, nel profondo del suo animo, non smettono di tormentarlo.
Apprezzatissimo dalla propria fan base, con decine se non centinaia di fan art che gli autori sfoggiano entusiasti al termine di svariati episodi, questo webcomic è la scelta perfetta se si cerca uno slice of life che sia un po’ fuori dall’ordinario.
Ecco invece uno sci-fi esordiente con tanta azione e un pizzico di romance: Solid State.
Creato a quattro mani dagli australiani Scott Higginbotham e L.G. Veldenmire, l’opera nasceva tre anni fa come piccolo progetto in un contest, per poi approdare con una versione ultimata su Webtoon a luglio di quest’anno.
Con i suoi attuali 12 episodi disponibili, il webcomic è in corso di pubblicazione ed è poco conosciuto, contando poco più di 200 mila letture.
La storia si svolge nel 2121, quando il mondo è da tempo sopravvissuto a svariati cataclismi – sia naturali che artificiali -, e ora la città di Concordia, Australia, è considerata uno degli insediamenti più sicuri del pianeta. Il protagonista è Eijiro Okazaki, spadaccino formidabile e guardia del corpo dell’imprenditore Prakash Malik, la cui figlia, Asha, si sposa oggi con l’erede della Abernathy Robotics, evento che unisce finanziariamente le due famiglie rivali.
Asha però, glaciale e dispotica, ha piani ben più nefasti in mente. Nel corso del matrimonio – durante il quale Eijiro incontra Castle Flores, una vecchia fiamma e ora guardia di Constance Abernathy – viene diramata a Concordia un’allerta per un attentato terroristico che blocca tutto il traffico aereo, e le guardie di Prakash, che con lui avrebbero dovuto lasciare la città in volo, escogitano un tragitto secondario in automobile.
Tuttavia, trovatisi imbottigliati nel traffico, una tempesta si scatena su di loro quando sicari robot tentano di assassinare Prakash e un agente corrotto sabota l’intera squadra del magnate, mettendolo spalle al muro. Ora di guardia del corpo fedele e ancora in vita ne resta solo una, Eijiro, che con l’aiuto di Castle dovrà fare i conti con l’agghiacciante follia si Asha, nel tentativo di preservare l’incolumità di Prakash e, in seguito, di sgominare i piani della perfida figlia, che si riveleranno essere molto più intricati di quanto si sarebbero mai aspettati.
Non è mai facile parlare di tutte le peculiarità di uno sci-fi in poche righe, e lo stesso vale per Solid State che, nonostante sia una serie ancora acerba, presenta molti elementi di worldbuilding e sembra avere tutte le intenzioni di inserirne ancora, e in gran quantità. Non è escluso però che, inizialmente, questo gran numero di informazioni possa creare confusione nei lettori, che sulle prime potrebbero non comprendere cosa stia davvero accadendo a Concordia.
Ad ogni modo, leggere un webcomic Made in Australia – nonostante la trama sia, a conti fatti, abbastanza semplice – infonde un certo senso di novità, con le illustrazioni in stile occidentale, in questo caso meno dettagliate di quelle coreane e dalla tecnica semplice, e l’inglese tipicamente d’inclinazione australiana, con modi di dire e termini che si è più soliti sentire nel Paese oceanico.
È presto per dirlo, ma i personaggi principali sembrano ben strutturati e possiedono un background parecchio intrigante. Castle, dal canto suo, rappresenta l’interesse romantico di Eijiro e appare come una versione rivisitata della femme fatale, che porta con sé la tematica dell’identità sessuale non-binaria. Solid State è insomma un webcomic che vale la pena di seguire per non perdersi sviluppi sicuramente interessanti.
E per finire, un horror sovrannaturale che lascia costantemente col fiato sospeso, intitolato Shotgun Boy.
Questo webcomic, scritto da Carnby Kim e illustrato da Hongpil, nasce in Corea nel febbraio del 2021 e riceve una traduzione inglese pressoché in simulcast.
Con i suoi 69 episodi totali, la serie è conclusa e ha riscosso un grande successo con ben 42 milioni di letture.
La storia parla di Gyuhwan Han, una vittima di bullismo che un giorno si trova in gita con la sua classe in un campo scuola in montagna, dove creature oscure si aggirano furtive nella notte. Il luogo è sospetto, ma Gyuhwan ha altre preoccupazioni: dopo essersi coraggiosamente ribellato ai bulli, mentre tutti gli studenti si trovano nell’auditorium ad assistere a uno spettacolo, lui si allontana dal campo e scappa nel bosco per sfuggire al pestaggio.
Tuttavia, durante la fuga, il ragazzo si imbatte in un precipizio; tenta di superarlo, ma un passo falso ed ecco che precipita giù nel burrone. Sopravvissuto allo schianto, Gyuhwan si risveglia ferito e nota che, non lontano da lui, si trovano un furgone incidentato e, steso al suolo, un fucile a pompa carico, con il quale intende ora compiere la sua folle vendetta e assassinare tutti quanti i suoi compagni di classe.
Ciò che non sa però è che, in quello stesso momento, le creature – feroci mostri mutaforma – sono uscite allo scoperto e hanno intrappolato tutti gli studenti nell’auditorium, pronti a nutrirsi del loro cervello. Il furgone potrebbe avere qualcosa a che fare con questa inaspettata minaccia, e Gyuhwan non impiegherà molto a scoprire che, non a caso, il suo fucile sembra l’unica arma in grado di contrastare le creature infernali, apparentemente invulnerabili.
Shotgun Boy ha un trailer ufficiale, lo trovate qui.
Shotgun Boy è il prequel di un’altra serie di grandissimo successo di Carnby Kim, intitolata Sweet Home, con la quale condivide la minaccia delle creature assassine e anche alcuni dei personaggi. Ad ogni modo, leggere o aver letto il sequel prima di questo webcomic non implica necessariamente un errore, in quanto Sweet Home è considerata di fatto l’opera principale.
Per quanto riguarda la narrazione, essa è capace di trasmettere la tensione in modo eccezionale: è quasi palpabile il senso di oppressione che Gyuhwan, ormai sull’orlo del delirio, prova nei confronti dei suoi compagni, e il suo desiderio di vendetta richiama inevitabilmente alle reali sparatorie nelle scuole che spesso fanno tremare i media di tutto il mondo e che, se non fosse stato per l’arrivo dei mostri, si sarebbe compiuta per certo.
Le illustrazioni, dal canto loro, con i loro toni cupi, le sfumature di blu e i particolari sempre ben definiti, sanno essere ansiogene e terrificanti, come c’era da aspettarsi da un titolo di questa portata. Quest’ultima è una serie “daily pass” che permette di leggere fino a quattro episodi al giorno.
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