Recensioni

GrimGrimoire OnceMore, la recensione

GrimGrimoire OnceMore

8.5

Gameplay e longevità

8.5/10

Comparto grafico e sonoro

9.0/10

Coerenza e cura del dettaglio

8.0/10

Pros

  • Il lato artistico, come in ogni gioco di Vanillaware, è eccezionale
  • La trama non fa strappare i capelli, ma è molto godibile
  • Il gameplay è solido e divertente...

Cons

  • ...ma all'inizio lascia abbastanza spaesati
  • La OST tende a essere abbastanza ripetitiva, qualche traccia in più non avrebbe guastato
  • Qualche ora di gioco in più l'avremmo affrontata volentieri

Dopo l’eccezionale 13 Sentinels, Vanillaware ci riprova con un remake del suo primo strategico GrimGrimoire. Ci avrà convinti?

Chi segue il nostro portale da diversi anni sa bene che non abbiamo mai nascosto la nostra ammirazione per Vanillaware, come si può evincere dalla entusiastica recensione di 13 Sentinels e ancor prima dedicando un intero articolo a ripercorrere la storia della software house fondata da George Kamitani.

Abbiamo quindi accolto l’annuncio di questa riproposizione di GrimGrimoire con particolare entusiasmo, dato che si trattava dell’ultimo gioco di Vanillaware a non aver ancora avuto una riproposizione, ma anche con sorpresa.

Sorpresa che scaturisce da due fattori: da un lato, il nuovo progetto di Vanillaware dovrebbe essere in sviluppo già da un po’, e ci saremmo aspettati un focus totale su di esso; dall’altro, il gioco, pur ricevendo recensioni generalmente positive all’epoca dell’uscita originale, fu un insuccesso commerciale.

Fortunatamente, le cose sono poi andate per il meglio e adesso siamo qui a parlarvi di un gioco che ha solo fatto rischiare la bancarotta ai suoi sviluppatori, senza poi portarli al fallimento. Vediamo insieme se Vanillaware è riuscita a centrare l’ennesimo successo.

Tra maghi e alchimisti

La trama di GrimGrimoire si apre con la protagonista, Lillet Blan che si trasferisce a studiare alla Tower of Silver Star, una prestigiosa scuola di magia, sotto invito di uno dei professori che ha riconosciuto il suo grande talento.

Tutto il gioco si svolge all’interno della Torre e ci mette davanti ad un cast di personaggi, studenti e professori, ristretto ma variegato, con una caratterizzazione generale più che discreta e per certi versi eccentrica. Nei panni di Lillet, dovremo affrontare battaglie contro i nostri compagni e professori, scoprendo al contempo i misteri che si celano dietro la scuola e la pietra filosofale nascosta all’interno di essa.

Per quanto concerne la trama, Kamitani ha tratto spunto da due opere distinte. Da subito potremo notare una certa somiglianza con un’opera occidentale, Harry Potter, che negli anni 2000 godeva di particolare popolarità anche in terra nipponica.

L’altra ispirazione viene da un gioco che a noi occidentali è praticamente sconosciuto: Atelie Marie, il primo di una lunga serie di JRPG sull’alchimia che continua tutt’oggi. GrimGrimoire mette insieme le due opere per creare una simile premessa, prendendo con sé anche qualche nozione alchemica già sfruttata per Odin Sphere.

Il risultato è una trama di buona fattura, senza particolari picchi di qualità ma che rimane solida lungo tutta l’avventura, riuscendo a destare particolare interesse di tanto in tanto.

Tanto Strategico, un po’ Visual Novel

Partiamo subito da un presupposto importante: chi vi parla non ha giocato l’originale su PlayStation 2 e si trovava alla prima esperienza con GrimGrimoire, quindi non potremo valutare i miglioramenti apportati rispetto al gioco del 2007 (che, a giudicare da quanto riportato sul sito ufficiale di NISA, sono abbastanza da giudicare il gioco un remake piuttosto che una remaster).

La prima volta che apriremo GrimGrimoire verremo messi davanti a una struttura che alterna schematicamente fasi di trama raccontate con uno stile che ricorda quello di una Visual Novel a fasi di gameplay che riprendono quasi in tutto quelli dei classici strategici in tempo reale per PC.

Queste ultime, che sono poi il fulcro dell’esperienza del gioco, hanno un fascino particolare. Nonostante negli ultimi anni sia abbastanza comune vedere sempre più strategici adattati dal PC alla console, creare un RTS (oltretutto in 2D verticale e non isometrico) specificamente console è sicuramente una scelta poco convenzionale (e anche nel 2007 lo era) e per certi versi azzardata.

Il gameplay, che per ammissione dello stesso Kamitani si ispira a quello di Starcraft, può nelle prime battute risultare addirittura spiazzante per il giocatore: controllare un intero esercito con un pad in tempo reale, pur con la possibilità di mettere in pausa e approntare una strategia con calma, non è proprio il massimo della comodità, e servirà qualche missione per abituarsi ai comandi.

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Non vi nascondiamo che, proprio per via di questo motivo, abbiamo trovato più difficoltà nelle prime missioni che andando avanti nella trama. Ma superato questo scoglio l’esperienza con GrimGrimoire è tutta in discesa.

Le battaglie risultano godibili e soddisfacenti, mettendo il giocatore di fronte anche a situazioni inusuali in cui dovrà mostrare la sua padronanza dei diversi tipi di unità, pur non raggiungendo la profondità di quella dei classici per PC.

Senza entrare troppo nello specifico, le unità e le strutture creabili sono raggruppate in quattro tipi di magie, che utilizzano un sistema di efficacia simile a quello del triangolo delle armi di Fire Emblem, e man mano che andremo avanti nel gioco ne sbloccheremo di nuovo, con la possibilità di aumentare le statistiche o sbloccare nuove abilità grazie allo Skill Tree.

Spesso un tipo di magia o un’unità sarà il fulcro degli obiettivi secondari, che, assieme ai Trial Stage (delle battaglie slegate dalla trama principale del titolo) offrono spesso sfide abbastanza impegnative che contribuiscono ad allungare la durata del gioco; durata che rappresenta uno dei punti in cui GrimGrimoire soffre di più, potendo essere completato al 100% in un tempo che va tra le 13 e le 15 ore.

Una lettera d’amore

Passiamo ora al lato artistico del gioco, che risulta, come da tradizione dei titoli Vanillaware, fiore all’occhiello di GrimGrimoire OnceMore. Lo stile inconfondibile di Vanillaware è in grande forma come sempre, e unito a un ottimo character design dà sicuramente una personalità molto distinta al gioco. Sia i personaggi che le unità che schiereremo in battaglia risultano splendidi da vedere sulla nostra PlayStation 5, e anche gli sfondi e gli ambienti, seppur pochi, sono decisamente promossi.

Fortunatamente, alla mancanza di sfondi si compensa una abbondanza di illustrazione aggiuntive presenti nella Galleria, sbloccabili attraverso le missioni secondarie e i Trial Stage. Queste splendide illustrazioni, sono un po’ come una lettera d’amore che lo staff di Vanillaware e in particolare il director, Yoshio Nishimura, prova nei confronti di GrimGrimoire.

Nishimura infatti si unì a Vanillaware proprio dopo aver giocato l’originale per PlayStation 2, e ha spinto fortemente per poter creare un remake del titolo che ha amato, prendendo le redini in mano da George Kamitani in persona (che immaginiamo sia impegnato col nuovo gioco).

Anche la colonna sonora del gioco è di buona fattura, pur difettando anche qui in abbondanza, con qualche traccia ripetuta decisamente troppo spesso durante le battaglie.

Una nota in questo caso va fatta alla mancata traduzione italiana: purtroppo, essendo il publisher del gioco NISA e non Atlus/SEGA, il gioco non mantiene la tradizione dei giochi Vanillaware dell’avere una localizzazione nella lingua del bel paese, ma solamente in inglese, con doppiaggio nella medesima lingua e giapponese.

Conclusioni

Possiamo dire che le ore passate in compagnia di Lillet Blan sono state sicuramente gradevoli, pur non riuscendo mai a raggiungere il picco di eccellenza a cui Vanillaware ci ha abituato con gli altri suoi titoli. Il gioco è senza alcun dubbio di ottima fattura, ma soffre di alcuni difetti che non ci permette di elevarlo allo status di capolavoro come Odin Sphere o 13 Sentinels.

Il tema ricorrente nel gioco, oltre a quello di essere poco convenzionale (un RTS, giapponese, su console), è quello di un’ottima qualità con mancanza di quantità: senza mezzi termini, si vede che GrimGrimoire è un gioco minore, creato come ponte tra due titoli più grossi. Fortunatamente, il titolo è proposto a prezzo “budget”, e non agli 80 euro a cui la next gen ci ha ormai abituato.

In definitiva, GrimGrimoire OnceMore è un ottimo titolo, che riesce a convincere in praticamente ogni aspetto, arrivando a toccare l’eccellenza con un dito, ma non riuscendo ad afferrarla con forza come Vanillaware ci ha abituati in passato.

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Daniele Tarantino

Nato praticamente con il pad in mano, ho iniziato a giocare sin dalla primissima età. Crescendo però è stata la Nintendo a dettare legge nella mia vita videoludica, per poi riavvicinarmi al multipiattaforma solamente con la PS4. Nonostante la propensione per il mondo del gaming, non disdegno altre forme di intrattenimento quali fumetti, cinema o serie TV.

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Daniele Tarantino
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