Il quarto episodio di Loki è tutto il contrario del terzo. Se quello della settimana scorsa era un filler questo è un tassello fondamentale, un Evento Nexus che manda la trama avanti veloce giocandosi anche un paio di colpi di scena spiazzanti. Anche quando si va in costruzione dei personaggi mostrandone il background in realtà tutto si collega al presente, a quella Sacra Linea Temporale che i due Loki stanno mettendo in crisi ad ogni costo.
Spoiler Alert: nell’articolo si fanno accenni più o meno chiari a cosa è successo durante l’episodio. Se volete evitare di incappare in qualche anticipazione (o siete spoiler fobici), tornate dopo aver visto la puntata.
La settimana scorsa ci si chiedeva come Loki e Sylvie sarebbero scappati da un Lamentis sull’orlo dell’apocalisse.
TimePad rotto, nessun indizio per la TVA su dove cercarli (o quando cercarli), nessuna possibilità di generare anomalie. La controindicazione di nascondersi in un’apocalisse è questa, qualunque cosa tu possa fare non genera timeline alternative perché tanto non ci saranno sopravvissuti. Tutto tranne innamorarsi, almeno. Che tra Loki e Sylvie stesse nascendo qualcosa era già chiaro dal precedente episodio, e d’altronde chi meglio di un Dio dell’Inganno per far cadere nell’inganno più antico del mondo il Dio dell’Inganno? Solo che l’unione di due Varianti dello stesso essere, a quanto pare, è un Evento Nexus così forte da corrompere anche un’apocalisse.
Rimane il dubbio di come sia possibile che con un’unica linea temporale a disposizione possano esistere due versioni di sesso diverso della stessa persona. Perché Sylvie era così fin da bambina, non sembra essere un travestimento ma proprio la sua vera forma. Forse la TVA mente. Non solo sul fatto che ha generato i suoi dipendenti, che in realtà come sappiamo dalla scorsa puntata sono Varianti a cui è stata cancellata la memoria, ma anche sull’esistenza di un’unica Sacra Linea Temporale. Una bugia così grossa da convincere non una, ma due Varianti di Loki, che sia la verità. Un capolavoro degno di un Dio. O di un Diavolo.
La trama va così avanti veloce che l’interrogativo passa da “saranno abbastanza puntate?” a “ma adesso come li riempiono due episodi?” nel giro di 40 minuti. Dalla quasi certezza che sia finita al trovarsi davanti ai Custodi del Tempo, il tutto senza sembrare frettoloso. Il tempo è relativo, soprattutto quando puoi viaggiarci attraverso, ma dal punto di vista di uno spettatore esterno passa solo poco più di mezz’ora.
Eppure è credibile, non mancano pezzi e anzi, se ci si ferma (se si è costretti a fermarcisi perché devi scrivere una recensione di questo quarto episodio di Loki) in realtà gli eventi grossi della puntata sono due. Tre, dai, per chi resta collegato fino a dopo i titoli di coda come non siamo più abituati a fare in sala. È un episodio in cui, pur succedendo poco e succedendo velocemente, quel poco sposta molto in avanti l’Orizzonte degli Eventi della serie e non arriva di fretta, anzi. Sylvie alla fine resta davanti ai Custodi e ne scopre il segreto, scoprendo che c’è ancora tanto altro dietro. Che la TVA sia un inganno lo avevamo già capito, ma fino a che punto queste bugie sono radicate nell’Universo Cinematografico Marvel?
Il fato di Loki sembra più drastico. Sicuramente è più misterioso. La scena post-crediti apre a delle prospettive davvero interessanti, ribadendo che la chiave di questa Fase 4 è il concetto di multiverso. Forse addirittura aprendo a quella che sarà la serie estiva di Disney+, What If. Ed è lecito a questo punto interrogarsi anche su C20 e su Mobius, sul loro passato e sul loro futuro. Perché forse la fascinazione per le moto d’acqua di Mobius è legata a chi era prima, e capire che fine ha fatto dopo – cosa che probabilmente succederà mercoledì prossimo – darebbe risposte anche per quanto riguarda Loki. Quel che è certo è che saranno (e sono stati) giorni di teorie e speculazioni. Di analisi al microscopio dell’episodio e della scena post-crediti alla ricerca di dettagli, indizi, easter egg e di un po’ di sano complottismo. Perché dopo una puntata come la quarta di Loki è davvero impossibile non sentire l’hype per le prossime due, specie se poi c’azzecchi e puoi sparare un “io lo avevo detto” da antologia.
Affermazione che, se per sbaglio viene fuori che la Sacra Linea Tempoale è “Sacra” in virtù del fatto che è quella dove Thanos ha perso, potete aspettarvi su queste pagine tra qualche giorno.
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