Kaiju NO 8 è un manga di genere tokusatsu creato da Naoya Matsumoto, i cui capitoli sono pubblicati tre volte al mese gratuitamente sul sito Manga Plus di Sueisha. Negli ultimi mesi la sua popolarità è cresciuta vertiginosamente, al pari di altri manga come Spy x Family, vendendo più di un milione e mezzo di copie fisiche, diventando una delle serie dalla crescita più rapida su Shonen Jump+ e posizionandosi sesto al quattordicesimo Manga Taishō.
Kaiju NO 8 sembrerebbe essere un manga promettente, ricco di possibilità e basato su fondamenta solide e familiari ai lettori; cerchiamo quindi di capire meglio questa star crescente del panorama shōnen.
Kaiju NO 8 colpisce fin da subito l’attenzione, presentando un incipit caratteristico e intrigante: in un Giappone moderno ma fantascientifico, scosso da frequenti attacchi di colossali kaiju, come vivono le persone che non pilotano enormi mecha o che non combattono i mostri con armi tecnologiche e super poteri? Cosa succede dopo che una bestia grande almeno un kilometro viene abbattuta? Proprio di questo infatti si occupa Kafka Hibino, il protagonista.
Kafka è un trentaduenne che lavora per un’azienda statale di pulizia dei resti di bestie giganti, un’occupazione umile all’ombra di quelli che sono gli eroi della società: i soldati delle forze di difesa anti-kaiju.
Il membro più famoso di questa divisione dell’esercito, il più potente baluardo dell’umanità, è Mina Ashiro, un’amica d’infanzia di Kafka, con cui il protagonista aveva stretto la promessa di entrare entrambi nelle forze di difesa.
Hibino è quindi un personaggio particolare per uno shōnen, un protagonista di una certa età (rispetto alla media del suo genere), che si è accontentato di una vita normale e i cui sogni sono falliti dopo aver tentato più volte l’esame di ammissione nell’esercito.
Il manga ha un taglio inaspettato e rivela ciò che storie più celebri ma affini, come Pacific Rim o L’Attacco dei Giganti, sembrano ignorare o comunque trattare in minima parte.
Kaiju NO 8 inizia dunque stupendo il lettore con un’occhiata al dietro le quinte di quel tema ormai familiare che è la lotta fra umanità e mostri, un argomento parte della comfort zone del pubblico odierno.
Purtroppo l’eccitante novità di un “eroe del popolo” che pulisce la città dalle viscere dei mostri, una scelta che avrebbe portato una ventata di aria fresca nel ridondante panorama shōnen, viene ben presto sostituita dalla trasformazione in mostro di Kafka, che porta il manga sulla direzione del classico battle e segna l’abbandono di una promettente carriera come opera dal taglio unico, lontana dalle solite idee del suo genere.
Kaiju NO 8, giocando su scelte narrative solide e ben navigate, si assicura una base salda da arricchire con piccole variazioni, umorismo e tavole appariscenti, rinunciando ad un futuro da innovatore “accontentandosi” dell’acclamazione di un’ampia fetta di pubblico meno esigente.
Il grande apprezzamento che Kaiju NO 8 sta ricevendo è dovuto sia alla sua effettiva buona qualità sia al mix di elementi noti che lo compongono e che attraggono il grande pubblico.
Un protagonista che subisce una metamorfosi e diventa proprio ciò che l’umanità cerca di combattere non è certo una novità, è presente in Attack on Titan, in Chainsaw Man, in Tokyo Ghoul e molti altri; una forza di difesa basata su armi e attrezzature fantascientifiche esiste anche nel mondo di Pacific Rim, Mazinga Z, Goldrake e Neon Genesis Evangelion (a suo modo).
Nonostante queste forti ispirazioni la storia di Naoya Matsumoto ha però un buon potenziale e molto spazio di crescita. I suoi personaggi sono semplici ma espressivi, caratterizzati esteriormente e psicologicamente. Fra loro sono legati da una chimica appassionante, che unisce gli sviluppi individuali di tutti ed eleva ogni membro della storia, anche quelli secondari.
La costruzione generale e la sceneggiatura di Kaiju NO 8 sono acute, appassionano immediatamente il lettore con tre capitoli iniziali frenetici, colmi di risate e informazioni, e fidelizzano l’utente con un protagonista umano, riconoscibile e maturo. Scene divertenti e quotidiane si alternano a tavole più cupe, riflessive e impegnate, in un’equilibrio mai noioso che rende il manga adatto a un range d’età parecchio vasto.
Il comparto artistico è di buona qualità, nonostante tenda ad altalenare soprattutto fra le tavole più pacifiche, meno curate e a volte fin troppo semplici, e quelle di combattimento, dotate di moltissimi particolari e arricchite dall’ottima capacità del mangaka di rappresentare movimenti e azioni fluide.
Un punto a favore di Kaiju NO 8 è sicuramente l’utilizzo dei toni di grigio di cui Matsumoto fa un grande uso, dando atmosfera all’opera e imprimendole una certa personalità grafica, dato che un uso così profuso ma anche azzeccato del retino non è estremamente usuale.
In conclusione il futuro di Kaiju NO 8 è incerto. Iniziato egregiamente, ha subito nei capitoli successivi un certo calo di autorialità e intraprendenza, passando da possibile innovatore della sua categoria a shōnen comune. Solo il tempo e la pubblicazione dei futuri capitoli potranno dirci se il manga di Matsumoto ritornerà sulla retta via recuperando quel sentore di unicità, che lo accomunava positivamente a One Punch Man.
In ogni caso questo nuovo ed energico tokusatsu merita una certa attenzione, non solo per i primi capitoli ma anche per quelli meno autoriali che seguono. Data la pubblicazione gratuita sul sito di Manga Plus che Sueisha ha deciso di intraprendere, non c’è alcun motivo di privarsi di una lettura amabile che assicura risate, un pieno di epici combattimenti fra mostri giganti e armi tecnologiche e numerose tavole a colori ricolme di dettagli e scene mozzafiato.
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Sorprendentemente colpita :o
Ci darò un'occhiata!