Sakuragari – All’Ombra del Ciliegio (anche noto come Sakura Gari) è un manga “yaoi” (ndr, spiegheremo bene che non rientra nei canoni previsti dal genere) scritto e disegnato da Yuu Watase e pubblicato per la prima volta in Giappone dal 2007 al 2010 dalla rivista Rinka, edita da Shogakukan.
Il manga è arrivato in Italia nel 2012 grazie a Planet Manga (Panini Comics), che ha dapprima raccolto i capitoli in tre volumi (riprendendo la suddivisione nipponica), per poi annunciare proprio quest’anno la Complete Edition di Sakuragari, ovvero un singolo ed unico volume che comprende l’intera opera completa.
Un modo piuttosto economico (circa 25 euro per oltre 750 pagine) per poter recuperare una love-story dai toni fortemente drammatici ed intensi, che raggiunge apici più vicini al seinen (ndr, genere manga focalizzato su argomenti e vicende adatte al solo pubblico adulto e non necessariamente per presenza di nudità) piuttosto che all’hentai più becero e (spesso) insensato.
Giappone, 1920.
Il protagonista della storia è Masataka Tagami, 17 anni, proveniente da una famiglia di umili origini. Ciononostante, decide di raggiungere la città di Tokyo per frequentare una scuola preparatoria che gli permetterà di iscriversi successivamente alla illustre università imperiale, il suo sogno più grande.
Incontrerà così lo studente nonché marchesino Souma Saiki, discendente della nobile famiglia Saiki, che gli offrirà di lavorare come servo nella propria magione. Masakata accetterà senza indugio la proposta, sedotto specialmente dal fascino di Souma, ma soprattutto persuaso all’idea di poter così pagare gli studi autonomamente, senza gravare economicamente sulla propria famiglia.
Arrivato alla villa, inizierà man mano a scoprire dettagli sempre più oscuri e misteriosi in merito non solo a Souma, ma all’intera famiglia Saiki. Da qui in poi la trama prende un risvolto sempre più particolare e inatteso: sembrerebbero le classiche (e banali) premesse per un comunissimo yaoi, eppure Sakuragari trascina il lettore in una storia molto più complessa e densa di colpi di scena di quanto ci si aspetterebbe.
Infatti le vicende coinvolgeranno tanti altri personaggi, tramite intrecci e flashback egregiamente raccontati che terranno col fiato sospeso il lettore in non poche occasioni.
Talvolta Sakuragari viene (erroneamente) descritto come shoujo (il genere di manga dedicato a un giovane pubblico femminile), ma in realtà non mancheranno nella trama argomenti cruenti come incesti, suicidi, violenze fisiche e psicologiche, che rendono l’opera poco adatta ad un lettore sensibile.
C’è chi invece definisce Sakuragari appartenente al shōnen’ai (ndr, genere incentrato su una storia d’amore sì con protagonisti maschili omosessuali, ma da un punto di vista sentimentale) ma probabilmente la categoria più idonea per l’opera è quella degli josei (target esplicitato anche da Rinka nell’edizione nipponica), ovvero destinati ad un pubblico sì femminile esclusivamente adulto e focalizzati anche (ma non necessariamente) su una relazione omosessuale tra uomini senza sfociare nell’erotismo fine a se stesso, con un degno approfondimento sulla psiche e caratterizzazione dei personaggi.
La componente erotica presente in Sakuragari (come anticipato) non arriva mai alla pornografia più esplicita, anzi rievoca più il genere ecchi (ndr, banalmente, soft-porn): l’intimità dei protagonisti sarà esplicitata con sguardi, gesti e contatti (più o meno diretti) che, citando il titolo, saranno consumati “all’ombra del ciliegio” presente nel giardino della villa.
Quando l’attrazione diventa ossessione.
L’amore di Masataka e Souma è tanto intenso quanto malato, opprimente, violento, eppure non fa che da contorno a tutta la serie di vicissitudini raccontate: alcune pagine in particolare sono inaspettatamente pesanti da digerire a una prima lettura, un dettaglio che si discosta di parecchio dai comuni e più famosi yaoi che puntano piuttosto al “lieto fine ad ogni costo” (ndr, anche in senso lato).
Quindi, banalmente, no: josei e yaoi non sono sinonimi, poiché l’uno è la versione stilisticamente più complessa dell’altro. L’autrice infatti spesso lascia sottintendere molte scene intime, creando la classica dissolvenza cinematografica, preferendosi soffermare piuttosto su contesti molto più crudi e terrificanti legati alla famiglia Saki.
E’ proprio la Watase comunque (come leggiamo dalla prefazione) a non sapere come identificare esattamente la propria opera, ma col tempo, ha accettato di buon grado di definirla semplicemente “human drama“, forse l’unica e vera soluzione possibile per Sakuragari, in cui proprio il dramma sembra il solo ed unico filo conduttore per le vicende, accompagnato da un pizzico di paranormale, perfino.
Il singolo volume brossurato della Complete Edition di Sakuragari curato da Planet Manga presenta una copertina flessibile, ma solo per non gravare ulteriormente sull’imponente rilegatura, che raggiunge il peso di ben 2.32 kg.
Seppure i tre volumi originariamente prodotti siano comunque piuttosto facili da reperire, acquistare una versione così compatta permette di immergersi nella lettura senza alcuna interruzione, lasciando che la villa Saki riveli poco alla volta i propri segreti più oscuri e drammatici.
Come detto pocanzi infatti, Sakuragari è un’opera talmente complessa da non riuscire a rispecchiare nessuno specifico genere, cosa che potrebbe incuriosire anche i lettori poco inclini alle storie in cui sono dichiaratamente presenti storie d’amore ma al contrario appassionati di thiller, gialli e fantasy.
E’ da dire però che anche il formato scelto (decisamente più grande rispetto ad un comune manga, visto che raggiunge le dimensioni di 19.1 x 26.5 cm) rendono il volume poco pratico ad una lettura “fuoriporta”, ma probabilmente, più idoneo ad un approccio meramente collezionistico.
Infatti, un’impaginazione simile rende ad esempio maggiore giustizia agli splendidi disegni ed in particolare alle collezione di tavole a colori di Yuu Watase, presenti anche nei volumetti originali ma ora riproposte in tutta la loro bellezza grazie alle pagine più ampie.
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